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Incentivi 2025 per le imprese agricole


In un contesto economico sempre più orientato alla sostenibilità, alla digitalizzazione e all’innovazione, le imprese agricole italiane si trovano oggi di fronte a un’importante opportunità: accedere a nuovi incentivi per investimenti innovativi, grazie alle modifiche introdotte dal Decreto Direttoriale del 4 settembre 2023, pubblicato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Questo intervento aggiorna il precedente Decreto del 2 maggio 2022, introducendo significative novità normative e procedurali in linea con quanto previsto dal nuovo Regolamento ABER II (UE 2022/2472), entrato in vigore il 14 dicembre 2022.

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L’obiettivo principale del nuovo assetto normativo è quello di semplificare le procedure per l’accesso agli aiuti di Stato in ambito agricolo e forestale, eliminando la necessità di autorizzazione preventiva da parte della Commissione Europea. Il risultato? Una maggiore rapidità nell’erogazione degli incentivi, con vantaggi concreti in termini di tempistiche, liquidità e pianificazione finanziaria per le aziende del settore primario.

Questo articolo approfondisce i contenuti della normativa aggiornata, analizza quali investimenti rientrano tra quelli agevolabili, e fornisce indicazioni su come le imprese agricole possono sfruttare queste misure in modo legale e vantaggioso per sostenere la transizione ecologica e digitale.

Destinatari e requisiti

Il Fondo per gli investimenti innovativi delle imprese agricole, istituito con la Legge di Bilancio 2020 e successivamente disciplinato dal Decreto del 2 maggio 2022, rappresenta una misura concreta per supportare le imprese agricole che intendono digitalizzare e innovare i propri processi produttivi. Il recente Decreto Direttoriale del 4 settembre 2023 non modifica i criteri di accesso, ma conferma e chiarisce chi può realmente beneficiare degli aiuti previsti, in coerenza con il nuovo Regolamento UE 2022/2472 (ABER II).

I soggetti beneficiari sono micro, piccole e medie imprese agricole (PMI) regolarmente iscritte al Registro delle Imprese, con sede operativa o unità locale in Italia, in regola con gli obblighi fiscali e contributivi, e che non si trovino in situazioni di difficoltà economica o soggette a procedure concorsuali. È esclusa la partecipazione di aziende sanzionate, con amministratori coinvolti in irregolarità o che non abbiano rimborsato finanziamenti pubblici precedenti.

Le attività ammesse sono ampie e variegate, comprendendo:

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  • produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;

  • attività non agricole in zone rurali;

  • interventi ambientali in ambito agricolo;

  • tutela del patrimonio culturale e naturale nelle aziende agricole e forestali;

  • ripristino danni da calamità naturali;

  • progetti di ricerca e sviluppo;

  • attività forestali connessi.

Questo ampliamento permette a un ventaglio più ampio di imprese agricole di accedere agli incentivi, favorendo investimenti concreti in tecnologia, sostenibilità e innovazione, coerentemente con le linee guida europee sullo sviluppo rurale e l’agricoltura 4.0.

Cosa cambia per le imprese agricole

In seguito all’entrata in vigore del Regolamento UE 2022/2472 (ABER II), operativo dal 1° gennaio 2023, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha ritenuto necessario adeguare la normativa nazionale alle nuove disposizioni europee in materia di aiuti di Stato per i settori agricolo e forestale. A tal fine, con il Decreto Direttoriale del 4 settembre 2023, sono state apportate modifiche puntuali ma rilevanti al Decreto originario del 2 maggio 2022, tuttora in vigore anche nel 2025.

Le modifiche sostanziali riguardano:

  • Art. 1, comma 1, lettera a: è stata aggiornata la definizione di “Ministero”, ora correttamente indicato come Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in linea con la ridenominazione ministeriale ormai consolidata.

  • Art. 1, comma 1, lettera m: aggiornato il riferimento al “regolamento ABER”, che diventa “regolamento ABER II”, recependo integralmente il Regolamento (UE) n. 2022/2472 della Commissione del 14 dicembre 2022.

