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Federico Scaramucci alle Regionali: “Turismo, competenza ed energia per le Marche”


Esperienza internazionale, visione strategica e radicamento nel territorio: Federico Scaramucci, imprenditore turistico di lunga esperienza, ha costruito negli anni un percorso che unisce impresa, promozione e rappresentanza del settore e oggi sceglie di candidarsi alle elezioni regionali 2025 con il Partito Democratico, a sostegno di Matteo Ricci presidente, con l’obiettivo di valorizzare il turismo come motore economico e sociale e di affrontare nodi cruciali come sanità, trasporti, università e infrastrutture.

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Come mai ha deciso di candidarsi e quali sono le priorità che intende portare in Regione?

Ho 45 anni e da tanti anni lavoro nel turismo e nel mondo produttivo. Ho deciso di candidarmi perché credo che la Regione abbia bisogno di una rappresentanza concreta, vicina al lavoro, alle imprese e ai cittadini, che ogni giorno affrontano disagi legati alla sanità, ai trasporti e alla carenza di infrastrutture.

Guardando al suo percorso, quali esperienze e tappe della sua carriera ritiene più significative per questo cammino politico?

Sono general manager e direttore tecnico di Raffaello Travel Group, un gruppo che gestisce diverse attività nel turismo: agenzie di viaggio, tour operator, strutture ricettive, cicloturismo e outdoor. Presiedo Inside Marche Live, l’associazione dei tour operator incoming più rappresentativa della regione. Ho studiato in Italia e all’estero, viaggiato molto e sviluppato relazioni nazionali e internazionali. Questo mi ha permesso di conoscere realtà diverse e di avviare imprese a 360° nel turismo. Ho capito che le Marche hanno grandi potenzialità inespresse: possiamo essere la regione del buon vivere e dell’innovazione, ma serve una Regione attrattiva e non una che si accontenta.

Se dovesse riassumere in 5 parole la sua proposta politica, quali sceglierebbe?

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Analizzare, condividere, valorizzare, innovare, programmare.
Le Marche sono la terzultima regione per arrivi di turisti stranieri: occorre valorizzare l’entroterra, i borghi, la costa, la cultura e l’enogastronomia. L’Atim, per come è stata strutturata, si è dimostrata un fallimento: servono strumenti concordati con gli operatori. Per rilanciare il settore bisogna investire su un osservatorio del turismo con dati certi, ricostruire una governance partecipata, riequilibrare i flussi tra costa e aree interne, puntare su formazione, innovazione e qualità ambientale, programmare insieme agli operatori con una visione pluriennale.

Quali sono le principali sfide e criticità che si ritroverà a fronteggiare?

Dobbiamo garantire a ogni cittadino, ovunque viva, l’accesso alla sanità pubblica e a un sistema di trasporti moderno. Le Marche non sono purtroppo accessibili: basta chiedere a chi viene per turismo o lavoro. Serve contrastare la chiusura dei servizi sanitari e potenziare la medicina territoriale, investire in mobilità interna (strade e trasporto pubblico) e in infrastrutture digitali, come la banda larga che in alcuni luoghi ancora manca. Occorre sostenere le nostre università, in primis quella di Urbino, e rafforzare il legame con le imprese.

Il turismo per lei non è solo un settore economico, ma anche un motore sociale e culturale. In che modo la politica può trasformarlo in un volano di crescita per tutta la comunità?

Il turismo è un’attività complessa, con molte implicazioni. Negli ultimi anni non lo si è considerato un vero motore di sviluppo economico, dopo la manifattura. Non faccio promesse, ma mi prendo impegni: rappresentare un territorio, chi ci lavora e chi lo ama, significa coinvolgere persone che ogni giorno fanno impresa. Noi abbiamo esperienza da vendere.

Spesso ha parlato di sostenibilità, innovazione digitale e partecipazione delle comunità locali. 

Sì, serve innanzitutto un’identità: le Marche oggi non sono conosciute. Quando incontro colleghi all’estero, questo emerge subito. Poi, quando le persone vengono, restano affascinate e tornano: i repeater sono tanti.
Dobbiamo farci conoscere meglio, soprattutto a livello internazionale.

Lei conosce bene sia il mondo delle imprese sia quello delle comunità locali: come immagina un dialogo più forte e costruttivo tra tessuto produttivo e istituzioni?

