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Quel ponte hi-tech tra Roma e Sofia. «In Italia siamo bravissimi nel management, ma i talenti nell’AI sono in Bulgaria»


Grand Tour fa tappa nei Balcani per un reportage esclusivo che esplora come l’ecosistema italiano e quello bulgaro stiano cercando di creare connessioni e sinergie. «Qui l’imprenditoria è in continuo fermento e lavoriamo a stretto contatto con il governo», spiega Mario Milev, head of Sales & Community di Besco al lavoro con l’imprenditore Nicola Zanetti per aiutare le startup a scalare

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«Dall’Italia mi sono trasferito in Bulgaria nove anni fa. Qui ho messo le basi per il mio primo acceleratore di startup, B-PlanNow, ma il mio focus è sulle startup italiane. Da cinque anni cerco di connettere la Italian Tech Alliance, Innovup, la Bulgarian Venture Capital Association e Besco (ndr l’associazione che racchiude le startup innovative bulgare) per condividere esperienze, ma non solo. L’idea è quella di cercare di costruire accordi di investimento insieme, perché l’Italia è la numero uno nel campo del management, ma a livello europeo la Bulgaria è la prima per lo sviluppo dell’AI». A parlare del tema in esclusiva a StartupItalia è Nicola Zanetti, ex consulente che si è spostato tra la Cina, la Svizzera e l’Egitto per aiutare le startup e le scaleup a scalare con successo. Adesso la mission di Nicola (che attualmente fa parte di Italian Tech Alliance, Innovup, della Bulgarian Venture Capital Association Besco) è un’altra: creare una sinergia unica tra le startup bulgare e italiane con quelle europee.

Nicola Zanetti, founder B-PlanNow

«Cercare di costruire una connessione tra Bulgaria e Italia e non è facile perché sia le associazioni di VC che quelle di startup in Italia sono parecchio “chiuse”». A spiegarci meglio la situazione, assieme a Nicola c’è Mario Milev, head of Sales & Community di Besco. Questo viaggio esclusivo per il nostro Grand Tour fa tappa a Sofia, nella capitale della Bulgaria, alla scoperta di questo ponte che intende unire l’Italia con la penisola balcanica.

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Bulgaria, qualche dato sulle startup

Secondo un recente report redatto dalla Bulgarian Private Equity and Venture Capital Association (BVCA) in collaborazione con PwC e European Investment Bank, negli ultimi anni la Bulgaria ha visto una crescita eccezionale nel settore delle startup, posizionandosi come uno degli ecosistemi emergenti più promettenti dell’Europa Sud-Orientale. E la recente nomina di Ekaterina Zaharieva come Commissaria europea designata alla Ricerca, Innovazione e Startup rappresenta un segnale forte di riconoscimento.

Ekaterina Zaharieva landing page
Ekaterina Zaharieva, Commissaria europea designata alla Ricerca, Innovazione e Startup

Tra il 2019 e il 2023, la SEE ha attratto oltre 4 miliardi di euro in investimenti e la Bulgaria si è distinta per densità di startup e per il valore degli investimenti, segnando un’evoluzione notevole che promette di continuare. La combinazione di capitale umano qualificato, infrastrutture di supporto e una crescente disponibilità di fondi di investimento rende questa nazione una delle più attraenti per le startup e gli investitori in Europa grazie a un ambiente imprenditoriale favorevole, politiche governative incentivanti e un ecosistema di supporto robusto. La crescita è alimentata da investimenti crescenti, sia locali che internazionali, e da successi notevoli di aziende che hanno raggiunto status di unicorni.

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L’Europa Sud-Orientale si sta imponendo come la regione europea con la crescita più rapida nel numero di deal e nuove startup, attirando l’attenzione di investitori internazionali e supportando lo sviluppo di 13 unicorni locali. Tra questi, 5 sono bulgari e sono: Payhawk, una piattaforma di gestione delle spese aziendali, SiteGround, un fornitore di servizi di web hosting, Trading212, una piattaforma di trading per azioni, ETF, forex e materie prime, Euro Games Technology, un produttore di apparecchiature per casinò da gioco e Amusnet, un fornitore di prodotti di gaming. Questi unicorni hanno dimostrato la capacità delle aziende bulgare di scalare rapidamente e raggiungere una rilevanza internazionale.

Questa crescita è alimentata da una serie di fattori strategici, tra cui:

  • Accesso sempre più ampio al capitale: negli ultimi anni, la disponibilità di capitali di venture capital e private equity è aumentata significativamente in Bulgaria e gli investitori locali sono sempre più disposti a sostenere le startup fin dalle prime fasi;
  • Iniziative di supporto governativo: il governo bulgaro, insieme a istituzioni come BVCA e il Fondo di Fondi bulgaro, ha implementato misure per sostenere la nascita e lo sviluppo delle startup, inclusi incentivi fiscali, accesso a finanziamenti pubblici e programmi di formazione imprenditoriale;
  • Ambiente imprenditoriale vivace: una rete dinamica di incubatori, acceleratori e stakeholder sostiene le startup bulgare in tutte le fasi, promuovendo un ecosistema che incentiva l’innovazione e la creazione di nuove idee.
bulgaria natura

Nonostante questi fattori positivi, persistono sfide rilevanti nel garantire fondi adeguati per le fasi di sviluppo avanzate, specialmente nei round di investimento di Serie A e B. Per rispondere a questa esigenza, il governo bulgaro ha pianificato l’immissione di circa 520-620 milioni di euro in capitali pubblici nel sistema entro il 2029, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente l’ecosistema.

Sostenuto da infrastrutture tecnologiche all’avanguardia, capitale umano qualificato e una rete di finanziamenti in espansione, la Bulgaria è riuscita ad attrarre investimenti anche in settori innovativi e tecnologici. Tuttavia, l’ecosistema potrebbe beneficiare di una maggiore diversificazione dei fondi e di un supporto più robusto nella fase di mentorship per accelerare la crescita delle startup. Il governo e le istituzioni pubbliche stanno introducendo misure regolatorie e fondi specifici per rafforzare ulteriormente l’ecosistema e favorire l’arrivo di investitori esteri.

Gli investimenti in Bulgaria

Uno degli elementi distintivi dell’ecosistema bulgaro è la disponibilità di fondi che coprono tutte le fasi di sviluppo delle startup, dal pre-seed fino ai round di venture capital più avanzati. Dal 2019 al 2023, la Bulgaria ha attratto oltre 1 miliardo di euro in capitale, raggiungendo un picco di investimenti e dimostrando di essere uno dei principali mercati in crescita in Europa Sud-Orientale.

I fondi di investimento attivi in Bulgaria coprono un ampio spettro di settori e fasi di sviluppo, supportando le startup fin dalle fasi iniziali con capitali mirati. Tra i principali fondi, NV3 Venture Capital Fund, con un capitale di 23 milioni di euro, si distingue per i suoi investimenti in fintech, intelligenza artificiale (AI) e data science, con ticket medi che vanno dai 100.000 a 1 milione di euro, focalizzati sulle fasi pre-seed e seed.

PostScriptum Fund, con capitale non dichiarato, si concentra sui settori healthcare, beni di consumo e industriali, offrendo ticket di investimento tra 1 e 7 milioni di euro per supportare aziende nelle fasi di crescita. Un altro fondo rilevante è l’Innovation Fund, dotato di un capitale di 21 milioni di euro e dedicato a investimenti settorialmente agnostici, con ticket tra 25.000 e 1 milione di euro, anch’esso destinato alle fasi pre-seed e seed.

Vitosha Venture Partners Fund I, con 26 milioni di euro, investe principalmente in tecnologia, con ticket tra 25.000 e 1 milione di euro, mirati alle fasi pre-seed e seed. LauncHub Beta Fund, che dispone di 9 milioni di euro, si rivolge al settore tech, concentrandosi sulle startup nelle fasi pre-seed con ticket fino a 200.000 euro. BrightCap Ventures Fund I, con un capitale di 25 milioni di euro, investe in una varietà di settori senza una specializzazione particolare, con ticket tra 50.000 e 3 milioni di euro destinati a startup early stage.

