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Amaltea 1st Open Call, bando per l’edilizia sostenibile


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marzia bolpagni
Immagine di Polimi

Il programma Horizon Europe lancia il bando Amaltea 1st Open Call dedicato all’edilizia sostenibile digitalizzata. Attenzione alla scadenza del 7 novembre 2025. Ecco chi può partecipare e come, con i consigli di un’esperta come Marzia Bolpagni

Un’’occasione per modernizzare il settore edilizio e abbracciare la transizione digitale. Il programma europeo Horizon Europe lancia il bando Amaltea 1st Open Call dedicato all’edilizia sostenibile, con scadenza il 7 novembre 2025, rivolto a Pmi e startup che sviluppano soluzioni digitali e tecnologiche innovative per il settore delle costruzioni.

Con un budget complessivo di 1,5 milioni di euro, il bando punta a modernizzare la filiera delle facciate edilizie, un nodo cruciale per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e per supportare gli obiettivi del Green deal europeo, che prevede la neutralità climatica entro il 2050.

Focus sul bando Amaltea

Soluzioni digitali e tecnologiche per l’efficienza energetica delle facciate; processi costruttivi innovativi per ristrutturazioni e nuove costruzioni; integrazione di tecnologie come Building information modelling (Bi), IoT, l’intelligenza artificiale e altri strumenti della trasformazione digitale.

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Ma ancora, riqualificazione e decarbonizzazione del patrimonio edilizio esistente; supporto a modelli di business circolari e sostenibili nel comparto delle costruzioni: questi gli obiettivi del bando.

Le proposte selezionate riceveranno finanziamenti a fondo perduto per sviluppare prototipi, testare tecnologie e avviare collaborazioni a livello europeo. Un’opportunità per le imprese italiane che mettono al centro la digitalizzazione e la competitività, con una forte attenzione all’ambiente.

Il bando rappresenta infatti un’opportunità concreta per le aziende italiane del settore, chiamate a superare l’approccio tradizionale e ad abbracciare la transizione digitale.

La digitalizzazione delle costruzioni non è solo una tendenza, ma una necessità per rendere il settore più efficiente, trasparente e sostenibile. Tuttavia, molte imprese devono ancora compiere il primo passo.

L’esperta risponde: come partecipare al bando

Volendo approfondire il tema, abbiamo intervistato Marzia Bolpagni, esperta internazionale di Bim tanto da essere capogruppo in enti certificatori come Uni, Cen e Iso per la digitalizzazione del settore delle costruzioni.

Bolpagni è anche autrice del Bim Handbook e vincitrice di oltre 30 premi per l’innovazione digitale. Le abbiamo posto alcune domande chiave per farci raccontare il suo punto di vista e svelare i segreti di questo settore in continua evoluzione.

Come sta cambiando il settore delle costruzioni con l’introduzione delle tecnologie digitali? Quali ritiene siano le innovazioni più impattanti oggi?

Sebbene l’introduzione delle tecnologie nel settore delle costruzioni sia ancora lenta, negli ultimi 15 anni gli operatori hanno iniziato ad adottare la gestione informativa basata sull’uso del Building information modelling, spinti anche dai requisiti di legge del codice degli appalti pubblici.

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Quello che vedo in Italia è un divario: chi ha iniziato e non tornerebbe più indietro, perché ha cambiato i processi e le procedure organizzative; e chi, invece, ancora continua a lavorare in modo tradizionale con il Cad e crea modelli 3D principalmente per fare rendering e si affida alle tavole cartacee in cantiere.

A mio avviso le innovazioni più impattanti oggi riguardano: l’automazione, l’intelligenza artificiale applicata in modo etico e il minimalismo digitale“.

Qual è il ruolo della digitalizzazione nei processi di progettazione, realizzazione e manutenzione degli edifici?

Come ho trattato nella 4a edizione del Bim Handbook la digitalizzazione ricopre un ruolo chiave durante l’intero ciclo di vita dei nostri edifici e delle nostre infrastrutture.

