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Due anni fa l’alluvione: non dimenticare. Si continua a lavorare per la ricostruzione: programmati interventi per 2,7 miliardi di euro per quella pubblica (490 milioni per le somme urgenze). Portale con tutti i cantieri


Due anni fa la serie di alluvioni senza precedenti che colpì l’Emilia-Romagna. Il ricordo e il dolore che non passa per le 17 vittime. Gli 8,5 miliardi di danni, certificati anche dall’Unione Europea. Un territorio che si scopre all’improvviso fragile e la consapevolezza che, di fronte all’impatto dei cambiamenti climatici, servono azioni radicali per la messa in sicurezza di famiglie e imprese.

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Così, la fine di quell’emergenza è diventata l’inizio di una nuova fase.

Dal maggio 2023, in Emilia-Romagna si continua a lavorare senza sosta: complessivamente, sono stati programmati interventi per più di 2,7 miliardi di euro solo per la ricostruzione pubblica, di cui 490 milioni dedicati al finanziamento delle prime opere di somma urgenza. Oltre 2mila gli interventi sulla viabilità, per 1,36 miliardi. E degli oltre 52 milioni recuperati tramite la raccolta fondi ‘Un aiuto per l’Emilia-Romagna’, circa la metà sono stati destinati a chi ha avuto il veicolo distrutto o danneggiato, un’altra parte a integrare i fondi a favore di chi ha installato paratie e protezioni alle proprie abitazioni.

Proprio a ridosso del secondo anniversario, all’Emilia-Romagna è stato riconosciuto un fattore di rischio più elevato rispetto alla media nazionale. Questo attraverso il nuovo decreto-legge approvato il 30 aprile scorso dal Consiglio dei ministri, che prevede ulteriori disposizioni urgenti per affrontare gli straordinari eventi alluvionali e l’istituzione di un fondo pluriennale, a partire dal 2027, per la riduzione del rischio idraulico e idrogeologico.

Il punto della situazione è stato fatto, in conferenza stampa, dal presidente della Regione e dalla sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile. Era presente anche lo scrittore Cristiano Cavina, originario di Casola Valsenio (RA), che ha da poco pubblicato “Tropico del fango”: un memoir tra ironia e poesia della sua esperienza da alluvionato.

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“Le alluvioni del 2023 hanno cambiato per sempre la percezione del nostro territorio: ci siamo scoperti improvvisamente più fragili, di fronte a eventi climatici senza precedenti e a rischi che non immaginavamo di poter correre- spiegano il presidente e la sottosegretaria-. La reazione della nostra gente è stata eccezionale: una dimostrazione di dignità e solidarietà che non finisce di commuoverci, così come lo straordinario contributo dei tecnici e dei volontari della Protezione civile, delle forze dell’ordine, del personale delle istituzioni”.

“Da allora- proseguono– sono cambiate molte cose: il nostro dovere è accelerare sulle opere di messa in sicurezza e aiutare chi ha subito danni ingentissimi a vedere presto rimborsi degni di questo nome. Non si è mai smesso di lavorare, sempre in un’ottica di confronto e di collaborazione con il Governo e la struttura commissariale, a tutti i livelli; sono stati fatti tanti interventi, ma resta ancora tanto da fare, servono opere strutturali. Per proseguire più speditamente- sottolineano- c’è bisogno di strumenti più agili, più snelli. Ecco perché la ricostruzione è una delle priorità di questa giunta: vogliamo tenere la barra dritta su quest’impegno e centrare gli obiettivi che ci siamo dati”.

I macro-dati

Per quanto riguarda la ricostruzione pubblica, in seguito agli eventi di maggio 2023, con le risorse della contabilità speciale del commissario straordinario, sono stati programmati complessivamente interventi per più di 2,7 miliardi di euro circa.

Di questi, circa 490 milioni sono stati destinati al finanziamento delle prime opere di somma urgenza messe in campo dagli enti locali e territoriali, il resto a interventi più urgenti in altri ambiti prioritari: la viabilità stradale e ferroviaria (che da sola comporta investimenti per circa 1,5 miliardi di euro), l’edilizia scolastica e sanitaria, l’edilizia residenziale pubblica, i servizi a rete, gli impianti sportivi, gli edifici di culto.  

I cantieri: fiumi e strade 

Nel complesso, sono 273 i cantieri in capo all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile che interessano le province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Di questi, 126 sono già stati completati, 80 quelli in corso e 67 in progettazione. Il tutto per un investimento totale di circa 373 milioni di euro, tra somme urgenze, urgenze, programmazione regionale anticipata e programmazione da altre fonti. 