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Capital Investment Fund, con 33 milioni di euro, è un fondo agnostico nelle fasi early stage, offrendo ticket che vanno dai 250.000 a 1 milione di euro. Sofia Angels Ventures Fund, con un capitale di 13 milioni di euro, è orientato principalmente verso il settore tech e supporta le aziende nelle fasi early stage con ticket tra 200.000 e 500.000 euro. Eleven con i suoi tre fondi dispone di 78 milioni di euro e investe in quasi tutti i settori per tutte le fasi sino all’early stage con ticket compresi tra 25.000 e 1 milione di euro.

Morningside Hill Capital Management, con 39 milioni di euro, è un fondo che si rivolge al settore tech e offre ticket tra 750.000 e 3,5 milioni di euro per sostenere aziende nelle fasi di crescita. Infine, Silverline Fund, con un capitale di 43 milioni di euro, investe in healthcare, trasporti e manifattura, con ticket medi tra 2,5 e 7 milioni di euro, concentrati nelle fasi di growth equity.

Questi fondi forniscono un accesso diversificato al capitale per le startup bulgare, supportandole in ogni fase del loro ciclo di vita e contribuendo a costruire un ecosistema dinamico e innovativo, capace di competere a livello internazionale.

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Principali settori di interesse per gli investitori

Gli investitori sono principalmente attratti dai settori del software e dell’intrattenimento digitale, che rappresentano circa il 50% degli investimenti nel 2023. Questo interesse è giustificato dal potenziale di crescita che la Bulgaria offre grazie ai bassi costi operativi e a una forza lavoro altamente specializzata. In particolare, a ottenere più interesse sono i settori:

  • Software e tecnologie dell’informazione: il software domina il mercato, con startup specializzate in soluzioni innovative per la gestione dei dati, applicazioni aziendali e fintech;
  • Gaming e intrattenimento digitale: grazie all’aumento della domanda di prodotti di intrattenimento digitale, il settore gaming sta attirando un numero crescente di investitori e risorse;
  • Trasporto, salute e servizi finanziari, che stanno emergendo come aree ad alto potenziale per gli investimenti, con un’attenzione crescente verso la sostenibilità, l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione;
  • Tecnologie sostenibili e deep tech: la Bulgaria sta promuovendo l’innovazione in settori come l’intelligenza artificiale, i big data e la tecnologia sostenibile, con un numero crescente di startup focalizzate su questi ambiti.
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Un evento organizzato da Besco

In particolar modo, il comparto software e dell’intrattenimento digitale rappresentano una grande opportunità di crescita per il paese, attirando oltre il 50% degli investimenti complessivi. La crescente specializzazione dei talenti locali e l’ambiente imprenditoriale favorevole rendono questi settori promettenti, e le aziende bulgare sono ben posizionate per diventare leader nel mercato tech della SEE.

Bulgaria, terra di opportunità

«Storicamente, la Bulgaria è sempre stata famosa per avere un grande pool di talenti tecnologici: sviluppatori di software, ricercatori scientifici, specialisti hardware – spiega Nicola – All’inizio degli anni 2000 c’è stata questa combinazione di talenti incredibili a prezzi molto competitivi però non c’era il know-how giusto e un’adeguata preparazione imprenditoriale. Quindi fino a 15 anni fa la Bulgaria allora era solo una destinazione per l’outsourcing, molto attraente. Ma poi questo mindset ha iniziato a cambiare e abbiamo iniziato una fase di transizione. Intorno al 2010 abbiamo registrato molte grandi exit, tra cui Telerik (venduta per 250 milioni di dollari), considerato “il Big Bang”. Molti dipendenti avevano azioni e hanno reinvestito nell’ecosistema, dando vita a un vero boom imprenditoriale. Sono poi arrivati i primi fondi VC, mentor, e infine il primo unicorno bulgaro. Poi, grazie a un mercato dinamico supportato da capitali pubblici e privati e da un crescente riconoscimento internazionale, la Bulgaria è emersa come un centro di eccellenza per innovazione e imprenditorialità».

