Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Le elezioni nelle Marche sono un banco di prova per il governo – Annalisa Camilli


In fondo alla piazza c’è un parcheggio che si apre su un belvedere da cui si può ammirare il paesaggio dolce e rassicurante delle colline marchigiane: campi ordinati, alberi sparsi. In questa piazza a pochi passi dal duomo di Fermo, uno dei borghi più belli delle Marche, la mattina del 22 settembre si sono svolte le manifestazione degli studenti in solidarietà con la popolazione di Gaza. Poi in serata è arrivato il presidente della regione Francesco Acquaroli (di Fratelli d’Italia), che ha deciso di chiudere la campagna elettorale per le regionali del 28 e 29 settembre tra Fermo e Macerata, due dei capoluoghi in cui la destra è data per vincente. I suoi sostenitori si sono seduti con delle sedie di plastica nella piazza, mentre Acquaroli cominciava ad arringare.

Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

Proprio a Fermo, e ad Ancona, si decideranno probabilmente le elezioni, che saranno un banco di prova sia per il governo di destra guidato da Giorgia Meloni sia per la coalizione di centrosinistra, riunita nelle Marche in un campo larghissimo che va dal centro a Rifondazione comunista e comprende il Movimento 5 stelle.

Le Marche sono una regione tradizionalmente “rossa”, che dopo 27 anni di amministrazioni di centrosinistra ha eletto nel 2020 una giunta di destra. Ora il centrosinistra spera di riconquistarla come è successo in Umbria e in Sardegna. È anche la prima delle sette regioni che andranno alle urne per il rinnovo del consiglio regionale in autunno, ed è una di quelle dove l’esito è più incerto. Se la destra dovesse perdere, potrebbe essere interpretato come un fallimento della presidente del consiglio Giorgia Meloni, che deve già affrontare una crisi interna dopo le grandi manifestazioni per Gaza a cui hanno partecipato migliaia di persone.

A pochi giorni dal voto nelle Marche, i sondaggi prevedono un testa a testa tra il presidente uscente Francesco Acquaroli – cinquant’anni, ex sindaco di Potenza Picena e delfino di Giorgia Meloni con un passato nel Fronte della gioventù – e il democratico Matteo Ricci, 51 anni, ex sindaco di Pesaro. Alcuni sondaggi danno Acquaroli leggermente in vantaggio. Ma la verità è che molto dipenderà dal 30 per cento di elettori che si è astenuto alle ultime consultazioni.

A Fermo la sera del comizio sono venuti a sostenere Acquaroli molti amministratori locali, compreso il sindaco Paolo Calcinaro, avvocato, al suo secondo mandato alla guida di questa città di 35mila abitanti e ora candidato alle regionali con la destra. Calcinaro era stato consigliere e poi vicesindaco in giunte di sinistra, ma nel 2015 ha battuto il centrosinistra locale formando una lista civica. Oggi la destra punta sulla sua popolarità e sul suo radicamento nel territorio per spostare voti a Fermo e nella provincia.

“Acquaroli è debole e infatti durante la campagna elettorale sono venuti a sostenerlo gli esponenti del governo o del partito, compresa Giorgia Meloni, intervenuta ad Ancona, e Matteo Salvini, che chiuderà con lui la campagna elettorale a Macerata il 25 settembre. L’ex deputato Italo Bocchino gli ha fatto da consulente della comunicazione”, racconta lo scrittore marchigiano Angelo Ferracuti autore del libro Viaggi da Fermo, un sillabario piceno (Laterza 2009).

Microcredito

per le aziende

 

La destra è più forte nelle aree colpite dal terremoto del 2016 e dalla deindustrializzazione come le province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, mentre il centrosinistra è dato per favorito nel nord della regione, in particolare nella provincia di Pesaro. In generale c’è una distanza tra quello che succede sulla costa e quello che avviene all’interno, e tra il nord e il sud.

“C’è una vera e propria spaccatura tra sud e nord della regione, le elezioni si giocheranno per pochi voti nei terrori più in bilico”, continua Ferracuti, che tuttavia sottolinea l’insoddisfazione dilagante verso la giunta uscente accusata di avere speso molti fondi, senza avere risolto i problemi cruciali del territorio: i disservizi sanitari, la crisi industriale, la perdita di posti di lavoro e lo spopolamento delle aree interne, soprattutto quelle colpite dal sisma.

