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Investment Africa 2025 “oltre le aspettative”, seguiranno nuove tappe in Africa


Si conclude oggi con “un bilancio assolutamente positivo”, a detta di tutti i partecipanti ed organizzatori, la missione in Tunisia di una vasta delegazione di imprenditori e uomini d’affari italiani nell’ambito dell’iniziativa “Investment Africa 2025”. L’evento, promosso dal centro d’affari italo tunisino Delta Center fondato da Sandro Fratini, Confimprese Italia di Guido D’Amico e Conect sotto la guida di Aslan Berjeb, rappresenta “un altro tassello nella cooperazione virtuosa tra Italia e Tunisia”, spiega ad “Agenzia Nova” Massimo Ruspandini, vice capogruppo di Fratelli d’Italia (FdI) alla Camera dei deputati. “Ci portiamo dentro dei ricordi bellissimi, una popolazione così accogliente come nemmeno ci aspettavamo, segno inequivocabile del grande rapporto che c’è tra italiani e tunisini, due paesi storicamente molto amici. Credo che per l’Italia, e anche per la Tunisia, grazie al Piano Mattei, ci siano delle occasioni di sviluppo strategiche”, aggiunge il deputato a “Nova”. Ruspandini ricorda inoltre che “i quasi 10 mila italiani residenti a Tunisi e le quasi mille imprese che operano con discrezione e intelligenza, mantenendo impegno e fede alle promesse e garantendo uno sviluppo equilibrato e virtuoso, sono il segno tangibile della nostra presenza in Tunisia. Una presenza che vuole essere soprattutto amichevole e che possa portare risultati significativi entrambe le Nazioni. L’approccio italiano è quello di una cooperazione alla pari, finalizzata a far crescere i popoli, in particolare quello tunisino, al quale ci sentiamo molto legati”.

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Questo evento ha avuto “un risultato superiore alle aspettative”, sottolinea il presidente del centro d’affari Delta Center, Sandro Fratini, evidenziando che “oltre 30 aziende italiane hanno aderito e sono stati organizzati circa 240 incontri bilaterali con aziende tunisine”. Fratini rivela che quella a Tunisi “è solo la prima tappa” grazie a un accordo con Confimprese Italia. “Dopo Tunisi ci sarà il Senegal, dove saremo presenti il sette e otto ottobre, per gettare le basi di una prossima iniziativa”, prosegue il presidente di Delta Center, che in Tunisia rappresenta anche Confimprese. “Seguiranno l’Egitto, la Mauritania, la Libia e l’Algeria: questi sono i paesi verso cui intendiamo orientarci, portando opportunità agli investitori italiani e non solo”, aggiunge. Da parte sua, l’ambasciatore d’Italia a Tunisi, Alessandro Prunas, durante il suo intervento inaugurale nella giornata di venerdì all’hotel Carthage Thalasso a Gammart, ha apprezzato l’importante collaborazione tra gli enti attivi sul territorio che ha garantito il successo della manifestazione.

Guido D’Amico, presidente di Confimprese Italia, ha espresso “piena soddisfazione” per la giornata istituzionale interamente dedicata al dibattito sull’internazionalizzazione e il pomeriggio di incontri bilaterali tra aziende, “con oltre 30 realtà italiane ed oltre 250 imprese tunisine e africane presenti”. Il presidente di Confimprese Italia racconta che la missione “è poi proseguita con impegni istituzionali, tra cui la visita all’ambasciatore Prunas agli stabilimenti El.Com e a Colacem, azienda leader italiana in Tunisia, a completamento dell’Investment Africa 2025”, precisa D’amico, anticipando a “Nova” che “il prossimo anno, in occasione del trentennale delle nostre attività, abbiamo già invitato sia Connect sia la Camera italo-tunisina al nostro panel sull’internazionalizzazione, evento che sarà ripetuto ogni anno”.

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Tra i partecipanti che hanno riscosso particolare interesse, figura anche il Consorzio industriale del Lazio, giunto “a questo incontro in Tunisia con l’aspettativa di avviare processi di internazionalizzazione per i nostri associati”, indica l’ispettore Raffaele Trequattrini. Si tratta infatti del “consorzio industriale più grande d’Italia, gestendo un’area industriale molto importante e con oltre 110 soci, tra associazioni datoriali e imprese che attendevano con grande interesse questa iniziativa”, ribadisce Trequattrini, indicando che queste “aspettative non sono state deluse: abbiamo incontrato aziende, istituzioni e realtà nel campo della formazione, tema per noi centrale”. Da questi incontri a Tunisi “sono emerse soluzioni molto interessanti per il futuro”, sottolinea l’ispettore, anticipando l’intenzione di sviluppare istituti tecnologici superiori “per formare manodopera specializzata in logistica avanzata, meccatronica e aerospazio. Crediamo che dallo scambio di conoscenze tra la cultura tunisina e quella italiana possano nascere grandi vantaggi per entrambi. I processi di internazionalizzazione devono essere sempre bidirezionali: le imprese italiane possono trarre beneficio dalla realtà tunisina e, allo stesso tempo, la Tunisia può guardare con interesse agli investimenti nei nostri territori”.

Come previsto dal Piano Mattei del governo italiano per l’Africa, Trequattrini – che è anche professore ordinario di Economia aziendale presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale – conferma inoltre che “per il futuro, la formazione sarà centrale, rapporti tra università del Lazio e della Tunisia, la creazione di un Its comune e un desk presso il nostro consorzio per far conoscere alle imprese italiane la realtà tunisina, replicando lo stesso in Tunisia per le aziende locali interessate al mercato italiano”, sono solo alcune delle iniziative che il consorzio intende lanciare. “Invidiamo la capacità della Tunisia sul fronte delle start-up, un ambito in cui sono forse più avanti di noi”, aggiunge l’ispettore del Consorzio industriale del Lazio, ammettendo di “essere venuto in Tunisia anche per imparare”, con la convinzione, conclude Trequattrini, che “lo scambio di conoscenze e la condivisione di saperi possano rappresentare il futuro dei nostri due paesi, trasformando il Mediterraneo da linea di divisione a luogo di pace e crescita comune”.

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