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Un momento della Hall of Fame di BESCO, evento annuale che celebra l’imprenditorialità

Secondo il report della Bulgarian Private Equity and Venture Capital Association, in futuro la Bulgaria continuerà a consolidare la sua posizione di leader, grazie a una diversificazione delle fonti di finanziamento e a un focus su settori ad alto potenziale. Le iniziative istituzionali e la disponibilità di capitale sono i pilastri che sostengono il successo dell’ecosistema bulgaro, offrendo un ambiente fertile per startup innovative e per investitori visionari. «Con gli investimenti dei venture capital abbiamo iniziato a ingranare – spiega Mario Milev – La Bulgaria post-sovietica non aveva un quadro normativo favorevole all’imprenditoria, quindi ci siamo impegnati per migliorarla e oggi la nostra missione è cambiare il modello economico fornendo accesso al capitale, alla manodopera e deregolando il mercato. Quando possiamo, parliamo con le aziende e ci confrontiamo sui punti critici. Abbiamo studi legali che lavorano con noi, e apriamo le porte: andiamo al governo e non solo evidenziamo il problema, ma diamo loro soluzioni praticamente pronte. Attualmente abbiamo avanzato 20 proposte di legge che il governo ha approvato, e abbiamo altri 14 progetti di legge in arrivo per aiutare le imprese. Quindi questa è la grande missione: costruire l’ecosistema, ma anche avere le giuste fondamenta su cui tutto è costruito in modo che sia sostenibile. Per esempio, stiamo lavorando a un progetto di legge che incoraggia l’ambiente degli investimenti perché vogliamo costruire attorno a questo una cultura dell’imprenditorialità».

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Mario Milev, Besco

«Siamo anche nelle ultime fasi dell’approvazione di un progetto di legge che consentirebbe di distribuire più fondi dai fondi pensione, che è molto importante ed è una pratica diffusa in Europa. Noi cerchiamo di trovare soluzioni per aiutare le aziende a scalare all’estero e trovare investimenti. Questa è una sfida piuttosto grande al momento che richiede la costruzione di una struttura legislativa», spiega Mario.

I punti di forza

«Qui contiamo talenti specializzati soprattutto in software – continua Mario – Ma anche il Fintech è un settore che si sta sviluppando molto rapidamente. Il nostro unicorno, Payhawk, è una soluzione FinTech e le aziende che si occupano di finanza sono quelle che scalano più velocemente al momento, insieme ad aziende deeptech e AI». Interessante è anche l’industria del gaming: «La Bulgaria nello sviluppo di videogiochi è molto all’avanguardia – continua Mario – Infine, la realtà virtuale, che sarà un’industria da miliardi, e i settori dell’aerospazio e della tecnologia spaziale, con aziende legate alla costruzione di satelliti e droni».

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Tra le aziende che più di altre stanno crescendo in Bulgaria ci sono anche quelle legate allo spazio, oltre che a droni cargo per il trasporto. «Per ultimo, l’industria sanitaria, dove si sta investendo molto, soprattutto sulla diagnostica basata sull’AI, la telemedicina e queste tecnologie per il futuro – continua Mario – La Bulgaria conta 1/3 delle startup innovative italiane ma ha più unicorni dell’Italia perché ha investito molto nello sviluppo dell’informatica, nelle nuove tecnologie, nell’AI e nel deep tech».