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Un dialogo costruttivo nasce dal riconoscere interessi comuni: sviluppo economico, qualità della vita, opportunità per le nuove generazioni. Le imprese portano innovazione e lavoro; le istituzioni rappresentano i cittadini e hanno il compito di orientare lo sviluppo.
Per questo servono tavoli permanenti di confronto tra imprese, enti locali e società civile, condividendo bisogni e progetti. Serve co-progettare iniziative nella formazione, nella transizione ecologica e nelle infrastrutture digitali, dove la collaborazione pubblico-privato può generare valore. Serve mettere al centro giovani e sostenibilità, terreni comuni su cui costruire il futuro.
Così il dialogo non resta un atto formale, ma diventa un processo continuo che rafforza competitività e coesione sociale.

 


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[post_content] => Centinaia di voli cancellati e decine di migliaia di passeggeri bloccati a terra a causa dell’abbattersi sulla regione asiatica del tifone Ragasa. In particolare, a Hong Kong – l’aeroporto merci più trafficato al mondo e il nono per traffico passeggeri internazionale – tutti i voli sono stati cancellati per 36 ore a partire da ieri sera.

Cathay Pacific Airways aveva anticipato lunedì, 22 settembre, che il tifone avrebbe avuto “un impatto significativo” sulle sue operazioni e che avrebbe cancellato più di 500 voli a lungo raggio e regionali. Nel dettaglio, si tratta di «Tutti i voli in arrivo e in partenza da Hong Kong tra le 18:00 di martedì 23 settembre e le 6:00 di giovedì 25 settembre – rende noto la compagnia aerea -. Tutti i passeggeri che hanno prenotato sui voli interessati riceveranno aggiornamenti tramite sms, e-mail e l’app Cathay Pacific».

«Stiamo spostando alcuni dei nostri aeromobili lontano da Hong Kong e prevediamo una ripresa graduale e scaglionata dei nostri voli tra giovedì e venerdì», ha dichiarato la compagnia aerea, che dispone di una flotta di 179 aerei passeggeri e cargo.

«In base alle ultime previsioni meteorologiche e alle condizioni operative previste, i voli in partenza riprenderanno progressivamente a partire da giovedì mattina».
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Accor investe sull’Italia, con nuovi sviluppi per i brand Raffles, Sofitel ed Emblems Collection. Il piano segue alla recente inaugurazione del primo Orient Express hotel, Orient Express La Minerva, aperto quest’anno a Roma.

Con oltre 75 strutture operative sul territorio nazionale, Accor si conferma il secondo gruppo alberghiero in Italia, con una presenza che copre tutte le categorie, dall’ultra-lusso all’economy.

«Il Sud Europa, e in particolare l’Italia, rappresentano un’area strategica per lo sviluppo a lungo termine dei nostri brand luxury. La nostra crescita è guidata dal rispetto per la cultura locale, da un approccio sostenibile e da una collaborazione solida con partner di fiducia. Le relazioni con i proprietari degli hotel sono un pilastro fondamentale della nostra strategia: insieme vogliamo consolidare la presenza di Accor in destinazioni chiave come Roma, Milano e la Sicilia, contribuendo a un’evoluzione dell’ospitalità che sia attuale, responsabile e in linea con le esigenze dei viaggiatori di oggi», dichiara Paul Rosenberg, regional vice president luxury brands per Francia, Sud Europa e Nord Africa.

Il percorso italiano del marchio Orient Express ha preso avvio con Orient Express La Minerva, primo hotel al mondo del brand, che ha riportato alla luce un palazzo seicentesco in Piazza della Minerva, restaurato dall’architetto-artista Hugo Toro. Nel 2026 sarà la volta di Venezia, con l’apertura di Orient Express Palazzo Donà Giovannelli, dimora quattrocentesca oggetto di un attento recupero firmato da Aline Asmar d’Amman.

