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Meno sprechi, più salute: come l’HTA rivoluziona l’accesso alle cure


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Dietro ogni farmaco innovativo che arriva in clinica, ogni dispositivo medico che salva vite negli ospedali, c’è un processo di valutazione che ne determina il destino: l’Health Technology Assessment (HTA). Per migliorare l’accesso a servizi sanitari innovativi e a tecnologie realmente utili per i pazienti, e per avere farmaci disponibili velocemente e a prezzi giusti in tutto il territorio europeo e migliorare l’efficienza e l’efficacia degli interventi sanitari, serve un approccio comune e coordinato: per questo l’Europa ha introdotto un nuovo Regolamento sull’HTA, che punta a uniformare i processi di valutazione e velocizzare l’arrivo delle innovazioni sul mercato.

Di questo cambiamento cruciale per il futuro della sanità pubblica si discute domani a Trieste in occasione della decima edizione di EuroBioHighTech: l’appuntamento annuale dedicato all’innovazione nel campo della salute

L’ecosistema dell’innovazione si confronta a Trieste

Giovedì 25 settembre,all’Urban Center (Corso Cavour 2/2), dalle 9.30 alle 18.30, ospedali, università, centri di ricerca, imprese biotech, startup, istituzioni, enti finanziari, da Italia, Austria, Slovenia e Croazia, faranno il punto su come il nuovo Regolamento europeo cambierà il modo in cui le tecnologie sanitarie arrivano ai cittadini. Illustreranno quali strumenti avranno ospedali e Regioni per introdurre le cure migliori senza sprechi; come collaborare a livello internazionale per creare un’area “Alpe-Adria” modello in Europa e si confronteranno sul ruolo della finanza pubblica e privata per trasformare le idee innovative in soluzioni concrete per i pazienti.

Meno sprechi, più salute: la promessa dell’HTA

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HTA vuol dire valutazione delle tecnologie sanitarie. È lo strumento che permette di valutare le nuove terapie e le tecnologie mediche, diagnostiche e terapeutiche. È il processo che stabilisce se un nuovo farmaco, un dispositivo medico o una terapia innovativa funziona davvero; se i benefici sono superiori alla spesa; se conviene alla collettività, garantendo benefici reali senza sprechi; e se può essere adottata in modo equo, evitando che i pazienti debbano spostarsi da una regione all’altra per accedere alle cure migliori.

«Immaginate che un’ospedale voglia introdurre una nuova terapia, un dispositivo innovativo, una nuova tecnologia diagnostica. Prima di portare l’innovazione in clinica, serve valutare se è efficace e sicura, quanto costa e se ne vale la pena rispetto ai benefici attesi, se conviene sia per il paziente che per l’intera comunità, non solo per chi lo usa, ma anche per chi paga: lo Stato, le Regioni, le assicurazioni» spiega Diego Bravar, presidente del Comitato promotore di EuroBioHighTech, vicepresidente di Confindustria Alto Adriatico e presidente di Biovalley Investments Partner SpA.

«L’Health Technology Assessment (HTA) è un approccio multidisciplinare che confronta una nuova tecnologia con una già esistente per valutare se è più o meno efficace. Questa valutazione delle tecnologie sanitarie, basata sulle evidenze scientifiche, aiuta le autorità nazionali a decidere quali trattamenti offrono maggiori benefici, dal punto di vista clinico ed economico, per i sistemi sanitari e i pazienti». 

Perché EuroBioHighTech 2025 è dedicato all’HTA

Dal 12 gennaio 2025 è entrato in vigore il nuovo Regolamento Europeo sull’HTA, che rivoluziona il modo in cui vengono valutate le innovazioni in campo sanitario. Finora, ogni Stato (e spesso ogni Regione) faceva la propria valutazione: e questo significava ritardi, burocrazia e disuguaglianze. Una terapia poteva essere disponibile in Germania e arrivare in Italia solo anni dopo, e viceversa.