Nicola e Mario stanno lavorando con il governo per riformare anche il sistema educativo. «Oggi devi essere in grado di cambiare forse 5, 10, 15 lavori nella tua vita. E la scuola attuale non sta preparando a questo mindset i giovani, è molto stagnante. Noi stiamo lavorando con il governo per capire come riformare il settore delle scuole pubbliche. Inoltre, vorremmo per far sì che le aziende possano confrontarsi direttamente con le università per attrarre i migliori talenti, costruendo un ponte tra le imprese e le università. Qui le cose stanno cambiando molto rapidamente, e puoi sviluppare idee velocemente. È il vantaggio di quando sei rimasto un po’ indietro di alcuni anni in termini di legislazione e iniziative rispetto all’Europa occidentale, ma questo significa che possiamo vedere come gli altri Paesi hanno innovato e replicare i migliori modelli di business adattandoli a noi».

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Besco team

«Oggi si assiste a una crescita enorme iniziata negli ultimi 15 anni e le persone stanno scoprendo l’importanza dell’imprenditoria: a un certo punto in Bulgaria, le piccole imprese sono morte quando sono arrivate le grandi aziende e ora penso che la gente stia capendo che l’unico modo per andare avanti è innovare e creare soluzioni», commentano Mario e Nicola. Besco conta oltre 900 aziende che fanno parte dell’associazione. «Attualmente, non direi che siano tutte startup, ma la maggior parte di queste vogliono far parte della nostra comunità e vogliono sedersi al tavolo ed essere decisori – spiega Mario – Quindi quello che facciamo per loro, che è piuttosto importante per costruire il sistema, è costruire ponti e garantirgli più opportunità facendo incontrare le startup con i nostri partner che sono venture capital, angel investor, stakeholder. Ma anche dandogli modo di scalare all’estero. Quello su cui spingiamo è credere di più in loro stessi, trovare opportunità e farli connettere assieme, sedendoci tutti al tavolo con il governo. Il nostro obiettivo per i prossimi due anni è contare 1500 aziende in Besco».

I grandi poli dell’innovazione bulgara

Tra i grandi poli dell’innovazione bulgara c’è il Sophia Tech Park, un hub che offre opportunità e accesso alle tecnologie R&D, BRAIN, specializzato nell’AI, oltre a molteplici programmi a supporto della robotica, dell’aerospazio, della sanità, delle smart cities. «Tra le priorità oggi c’è quella di includere sempre di più i giovani universitari nello sviluppo dell’ecosistema. Il governo sta collaborando con noi, ma la cosa difficile in Bulgaria è che il governo cambia continuamente. Quindi, a volte, quello che succede è che iniziamo a intavolare conversazioni, portiamo le nostre idee, ci sediamo al tavolo, e poi cambiano. L’instabilità del sistema politico è quello che frena un po’ quello che stiamo facendo, abbiamo bisogno di più stabilità per poter operare in modo più efficace», conclude Mario.

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Sophia Tech Park

Nicola lavora nell’ecosistema startup da 15 anni. «Tra Bulgaria e Italia ci sono alcuni protocolli d’intesa per innovare settori come quello delle energie rinnovabili, del green, dell’idrogeno, dell’AI e del software development. Ho un acceleratore di startup a Sofia da nove anni, B-PlanNow, che offre consulenze one-to-one, formazione su misura e accesso a finanziamenti iniziali in fase pre-seed e con Mario stiamo organizzando un grande evento al Sofia Tech Park, “A Bridge for Innovation: Italy and Bulgaria united for the future“, che si terrà il prossimo ottobre con l’idea di aiutare le startup italiane a entrare nel mercato bulgaro e trovare talenti locali. Oggi, per me, la vera connessione tra Italia e Bulgaria è la Camera di Commercio Italiana a Sofia anche perchè l’ostacolo non è in Bulgaria, ma l’Italia. Finora, infatti, non abbiamo avuto alcuna conferma di partecipazione all’evento da parte di un ministro italiano, considerando che, invece, per la Bulgaria ci ha dato già conferma la commissaria europea Ekaterina Zaharieva e il vicepremier bulgaro Doncev. Per adesso, l’unica rappresentanza italiana sarà l’ambasciatore Apicella», conclude Nicola.





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