Il 2025 ha segnato anche il debutto de La Dolce Vita Orient Express. Con l’apertura del Palazzo Donà Giovannelli, i passeggeri potranno arrivare direttamente alla Stazione di Venezia Santa Lucia e raggiungere l’hotel con una breve passeggiata o un trasferimento in gondola.
I progetti futuri
Tra i progetti più attesi spicca Raffles Lake Como, previsto per il 2027, che segnerà il debutto del marchio in Italia. L’hotel sorgerà lungo una delle aree più esclusive del lago, a seguito di una ristrutturazione completa, e offrirà tutte le esperienze iconiche del brand – dalla Library alla Writers’ Bar, dalla Long Bar alla Patisserie – unite al fascino del lago. Sempre nel 2027 è prevista l’apertura di Sofitel Genova Marina, secondo indirizzo italiano del brand francese dopo Sofitel Roma Villa Borghese. Il nuovo cinque stelle sorgerà sul waterfront cittadino e sarà progettato dal celebre architetto Renzo Piano.

Emblems Collection debutterà invece in Italia nel 2026 con quattro nuove strutture, concepite per esaltare l’identità locale attraverso design, autenticità e narrazione. L’hotel Bellevue a Cortina d’Ampezzo proporrà 80 camere immerse nella cornice delle Dolomiti. Palazzo Sozzini Malavolti a Siena offrirà una dimora storica con affreschi ottocenteschi, giardini segreti e una spa dedicata all’artigianato toscano. Relais San Clemente in Umbria, ex convento benedettino immerso in 40 ettari di parco, diventerà un rifugio esclusivo con ville private e una cappella consacrata. Infine, Masseria Furnirussi in Puglia proporrà 60 suite, molte con piscina privata, inserite nel contesto del più grande frutteto di fichi d’Europa.

«L’Italia è un mercato prioritario per lo sviluppo luxury di Accor nel Sud Europa. Le potenzialità sono significative sia nelle destinazioni consolidate sia in quelle emergenti, dove cresce la richiesta di esperienze autentiche e di alto profilo. Con nuove aperture in aree di grande fascino come la Puglia e Cortina d’Ampezzo, il gruppo rafforza la propria presenza nei luoghi in cui i viaggiatori globali cercano soggiorni unici. Grazie all’approccio personalizzato dei nostri brand luxury e collection, siamo in grado di valorizzare l’individualità delle strutture indipendenti, contribuendo al tempo stesso alla crescita a lungo termine dell’ospitalità italiana», sottolinea Ettore Cavallino, senior development director luxury brands, Europe di Accor.

Il 2025 è stato un anno dinamico anche per il portafoglio lifestyle del gruppo. A marzo sono stati inaugurati The Hoxton Florence e l’Hotel Giacomo Morra Alba – Handwritten Collection, mentre l’estate ha visto il debutto del Mövenpick Hotel Bari, nel cuore del quartiere Murat. Ricavato dal restauro dello storico Palace Hotel, il nuovo Mövenpick si caratterizza per un design sostenibile e sofisticato, 186 camere,  una Spa privata, fitness room e dodici sale meeting fino a 300 persone.
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«Shura Island rappresenta i fondamenti della nostra vision: sguardo al futuro, profondo rispetto per la natura e impegno nel ridefinire il turismo in Arabia Saudita, fissando nuovi standard nel turismo rigenerativo. – afferma Reema Almokhtar, tourism communications di Rsg -. Tra il 2025 e il 2026 apriranno 11 luxury resorts dove vivere esperienze esclusive e programmi culturali. Shura Island offrirà anche degli overwater, un porto turistico, uno yacht club, il campo da golf da campionato 18 buche Shura Links – con paesaggi desertici e fairway rigogliosi, un’area di conservazione marina fra le più grandi del mondo e le attività di Adrena, dedicate all’avventura e all’intrattenimento ad alta energia. Le esperienze signature, adrenaliniche, culturali e nella natura sono affidate ai marchi gestiti da The Red Sea: Wama (per le attività sopra l’acqua), Galaxea (per le esperienze subacquee) e Akun (per le avventure nell’entroterra). Shura Island si raggiunge via mare o attraversando i 3,3km del più lungo ponte interno dell’Arabia Saudita». Continua, quindi, il percorso iniziato con successo due anni fa.

«Il progetto The Red Sea verrà completato entro il 2030 con la realizzazione di 50 resorts su 22 diverse isole e 6 sulla terraferma. Saranno disponibili 8.000 camere d’albergo e 1000 unità residenziali fra isole ed entroterra, oltre a un porto turistico, campi da golf, servizi di intrattenimento, ristorazione e tempo libero. Il nostro obiettivo è quello di arrivare a 1mln di visitatori, perché non vogliamo overturism: intendiamo proteggere l’ecosistema della destinazione. Siamo anche molto attenti ai criteri di sostenibilità.