Invece, con il nuovo Regolamento, vincolante e direttamente applicabile in tutti gli Stati membri, vengono adottati criteri di valutazione condivisi a livello europeo. E questo si traduce in nuove cure disponibili più velocemente per i cittadini; accesso equoiter più snello, senza duplicazioni di valutazioni; e più innovazione per le aziende, che potranno contare su regole chiare per portare dal bancone al letto dei pazienti le loro soluzioni innovative, nel più breve tempo possibile. Grazie al nuovo regolamento europeo, le valutazioni cliniche (finalizzate a verificare se una cura innovativa o un nuovo dispositivo medico funziona ed è sicuro) saranno infatti uniformate. E integrando valutazione clinica e valutazione economica, si ottimizza l’allocazione delle risorse pubbliche, permettendo ai sistemi sanitari di investire in tecnologie che offrono il miglior rapporto beneficio-costo, evitando sprechi. E anche per le aziende che sviluppano dispositivi, farmaci o tecnologie mediche diventa più facile investire e proporre al mercato innovazioni sanitarie, non dovendo presentare gli stessi dati, le stesse informazioni, le stesse analisi ai diversi Stati membri, anche in momenti diversi, per le opportune valutazioni.

«Il nuovo Regolamento dell’Unione Europea – puntualizza Bravar – definisce un quadro normativo finalizzato alla condivisione di un metodo omogeneo di valutazione clinica delle innovazioni sanitarie, che siano terapie farmacologiche o dispositivi medici, segnando un cambiamento di rotta epocale. La centralizzazione della valutazioni e l’armonizzazione delle procedure porteranno a una riduzione di lavori ripetitivi e renderanno le valutazioni comparabili tra gli Stati membri promuovendo equità nel processo decisionale». In altre parole, la procedura di valutazione non dovrà essere ripetuta in ogni Paese, in ogni Regione e in ogni ospedale.

FVG: un hub dell’innovazione nel campo della salute

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EuroBioHighTech 2025 non è solo un evento di settore. A Triestecittà-laboratorio di cooperazione scientifica e sanitaria internazionale, si racconta un cambiamento epocale nella politica sanitaria europea e come queste nuove regole entrano nella vita quotidiana: più accesso alle cure, meno tempi d’attesa, minori costi o sprechi. Per i cittadini e le cittadine vuol dire poter fare un esame o ricevere una cura innovativa più in fretta; per lo Stato vuol dire usare meglio le risorse pubbliche; per le aziende vuol dire avere un terreno più fertile per investire in innovazione.

EuroBioHighTech 2025 sarà anche l’occasione per conoscere storie di realtà locali (ospedali, startup, aziende, ricercatori, investitori) che, sinergicamente, lavorano affinché l’innovazione possa migliorare la salute.

«Il Friuli Venezia Giulia è un hub dell’innovazione nel campo delle scienze della vita, in particolare nel settore dell’intelligenza artificiale, che sta rivoluzionando la gestione della salute, e dei dispositivi medici. Un mercato, quello dei medical device, che in Europa vale 100 miliardi, occupa 575mila persone, conta 25mila imprese, di cui il 95% sono PMI, e ogni ora registra un brevetto. E anche nel nostro territorio – puntualizza Bravar – sono tanti gli attori che possono beneficiare del nuovo regolamento HTA». 

10 anni di EuroBioHighTech

2015-2025. Dieci anni di EuroBioHighTech, l’appuntamento science to business dedicato a ricerca e innovazione nei campi biomedicale, biotecnologico e bioinformatico. «Con la rete di imprese BioHighTech Net 4.0 e con gli altri organizzatori di EuroBioHighTech, negli anni abbiamo contribuito alla promozione di questo evento. In particolare, abbiamo presentato progetti di ricerca e sviluppo, al fine di accelerare la crescita dell’ecosistema regionale delle aziende innovative nel settore della salute, connettendo l’alta formazione, quindi il mondo delle università e degli enti di ricerca, con le PMI e le grandi aziende del settore, e favorendo sinergie con il mondo della finanza. A questo proposito incrementare i finanziamenti per l’innovazione e l’incubazione delle startup è fondamentale per consolidare e ampliare il processo di trasferimento tecnologico sul nostro territorio» commenta Bravar, presidente del Comitato promotore.

