Aste immobiliari

 il tuo prossimo grande affare ti aspetta!

 

STUDI | OSSERVATORIO IMPRESE ESTERE DI CONFINDUSTRIA E LUISS | VII RAPPORTO


Il 7 maggio 2025 è stato presentato a Roma il VII Rapporto dell’Osservatorio Imprese Estere (OIE) dal titolo “Competitività globale, innovazione locale. il ruolo delle imprese estere per l’Italia nel nuovo scenario internazionale”.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Il Rapporto è stato realizzato dall’Osservatorio Imprese Estere di CONFINDUSTRIA e LUISS con la collaborazione scientifica di Istat, ICE, Scuola IMT Alti Studi Lucca e LIUC ed è stato chiuso con gli ultimi dati disponibili al 29 aprile 2025 desunti dalle diverse fonti statistiche citate.

Il Rapporto indaga e analizza il contributo crescente delle imprese estere alla trasformazione del sistema economico nazionale non solo in termini quantitativi, ma anche nella capacità di trainare innovazione, competitività e internazionalizzazione

Dal Rapporto emerge che, nel periodo 2018-2022, le imprese a controllo estero nel Paese ammontano a oltre 18.400, occupano circa 1,7 milioni di addetti (pari al 9,7% del totale nazionale) e incidono significativamente nello sviluppo economico dell’Italia, generando:

  • un valore di 173 miliardi di Euro in termini di valore aggiunto (pari al 17,4% del totale nazionale),
  • Microcredito

    per le aziende

     

  • un valore di 200 miliardi Euro in termini di export merci (pari 35,1% del totale nazionale)
  • un valore di 6,1 miliardi di Euro in termini di spesa in Ricerca e Sviluppo (pari al 37,6% del totale nazionale) 

Dal quadro di riferimento, le imprese estere si confermano protagoniste di innovazione, export e occupazione qualificata: investono infatti in ricerca e sviluppo oltre 6 miliardi di euro l’anno, pari al 37,6% del totale nazionale, con un’incidenza superiore in settori ad alta intensità tecnologica; sono digitalmente più avanzate, presentando i tre quarti di esse un’elevata intensità digitale, con una forte propensione all’adozione dell’intelligenza artificiale; hanno una propensione all’investimento in innovazioni maggiore rispetto rispetto alla media nazionale. Riguardo alla loro centralità anche nella proiezione internazionale del Paese grazie ai 200 miliardi di export merci,  spicca un dato significativo e – oggi – di particolare attualità: un terzo delle esportazioni verso gli Stati Uniti è realizzato da imprese a capitale estero.

In merito alla provenienza degli investitori esteri, dal Rapporto risulta che più della metà del valore aggiunto generato dalle imprese estere in Italia proviene da aziende controllate da Stati Uniti, Francia e Germania. In particolare, in termini di addetti, gli USA sono il primo paese investitore in Italia con il 21,1% degli addetti a controllo estero. In termini di fatturato, la Francia è il paese estero che ha il peso maggiore come investitore (19,4%). Per R&S sono i Paesi Bassi (26,6%) e gli Stati Uniti (22,1%) a risultare i maggiori investitori.

Questi dati relativi all’impatto delle imprese estere sull’economia nazionale, pongono l’Italia in linea con quanto rilevato nei principali Paesi europei: in Europa infatti l’incidenza media delle imprese estere sulle economie nazionali è pari al 23,8% del valore aggiunto e al 15,5% degli occupati (complessivamente intesi, ossia sia nel settore dei servizi che dell’industria).

Tra i primi cinque settori di specializzazione delle imprese estere in Italia figurano tre comparti manifatturieri fortemente caratterizzati e strategici – ossia (i) industria tessile, pelle e abbigliamento, (ii) fabbricazione di macchine e attrezzature e (iii) industria farmaceutica – e due rilevanti comparti dei servizi – ossia (i) servizi alle imprese e (ii) esercizi ricettivi e di ristorazione.