Il progetto The Red Sea Global (Rsg) comprende 9 isole designate come riserve naturali per la conservazione e la protezione dell’ambiente marino. È stata bandita la plastica monouso. Abbiamo la più grande Landscape Nursery di piante del Medio Oriente. Il 30% di “beneficio netto di conservazione” verrà raggiunto entro il 2040 e utilizziamo energia rinnovabile al 100%: ovunque sono visibili pannelli solari. Non si praticano sport acquatici motorizzati per evitare l’inquinamento acustico e il disturbo della fauna marina.

Gli ospiti possono esplorare il mar Rosso Saudita nel rispetto del suo delicato equilibrio facendo escursioni in kayak tra le mangrovie, paddleboard sulle acque turchesi o immergendosi fra incontaminate barriere coralline. Possiamo dire che l’impatto di Rsg sulla natura e sulle comunità va ben oltre i confini delle sue destinazioni. Attraverso i progetti trasformativi di The Red Sea e Amaala sta creando 120.000 nuovi posti di lavoro, stimolando la crescita economica e promuovendo un futuro sostenibile per tutti».
(Chiara Ambrosioni)


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Nel dettaglio, sono sette le novità da Lamezia per Bratislava, Bucarest, Cracovia, Madrid, Memmingen, Trieste, Breslavia e una da Crotone per Dusseldorf (per un totale di cinque rotte operative dallo scalo); da Reggio le rotte servite sono 11.

L’obiettivo è quello di trasportare complessivamente 3 milioni di passeggeri all’anno.

«Facendo seguito all’impegno del presidente Roberto Occhiuto per eliminare l’addizionale municipale in Calabria lo scorso anno, Ryanair ha effettuato investimenti significativi in tutta la Regione – ha dichiarato il ceo della low cost, Eddie Wilson -. Abbiamo ampliato la nostra presenza negli aeroporti di Reggio, Lamezia e Crotone, istituendo una nuova base a Reggio, basando tre aeromobili aggiuntivi rispetto al periodo precedente l’abolizione dell’addizionale (portando il totale della flotta a 4 aeromobili), lanciando oltre 20 nuove rotte nei tre aeroporti e aggiungendo +1,4 milioni (+75%) di posti. Inoltre, abbiamo investito 15 milioni di euro in una nuova struttura di manutenzione a Lamezia, che creerà 300 posti di lavoro locali».

«Con 4 aeromobili basati e 35 rotte, incluse 8 nuove destinazioni, Ryanair non solo amplia le opportunità di viaggio per cittadini e visitatori, ma contribuisce in modo concreto allo sviluppo economico locale, al turismo e alla creazione di posti di lavoro – ha affermato Marco Franchini, amministratore unico di Sacal -. In particolare il consolidamento del collegamento con Duesseldorf, mai operato in precedenza nell’operativo invernale sullo scalo pitagorico, è evidenza di un legame profondo del territorio con la Germania. Questo operativo dimostra come investimenti strategici nel trasporto aereo possano trasformare la connettività regionale in un motore di crescita duratura, generando valore per le comunità, le imprese e l’intera Calabria».
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[post_content] => Vietnam Airlines studia l’ampliamento della flotta con l’aggiunta di 30 aeromobili wide-body, in leasing o acquistati. La consegna effettiva dei contratti concordati avverrà tra il 2028 e il 2030.

Secondo quanto anticipato da Reuters, sarebbero due i modelli in fase di valutazione e cioè i Boeing 787-9 o gli Airbus A350-900.

La compagnia vietnamita, da anni porta avanti un progetto di ampliamento della propria flotta per accompagnare la crescita del traffico aereo regionale e internazionale. 