Durante la progettazione, ci permette di lavorare in modo collaborativo, coordinando diverse discipline: i diversi operatori lavorano in un ambiente di condivisione dati dove è disponibile sempre l’ultima versione del progetto, si usano codifiche per nominare oggetti e file in modo da permettere una gestione informativa efficace.

Tutte le informazioni sono tracciate ed è possibile sapere chi ha caricato quale file e quando, fornendo un ambiente trasparente e collaborativo. Non è più possibile che l’impiantista lavori su disegni architettonici non aggiornati.

La rappresentazione 3D favorisce la comunicazione tra i diversi esperti e la committenza, evitando varianti in corso d’opera. Durante la realizzazione, è possibile monitorare lo stato di avanzamento lavori, fare analisi predittive, gestire il cantiere in sicurezza e formare gli operatori.

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Nei cantieri dove lavoro, il Dl è una persona esperta di processi digitali e controlla il modello 3D, non i disegni cartacei. Durante la manutenzione è possibile inserire sensori che monitorano le prestazioni per offrire un maggiore comfort all’utente finale: temperatura, umidità, luminosità, qualità dell’aria possono essere monitorate e confrontate con le specifiche tecniche della progettazione e potendo intervenire in tempo per mitigare e risolvere disfunzionalità“.

Ci può fare un caso concreto di applicazione Bim magari integrato ad altre tecnologie digitali?

Recentemente abbiamo supportato un cliente nel monitorare l’uso delle scrivanie e dei bagni all’interno dei propri uffici, riuscendo a visualizzare l’utilizzo durante i diversi giorni e le ore della giornata e potendo agire sui comportamenti degli utenti.

Per esempio, ci si è resi conto che non era necessario ampliare l’ufficio per mancanza di spazio, ma rivedere la gestione delle scrivanie, chiedendo ai dipendenti di lasciare libere le scrivanie quando si recavano nelle sale riunioni.

Lo stesso vale per la pulizia dei bagni, sono state incrementati i turni nelle ore di maggiore utilizzo. L’intelligenza artificiale è un tema ancora nuovo, ma molto promettente.

Nella mia esperienza bisogna partire dalle basi, strutturando prima i dati e applicando processi di analisi di qualità per verificare che il dataset che verrà usato dall’Ai sia attendibile. Questo permette di sfruttare la potenzialità dell’AI al meglio come spieghiamo nel Bim Handbook“.

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Quali sono le principali sfide (tecniche, culturali o normative) che le imprese del settore devono affrontare per adottare soluzioni digitali in modo efficace?

Credo che tutto parta dalla cultura, aziende lungimiranti hanno iniziato questo percorso ben prima delle richieste normative, permettendogli di allargare il proprio business, lavorare con aziende più strutturare in Italia e all’estero.

La maggior parte delle imprese, invece, sono reattive; anche perché con i bonus edilizi c’è stato un boom di richiesta del mercato che non ha spinto aziende a innovarsi. Ora è invece un buon momento per ripensare ai proprio business e investire nella digitalizzazione.

La normativa in Italia esiste per le opere pubbliche e c’è un obbligo di uso della gestione informativa per opere superiori ai 2M. Le competenze tecniche si stanno sempre più rafforzando: l’offerta formativa è varia.

Io consiglio di partire dalla comprensione dei processi e delle procedure e poi passare alla formazione sui software. Imparare un software senza sapere i processi non è efficace“.

Guardando al futuro, quali competenze ritiene saranno fondamentali per gli ingegneri che vogliono lavorare all’intersezione tra costruzioni e innovazione tecnologica?

Ritengo che l’ingegnere debba avere delle basi di informatica e sia a conoscenza di concetti di cybersecurity, privacy ed etica. Purtroppo, nel nostro paese ancora mancano curricula ibride tra informatica e costruzioni, cosa che invece da decenni accade in paesi come la Germania.

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Esistono però corsi formativi per colmare questo divario. Il mio consiglio è anche quello di creare gruppi multidisciplinari dove esperti It lavorano fianco a fianco con ingegneri edili, guidati da un’illuminata leadership che definisce e prioritizza processi da digitalizzare in base al suo business: lì accade la magia ed è possibile innovare la propria azienda“.





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