In aggiunta a questi aggiornamenti testuali, sono stati rivisti due allegati fondamentali:

  • Allegato 2 – Modulo di richiesta erogazione: aggiornato per rendere la domanda conforme alle nuove disposizioni;

  • Allegato 8 – Oneri informativi: modificato per semplificare la trasparenza amministrativa richiesta alle imprese.

Tutti i documenti aggiornati sono accessibili nel 2025 attraverso il portale ufficiale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nella sezione “Normativa”. Le imprese interessate a presentare domanda sono tenute a utilizzare esclusivamente i modelli aggiornati, pena l’inammissibilità delle richieste.

Spese ammissibili

Nel 2025, il Fondo per gli investimenti innovativi delle imprese agricole continua a rappresentare un’importante leva di sviluppo per tutte le aziende che vogliono rendere più efficiente, sostenibile e digitale la propria attività. Ma quali sono le spese effettivamente agevolabili?

Il decreto prevede la possibilità di ottenere contributi per investimenti in beni strumentali nuovi di fabbrica, sia materiali che immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle imprese agricole.

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Tra gli investimenti ammissibili rientrano:

  • Macchinari e attrezzature per la lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli;

  • Soluzioni digitali e strumenti tecnologici per l’agricoltura di precisione (es. droni, sensori, sistemi di monitoraggio);

  • Software gestionali, piattaforme di tracciabilità e sistemi informatici per il controllo delle operazioni agricole;

  • Tecnologie green e sostenibili, come impianti per il risparmio idrico, pannelli solari o sistemi di gestione energetica;

  • Brevetti, licenze e know-how connessi all’innovazione tecnologica e produttiva.

È importante sottolineare che il contributo non è cumulabile con altre agevolazioni pubbliche concesse per gli stessi costi, ad eccezione di alcune deroghe previste dalla normativa europea sugli aiuti di Stato. Inoltre, le spese devono essere sostenute e quietanzate entro i termini stabiliti dal bando, e documentate in modo preciso e verificabile.

L’agevolazione, in forma di contributo a fondo perduto, può arrivare a coprire fino al 65% dell’investimento, elevabile al 80% nel caso di giovani agricoltori, come definito dal Regolamento UE.

Come presentare la domanda

Per accedere alle agevolazioni previste dal Fondo per gli investimenti innovativi delle imprese agricole, le aziende devono seguire una procedura telematica, gestita attraverso i canali ufficiali del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Anche nel 2025, le modalità restano digitali, con una piattaforma dedicata disponibile sul sito istituzionale del Ministero o tramite il portale di Invitalia, soggetto gestore operativo per molte misure nazionali.

Ecco i principali passaggi da seguire:

  1. Verifica dei requisiti: l’impresa deve essere in regola con tutti gli obblighi fiscali e contributivi, ed essere iscritta al Registro delle Imprese come impresa agricola.

  2. Preparazione della documentazione: occorre predisporre i preventivi dei beni da acquistare, le planimetrie (se necessarie), la descrizione del progetto innovativo e la documentazione amministrativa (DURC, visura camerale, ecc.).

  3. Compilazione della domanda: si utilizza l’allegato 2 – modulo di richiesta erogazione, aggiornato secondo le modifiche introdotte nel 2023. La domanda deve essere firmata digitalmente dal legale rappresentante.

  4. Invio telematico: l’invio avviene esclusivamente via PEC o tramite l’apposita piattaforma, secondo le istruzioni pubblicate sul sito ministeriale.

  5. Valutazione e graduatoria: le domande vengono valutate in ordine cronologico o attraverso una procedura a sportello, con pubblicazione della graduatoria degli ammessi al contributo.

È essenziale monitorare le scadenze: il bando 2025 stabilisce una finestra temporale per la presentazione delle domande, oltre la quale non sarà più possibile partecipare. In caso di errori nella compilazione o documentazione incompleta, la domanda può essere rigettata.

Per evitare imprecisioni, è fortemente consigliato affidarsi a un consulente fiscale o a un commercialista esperto in agevolazioni per il settore agricolo, capace di seguire passo dopo passo l’intero iter.

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Vantaggi fiscali 

Accedere agli incentivi per investimenti innovativi in agricoltura nel 2025 non significa soltanto ottenere un contributo a fondo perduto: significa rafforzare in modo strutturale la competitività dell’impresa agricola, migliorandone efficienza, sostenibilità e capacità di adattamento alle sfide del mercato.

Ma quali sono i vantaggi fiscali ed economici concreti?

1. Contributi a fondo perduto

Il vantaggio immediato è ovviamente di tipo finanziario: il contributo può coprire fino all’80% del costo dell’investimento (in caso di giovani agricoltori), riducendo in modo considerevole l’esborso iniziale e facilitando l’accesso a tecnologie altrimenti non sostenibili.

2. Innovazione e posizionamento sul mercato

L’introduzione di macchinari di ultima generazione, software gestionali, tecnologie green e digitali consente alle aziende agricole di migliorare la qualità dei prodotti, la tracciabilità, e ridurre i costi operativi. Tutto ciò si traduce in maggiore competitività sul mercato, anche in vista di certificazioni ambientali o di filiera.

3. Valore patrimoniale e accesso al credito

Un’azienda che investe in innovazione rafforza il proprio attivo patrimoniale e migliora il rating bancario, facilitando l’accesso a futuri finanziamenti, mutui agrari e linee di credito.

In sintesi, investire oggi con il supporto degli incentivi pubblici significa preparare l’azienda agricola al futuro, sfruttando strumenti legali e vantaggiosi anche dal punto di vista fiscale.

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Transizione digitale ed ecologica

Gli incentivi per gli investimenti innovativi nelle imprese agricole non vanno letti come misure isolate, ma come parte integrante di un percorso strategico nazionale e comunitario, che punta a trasformare il settore agricolo in chiave digitale, sostenibile e resiliente. Il Fondo agevolato, aggiornato nel 2023 e attivo nel 2025, si inserisce perfettamente nelle linee guida del Green Deal europeo e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevedono fondi e riforme specifiche per la modernizzazione dell’agricoltura.

La trasformazione agricola si gioca oggi su quattro fronti fondamentali:

  1. Digitalizzazione dei processi produttivi, grazie all’utilizzo di tecnologie IoT, droni, sensori, gestione da remoto e sistemi predittivi;

  2. Sostenibilità ambientale, con investimenti in impianti per l’energia rinnovabile, tecnologie per l’efficienza idrica ed energetica, riduzione degli input chimici;

  3. Valorizzazione della filiera agroalimentare, anche attraverso l’introduzione di sistemi di tracciabilità e blockchain;

  4. Sviluppo delle competenze, grazie alla formazione continua degli operatori agricoli sulle nuove tecnologie e modelli di gestione.

L’agricoltura di oggi non può più permettersi di essere “tradizionale” nel senso limitante del termine: l’innovazione è una necessità per la sopravvivenza competitiva. E con l’aiuto dei contributi statali e comunitari, le imprese agricole italiane hanno finalmente gli strumenti per affrontare il cambiamento.

Nel prossimo futuro, i settori più premiati saranno quelli capaci di coniugare redditività, tecnologia e tutela dell’ambiente, diventando veri protagonisti della nuova economia circolare rurale.

Conclusioni

Nel 2025, le imprese agricole italiane si trovano davanti a una finestra concreta e vantaggiosa per investire in innovazione, digitalizzazione e sostenibilità, sfruttando le agevolazioni previste dal Fondo per gli investimenti innovativi. Le modifiche normative introdotte dal Decreto Direttoriale del 4 settembre 2023, in risposta al Regolamento UE ABER II, hanno semplificato le procedure, reso più accessibili gli strumenti e ampliato il perimetro degli investimenti ammissibili.

Parliamo di contributi a fondo perduto fino all’80%, per l’acquisto di beni materiali e immateriali, tecnologie digitali e soluzioni green che non solo riducono i costi, ma migliorano radicalmente l’efficienza aziendale. Tutto questo, senza trascurare i vantaggi fiscali derivanti dalla deducibilità e dalla possibilità di cumulo, laddove previsto.

Chi si muove ora ha più possibilità di posizionarsi in modo competitivo sul mercato, accedere a ulteriori linee di credito e creare valore a lungo termine per la propria azienda agricola. L’innovazione non è più un’opzione per pochi: è una necessità strategica per tutti.

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