Attualmente il parco macchine del vettore è composto da un mix di aeromobili Airbus e Boeing, che comprende circa 97 velivoli. Per quanto riguarda gli aeromobili di grandi dimensioni, la compagnia opera con 14 Airbus A350-900, 11 Boeing 787-9 e 6 Boeing 787-10 (e altri due in arrivo). Per le rotte a medio raggio, dispone di circa 60 aeromobili della famiglia A320, di cui una ventina nella versione neo. La flotta è nel complesso giovane, con un’età media di circa 10 anni.
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Un appuntamento ormai imprescindibile per il settore, che quest’anno ha scelto come filo conduttore “I 5 sensi e la generazione Wanderlust”: un viaggio emozionale che ha guidato i partecipanti attraverso esperienze immersive, stimolando la vista, l’udito, il gusto, l’olfatto e il tatto come metafora del modo in cui si vive e si interpreta il viaggio oggi.

Protagonisti sono stati i nuovi viaggiatori del futuro, la cosiddetta generazione Wanderlust, curiosi ed esigenti, che non si accontentano di pacchetti standardizzati, ma cercano percorsi autentici, personalizzati e sorprendenti, capaci di abbattere barriere culturali e linguistiche e di trasformare ogni partenza in una scoperta.

«Il Glamour Exclusive Weekend non è solo una convention, ma un’esperienza che ci permette di rafforzare i legami con le agenzie partner e di tracciare insieme la strada del futuro – commenta Luca Buonpensiere, titolare di Glamour -. I risultati di crescita ci confermano che il mercato premia la nostra visione, ma ciò che ci rende davvero unici è la capacità di anticipare i trend e offrire esperienze che parlano alla nuova generazione di viaggiatori. Con il nostro team giovane e motivato, continueremo a innovare per sorprendere e ispirare».
I risultati
La convention ha rappresentato l’occasione per fare il punto sui risultati aziendali e sulle strategie per il futuro. Il 2025 segna un incremento del 30% nel primo semestre, grazie anche alla forte domanda di viaggi a lungo raggio (Stati Uniti, Maldive e Giappone).

L’estate ha messo a segno un +25% con il successo dei viaggi tailor made in Usa e Canada, dei safari in Tanzania e Kenya con estensione a Zanzibar e Sudafrica con estensione Mauritius.

Per quanto riguarda l’inverno 2025-26, focus sul Nord America, con pacchetti a date fisse su New York dal Thanksgiving all’Epifania e allotment garantiti per Capodanno. Maldive in primo piano grazie a nuove partnership con catene alberghiere 5 stelle e collegamenti con Qatar Airways da Milano e Roma. Interesse crescente per Giappone, Sudafrica, Oman, Emirati, Brasile, Costa Rica, oltre a un promettente advance sul Canada per l’estate 2026.
Il team protagonista
Grande protagonista della serata è stato il team Glamour: oltre 60 giovani professionisti, con un’età media di 32 anni, che hanno conquistato il palco con un mix travolgente di energia, creatività e innovazione.

Spazio anche a Bryan “The Box” Ronzani voce di Radio 105,conosciuto nel mondo del gaming per le collaborazioni con Milan Game Week e Lucca Comics, che ha guidato un momento di confronto sulle aspettative delle nuove generazioni di viaggiatori e sul ruolo delle agenzie nel rispondere ai loro bisogni.

Oltre 35 i partner che hanno supportato l’evento, con ITA Airways come main sponsor. La due giorni è stata anche l’occasione per presentare ufficialmente alle agenzie il nuovo direttore vendite, Marco Depascale.
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[post_content] => Azerbaijan Airlines ha accolto in flotta un nuovo Airbus A320neo, in linea con l’ampio programma di rinnovo della flotta che si protrarrà fino al 2032.

Secondo la compagnia basata a Baku, questo velivolo di ultima generazione dovrebbe “contribuire a ridurre l’impatto ambientale, migliorare l’efficienza operativa e aumentare il comfort dei passeggeri”. A bordo dell’A320neo i passeggeri hanno a disposizione un’ampia offerta di intrattenimento a bordo e, novità importante per la rete di medio raggio della compagnia, l’accesso al wi-fi ad alta velocità. Quest’ultimo sarà gratuito per i viaggiatori della cabina Business e per i membri del programma fedeltà Azal Miles con uno status superiore.

“La modernizzazione della flotta è un pilastro fondamentale della nostra strategia. L’Airbus A320neo ci consentirà non solo di offrire una maggiore qualità di servizio ai nostri passeggeri, ma anche di volare in modo più sostenibile – ha dichiarato Samir Rzayev, presidente di Azal -. La compagnia aerea accoglierà un secondo A320neo già nel mese di ottobre e prevede, entro il 2032, l’introduzione di oltre 30 nuovi aeromobili, tra cui aerei a corridoio singolo e widebody, destinati a sostenere l’espansione del network”.