Oltre a quelli dell’Agenzia regionale, ci sono altri 352 interventi (di cui 162 già conclusi) di difesa idraulica per 353 milioni di euro sempre finanziati dalle ordinanze del commissario in capo ai Consorzi di Bonifica. Altri 78 interventi sono sotto AiPo (Agenzia interregionale per il fiume Po), per 39,2 milioni

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Per quanto riguarda i collegamenti viari, gli interventi sono in tutto 2.210, per 1,36 miliardi di euro, in capo a diversi soggetti (primi fra tutti Comuni, Città metropolitana e Province, anche coadiuvati da società statali in house quali committenze ausiliarie, come Sogesid, Consap, Anas). Ulteriori 1.617 interventi sono stati inoltre attivati con procedure di somma urgenza nelle immediatezze degli eventi, per un importo totale di circa 90 milioni di euro.

Con l’emanazione del decreto legislativo 65/2025, viene superata l’impostazione “per comparti” dei Piani speciali, e chiarito che la ricostruzione pubblica può essere ricondotta a un unico “Piano speciale di ricostruzione” costituito dall’elenco degli interventi fin qui finanziati dalle ordinanze commissariali. Una grande campagna di prevenzione dal dissesto, ritenuta assolutamente necessaria per via del maggior grado di rischio, sarà invece affidata a un “Programma straordinario di interventi per la riduzione del rischio idraulico e idrogeologico”, in capo ai presidenti delle regioni di Emilia-Romagna, Marche e Toscana, in qualità di commissari di governo per il contrasto del dissesto idrogeologico. Questo “Programma straordinario” verrà finanziato con un miliardo di euro, da ripartire fra le tre Regioni, su base pluriennale del 2027 al 2038.

Un aiuto per l’Emilia-Romagna: la raccolta fondi della Regione

Degli oltre 52 milioni donati tramite la raccolta fondi della Regione, circa la metà sono stati destinati a chi ha avuto il veicolo – auto, autocarro, motociclo e ciclomotore – distrutto, o anche solo danneggiato dall’alluvione. Sono state approvate due edizioni del bando con cui sono stati erogati contributi per un totale di 23 milioni di euro circa. Nell’ambito della prima edizione sono state presentate 6.135 richieste di contributo per circa 20,2 milioni, di cui liquidati quasi 19,4 milioni, corrispondenti a 5245 istanze. Con la seconda edizione sono state ammesse a contributo domande pervenute nell’ambito della prima edizione. Sono state, pertanto, rivalutate 850 istanze per un totale di contributi liquidati pari a quasi 2,4 milioni. Inoltre, sempre in riferimento alla seconda edizione, sono pervenute sull’applicativo regionale circa 520 nuove istanze di contributo, delle quali sono state liquidate 344 per un totale di circa 1,3 milioni. Ad aprile 2025, sono state liquidate tutte le richieste di contributo risultate ammissibili.

Inoltre, sul totale della somma raccolta, 5 milioni sono stati assegnati ai Comuni per famiglie e persone in difficoltà; 5,1 milioni alle imprese; 5,4 milioni di euro al ripristino di infrastrutture per i giovani, lo sport e gli spazi della cultura

Un importo di 10 milioni, successivamente portato a 13,9 milioni, è stato riservato ai cittadini e alle famiglie a rimborso delle spese per la realizzazione di sistemi di protezione, come paratie e barriere. Il totale delle domande ammonta a 6.902, per un importo massimo assegnabile di 3 mila euro ciascuna. A tre mesi dalla chiusura del bando paratie, sono 2.756 le domande pervenute e già esaminate, riferite ai primi giorni di apertura del bando, dal 30 ottobre al 13 novembre compreso. Di queste, oltre 1.700 sono ammissibili e finanziabili con priorità, perché provenienti dai territori più colpiti, per un totale di quasi 5 milioni di euro di contributi. L’atto definitivo sarà disponibile dal 16 maggio. 

Agricoltura: le risorse a disposizione dall’alluvione 2023 

Le alluvioni del 2023 hanno coinvolto 11.300 imprese agricole, di cui 8.300 colpite dall’alluvione e 3.000 dai fenomeni franosi, con danni su oltre 160mila ettari di terreni produttivi. A queste si aggiungono le aziende che hanno subito danni in seguito alle alluvioni di settembre e ottobre 2024, alcune delle quali già colpite l’anno prima. 

La Regione ha destinato al comparto agricolo oltre 320 milioni di euro, tra risorse europee, nazionali e regionali. Nel dettaglio, sono stati stanziati 100 milioni di euro dal Fondo di Crisi della Commissione europea (già interamente liquidati); 50 milioni di euro con la legge 100/2023 per il ripristino delle strutture agricole danneggiate e la mancata produzione nel settore zootecnico e apistico (433 domande presentate, 374 ammesse per un importo riconosciuto di 29,4 milioni di euro).

