Il quadro complessivo: Lombardia e Italia
In un contesto di estrema incertezza, nella prima metà del 2025 l’economia mondiale ha mostrato tenui segnali di resilienza con, però, prospettive per il commercio internazionale orientate verso una fase di indebolimento a seguito della politica commerciale protezionistica degli Stati Uniti. Di conseguenza, la previsione di crescita del Pil lombardo nel 2025 rimane con segno positivo ma è ancora rivista lievemente al ribasso allo 0,6% (dal +0,8% di aprile), in linea con la media nazionale. L’incremento dei territori del ‘quadrilatero’ di Assolombarda è stimato nel complesso dell’1,2%. Questa previsione riflette il complesso quadro globale, ma non incorpora direttamente uno scenario relativo al recente accordo sui dazi tra Stati Uniti ed Unione europea (i cui dettagli, per altro, sono ancora da chiarire). Per il 2026 è attesa una leggera accelerazione, +0,8% in Lombardia e +0,7% in Italia.
A guidare l’espansione lombarda nel 2025 si confermano i servizi (con una spinta, comunque, più ridotta rispetto agli anni precedenti) e i consumi (in rafforzamento). La manifattura rimane, invece, piuttosto debole: al danno dell’innalzamento dei dazi, si aggiunge un tasso di cambio sfavorevole per gli esportatori, riflesso della svalutazione del dollaro del 13% rispetto all’euro dall’insediamento di Trump ad oggi. Lo scenario instabile, poi, incide sugli investimenti privati, come testimonia la domanda di credito ancora contenuta da parte delle imprese.
Venti favorevoli a livello europeo arrivano, invece, dal rientro dell’inflazione (ormai giunta al «target di medio termine» della BCE, come dichiarato dalla Presidente Lagarde il 24 luglio) e dalla politica fiscale espansiva della Germania, i cui effetti, tuttavia, si vedranno verosimilmente dal 2026. Più incerti sono il percorso dei tassi d’interesse, lasciati invariati a luglio in vista delle trattative (allora ancora in corso) sui dazi con gli USA, e l’effettiva implementazione di un aumento delle spese in difesa da parte dei principali Paesi europei oltre alla Germania.
Il quadro europeo
In ogni caso, l’espansione dell’economia lombarda (e italiana) stimata per il biennio 2025-2026 si colloca al di sotto della media dell’area euro, comunque moderata al +1,0% e +1,2% secondo le ultime previsioni del Fondo Monetario Internazionale. Tra le regioni benchmark, la Cataluña continua a distinguersi per progressione sostenuta, con ritmi di crescita stimati al 2,6% nel 2025 e al 2,0% nel 2026: il traino arriva da una domanda interna vivace, nonché dal boom del turismo e dalla crescita della forza lavoro che stanno caratterizzando tutta l’economia spagnola. Bayern e Baden-Württemberg, invece, dopo un 2024 in recessione, vedono un 2025 piatto e un’uscita dalla crisi rimandata al 2026. Secondo le ultime previsioni della Bundesbank, quest’anno la Germania è attesa in stagnazione, per poi ripartire nel 2026 con un incremento di Pil dello 0,7%, grazie a un graduale aumento della domanda derivante dal forte incremento della spesa pubblica in difesa e infrastrutture.
Il quadro lombardo: settori e occupazione
Approfondendo le dinamiche che sottendono il +0,6% stimato per la Lombardia nel 2025, l’espansione del valore aggiunto generato dal terziario regionale è attesa al +1,0% rispetto al 2024 (a fronte di un più contenuto +0,6% nazionale). Tuttavia, anche qui sono evidenti segnali di indebolimento dopo lo slancio dello scorso anno: il clima di fiducia delle imprese dei servizi del Nord-ovest è in flessione da inizio 2025 e il fatturato del comparto a livello regionale ha mostrato tassi di crescita solo moderati nel primo trimestre. Al contrario, per l’industria lombarda si prevede un calo annuo del valore aggiunto dell’1,2%, più pronunciato che nel totale italiano (-0,6%). Incide la forte proiezione internazionale della manifattura regionale e, stando alle inchieste congiunturali svolte da Istat, a luglio l’indice di fiducia delle imprese manifatturiere del Nord-ovest è agli stessi livelli di un anno fa, con ordini in portafoglio in lieve rimbalzo verso l’alto da maggio ma ancora molto bassi, a indicare un perdurante problema di domanda sia interna sia estera.
All’interno di questo quadro economico incerto, le prospettive sul mercato del lavoro rimangono positive. Si stima che l’occupazione continui a crescere, poco al di sopra dell’andamento del Pil: in Lombardia +0,7% nel 2025 rispetto al 2024 (+0,9% in Italia). La previsione incorpora i dati della rilevazione sulle forze di lavoro Istat, che ha riportato un primo trimestre molto positivo per il territorio lombardo, con il tasso di occupazione arrivato al 70,0%, nettamente superiore alla media nazionale (62,5%).
Milano
Le nuove stime sull’economia di Milano riportano un’espansione del PIL dell’1,3% per il 2025, in rialzo rispetto allo scenario di aprile e sopra la previsione per la Lombardia (+0,6%). Elemento distintivo a beneficio della città metropolitana è la forte presenza dei servizi, comparto che fornisce da stimolo per la crescita anche nell’anno in corso. Al contrario, l’industria milanese, al pari di quella lombarda e italiana, continua a risentire dei fattori che stanno rimodellando gli scambi globali e che avranno effetti sulle direzioni che prenderà la domanda estera.
L’andamento dell’occupazione è previsto proseguire in espansione, crescendo dell’1,3% nel 2025, dopo anni di performance positive e dopo aver raggiunto nel 2024 un tasso di occupazione del 71,7%, grazie unicamente a un aumento del numero di lavoratori nel terziario.
Monza Brianza
L’espansione economica di Monza e Brianza è rivista al ribasso dalla stima di aprile ed è prevista proseguire con ritmo contenuto anche nell’anno in corso, +0,5% rispetto al 2024, di poco sotto alla media lombarda (+0,6%). L’incremento è trainato principalmente dalle attività dei servizi, che controbilanciano la persistente debolezza che ancora interessa la manifattura del territorio, caratterizzata da una considerevole apertura verso i mercati internazionali e quindi più sensibile alle turbolenze generate dai dazi e alle variazioni della domanda estera.
L’andamento dell’occupazione provinciale segue all’incirca quello del Pil, con un aumento del numero di lavoratori stimato pari allo 0,4%.
Lodi
Nonostante una revisione al ribasso rispetto allo scenario atteso ad aprile, la previsione di crescita economica della provincia di Lodi nel 2025, pari allo 0,9%, rimane superiore alla media regionale (+0,6%). L’espansione di Pil nell’anno in corso vede un contributo decisamente positivo delle costruzioni, una crescita dei servizi e, anche, un moderato apporto della manifattura, diversamente dallo scenario lombardo.
Il mercato del lavoro provinciale è previsto, invece, più debole rispetto alla media regionale, con l’occupazione stimata invariata nel 2025 dopo la (leggera) flessione sperimentata nel 2024.
Pavia
Dopo la stagnazione osservata nel 2024, l’economia pavese è prevista rimanere sostanzialmente stabile anche nel 2025, con una crescita stimata dello 0,2%. Il lieve avanzamento di Pil deriva unicamente dall’incremento del valore aggiunto dei servizi, che controbilancia il segno negativo di industria e, in particolare, costruzioni; queste ultime si distaccano dalla dinamica di crescita osservata nella media lombarda.
In termini occupazionali, per l’anno in corso è atteso a livello provinciale un incremento pari allo 0,4%.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link