A metà del 2025, la flotta di Azerbaijan Airlines comprende una trentina di aeromobili passeggeri suddivisi in diverse famiglie: 3 Airbus A319-100, 10 Airbus A320-200, 3 Airbus A320neo già consegnati su un totale di 12 previsti (di cui quattro consegnati nell’autunno 2025), 2 Boeing 787-8 (con altri 10 in ordine), 3 Boeing 767-300ER e 7 Embraer 190.

Con una flotta la cui età media raggiunge i 13-14 anni, Azerbaijan Airlines punta ad accelerare la transizione verso aeromobili economici e silenziosi al fine di consolidare la propria posizione sul mercato regionale e sviluppare la connettività dell’aeroporto Heydar Aliyev di Baku. L’hub mira a potenziare i collegamenti tra Europa, Asia centrale e Medio Oriente, in diretta concorrenza con altri scali di collegamento regionali come Istanbul, Doha e Dubai.

 

 

 
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[post_content] => La destinazione The Red Sea si trova sulla costa ovest dell’Arabia Saudita, affacciata sul Mar Rosso. Offre un’esperienza unica di turismo rigenerativo di lusso in resorts di design, gestiti da marchi leader nell’ospitalità a livello mondiale. «Siamo a tre ore da AlUla, a 500 chilometri da Jeddah e un’ora e mezza di volo da Riyadh. – racconta Reema Almokhtar, tourism communications di Red Sea Global (Rsg), una società di sviluppo immobiliare certa che uno sviluppo responsabile e rigenerativo possa migliorare le comunità, stimolare le economie e migliorare i territori.

«Dal punto di vista delle connessioni il Red Sea International Airport accoglie voli da Jeddah, Riyadh, Dammam e Dubai. Abbiamo appena annunciato il collegamento operato da Doha di Qatar Airways, che sarà in connessione da Roma e Milano. Siamo a 5/7h di volo dalle maggiori città europee, quindi gli ospiti raggiungono il proprio resort usufruendo di diverse modalità di trasporto ecologico ad emissioni zero: macchine o buggy elettrici, imbarcazioni, idrovolanti ed elicotteri. The Red Sea accoglie i suoi visitatori tutto l’anno: brilla sempre il sole e le temperature si aggirano sui 32°, con una lieve brezza; anche la temperatura dell’acqua è sempre piacevole. La destinazione si chiama The Red Sea, ma è molto ricca e diversificata dal punto di vista geografico. – prosegue Almokhtar – Si estende su 28.000kmq e comprende il quarto sistema di barriera corallina più grande del mondo, spiagge incontaminate, vulcani dormienti, imponenti dune di sabbia, canyon, siti storici e culturali e un arcipelago di oltre 90 isole vergini.

“Sono già stati inaugurati i primi cinque resort extra-lusso. Il Six Senses Southern Dunes – The Red Sea ha un focus sul benessere: dalla cucina alla spa, al wellness; il St. Regis Red Sea Resort, con le sue 90 ville e overwater, unisce la bellezza della costa ai valori del brand e propone una cucina raffinata in sei concept diversi; il Ritz Carlton Reserve si chiama Nujuma, che in arabo significa stella. In ogni stanza c’è un telescopio per guardare le stelle. È un’area bellissima e siamo accreditati da Dark Sky, quindi il Red Sea offre anche l’astroturismo.

A questi si aggiungono le prime due strutture di proprietà gestite da Red Sea Global: il Shebara che con 73 chiavi si ispira alle bolle subacquee e ha l’interior design di Paolo Ferrari e il Desert Rock Resort: scavato tra le rocce e parte del deserto roccioso circostante, offre esperienze uniche, come i piatti realizzati dalla Naira, celebre chef turca stellata Michelin».
Chiara Ambrosioni


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[post_content] => All’interno della cornice della Rome Future Week si è svolto ieri Visioni: per un turismo più consapevole, un incontro che ha messo al centro le grandi sfide e le nuove direzioni del turismo incoming. Non si tratta soltanto di accoglienza o di promozione: oggi la vera sfida per le destinazioni italiane più richieste e iconiche,  Roma in primis, è governare flussi, aspettative e narrazioni, coniugando competitività, sostenibilità e cultura.

