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ottimizzare dati finanziari, ESG e AI per decisioni aziendali strategiche


Il mercato globale dell’Enterprise Performance Management (EPM) ha registrato un valore di circa 6,37 miliardi di dollari solo nel 2023 e si prevede crescerà a un tasso annuale composto (Cagr) dell’8,5% sino al 2030. Lo rivela Grand View Research, mettendo alla luce un dato che illustra l’interesse crescente delle aziende per soluzioni che ottimizzano la pianificazione, il controllo e la gestione delle performance in modo sempre più integrato. La tendenza si innesta in uno scenario in cui l’integrazione dei fattori ESG (Environmental, Social, Governance) nelle strategie aziendali è ormai diventato centrale. Secondo uno studio del 2023, evidenziato nei Deloitte Insights, le aziende che ottengono performance elevate in ambito ESG tendono a migliorare anche la soddisfazione e la produttività dei dipendenti, con impatti positivi sulla loro competitività a lungo termine. 

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In questo articolato contesto, l’adozione di un Enterprise Performance Management evoluto, che combini dati finanziari e non finanziari, si conferma come un passaggio essenziale. Le aziende infatti non solo devono misurare la propria performance economica, ma devono anche integrare nuove metriche legate alla sostenibilità, al rischio e alla compliance. L’adozione di tecnologie come l’intelligenza artificiale (AI), il cloud e l’automazione consente di raccogliere e analizzare questi dati in modo più rapido e preciso, ottimizzando così la pianificazione e il processo decisionale. 

I limiti dei modelli tradizionali

Oggi le imprese si trovano a fronteggiare uno scenario economico e normativo in rapida evoluzione, che impone una gestione delle performance aziendali su più livelli: un quadro estremamente sfidante. Secondo Giorgio Racca, Global Segment Vice President di Avvale, la gestione delle performance aziendali sta evolvendo in un quadro di continua incertezza: “Le aziende devono affrontare una crescente variabilità nelle normative, con regolamentazioni ESG che diventano più rigorose in alcuni contesti, mentre in altri vengono ridotte o modificate”, afferma. “Ne consegue che il tradizionale approccio all’EPM deve evolversi per rispondere a queste nuove esigenze, integrando dati finanziari e non finanziari in un modello unico e più flessibile”.

I modelli tradizionali di EPM, che si concentrano principalmente sul reporting finanziario, non sono più sufficienti per rispondere alle esigenze delle aziende moderne. Tradizionalmente, i dati finanziari e quelli legati alla sostenibilità venivano trattati separatamente, creando silos informativi che impedivano una visione integrata delle performance aziendali. Questa separazione genera inefficienze e rallenta la capacità di prendere decisioni tempestive e coerenti. Come evidenziato da Racca, “gli strumenti tradizionali per la pianificazione e il controllo aziendale non sono più in grado di coniugare efficacemente i dati finanziari con quelli ESG. La mancanza di una visione unificata comporta decisioni lente e incoerenti, in un contesto che invece richiede reattività e precisione”.

La proposta di Avvale: misurazione integrata, visione unica

Avvale risponde a queste sfide con un approccio innovativo che integra dati finanziari e non finanziari in ununica piattaforma di Enterprise Performance Management. “Il nostro modello di EPM è pensato per fornire una visione completa delle performance aziendali, che non si limita alla gestione economica, ma include anche gli aspetti legati alla sostenibilità e al rischio”, afferma Racca. “L’integrazione di questi dati, provenienti da diverse funzioni aziendali, garantisce decisioni più rapide, accurate e coerenti, in grado di rispondere alle nuove sfide”.

