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Olimpiadi Milano Cortina 2026, Confcommercio: imprese e cittadini ottimisti per le ricadute sui territori


C’è ottimismo per le Olimpiadi invernali di Milano – Cortina 2026, sia tra le imprese (72 per cento con punte del 90 per cento) sia tra i cittadini, favorevoli tra l’84 e il 76 per cento. Sono alcuni dei risultati del sondaggio sui Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, promosso da Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza in collaborazione con Confcommercio Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige e il contributo di Fondazione Milano Cortina 2026 presentato oggi durante la conferenza stampa di presentazione di “Sport per ben essere”, l’evento ideato e promosso da Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza dedicato ai valori dello sport, alla sana alimentazione e al benessere psicofisico. Obiettivo dell’indagine è stato quello analizzare il grado di coinvolgimento delle imprese del terziario, la percezione degli imprenditori rispetto alle ricadute sul territorio, ma anche l’opinione dei cittadini sull’appuntamento olimpico. Il questionario è stato rivolto sia alle imprese sia ai cittadini. 1.423 le risposte complessive: 585 imprese e 838 privati. I dati del sondaggio sono stati elaborati dal Centro Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. Fra le 585 imprese che hanno partecipato al sondaggio, più risposte sono giunte dal dettaglio non alimentare (24 per cento), dalla ristorazione (16 per cento), dalla ricettività (14 per cento). Mentre da Milano e Città Metropolitana, con il 27 per cento, proviene il maggior numero di risposte fra le tre regioni coinvolte nell’indagine. In Trentino-Alto Adige (60 per cento) e Lombardia (50 per cento) prevale complessivamente un moderato ottimismo sull’impatto che i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026 potranno avere direttamente sulla propria attività imprenditoriale. Più cautela, invece, in Veneto (ottimista il 40 per cento).

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Le imprese sono comunque ottimiste sul grado di preparazione necessario per fronteggiare l’evento: con diverse accentuazioni, parere positivo per il 72 per cento. Per le imprese che prevedono un impatto positivo, l’incremento delle vendite (70 per cento) è l’effetto in prospettiva maggiormente percepito. Positive anche le valutazioni sul possibile incremento del fatturato: fino al 20 per cento in Lombardia per l’89 per cento delle imprese, in Trentino-Alto Adige per il 79 per cento, in Veneto per il 72 per cento. E si pensa di assumere nuovo personale in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026: incremento fino al 20 per cento per l’80 per cento delle imprese lombarde, dal 10 al 20 per cento per le imprese del Trentino-Alto Adige, fino al 10 per cento per l’88 per cento delle imprese venete. In cosa si investirà di più per i Giochi olimpici e paralimpici invernali? Soprattutto in attività di marketing e comunicazione per accrescere la visibilità (19 per cento), per la formazione del personale (9 per cento) e l’ampliamento/ristrutturazione dei locali (8,5 per cento). Per quanto riguarda la voce turismo, i Giochi attireranno, secondo le imprese, molti turisti: in particolare i visitatori stranieri (parere complessivamente positivo per l’89 per cento), ma anche italiani (85 per cento) e turisti locali (86 per cento).

Per quanto concerne la ricaduta dei Giochi sulle regioni coinvolte (criteri: economia e territori) nelle tre regioni la valutazione delle imprese è favorevole: per la Lombardia e il Veneto oltre il 90 per cento, per il Trentino-Alto Adige più dell’80 per cento. Soprattutto, le imprese che hanno risposto al sondaggio ritengono che l’eredità dei giochi saranno nuove infrastrutture (55 per cento), ma anche promozione dello sport e dello stile di vita (44 per cento) e rafforzamento dell’attrattività del Paese (39 per cento). Dal punto di vista dei cittadini i numeri non cambiano molto. I Giochi sono accolti favorevolmente in tutte e tre le regioni: 84 per cento Lombardia, 76 per cento Trentino-Alto Adige e Veneto e il 78 per cento dei cittadini in Trentino-Alto Adige, che scendono al 76 per cento in Lombardia, e al 75 per cento dei cittadini veneti hanno dichiarato di essere interessati a seguire gli eventi sportivi. L’opinione dei cittadini in Lombardia è che gli atleti italiani li renderanno orgogliosi (89 per cento), ma pensano anche all’impatto positivo che i giochi potranno avere per l’economia del territorio (86 per cento). In Trentino-Alto Adige sul fatto che gli atleti italiani li renderanno orgogliosi (84 per cento) e che i Giochi costituiranno un’importante opportunità per il mondo di riunirsi (80 per cento). In Veneto prevalgono l’orgoglio (92 per cento) e l’ispirazione per le generazioni future a partecipare allo sport (80 per cento).