Il panel ha costruito un mosaico di riflessioni, di ‘visioni’, che, pezzo dopo pezzo, hanno delineato un unico disegno: quello di un turismo che non sia più semplice movimento di persone, ma strumento di valore per comunità, territori e imprese.

Giacomo Guzzardi, direttore generale Le Méridien Visconti Rome & Palazzo Scanderbeg – Marriott International, ha aperto la discussione con una prospettiva concreta: l’hotel non dovrebbe rappresentare più solo un luogo di soggiorno e accoglienza, ma diventare presidio di cultura, di identità territoriale e di sostenibilità. che dialoga con la città e con le comunità, come Le Méridien Visconti Rome sta facendo con le iniziative Unlock Art, che permette ai propri clienti di usufruire di tariffe agevolate per entrare MAXXI, o come Water for Life, che trasforma i ‘nasoni’ romani in simboli di responsabilità ambientale, dimostrano che anche l’hotellerie internazionale può farsi parte attiva di una narrazione cittadina.

Su questa linea si è innestato l’intervento di Paolo Giuntarelli, direttore Regionale Affari della Presidenza, Turismo, Cinema, Audiovisivo e Sport della Regione Lazio. Se l’hotel può diventare presidio, la Regione deve essere regista. “La sfida non è solo attrarre visitatori – ha spiegato – ma trattenerli, convincerli a restare di più e a spingersi oltre i circuiti tradizionali”. Le DMO territoriali, gli itinerari religiosi e sportivi urbani e periurbani vanno in questa direzione: strumenti che legano pubblico e privato, offrendo al turista nuove ragioni per uscire da Roma e scoprire un Lazio diffuso, fatto di borghi, natura e autenticità.

Belinda Bortolan, founder di BortolanCarnevali & Partners, ha aggiunto che senza una narrazione forte, coerente e strategica tutto questo rischia di restare invisibile: «Ogni destinazione deve partire da un lavoro di analisi per costruire un’identità chiara e credibile». Il passaggio da comunicazione a informazione è stato naturale con Davide Desario, direttore AdnKronos, che ha ricordato il ruolo cruciale dei media, che non solo raccontano il turismo, ma ne costruiscono l’immaginario e hanno il dovere di mostrare luci e ombre, affinché il lettore o il viaggiatore abbiano strumenti critici e non solo suggestioni patinate. Remo Tagliacozzo, docente di Organizzazione delle imprese turistiche (La Sapienza) e a.d. di Acquario Romano, ha ricordato come senza formazione e competenze  ogni racconto resti parola vuota e come il sistema turistico italiano, caratterizzato da nanismo imprenditoriale e gap tecnologici rischi di non riuscire a reggere la competizione globale senza una formazione adeguata e investimenti sulle risorse.

Da qui la riflessione è proseguita con Daniele Manetti, sales director di Sojern, che ha posto l’accento sul ruolo dei dati e dell’intelligenza artificiale nell’affrontare queste sfide: «La tecnologia – ha raccontato – può supportare le realtà e gli enti sul fronte del targeting e della misurazione, restituendo non solo il valore del ritorno economico degli investimenti, ma offrendo strumenti per governare i flussi e affrontare fenomeni complessi come l’unbalanced tourism». Un esempio concreto di come utilizzare strategia, risorse e connessioni per rigenerare un patrimonio dimenticato è arrivato da Alberto Acciari, presidente Tevere Day, progetto che ha avuto il merito di riportare sulla scena il fiume simbolo di Roma, tornato oggi spazio di comunità e attrazione sostenibile.

A chiudere la riflessione, Claudiana Di Cesare, esperta di turismo e innovazione e giornalista di Travel Quotidiano, che ha ricordato come tutti i driver emersi nel racconto, sostenibilità, cultura, competenze e innovazione, siano da intendersi non come percorsi paralleli, ma come pilastri che si sorreggono a vicenda, creando una struttura solida su cui costruire il turismo del futuro.


