La tua casa è in procedura esecutiva?

sospendi la procedura con la legge sul sovraindebitamento

 

Gli effetti dei dazi settore per settore « LMF Lamiafinanza


I dazi statunitensi stanno avendo conseguenze significative su tutti i settori, dall’agricoltura alla tecnologia. Di
seguito riassumiamo il loro impatto complessivo.

La tua casa è in procedura esecutiva?

sospendi la procedura con la legge sul sovraindebitamento

 

Agricoltura: Le esportazioni agricole dagli Usa affrontano una maggiore incertezza con le tensioni commerciali.
Nonostante il loro impatto non sia ancora del tutto chiaro, la situazione commerciale accresce l’incertezza tra gli
agricoltori statunitensi per quanto riguarda la domanda cinese, qualora proprio questo ambito fosse usato come
ritorsione dei secondi sui primi. Ciò potrebbe portare i prodotti agricoli del Nord America a costare meno,
aumentando le pressioni sugli agricoltori e sull’intera value chain del settore.

Automotive: È stato introdotto un dazio del 25% sulle importazioni di auto così come di motori, trasmissioni e
altre componenti dei veicoli. Le aziende costruttrici di Europa e Stati Uniti stanno assorbendo gran parte dei costi
delle tariffe piuttosto che trasferirli sulle spalle dei consumatori, con limitati effetti su prezzi e margini di profitto,
almeno finora. General Motors e Ford, per esempio, hanno effettivamente mostrato gli effetti di un impatto
negativo, ma lo stanno mitigando attraverso taglio dei costi e aggiustamenti lungo la supply chain. Le aziende
europee vedono effetti controllabili di 100-150 punti base (pbs) e sembrano riluttanti a varare un cambiamento
strategico, mentre le i produttori giapponesi stanno aumentando le esportazioni verso gli Stati Uniti, nonostante i
dazi. Nel complesso i fornitori si aspettano di passare indenni l’aumento dei costi dovuto ai dazi e le aziende
costruttrici lo hanno in gran parte accettato. Perciò riteniamo che i fornitori e le imprese automobilistiche
americane siano le meglio posizionate per affrontare lo scenario attuale.

Chimica: I dazi stanno ponendo sfide considerevoli per il settore chimico, con aziende come Eastman Chemical,
Dow Inc. e LyondellBasell Industries che lanciano allarmi sugli utili a causa di esportazioni ridotte e asset
sottoutilizzati. I produttori tradizionali stanno assistendo a un brusco ridimensionamento dell’export con
conseguente calo degli utili dovuti ai dazi e alla debolezza della domanda oltreoceano. Per rispondervi, le aziende
stanno ridefinendo la loro supply chain, adeguando le strategie produttive e aumentando selettivamente i prezzi.
La guerra commerciale USA-Cina sta fondamentalmente facendo crescere i costi sul lungo periodo, indebolendo
così il modello produttivo fondato sulle esportazioni.

Beni di prima necessità: Gli effetti dei dazi si stanno intensificando sui consumatori, in particolare tra chi ha i
redditi più bassi e tra la classe media. Se, infatti, a livello assoluto la spesa rimane stabile, le abitudini di consumo
stanno cambiando, indirizzandosi su meno prodotti e più di valore. Le aziende stanno tentando di mitigare i costi
dovuti ai dazi attraverso una pluralità di strategie: maggior produttività, diversificazione dell’offerta e prezzi
competitivi. In ogni caso, il settore affronta un potenziale calo dei margini di profitto visto che le aziende si
contendono le quote di mercato con alcune che assorbono i costi per rimanere competitive e con altre che
rischiano un doppio impatto da costi crescenti degli input e da volumi di vendita in diminuzione.

Rame: I dazi sono passati dalla materia prima ai semi-lavorati e ai prodotti finali con un’imposta del 50%, ma con
un impatto minimo, visto i ridotti volumi coinvolti e il ridotto numero di imprese interessate. Le misure a sostegno
del mercato interno esistono, ma le aziende esitano ad investire visto che rimangono le incertezze sui dazi.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Energia: In generale le imprese energetiche sono poco sensibili agli effetti dei dazi. Le maggiori aziende
petrolifere hanno un’esposizione EBITDA stimata di 100-150 trilioni che non è determinante per valutarne la
qualità creditizia, secondo noi. Le imprese della sezione intermedia della value chain presentano una certa                                                    esposizione ai costi dell’acciaio per nuovi oleodotti, ma la gran parte si è già procurata l’acciaio per grandi
progetti: verosimilmente le maggiori spese di costruzione rendono l’infrastruttura midstream esistente ancora più
di valore. In questo momento il dazio sul greggio canadese è del 10%, che può avere sì degli effetti su imprese
come la Canadian Natural Resources, ma è improbabile che porti a un declassamento nel rating.

Sanità: Le imprese farmaceutiche Usa stanno spingendo la produzione nazionale e stanno facendo lobbying per
un trattamento di favore. Il loro livello di esposizione ai dazi rimane incerto visto il ritardo della pubblicazione della
Sezione 232. Ci si aspetta che le tariffe doganali siano gestibili per le marche farmaceutiche più importanti, ma
che vengano usati come strumenti negoziali per ottenere o prezzi più bassi delle medicine o più investimenti negli
Stati Uniti o entrambi. L’impatto dei dazi su aziende farmaceutiche più piccole e con margini di guadagno inferiore
potrebbe probabilmente richiedere anni e sussidi per spostare la produzione americana. Senza sostegni, infatti,
potrebbe peggiorare la carenza di farmaci, visto che la gran parte delle prescrizioni riguarda i generici. Quindi,
ogni effetto delle tariffe su questo segmento di mercato dovrebbe rimanere gestibile con un programma realistico
di scelte politiche e con gli incentivi necessari.

Tecnologie mediche e life science: Ci saranno impatti dal 2 al 5% sul margine operativo lordo, soprattutto sulle
esportazioni Usa verso la Cina. La gran parte delle aziende statunitensi o europee si stanno rendendo conto che
il peso dei dazi è maggiore sulle esportazioni verso la Cina che sulle importazioni verso gli Stati Uniti. Queste
imprese stanno quindi riorganizzando la loro supply chain o assorbendo i costi più alti o entrambe le cose, così da
avere cali modesti dei guadagni.

Retail: Aziende come Home Depot e Lowe’s stanno distribuendo i maggiori costi dovuti ai dazi per evitare
brusche impennate di prezzo in specifiche categorie. Nella prima metà dell’anno ci si è concentrati sulle giacenze
in magazzino e quindi l’impatto sui costi sarà più visibile nella seconda metà.

Acciaio: Gli USA hanno introdotto dazi doganali del 50% sull’acciaio importato da gran parte delle altre nazioni.
Ciò ha avuto effetti positivi sulla produzione interna e sui profitti di aziende statunitensi come Nucor e Steel
Dynamics. Nonostante i prezzi più elevati, c’è un’ampia capacità domestica e ne stanno beneficiando i produttori
Usa. Sull’acciaio inglese pesano, invece, in questa fase, i dazi doganali al 25%, a seguito di un accordo
commerciale siglato dai due paesi nel 2025.

Tecnologia, Media e Telecomunicazioni: Gli impatti diretti dei dazi sono cambiati. Le aziende di semiconduttori
e hardware potrebbero esserne colpite, ma al momento le eccezioni ne limiterebbero l’esposizione. Apple e
Applied Materials hanno comunicato le conseguenze dei dazi, ma li stanno mitigando grazie agli investimenti e
aggiustamenti alla supply chain.



Source link

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta