Si è conclusa a Riva del Garda l’undicesima edizione di REbuild, l’evento dedicato all’innovazione sostenibile nell’ambiente costruito, organizzato da Riva del Garda Fierecongressi. La manifestazione ha visto la partecipazione di oltre 600 professionisti, con la presenza di 80 relatori, 16 conferenze e 4 workshop, oltre al supporto di 30 aziende partner, 4 start up e numerosi enti e media. L’appunto è stato confermato anche dal coinvolgimento di 13 enti patrocinatori nazionali e 8 territoriali, 4 partner scientifici e dal sostegno della Provincia autonoma di Trento, elementi che hanno contribuito a rendere memorabile l’edizione 2025.
Una sintesi collettiva per il futuro
Durante l’evento, si è gettata la base per il Manifesto per il futuro delle costruzioni, un risultato concreto frutto di un’ampia intelligenza collettiva. Si è trattato di un percorso strutturato volto a definire linee guida da condividere con tutti gli attori del settore, inclusi i policy maker e i professionisti dell’ambito, per costruire un Real Estate italiano più sostenibile e in linea con le sfide attuali. I contributi dei workshop e gli spunti emersi dagli incontri hanno rappresentato l’essenza di questo impegno.
Già dalla prima giornata, l’evento ha offerto una panoramica sulle sfide e le opportunità offerte dai principali driver del cambiamento, tra cui ESG, materiali, energia, digitale e le costruzioni. Le sessioni tematiche hanno affrontato argomenti cruciali quali l’accesso equo all’abitazione, la digitalizzazione dei processi costruttivi, la sostenibilità urbana e l’impiego di materiali bio-based. Altre riflessioni hanno toccato temi quali l’energia, con un’attenzione particolare alle nuove frontiere rappresentate dall’idrogeno e dal nucleare, e l’implementazione di tecnologie innovative nel settore.
I pilastri per una transizione integrata
Vari interventi hanno messo in luce l’importanza di progetti come i Distretti a Energia Positiva e le strategie per la rigenerazione del patrimonio esistente, analizzando il ciclo di vita dei materiali in ottica di economia circolare e riduzione dell’impronta ambientale. L’integrazione di impianti e sistemi tecnologici all’interno degli edifici è stata proposta come chiave per affrontare le sfide ambientali in maniera concreta e operativa.
Nel corso della prima giornata, le start up selezionate per REbuild 2025 hanno presentato soluzioni basate su tecnologie digitali e intelligenza artificiale. Le presentazioni hanno illustrato strumenti capaci di ottimizzare la progettazione di arredi, riducendo sprechi e costi, sistemi di illuminazione adattiva basati su IoT per incrementare il benessere e l’efficienza energetica, piattaforme B2B SaaS per l’automazione delle trattative con i fornitori e assistenti AI in grado di centralizzare i dati di progetto, migliorandone così produttività e ritorno economico.
Approfondimenti sul tema della sostenibilità
Il secondo giorno è stato segnato da una riflessione a scala sistemica sul tema della sostenibilità, concentrando l’attenzione sulla componente sociale degli ESG. I dibattiti hanno stimolato una discussione sulle metriche e le strategie utili per affinare la misurazione della sostenibilità, ispirandosi anche ai modelli collaborativi derivati dall’industria spaziale italiana e alle nuove politiche per la transizione ecologica. I partecipanti hanno approfondito le potenzialità della digitalizzazione nella filiera edile e le opportunità di decarbonizzazione a vantaggio di cittadini e imprese.
Un interessante confronto ha messo in luce la rilevanza delle “miniere urbane” e l’integrazione dei cicli produttivi, evidenziando il valore dell’economia circolare all’interno del settore edile. Le discussioni hanno inoltre evidenziato come il percorso verso modelli sostenibili e innovativi debba essere improntato al rispetto delle peculiarità locali e a una visione inclusiva che tenga conto delle reali esigenze dei territori.
Punti cardine del Manifesto
Tra i concetti fondamentali emersi, si è sottolineato come il processo di transizione debba articolarsi in diverse declinazioni: economica, energetica, sociale e demografica, per citarne alcune. Gli interventi hanno evidenziato l’importanza di collegare queste transizioni su una traiettoria comune, ricordando che ogni territorio affronta sfide specifiche, richiedendo così un approccio su misura che valorizzi le peculiarità locali.
L’indagine si è poi concentrata sulla produttività nel settore delle costruzioni, ritenuta chiave per garantire un accesso più democratico al diritto alla casa. In questo contesto, si è ribadito come un ambiente costruito ad alta produttività possa favorire l’accesso abitativo, riducendo le disuguaglianze e promuovendo un’effettiva inclusione sociale. Altri interventi hanno esplorato la trasformazione digitale tramite l’adozione dell’intelligenza artificiale, strumento destinato a semplificare gli iter burocratici e ad agevolare la progettazione e la gestione del patrimonio costruito.
Infine, la focalizzazione sulla componente sociale degli ESG ha permesso di approfondire il tema della valutazione delle politiche sociali all’interno del contesto edilizio, una dimensione finora poco esplorata ma destinata a giocare un ruolo essenziale nella transizione verso un modello di sviluppo completo ed equilibrato.
Negli scenari odierni si assiste a un crescente riconoscimento dell’importanza di integrare misurazioni non convenzionali nel settore edilizio e urbano. La discussione pubblica e i tavoli della politica indicano come il valore sociale debba essere considerato alla pari della performance energetica degli edifici. Il concetto di cruscotto di indicatori emerge come strumento fondamentale per valutare la complessità e la ricchezza sociale di nuovi quartieri, interventi di rigenerazione urbana e trasformazioni immobiliari, ampliando così la visione tradizionale del settore.
Una nuova prospettiva sul valore sociale
L’esperienza maturata in progetti che hanno evidenziato quartieri e immobili con efficienza energetica superiore ha spinto a ritenere che anche la dimensione sociale rappresenti un importante elemento di generazione di valore. Questo approccio apre la strada a una misurazione che tiene conto di molteplici variabili, dando al decision maker uno strumento efficace per pianificare investimenti e promuovere progetti sul territorio. In tale ottica, è chiaro che l’assenza della misurazione di tali aspetti impedisce ogni avanzamento e miglioramento, spingendo a riflettere sulla necessità di definire regole precise e condivise.
L’iniziativa ha dato vita a un dibattito che interessa sia i tecnici sia le istituzioni, concentrando l’attenzione su responsabilità e coerenza nella creazione delle regole del gioco. Si sottolinea l’importanza di attribuire valori numerici alle molteplici componenti sociali, per far emergere come un processo integrato la transizione e la sostenibilità siano alla base dello sviluppo economico e della crescita del comparto edilizio. La transizione si pone, infatti, come elemento centrale e imprescindibile nello sviluppo del settore, contribuendo in modo determinante sia alla produttività sia all’accesso ai diritti fondamentali.
Innovazione e tecnologie al servizio del sociale
Il contributo delle nuove tecnologie svolge un ruolo cruciale in questo processo, favorendo un ambiente in cui innovazione e sostenibilità si alimentano reciprocamente. La contaminazione continua tra settori diversi rappresenta una forza propulsiva, capace di tradursi in valore sociale e di stimolare economie più interconnesse e responsabili. Una simile prospettiva operative consente di elaborare soluzioni che integrino progresso tecnologico e una visione olistica della dimensione urbana, fornendo così una guida concreta per future operazioni di investimento e sviluppo.
I risultati ottenuti dai gruppi di lavoro di REbuild sono stati determinanti nel definire una strategia condivisa che guarda al futuro. Queste analisi e scambi di idee hanno fornito le basi metodologiche necessarie per avviare un percorso che favorisca la creazione di nuovi ecosistemi imprenditoriali e di scenari economici e sociali innovativi. La partecipazione attiva degli operatori del mondo delle costruzioni, della finanza, dei servizi e della progettazione ha consentito di abbozzare un documento che sintetizzi il pensiero collettivo e le esperienze maturate nei vari livelli decisionali.
Il Manifesto che sorgerà da queste discussioni raccoglie in modo armonico i contributi di tanti professionisti, cercando una sintesi efficace tra regole e applicazioni pratiche. La riflessione condivisa costituisce un punto di partenza per delineare modalità operative volte a promuovere investimenti mirati e progetti urbani sostenibili, creando un quadro di riferimento utile a tutti gli attori coinvolti. In questo modo si realizza un percorso in cui il sapere accumulato e le istanze del mercato si incontrano, offrendo una panoramica completa e integrata sulle trasformazioni della sostenibilità urbana.
L’impegno dimostrato da tutte le componenti coinvolte evidenzia come la modernizzazione del settore edilizio vada di pari passo con una rivisitazione dei concetti di valore, inseriti in un contesto di transizione verso un futuro sempre più orientato alla sostenibilità e all’innovazione.
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