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È un’area bellissima e siamo accreditati da Dark Sky, quindi il Red Sea offre anche l’astroturismo.\r\n\r\nA questi si aggiungono le prime due strutture di proprietà gestite da Red Sea Global: il Shebara che con 73 chiavi si ispira alle bolle subacquee e ha l’interior design di Paolo Ferrari e il Desert Rock Resort: scavato tra le rocce e parte del deserto roccioso circostante, offre esperienze uniche, come i piatti realizzati dalla Naira, celebre chef turca stellata Michelin».\r\nChiara Ambrosioni\r\n\r\n “,”post_title”:”The Red Sea: progetto rigenerativo e diversificato per vivere un’esperienza luxury (1)”,”post_date”:”2025-09-22T09:00:12+00:00″,”category”:[“estero”],”category_name”:[“Estero”],”post_tag”:[]},”sort”:[1758531612000]},{“_index”:”travelquotidiano”,”_type”:”post”,”_id”:”497369″,”_score”:null,”_source”:{“blog_id”:1,”post_content”:”All’interno della cornice della Rome Future Week si è svolto ieri Visioni: per un turismo più consapevole, un incontro che ha messo al centro le grandi sfide e le nuove direzioni del turismo incoming. 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Se l’hotel può diventare presidio, la Regione deve essere regista. \”La sfida non è solo attrarre visitatori – ha spiegato – ma trattenerli, convincerli a restare di più e a spingersi oltre i circuiti tradizionali\”. Le DMO territoriali, gli itinerari religiosi e sportivi urbani e periurbani vanno in questa direzione: strumenti che legano pubblico e privato, offrendo al turista nuove ragioni per uscire da Roma e scoprire un Lazio diffuso, fatto di borghi, natura e autenticità.\r\n\r\nBelinda Bortolan, founder di BortolanCarnevali & Partners, ha aggiunto che senza una narrazione forte, coerente e strategica tutto questo rischia di restare invisibile: «Ogni destinazione deve partire da un lavoro di analisi per costruire un’identità chiara e credibile». Il passaggio da comunicazione a informazione è stato naturale con Davide Desario, direttore AdnKronos, che ha ricordato il ruolo cruciale dei media, che non solo raccontano il turismo, ma ne costruiscono l’immaginario e hanno il dovere di mostrare luci e ombre, affinché il lettore o il viaggiatore abbiano strumenti critici e non solo suggestioni patinate. Remo Tagliacozzo, docente di Organizzazione delle imprese turistiche (La Sapienza) e a.d. di Acquario Romano, ha ricordato come senza formazione e competenze  ogni racconto resti parola vuota e come il sistema turistico italiano, caratterizzato da nanismo imprenditoriale e gap tecnologici rischi di non riuscire a reggere la competizione globale senza una formazione adeguata e investimenti sulle risorse.\r\n\r\nDa qui la riflessione è proseguita con Daniele Manetti, sales director di Sojern, che ha posto l’accento sul ruolo dei dati e dell’intelligenza artificiale nell’affrontare queste sfide: «La tecnologia – ha raccontato – può supportare le realtà e gli enti sul fronte del targeting e della misurazione, restituendo non solo il valore del ritorno economico degli investimenti, ma offrendo strumenti per governare i flussi e affrontare fenomeni complessi come l’unbalanced tourism». Un esempio concreto di come utilizzare strategia, risorse e connessioni per rigenerare un patrimonio dimenticato è arrivato da Alberto Acciari, presidente Tevere Day, progetto che ha avuto il merito di riportare sulla scena il fiume simbolo di Roma, tornato oggi spazio di comunità e attrazione sostenibile.\r\n\r\nA chiudere la riflessione, Claudiana Di Cesare, esperta di turismo e innovazione e giornalista di Travel Quotidiano, che ha ricordato come tutti i driver emersi nel racconto, sostenibilità, cultura, competenze e innovazione, siano da intendersi non come percorsi paralleli, ma come pilastri che si sorreggono a vicenda, creando una struttura solida su cui costruire il turismo del futuro.\r\n\r\n “,”post_title”:”‘Visioni’ per un turismo più consapevole a Rome Future Week”,”post_date”:”2025-09-19T15:42:38+00:00″,”category”:[“mercato_e_tecnologie”],”category_name”:[“Mercato e tecnologie”],”post_tag”:[]},”sort”:[1758296558000]}]}}


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