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

La legge 100/2023 ha inoltre disposto altri 50 milioni di euro per indennizzi per le perdite di produzioni agricole (in capo al sistema nazionale di indennizzo Agricat). Tutte le domande presentate su piattaforma Agricat relative a frane o prive dei requisiti soggettivi per accedere al fondo sono state trasferite alla Regione. Sono stati assegnati 8 milioni di euro complessivamente alle Regioni coinvolte (Emilia-Romagna, Toscana e Marche). Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna sono state trasferite 1.397 domande di richiesta contributi per un importo complessivo di 2,17 milioni di euro, sulle quali la Regione sta effettuando l’istruttoria.

Inoltre, l’amministrazione regionale ha messo a disposizione 15 milioni di euro dal Programma di sviluppo rurale (Psr) 2023-2027 per il ripristino produttivo delle imprese danneggiate e sono stati assegnati all’Emilia-Romagna 106 milioni di euro grazie al fondo di solidarietà delle Regioni italiane, in fase di erogazione tramite bandi, secondo le regole dello Sviluppo Rurale 2023-2027.

Rimborsi alle imprese colpite dagli eventi alluvionali del 2024

Le alluvioni di settembre e ottobre 2024 hanno nuovamente colpito alcune delle aree già danneggiate nel 2023, aggravando la situazione per molte aziende agricole. In alcuni casi, i terreni e le colture erano già stati ripristinati e sono stati nuovamente compromessi; in altri, la situazione aziendale è peggiorata per la mancata possibilità di recupero. Per questi territori, la Regione ha proposto al ministero dell’Agricoltura un sistema di procedure specifiche per la richiesta di rimborso, attualmente in fase di valutazione.

Per far fronte a questa criticità, la Regione ha attivato la misura 23 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2023-2027, mettendo a disposizione 6,3 milioni di euro per le imprese che hanno subito un danneggiamento del potenziale produttivo a causa delle alluvioni del 2024.

Il nuovo portale con tutti gli interventi e i sopralluoghi della giunta

Il 27 dicembre 2024, il presidente e la sottosegretaria facevano il loro primo sopralluogo in zona alluvionata, e precisamente in val di Zena, alle porte di Bologna. Qualche giorno prima, il 20 dicembre, la sottosegretaria si era recata a San Benedetto Val di Sambro, sulla frana. Da allora i sopralluoghi – occasioni d’incontro e confronto con sindaci, comitati e cittadini, insieme ai tecnici dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile – sono proseguiti con cadenza pressoché settimanale, nei vari territori colpiti da esondazioni e dissesti. Tutto il materiale prodotto in quelle occasioni (comunicati, fotografie, video) sono stati raccolti in un nuovo sito, all’indirizzo www.regione.emilia-romagna.it/territoriosicuro. Non solo: on line sono disponibili, in schede divise per provincia, tutti gli interventi realizzati e in corso sulle principali aste fluviali e sui principali dissesti.

‘Parliamo di’: pillole social con gli esperti del Dipartimento DICAM – Università di Bologna

Sempre sul nuovo portale, è on line anche il nuovo format ‘Parliamo di’, realizzato dall’Agenzia di informazione e comunicazione della Regione insieme con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali dell’Università di Bologna (DICAM). Un dialogo non accademico tra accademici, che si confrontano sui temi e sui dubbi che più colpiscono i cittadini per tutto quello che riguarda la sicurezza e la difesa del territorio. Nel primo episodio, intitolato ‘Parliamo di ALLUVIONI’, il professore ordinario in Costruzioni Idrauliche e Marittime e Idrologia, Alberto Montanari, dialoga con la professoressa associata in Costruzioni Idrauliche e Marittime e Idrologia, Serena Ceola. Il format sarà diffuso anche sui canali social della Regione.

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La mostra ‘Nei luoghi dell’alluvione – Ascoltare per ricostruire’

Al termine della conferenza stampa sarà inaugurata la mostra fotografica, negli spazi del ballatoio di viale Aldo Moro 52 (piano ammezzato), ‘Nei luoghi dell’alluvione – Ascoltare per ricostruire’, con gli scatti realizzati da Cristina Gaddi durante i sopralluoghi dell’Amministrazione regionale sul territorio colpito dagli eventi alluvionali.

Il podcast con Cristiano Cavina

Lo scrittore romagnolo Cristiano Cavina, che già nel 2023 era stato autore di un’iniziativa speciale con cui ha narrato – attraverso un racconto inedito e un mediometraggio – il primo Natale in Romagna dopo l’alluvione, torna a essere il protagonista di un podcast, on line nei prossimi giorni sulle piattaforme regionali Spreaker e Spotify.



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