Le soluzioni di Avvale si concentrano sulla creazione di piattaforme integrate che ottimizzano i processi di consolidamento finanziario, pianificazione strategica e reportistica ESG. Questo approccio consente alle aziende di avere una visione coerente delle proprie performance, sia a livello strategico che operativo, e di prendere decisioni informate e tempestive. L’esperienza maturata in progetti complessi come quello sviluppato per un’azienda leader nel settore automotive è esemplare: Avvale ha accompagnato il gruppo in un percorso evolutivo continuo dei sistemi EPM, integrando le esigenze di reporting civilistico, management reporting e pianificazione di prodotto.

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Tecnologia e AI al servizio dell’EPM

L’integrazione di tecnologie avanzate come l’AI, il cloud e l’automazione rappresenta il vero motore dell’evoluzione dell’EPM. L’intelligenza artificiale consente di analizzare enormi quantità di dati provenienti da fonti interne ed esterne, arricchendo le previsioni e ottimizzando i modelli previsionali. “L’AI oggi ci permette di uscire dalla logica di previsione basata solo su dati storici interni. Integrare fonti esogene – ad esempio, demografia, diffusione della connettività, comportamenti social – consente di generare forecast molto più solidi e dinamici”, spiega Racca. Anche sul fronte dell’execution, l’AI permette di automatizzare la creazione di report strategici, attingendo a repository interni, fonti pubbliche e contenuti pregressi: “Possiamo generare in automatico bozze dei report ESG, migliorando drasticamente tempi, qualità e tracciabilità del dato”.

Tecnologia e metodo

Ma l’innovazione non si ferma alla tecnologia. Avvale ha sviluppato un modello metodologico strutturato che prevede la creazione di acceleratori: componenti pre-ingegnerizzate nate da esperienze progettuali, pensate per ridurre i tempi di implementazione e incrementare la scalabilità. Queste soluzioni sono rese disponibili anche tramite marketplace, permettendo alle imprese di adottare moduli già testati, affidabili e personalizzabili. Il tutto è sostenuto dai Platform Center of Excellence, centri che raccolgono le best practice e alimentano costantemente il patrimonio consulenziale e tecnologico del gruppo.

Per le aziende, integrare il layer tecnologico (cloud, AI, automation) con un approccio metodologico solido è fondamentale. In questo contesto, l’importanza di avere KPI coerenti tra le direzioni aziendali, processi di budgeting e forecasting semplificati, e una pronta adattabilità alle normative ESG non può essere sottolineata abbastanza. La collaborazione tra CFO, CIO e CSO emerge come la chiave per un approccio sistemico che consenta alle imprese di affrontare le sfide di un ambiente economico sempre più complesso e interconnesso.

Un approccio metodologico strutturato e l’uso di tecnologie avanzate permettono alle aziende di ottimizzare il processo decisionale, migliorare la tracciabilità dei dati e rispondere rapidamente alle mutevoli esigenze del mercato. Le soluzioni integrate sono dunque sempre più cruciali per assicurare un flusso di informazioni coerente e in tempo reale, consentendo alle aziende di adattarsi velocemente alle sfide normative e alle richieste di trasparenza ESG.

Verso l’intelligent performance

L’evoluzione dell’EPM non si limita a una misurazione delle performance aziendali. È un passaggio verso un sistema strategico che consente alle aziende di migliorare la loro sostenibilità e resilienza. La misurazione integrata non è più una scelta opzionale, ma una necessità per le imprese moderne, che devono essere pronte a rispondere in tempo reale ai cambiamenti del mercato. In questo scenario, e guardando al futuro, Avvale punta a offrire soluzioni EPM sempre più personalizzate e scalabili per rispondere alle esigenze specifiche di ogni azienda. “Le soluzioni che proponiamo sono pensate per essere adattabili e flessibili, permettendo alle aziende di integrare i loro sistemi e processi esistenti con nuove tecnologie in modo rapido ed efficace”, spiega Racca. “L’EPM, quindi, non deve essere più visto come una semplice misurazione delle performance: qui – conclude – si nasconde un vero e proprio abilitante strategico che permette alle aziende di rispondere rapidamente ai cambiamenti del mercato”.



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