«Adesso, arrivati al decimo anno, siamo molto orgogliosi, anche come Confindustria Alto Adriatico: EuroBioHighTech ha contribuito, infatti, a consolidare il ruolo del nostro territorio come hub dell’innovazione. Basti pensare che la Regione ha inserito le scienze della vita tra le strategie di specializzazione intelligente e supporta con finanziamenti pubblici importanti le attività di ricerca e sviluppo di startup e PMI. Per non parlare del fatto che sempre più fondi privati e istituzioni bancarie investono nell’innovazione in questo settore. In questi anni abbiamo cercato di creare connessioni per facilitare lo sviluppo e l’arrivo sul mercato, e quindi ai cittadini e alle cittadine, di soluzioni innovative che possono migliorare la salvaguardia della nostra salute. Le innovazioni hanno, però, anche bisogno di un ecosistema capace di valorizzare idee, competenze e collaborazioni per accelerare l’introduzione delle stesse negli ospedali e di cogliere l’opportunità del recente Regolamento europeo sull’Health Technology Assessment (HTA)».

Quattro tavole rotonde su questioni strategiche 

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Il programma congressuale è strutturato in quattro tavole rotonde finalizzate a confrontarsi sulle seguenti tematiche dell’HTA.

1- Come introdurre l’innovazione negli ospedali pubblici italiani: criteri e procedure utilizzate per le valutazioni cliniche e operative

2- Finanziamenti privati: come vengono valutate tecnicamente e/o economicamente le innovazioni delle aziende, da parte di investitori privati

3- Finanziamenti pubblici: come vengono valutate tecnicamente e/o economicamente le innovazioni delle aziende, da parte della Regione FVG

4- Area Alpe-Adria: come vengono applicate le procedure cliniche e/o operative dell’HTA in alcuni paesi dell’Area (Austria, Croazia, Slovenia) per introdurre le innovazioni nei sistemi sanitari

«BIC, il primo incubatore d’impresa italiano che oggi ospita 37 aziende, contribuisce anche quest’anno a organizzare EuroBioHighTech – dichiara Alberto SteindlerGeneral Manager BIC Incubatori FVG -. Lo fa portando il suo punto di vista privilegiato sui progetti che, partendo da risultati concreti di ricerca, la possano trasformare in innovazione immediatamente fruibile nel mercato della salute, anche acquisendo contributi dalla Regione FVG, a valere sull’attuale dotazione di oltre 13 milioni di euro. BIC ha infatti certificato i livelli tecnologici e la congruità economica di ben 23 progetti per un valore di 4 milioni di euro, il 50% dei contributi regionali recentemente concessi nel settore delle scienze della vita. L’attento scrutinio sui progetti certificati da BIC ha fatto sì che il finanziamento regionale sia stato concesso a tutti i progetti valutati. Grande il contributo degli enti di ricerca, con oltre il 20% di incidenza sul totale dei progetti, e significativa l’attrattività per le società di altre Regioni, due delle quali, provenienti da Veneto e Sicilia, si sono insediate al BIC. Evolve così il ruolo di BIC quale strumento operativo di Biovalley Investment Partner nel supportare le aziende del territorio, sulle quali ha investito oltre 15 milioni di euro».