Riguardo alla presenza delle imprese sul nostro territorio, sulla base di indicatori statistici territoriali correntemente diffusi dalla Commissione Europea, dal Rapporto emerge che la presenza delle imprese estere in Italia è fortemente polarizzata, con Lombardia, Lazio, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana che assorbono complessivamente l’82,2% del valore aggiunto generato da queste realtà. Le Regioni del Mezzogiorno, invece, mostrano una scarsa attrattività, anche se l’istituzione della Zona Economica Speciale (ZES) Unica per il Mezzogiorno rappresenta una potenziale svolta, creando condizioni fiscali e amministrative favorevoli all’insediamento produttivo. In questo contesto, stando a quanto è rappresentato nel Rapporto, la Regione Marche rivela un “attrattività relativa fortemente negativa” (pag. 90 del Rapporto) e viene inserita nella categoria dei territori a “Potenziale Inespresso” la cui definizione/interpretazione riportata nel Rapporto recita: “la regione ha un buon livello di competitività, ma un’intensità di localizzazione negativa. C’è margine per attrarre più investimenti esteri. Il territorio ha fondamentali forti, ma non riesce ancora a tradurli in presenza di imprese internazionali. È una priorità per le politiche di attrazione” (pag. 12 e 103 del Rapporto).

Riguardo alla fonte degli investimenti, un ruolo crescente nel rafforzamento del sistema produttivo italiano è ricoperto dai fondi di Private Equity internazionali. Attraverso investimenti significativi, capacità di governance e strategie di crescita, questi operatori stanno contribuendo alla modernizzazione del tessuto industriale italiano, favorendo la trasformazione di imprese italiane in piattaforme competitive globali, con effetti positivi anche lungo le filiere di riferimento. I fondi esteri, infatti, non si limitano ad apportare capitali, ma agiscono come partner strategici, accelerando processi di internazionalizzazione, innovazione tecnologica, sostenibilità e consolidamento settoriale.

A conforto della centralità del ruolo delle imprese estere nella nostra economia, la Vice Presidente per l’Export e l’Attrazione degli Investimenti e Presidente ABIE di Confindustria, Barbara Cimmino, ha dichiarato: “Le imprese estere non sono semplici investitori: sono motori di innovazione, competitività e internazionalizzazione. Senza il loro contributo, l’economia italiana sarebbe meno dinamica e meno pronta ad affrontare le grandi transizioni in corso. Il nostro obiettivo è rafforzarne il radicamento e attrarne di nuove, rimuovendo gli ostacoli che ancora scoraggiano gli investimenti. Per farlo, serve agire con decisione su cinque leve: semplificare la burocrazia per facilitare chi investe, puntare sul capitale umano per offrire competenze adeguate alle sfide tecnologiche, rafforzare le attività di retention per trattenere chi ha già investito, valorizzare la ZES Unica come motore per il rilancio del Mezzogiorno, e promuovere a livello internazionale l’immagine dell’Italia come Paese stabile, attrattivo e dinamico. Vogliamo che l’Italia sia riconosciuta nel mondo non solo per la sua eccellenza manifatturiera e culturale, ma anche come piattaforma strategica per investimenti globali ad alto valore aggiunto”.

Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita

 

Nello stesso senso le dichiarazioni del Presidente dell’Università LUISS, Giorgio Fossa, il quale ha affermato: “In un contesto geopolitico complesso, attrarre investimenti non è più solo una necessità economica, ma soprattutto una scelta strategica per l’Italia. Le imprese a controllo estero rappresentano, infatti, un importante vettore di innovazione, produttività, sviluppo di competenze qualificate e connessioni globali. In questo scenario, l’Osservatorio Imprese Estere, promosso da Confindustria e Luisssi conferma un esempio virtuoso di collaborazione tra università e mondo del business, capace di coniugare il rigore dell’analisi accademica con l’esperienza operativa delle aziende per offrire proposte concrete e strumenti efficaci a favore della competitività internazionale del nostro Paese”.

La versione integrale del VII Rapporto è consultabile qui.

Per la scheda di sintesi e/o ogni altra informazione al riguardo, Confindustria Macerata è a disposizione delle imprese associate al seguente recapito: 

Cordiali saluti,

Gianni Niccolò
Direttore Confindustria Macerata



Source link

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale