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Sharper Night: la ricerca illumina la notte di Catania


Dalla robotica all’intelligenza artificiale applicata al mare e alla città passando per le Smart Cities e le Smart Mobility. E ancora cani robot, droni per il monitoraggio del territorio e robot agricoli per il monitoraggio delle viti. Ma anche frodi alimentari, cambiamento climatico, microplastiche e benessere psicologico. Senza dimenticare il diritto green, mappature musicali urbane, la terra di fuoco e le tradizioni dei pupari.

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Tutte ricerche legate tra loro da un tema principale, quello della sostenibilità in tutte le sue declinazioni in un “abbraccio” continuo di innovazioni e tecnologie che legano l’uomo e la natura.

Può essere identificata così l’edizione etnea 2025 della Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici, uno dei più importanti appuntamenti internazionali dedicati al dialogo tra scienza e società. Un progetto sostenuto dalla Commissione Europea nel quadro delle azioni Marie Skłodowska-Curie con l’obiettivo di coinvolgere i cittadini nella scoperta del mestiere dei ricercatori e del ruolo che questi svolgono nel costruire il futuro della società.

Un evento che in Italia prende forma attraverso il progetto “SHARPER” che negli anni si è affermato come un appuntamento atteso dal pubblico e un riferimento culturale per le città che lo ospitano: ben 15 le città coinvolte, oltre Catania, anche Ancona, Bari, Camerino, Cagliari, Genova, L’Aquila, Nuoro, Palermo, Pavia, Perugia, Sassari, Terni, Trieste e Urbino.

Gli stand di piazza Università

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Proprio Catania è stata tra le protagoniste indiscusse con oltre 180 attività in programma tra la Città della Scienza e gli stand di piazza Università e Palazzo Platamone e, inoltre, gli spazi del Centro Universitario Teatrale e del Museo dei Saperi e delle Mirabilia Siciliane.

Stand che hanno affascinato sin dalle prime ore del pomeriggio i più piccoli che hanno riempito le sale della Città della Scienza tra gufi gialli da colorare e illuminare con i propri occhietti, una ‘escape room’ scientifica e le visite al planetario dello Science Center di Unict.

E sempre i più piccoli – insieme con i loro genitori, ma anche singoli cittadini e cittadine – hanno proseguito questo viaggio nel mondo della ricerca e dell’innovazione tra gli stand di piazza Università e del Palazzo Platamone dove ricercatori e ricercatrici di tutti i dipartimenti d’ateneo, enti di ricerca e anche aziende multinazionali hanno mostrato le loro ricerche fuori dai laboratori.

E le hanno illustrate con parole semplici, facendole toccare con mano, affascinandoli, con giochi e laboratori interattivi ed esperimenti dal vivo. Ma anche con talk e spettacoli in piazza e nelle sale multimediali.

«Tutti i dipartimenti espongono le loro ricerche ed è un modo per uscire dalle aule, uscire dai laboratori e coinvolgere la gente per far capire quali sono le nostre attività oltre a quelle di didattica – ha spiegato il rettore Enrico Foti -. Tutti si stanno impegnando tantissimo e quest’anno abbiamo registrato una piccolissima novità: abbiamo un piccolo coinvolgimento delle imprese con cui stiamo portando avanti alcuni progetti di ricerca. Speriamo l’anno prossimo di avere un coinvolgimento maggiore per far capire che il rapporto tra università e impresa sarà sempre più intrinseco e speriamo anche efficace per i nostri giovani».

Il rettore Enrico Foti insieme con docenti e cittadini

Il rettore Enrico Foti insieme con docenti e cittadini

Una partnership che ha coinvolto, infatti, Confindustria di Catania, Ragusa e Siracusa, e partner come il Comune di Catania, CSFNSM – Centro Siciliano di Fisica Nucleare e Struttura della Materia, INAF – Osservatorio Astrofisico di Catania, INFN – Laboratori Nazionali del Sud e Sezione di Catania, INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, CNR IC – Istituto di Cristallografia, CNR IMM – Istituto per la Microelettronica e Microsistemi, CNR Istituto di chimica biomolecolare, Ipcb-Cnr e Officine Culturali.

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Un impegno corale che ha fatto della Notte della Ricerca un grande evento di divulgazione scientifica e anche una ricorrenza culturale attesa, capace di unire comunità, città e territori attorno alla conoscenza come bene comune.

«Catania ha messo sul campo oltre 180 attività, un record assoluto, se consideriamo che nelle altre città gli eventi in programma erano 70, noi ne abbiamo avuti più del doppio – ha detto Alessia Tricomi, coordinatrice dell’edizione catanese -. Questo significa qualcosa, significa che veramente stiamo portando fuori tutta la ricerca catanese e ci stiamo aprendo al territorio grazie alla presenza di oltre 500 ricercatori. Uno sforzo corale, non solo sforzo dei ricercatori, ma proprio di tutti i servizi: da quelli generali d’Ateneo alla comunicazione fino all’Area della Terza missione che ha in carico proprio l’organizzazione dell’evento».

«Un evento che coinvolge tutto l’ateneo: dai ricercatori senior a quelli più giovani, ai dottorandi, a tutti i volontari, laureandi e studenti part-time e tutto il personale tecnico-amministrativo», ha aggiunto la prof.ssa Alessia Tricomi.

Smart cities

Uno degli stand al Palazzo Platamone

Guest star dell’evento la giornalista di Rai Radio2 Sara Zambotti, conduttrice della trasmissione Caterpillar, che nel corso del pomeriggio ha curato anche dei collegamenti in diretta dalla manifestazione dai microfoni di Radio Zammù.

La giornalista, inoltre, si è soffermata più volte su Radio Zammù nel corso della trasmissione che ha anche mandato in onda il jingle della radio d’ateneo.

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In serata, al Palazzo della Cultura, l’evento speciale dal titolo Sostenibilità è Futuro: Ricerca e Innovazione per il Territorio, promosso dal Csfnsm: una tavola rotonda e un dibattito dedicati al tema della sostenibilità e al ruolo della ricerca e dell’innovazione nello sviluppo del territorio, moderati dalla giornalista di Rai Radio2 Sara Zambotti.

Ad intervenire esponenti del mondo accademico e della ricerca, insieme a rappresentanti di realtà imprenditoriali di rilievo – Nunzio Abbate (ST Microelectronics), Alessandra Alberti (CNR IMM HQ Catania), Piero Milani (Pirelli spa) insieme con i docenti etnei Paolo Arena (Dieei), Gianluca Cicala (dicar), Alessia Marzo (Di3A) e Roberta Occhipinti (Dsbga) – che hanno discusso sulla collaborazione tra università, enti e imprese che può generare un impatto concreto nella società e favorire modelli di crescita sostenibile. L’incontro è stato arricchito da due momenti musicali con le esibizioni dal vivo della Better Bully Blues Band e del gruppo Re move, a sottolineare la dimensione culturale e partecipativa della manifestazione.

Un momento della tavola rotonda

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