“Ci sono liste di attesa lunghissime per fare qualsiasi esame e operazione chirurgica negli ospedali della regione e l’assistenza territoriale è sempre più complicata”, dice Ferracuti.

Secondo l’osservatorio Gimbe, nella regione più di 150mila persone sono costrette a rinunciare alle cure per mancanza di soldi, cioè un marchigiano su dieci, un dato superiore alla media nazionale. Ed è proprio la sanità la questione su cui il centrosinistra aveva perso le elezioni nel 2020 e che rimane al centro della campagna elettorale del 2025.

Nel suo comizio Acquaroli ha promesso la costruzione di tre nuovi ospedali e cinquanta punti salute, delle strutture che non sono previste dalle norme nazionali e che probabilmente non avranno personale a sufficienza. La giunta uscente, inoltre, ha stanziato solo 371 milioni di euro per la costruzione degli ospedali, una somma giudicata insufficiente.

Piazza del Popolo, Fermo, 2020.

L’altra questione che si trascina dalla campagna elettorale di cinque anni fa è quella della ricostruzione dopo il terremoto del 2016: “Questa giunta ha fatto poco per le aree interne. È stata deludente l’azione del commissario straordinario alla ricostruzione e riparazione post-sisma, Guido Castelli, anche lui di Fratelli d’Italia”, continua Ferracuti.

Castelli è stato accusato da due parlamentari del Partito democratico, Irene Manzi e Augusto Curti, di aver speso 1,2 milioni di euro per la comunicazione e promozione del territorio, cioè per festival e iniziative culturali, invece di fare avanzare i cantieri, mentre gli sfollati vivono ancora nei container a nove anni dal terremoto.

Ma anche Matteo Ricci, il candidato del centrosinistra alla presidenza, ha avuto dei guai giudiziari: è stato indagato a Pesaro insieme ad altre 23 persone per il presunto affidamento irregolare di alcuni eventi culturali quando era sindaco. L’inchiesta ha chiarito che “Ricci non ha preso un euro”, ma l’ex sindaco è accusato di aver aumentato il suo consenso politico, grazie a eventi organizzati “in modalità illegittime”. Tuttavia al momento nessun indagato è stato rinviato a giudizio, anche se la destra ha insistito molto su questo punto durante la campagna elettorale per attaccare gli avversari.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Ricci ha ottenuto in ogni caso il sostegno del Movimento 5 stelle, di solito molto severo sulle vicende giudiziarie dei rappresentanti politici, e ha insistito sul tema del lavoro e del rilancio economico di una regione che si fonda su un modello fatto di piccole e medie imprese a conduzione familiare, che non hanno retto alla concorrenza globale a partire dallo scoppio della bolla finanziaria del 2008.

Ma la più notSOa delle crisi industriali della regione è quella della Beko di Fabriano e di Comunanza, l’azienda di elettrodomestici turco-statunitense che ha rilevato le attività della Whirlpool in Italia e in Europa. Le difficoltà delle imprese hanno portato nel 2025 a un totale di 41mila disoccupati nelle Marche, con un aumento del dieci per cento dal primo al secondo trimestre dell’anno.

“Dai dati dell’Inps i lavoratori del settore della moda nella provincia di Fermo sono passati dai 44mila del 2013 ai 33mila del 2023. Si è persa un quarto della forza lavoro in dieci anni”, racconta il segretario generale della Cgil delle Marche Giuseppe Santarelli, che ha presentato un rapporto sulla situazione dei lavoratori e delle lavoratrici nella regione. Nel fermano le aziende che nell’ultimo anno hanno chiesto la cassa integrazione sono molte. “Nella provincia di Fermo nel 2024 sono state autorizzate 4,1 milioni di ore di cassa integrazione, nel 2023 erano state 1,8 milioni”.

Anche il sisma del 2016 ha contribuito a peggiorare la situazione, colpendo le aree interne dove c’erano piccole e medie aziende di calzature, pelletteria e moda.

“Ma il terremoto ha portato anche una grande occasione, perché sono arrivate risorse economiche straordinarie, che non c’erano mai state fino a quel momento. Oltre al Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr) e al fondo complementare legato al sisma, ci sono stati anche i fondi europei”, spiega Santarelli.

Le risorse però non sono state usate per rilanciare l’economia della regione. “Queste imprese piccole e piccolissime non ce la fanno a stare al passo con i tempi, soprattuto in un sistema in cui se la dovranno vedere con i dazi e nuove norme commerciali. Allora è importante che lo stato finanzi dei centri di ricerca e innovazione che le aiutino a rinnovarsi”, conclude.

Di immigrazione non si parla

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Meno presente nei discorsi dei candidati alle regionali è stato il tema dell’immigrazione, che invece aveva dominato i comizi della campagna elettorale precedente. Le Marche all’epoca erano state protagoniste di una serie di attacchi a persone razzializzate e di origine straniera: l’attentato di Macerata nel 2018, l’omicidio di un ambulante a Civitanova Marche nel 2022 e, andando ancora più indietro, nel 2016 la prima violenta aggressione a un nero finita con un omicidio, avvenuta proprio a Fermo.

Quella volta un ultrà della squadra di calcio locale uccise con un pugno un profugo nigeriano di 36 anni, Emmanuel Chidi Nnamdi, che aveva reagito a degli insulti rivolti alla compagna, Chiniery. L’autore dell’omicidio, Amedeo Mancini, fu condannato a quattro anni di carcere con un patteggiamento, ma nel 2017 la sua pena è stata sospesa ed è uscito di prigione. Oggi vive a Fermo, ha un’azienda agricola e un allevamento di cani. Quasi nessuno in città vuole parlare di questa vicenda.

“A partire dall’uccisione di Emmanuel c’è stata una mobilitazione dal basso. All’epoca fondammo il Comitato 5 luglio che in questi anni è stato molto attivo contro il razzismo e le discriminazioni, ma poi negli ultimi tempi sono nate altre esperienze”, racconta Alessandro Fulimeni, coordinatore dei progetti Sai a Fermo. “Alcuni stranieri e immigrati hanno fatto delle manifestazioni, ma la politica non si occupa di loro”.

Secondo Fulimeni, nei programmi dei candidati alle regionali ci sono pochissimi riferimenti all’immigrazione: “Ne parla in qualche punto Ricci”.

Nel frattempo in seguito alle molte leggi e decreti approvati dal governo sulla materia, l’accoglienza dei richiedenti asilo sul territorio si è ridimensionata, molte comunità di stranieri, come quella ivoriana, hanno lasciato la zona, considerata ormai poco attraente dal punto di vista economico, perché con meno occasioni di lavoro. “Ma episodi di razzismo continuano a esserci, per via del clima generale di ostilità verso gli stranieri. Anche se meno eclatanti di quelli del passato”, conclude Fulimeni.

“Questa è stata sempre una provincia molto chiusa, tradizionalista e probabilmente i venti sovranisti hanno attecchito prima che altrove”, spiega ancora lo scrittore Angelo Ferracuti, secondo cui dopo il 2008 la presenza degli stranieri – profughi e richiedenti asilo, ma anche operai nelle fabbriche della zona – è stata vissuta dalla popolazione locale come una minaccia al proprio benessere.

Investi nel futuro

scopri le aste immobiliari

 

“Per alcuni anni siamo stati una terra felice, basata su un’agricoltura florida e una piccola impresa a conduzione familiare. Ma la globalizzazione ha fatto saltare tutto, quando questo è andato in crisi, c’è stato una specie di big bang psicologico e sociale che ha spostato il consenso a destra”, continua Ferracuti. “Mi sembra però che il vento stia cambiando, che le persone sentano il bisogno di tornare a fare politica, a scendere in piazza, in una forma più tradizionale. Abbiamo visto in fondo una campagna elettorale all’antica, fatta con il porta a porta, con le manifestazioni e i comizi, invece che solo sui social media come stava avvenendo negli ultimi anni. E questo ritorno alla politica attiva mi sembra una buona notizia”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati