di ilaria iaquinta
C’è un ponte giuridico che da oltre trent’anni collega Italia e Brasile, ed è firmato Guarnera Advogados. Fondato nel 1990 dall’avvocato palermitano Giacomo Guarnera a San Paolo, lo studio è diventato un riferimento per le imprese italiane in Brasile e, più di recente, per quelle brasiliane interessate all’Europa. «Sono arrivato in Brasile nel 1988, in un momento in cui il Paese si stava aprendo all’economia internazionale. Ho capito presto che le aziende italiane avevano bisogno di una guida che conoscesse entrambe le realtà legali e culturali», racconta il fondatore a MAG.
Guarnera, oggi iscritto sia all’Ordine degli Avvocati del Brasile che a quello di Milano, ha avviato il proprio studio sin da subito. Laureato con lode a Palermo, ha poi conseguito una seconda laurea in diritto brasiliano all’Università di San Paulo perché, spiega, «non bastava essere un avvocato italiano in Brasile, bisognava diventare un professionista credibile in entrambi i sistemi».
All’inizio, lo studio era composto da una piccola squadra ma con una missione chiara: fornire assistenza giuridica e consulenziale a investitori italiani. «All’epoca il Brasile era molto meno conosciuto e accessibile dal punto di vista normativo. Il nostro lavoro era anche quello di tradurre e semplificare», ricorda. L’esperienza maturata nei primi anni, tra il rigore europeo e la fluidità del contesto locale, è diventata parte integrante del metodo di lavoro.
Oggi lo studio conta circa 40 professionisti, con sedi a San Paolo, Belo Horizonte, Curitiba e Milano. «Abbiamo seguito oltre 350 aziende italiane, con operazioni che vanno da M&A a contenziosi, dalla contrattualistica alla consulenza fiscale e del lavoro». Tra le attività in espansione, anche arbitrati internazionali, pianificazione successoria e piani di corporate governance. Il 2023 ha segnato un record: «Abbiamo gestito operazioni per oltre 600 milioni di euro. Tra i clienti: fornitori di Enel, Fiat, TIM, ma anche aziende del food, della moda e della meccanica», afferma Guarnera.
«Uno dei valori a cui teniamo di più è la formazione interna: tutti i nostri attuali soci sono cresciuti con noi», aggiunge. La direzione è condivisa con altri tre partner e una governance professionale che consente di operare con efficienza. «Il nostro è un modello ibrido tra boutique e studio full-service: possiamo gestire tutto internamente o coordinare team esterni, a seconda delle esigenze del cliente», racconta.
Negli ultimi anni lo studio ha consolidato il proprio posizionamento, creando un dipartimento ESG e compliance per rispondere alle esigenze di gruppi internazionali.
Nonostante le dimensioni contenute, Guarnera Advogados agisce come interlocutore unico per molte multinazionali italiane. «Spesso siamo il primo punto di contatto, e da lì coordiniamo tutte le attività con fornitori locali, autorità, consulenti fiscali e commercialisti», afferma. Una funzione integrata, sin dai primi anni di presenza in Brasile.
LA SCOMMESSA DI MILANO
Dopo anni di attività focalizzata esclusivamente sul Brasile, lo studio ha compiuto un passo strategico anche in Europa. Nel 2017 è nata la sede di Milano. «A un certo punto è diventato evidente che non bastava servire i clienti solo da San Paolo: bisognava stargli accanto anche in Italia. Così è nata la sede milanese, dove oggi seguiamo attività pre-operative e fiscalità internazionale con un team di tre professionisti», spiega.
La sinergia con San Paolo è quotidiana. «A Milano offriamo anche un filtro culturale che facilita l’ingresso nel mercato brasiliano», chiarisce.
L’ufficio italiano ha un ruolo strategico nei rapporti istituzionali e nella formazione. «Organizziamo workshop, partecipiamo a seminari e accompagniamo le imprese italiane nei primi passi in Brasile. È un lavoro di relazione e competenza, non solo tecnico», afferma. «Non siamo in concorrenza con gli studi italiani: al contrario, collaboriamo con loro per affiancarli quando i loro clienti si aprono al mercato sudamericano», precisa Guarnera. «Abbiamo lavorato, tra gli altri, con BonelliErede, Chiomenti, Gianni & Origoni, Grimaldi e Lexia».
La sede intercetta anche l’interesse brasiliano verso l’Europa. «Stiamo assistendo a un’apertura del nuovo flusso: ci sono imprenditori e gruppi brasiliani che guardano all’Italia come porta di ingresso per l’Europa. E chiedono la stessa assistenza che prima offrivamo in direzione opposta». Questo ha portato lo studio ad ampliare i servizi disponibili a Milano, includendo ora anche assistenza in ambito immobiliare, diritto successorio e family office sempre insieme a professionisti locali.
La sede lavora anche con istituzioni finanziarie italiane attive nell’export e con enti regionali per l’internazionalizzazione.
BRASILE, UN ECOSISTEMA DA DECIFRARE
Con un PIL in crescita del 3,4% nel 2024 e un’economia vivace in settori come energia, logistica, infrastrutture e green economy, il Brasile resta un mercato di riferimento per l’export italiano. «Nel 2023 le esportazioni italiane verso il Brasile sono cresciute dell’8%. Ma non è un mercato per tutti: la complessità normativa è alta, e l’improvvisazione si paga cara», osserva Guarnera.
Nel 2023 il Paese ha attratto circa 62 miliardi di dollari in investimenti diretti esteri, rientrando tra i primi dieci al mondo. Le previsioni per il 2025 indicano un trend in crescita, favorito dalla riduzione dei tassi di interesse globali e da un maggiore ottimismo economico. «L’interesse cresce, ma serve accompagnare le imprese nei passaggi più delicati: autorizzazioni, struttura societaria, gestione fiscale», spiega.
Tra i temi rilevanti per gli operatori anche l’accordo UE-Mercosul, in fase di finalizzazione dopo anni di negoziati. Il trattato prevede l’eliminazione del 90% dei dazi su beni industriali e del 93% su prodotti agricoli, con scambi stimati in 20 miliardi di euro. «È un’opportunità per l’agrobusiness brasiliano e per l’Italia, che potrà esportare più facilmente in settori come meccanica, farmaceutica e siderurgia», sottolinea Guarnera. «Potrà anche favorire partnership tra aziende dei due blocchi».
LE PROSPETTIVE
Lo studio segue anche pratiche di immigrazione, successioni internazionali, fiscalità e contenzioso tributario. Promotore di dialogo economico tra i due Paesi, Guarnera è stato vice presidente della Camera Italo-Brasiliana di Commercio per 15 anni ed è Presidente in LIDE Italia. «Il diritto non è mai solo tecnica: è sempre anche una questione di fiducia. Per questo investiamo nel capitale umano e nella cultura del cliente», spiega.
«Ci definiamo una boutique transatlantica: né grande né piccola, ma capace di coniugare flessibilità e visione», sottolinea Guarnera. «Non è una questione di numeri, ma di metodo: ascolto, cultura, tecnica e fiducia». Oggi, Guarnera divide il proprio tempo tra le due sponde dell’Atlantico, supervisionando i team e mantenendo una relazione diretta coi clienti. «Credo nella presenza e nella responsabilità personale: è così che si costruisce fiducia, vero capitale di uno studio internazionale», dice.
Nel 2023, Guarnera Advogados ha registrato un fatturato di circa 5,5 milioni di euro, con una crescita nei settori societario, fiscale e contenzioso. «Il nostro obiettivo, per i prossimi tre anni, è consolidare ulteriormente la sede italiana, aprire una nuova sede a Rio de Janeiro ed espandere la presenza in altre aree del Brasile. Vogliamo anche rafforzare la nostra governance interna e il posizionamento in ambiti come ESG, arbitrati internazionali e digital law», conclude Guarnera.
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