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«EuroBioHighTech a Trieste festeggia quest’anno un importante compleanno – commenta Elisabetta BorelloCo-founder, VP Strategy & External Relations di Bio4Dream -: da 10 anni è un appuntamento fisso per il mondo che guarda all’innovazione e alla ricerca nel contesto biomedicale, biotecnologico e bioinformatico. Bio4Dreams da anni è tra gli enti organizzatori e porta il proprio contributo, sia in termini di esperienze specifiche vissute a fianco di startup emergenti nei settori bio-high-tech, sia in termini di visione strategica di lungo periodo nel settore specifico. Quest’anno il focus sul nuovo Regolamento Europeo dell’HTA ci darà modo di approfondire tale tematica strategica, che porterà gradualmente alla valutazione delle tecnologie sanitarie (farmaci, dispositivi medici, terapie avanzate) con un auspicato approccio paneuropeo che vedrà positive ripercussioni in relazione al miglioramento dell’accesso dei pazienti a terapie innovative, al rafforzamento della collaborazione tra Stati membri e allo snellimento delle procedure autorizzative».

«L’innovazione tecnologica è il DNA del Polo tecnologico Alto Adriatico – dichiara Franco ScolariCeo & Coach del Polo tecnologico Alto Adriatico -. Ma coniugare salute per tutti e sostenibilità economica è una sfida strategica che l’HTA e l’Europa hanno lanciato: Eurobiohightech e il Polo, con il suo Cluster Scienze della Vita, l’hanno accettata con determinazione e impegno». 

«C’è una grande collaborazione con il Cluster per le Scienze della Vita di Graz (Austria), che da anni è presente a EuroBioHighTech e ci ospita con le nostre imprese e realtà locali al proprio evento annuale Health Tech Hub Stiria – commenta Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia -. Ricordo anche il Parco Tecnologico di Ljubljana, da anni nostro partner anche in progetti Interreg Italia Slovenia, e la collaborazione (che si sta rafforzando) con l’Agenzia di sviluppo della Contea Litoraneo Montana di Fiume, che fa parte del Cluster per la Salute e Turismo del Quarnero. Anche quest’anno, la collaborazione con questi organismi si tradurrà nella presenza di relatori qualificati e di imprese agli incontri bilaterali. Il panel del pomeriggio, dedicato allo stato dell’HTA nell’Alpe Adria, verrà condotto dal dottor Lorenz Neuhauser, responsabile dello Sviluppo del Cluster stiriano, e avrà come relatori la dott.ssa Katarina Beraus Bervar, direttrice dell’Agenzia governativa slovena per la qualità nella salute, il dottor Markus Narath, esperto di HTA con lunga esperienza nel settore ospedaliero pubblico austriaco. In questa edizione, EuroBioHighTech diventerà anche un’occasione di confronto fra le nostre realtà ed i nostri partner Alpe Adria, in particolare di discussione su possibili iniziative di collaborazione in attività congiunte e potenziali progetti».

EuroBioHighTech 2025 è organizzato dalla Rete di imprese BioHIghTech Net 4.0, Confindustria Alto Adriatico, Camera di Commercio Venezia Giulia, BIC Incubatori FVG, Bio4Dreams e dal Cluster Scienze della Vita della Regione FVG (Polo Tecnologico Alto Adriatico). Si svolgerà in forma ibrida: è possibile seguire i lavori in presenza all’Urban Center di Trieste in lingua italiana, e da remoto in lingua inglese attraverso il sito: https://eurobiohightech.it/

EuroBioHighTech a Trieste Next

Anche quest’anno EuroBioHighTech è partner di Trieste Next e propone il 26 settembre, all’interno del programma del festival, un focus sui finanziamenti alle idee imprenditoriali di studenti e studentesse per valorizzare il talento e trasformare progetti accademici in impresa (ore 10, Area Talk 2 Piazza Unità). Mentre venerdì 27 settembre un incontro sullo sviluppo dell’innovazione nella regione Alpe Adria e il ruolo della finanza privata e pubblica come leva strategica per sostenere la crescita, rafforzare la competitività e favorire processi di internazionalizzazione (ore 15, Urban Center)

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