Nel primo trimestre 2025 Bper Banca ha ottenuto il miglior risultato di sempre, con un utile netto consolidato di 442,9 milioni di euro, il 43,2 per cento in più di un anno fa. L’istituto modenese, guidato da Gianni Franco Papa, ha registrato dei ricavi core di 1,353 milioni, in crescita dello 0,8 per cento su base annua, grazie alla contribuzione positiva delle commissioni nette, che raggiungono quota 541,1 milioni e crescono dell’8,5 per cento in un anno. Risultati che hanno “più che bilanciato il calo del margine di interesse” di 811,9 milioni, diminuito del 3,8 per cento in un anno”, in uno scenario di riduzione accelerata dei tassi, evidenzia la banca nella nota diffusa per la presentazione dei conti. Durante la conference call, Papa ha definito questi dati “il nostro migliore risultato di sempre, grazie a una dinamica commerciale eccellente in tutti i business – Retail, Corporate, Private & Wealth Management”.

Nei primi tre mesi dell’anno l’istituto modenese ha registrato anche un aumento del 7,1 per cento su base annua della raccolta gestita, che si attesta a 72,1 miliardi. La raccolta amministrata ammonta a 92,3 miliardi, l’1,1 per cento in più rispetto a un anno fa mentre le polizze vita raggiungono 21,2 miliardi in aumento dello 0,8 per cento. I crediti netti verso la clientela sono 89,6 miliardi, il 2,2 per cento in più ed è in linea con la fine del 2024 il rapporto prestiti/depositi, al 31 marzo 2025 al 76,3 per cento. “Cresce il nostro sostegno concreto ai clienti, sia dal punto di vista del credito con 4,4 miliardi di nuove erogazioni, di cui oltre la metà destinati a progetti imprenditoriali, sia nella gestione degli asset della clientela, in ottica di investimento e protezione – ha sottolineato l’ad – . Il nostro profilo patrimoniale si conferma solido grazie a una generazione di capitale pari a 540 milioni, i livelli di liquidità rimangono ben al di sopra degli indici regolamentari, così come rimane elevata la qualità del credito. Papa ha evidenziato che si vuole “accrescere e condividere” questo valore “attraverso l’offerta pubblica di scambio che abbiamo annunciato lo scorso febbraio, anche con gli stakeholders della Banca Popolare di Sondrio, grazie all’elevata combinazione industriale delle nostre realtà, basata su attenzione alla clientela e ai territori, qualità dei servizi e solidi risultati”.

L’ops lanciata da Bper all’istituto valtellinese risale al 6 aprile e riguarda tutte le azioni ordinarie di Banca Popolare di Sondrio per 4,3 miliardi. Secondo le previsioni di Bper, l’ops arriverà sul mercato tra giugno e luglio, dopo aver ottenuto tra maggio e giugno le autorizzazioni necessarie. La roadmap prosegue a luglio-agosto, con la procedura di “delisting” e la fusione con l’istituto valtellinese entro la fine dell’anno. Intanto Bper ha appena ottenuto l’autorizzazione da parte dell’Ivass, l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni, ad acquisire – ad esito positivo dell’ops – più del 30 per cento del capitale sociale di Arca Vita. La palla ora passa al nuovo cda di Sondrio con cui Papa ha affermato di essere “aperti a sederci e a discutere. Tocca al nuovo consiglio di amministrazione di Sondrio decidere se fare un passo avanti verso di noi o meno. Abbiamo fatto la prima mossa, adesso abbiamo bisogno che facciano un passo nella nostra direzione. Si dice che ci vogliono due per ballare il tango. Se l’altro non vuole ballare, non possiamo fare niente”.

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Per Papa, “il modo migliore sarebbe sederci e trovare una soluzione lungo la linea che abbiamo indicato” ha spiegato l’ad ricordando che si tratta di “un’operazione amichevole, nel senso che vediamo una forte integrazione strategica e industriale tra le due banche che derivano dalla ‘popolarità’ e dalla stessa attenzione per i clienti, siano essi famiglie, privati, aziende, grandi, piccole e micro, con una presenza molto forte e una forte vicinanza alle comunità”. Secondo le previsioni di Bper, l’integrazione genererà un fatturato di oltre 7 miliardi di euro. Sull’operazione sta vigilando l’Antitrust ma “ci aspettiamo un impatto minimo perché le concentrazioni sono limitate a poche aree e in queste dovremo vendere qualche filiale – ha spiegato l’ad – Non credo che ci saranno ritardi da questo punto di vista”. Sull’aggregazione si sta attendendo anche l’approvazione della Bce e della Banca d’Italia.

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