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Le aziende al Governo: no ai tetti di spesa per i plasmaderivati


Il dialogo con il Governo per la revisione della legislazione farmaceutica, avviato da tempo, ha trovato un momento di forte ufficializzazione lo scorso 31 luglio.

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Quando, nel corso di un incontro alla Camera dei Deputati โ€“ promosso dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato โ€“ รจ stata presentata la proposta di lavorare a un Testo unico.

Nel cuore delle settimane estive, perรฒ, i lavori hanno subito una decisiva accelerazione, inducendo il Consiglio dei ministri ad approvare lo schema di disegno di legge-delega (lo scorso 18 settembre), che affida al Governo il compito di innovare e riordinare lโ€™intero quadro della legislazione farmaceutica italiana in un testo unico.

La questione payback

Senza dubbio uno dei temi piรน scottanti rimane la revisione dei tetti di spesa e dei meccanismi legati ai cosiddetti payback, dai quali appare necessario escludere, oggi piรน che mai, i farmaci plasmaderivati. A spiegare il perchรฉ รจ Francesco Carugi, presidente del Gruppo Emoderivati di Farmindustria (la cui carica รจ stata riconfermata lo scorso giugno).

Presidente Carugi, quali sono le istanze dellโ€™industria nellโ€™ambito della gestione dei plasmaderivati?

Tra le richieste essenziali che sta facendo Farmindustria โ€“ allโ€™interno della nuova governance โ€“ cโ€™รจ quello di escludere tali farmaci dal tetto per gli acquisti diretti, a paritร  di risorse, o meglio aumentandole per fare fronte alla effettiva domanda di salute. Il processo di interlocuzione con il Governo รจ appena iniziato con lโ€™incontro organizzato dal sottosegretario Gemmato, al quale hanno partecipato tutti gli stakehoders del comparto sanitร .

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Si รจ trattato di un incontro per certi versi storico perchรฉ stiamo, per la prima volta, procedendo verso un Testo unico di revisione della legislazione farmaceutica. รˆ chiaro che questa รจ una fase interlocutoria, qualora si dovesse andare avanti, la discussione dovrebbe essere inquadrata anche nella legge di bilancio. Il meccanismo รจ complesso.

Perchรฉ รจ importante che i plasmaderivati restino fuori dai tetti di spesa? ย 

Il tema รจ molto semplice. La filiera del plasma รจ un unicum, perchรฉ si fonda su una materia prima che non รจ sintetizzabile in laboratorio ma deriva esclusivamente dalla donazione volontaria, per fornire un bene fondamentale e strategico per la salute e la sicurezza della nazione.

Derivando dalla donazione volontaria, la materia prima puรฒ essere soggetta a periodi di carenza, proprio perchรฉ legata alla reperibilitร  del plasma stesso. La domanda globale di plasmaderivati รจ peraltro in continua crescita e lโ€™offerta non รจ sufficiente a coprirne lโ€™aumento o a rispondere in tempi rapidi alle fluttuazioni di tale domanda, proprio perchรฉ i tempi di produzione di un plasmaderivato dal momento della donazione alla disponibilitร  del farmaco possono arrivare fino a 12 mesi.

Per tutti questi motivi, le barriere che limitano le allocazioni di emoderivati in Italia devono essere rimosse.

Un fetta di mercato da 350 milioni di euro

Parliamo di numeri: quanto valgono i plasmasderivati in Italia e quale ruolo svolge lโ€™industria per potenziare il loro trattamento? ย 

Quella dei plasmaderivati รจ sicuramente unโ€™industria fondamentale e strategica. รˆ un settore che ha un valore alla produzione di circa 350 milioni di euro con quattro impianti produttivi in Italia e oltre 1700 addetti. Il lavoro che svolge lโ€™industria รจ estremamente delicato e, se vogliamo, anche fragile per certi aspetti, ha bisogno di essere tutelato.

Noi trasformiamo il plasma in farmaci salvavita, in particolare per il trattamento delle malattie rare. Tali farmaci in molti casi rappresentano lโ€™unica soluzione terapeutica. In questโ€™ottica, lโ€™industria ha un doppio ruolo: da un lato trasforma il plasma raccolto in Italia dal Sistema di autosufficienza nazionale in farmaci plasmaderivati. Il sistema di autosufficienza nel 2024 ha raggiunto un record di raccolta con oltre 900 mila chili di plasma poi conferiti per il frazionamento allโ€™industria.

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Dallโ€™altro lato, lโ€™industria fornisce anche plasmaderivati con plasma raccolto allโ€™estero, sostanzialmente compensando la domanda di plasmaderivati in Italia.

Questo consente una piรน ampia disponibilitร  di farmaci e anche di terapie specifiche come le immunoglobuline iperimmuni che richiedono una raccolta di plasma mirata che in Italia non รจ effettuata. Quindi sono due canali sostanzialmente distinti, ma fortemente comunicanti e anche complementari ma indispensabili per rispondere al fabbisogno terapeutico dei pazienti.

Raccolta del plasma, un tema centrale

Quali sono le differenze principali tra questi due metodi di raccolta, dal punto di vista regolatorio? ย 

Nel caso del plasma raccolto a livello nazionale, il processo di lavorazione รจ regolato da convenzioni stipulate tra le Regioni e le singole aziende. Gli stessi medicinali prodotti con il plasma raccolto allโ€™estero seguono i canali e i processi di autorizzazione, prezzo, rimborsabilitร  e tracciabilitร  dei farmaci di sintesi e sono acquistati dal Ssn tramite procedure di gara predisposte per garantire una risposta ai fabbisogni di plasmaderivati, tra cui anche le immunoglobuline specifiche che richiedono una raccolta di plasma mirata.

La spesa sostenuta per lโ€™acquisto dei medicinali prodotti con il plasma raccolto allโ€™estero รจ inclusa prevalentemente nella spesa farmaceutica per acquisti diretti ed รจ soggetta al meccanismo del ripiano, diversamente da quanto accade ai farmaci plasmaderivati prodotti da plasma nazionale.

Un elemento che contrasta con un sistema che, per la salute dei pazienti, si basa sullโ€™equilibrio tra due canali di produzione distinti ma comunicanti tra loro per assicurare la disponibilitร  delle terapie per i pazienti. Ciรฒ che in realtร  sarebbe auspicabile รจ un maggiore equilibrio tra questi due canali proprio per assicurare una maggiore disponibilitร  di terapie per i nostri pazienti affetti anche da malattie rare.

In che modo รจ possibile riequilibrare la gestione di questi due canali e in che modo si posiziona dellโ€™industria a questo proposito? ย 

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Quello che chiediamo di fatto โ€“ ed รจ anche una parte importante della posizione di Farmindustria โ€“ รจ soprattutto togliere questo odioso dazio che risponde al nome di payback.

Quindi, sostanzialmente escludendo i plasmaderivati dalla spesa soggetta a tetto a paritร  di risorse allocate sulla spesa diretta, che anzi dovrebbero essere aumentate come chiede la nostra associazione.

Anche perchรฉ il fatto che esistano tali barriere allโ€™entrata, soprattutto in periodi di carenza, influenza la competitivitร  tra Paesi nella allocazione dei quantitativi di plasmaderivati.

Lโ€™industria a livello globale รจ impegnata tantissimo nellโ€™aumentare la raccolta del plasma. Nel post Covid, prendiamo il caso del 2023, sono stati raccolti oltre 86 milioni di litri di plasma nel mondo. Lโ€™altro tema su cui le aziende sono fortemente impegnate รจ lโ€™investimento sui processi industriali, quindi affinare ulteriormente i processi per migliorare le rese e quindi garantire una maggior quantitร  di plasmaderivati a paritร  di plasma raccolto.

La visione sul futuro e il dialogo con le istituzioni

Come giudica il confronto con le istituzioni su questi temi?

รˆ molto positivo. Le aziende farmaceutiche di plasmaderivazione hanno una visione comune sulla strategia futura. Serve una partnership ancora piรน ampia, fondata su un dialogo giร  in corso con le istituzioni, che รจ fondamentale alla pianificazione delle attivitร  per rispondere al fabbisogno terapeutico dei pazienti, soprattutto alla luce della difficoltร  che oggi le aziende hanno nelle allocazioni a livello globale di plasmaderivati.

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Faccio un esempio: molto spesso ci sono procedure di acquisto che non tengono conto del reale fabbisogno terapeutico dei pazienti e pertanto non consentono alle aziende una corretta pianificazione che possa garantire la tutela della salute nel nostro Paese.

Lo scorso giugno รจ stato riconfermato alla guida del Gruppo Emoderivati di Farmindustria, incarico che ricoprirร  fino al 2027. Qual รจ la sua personale visione sul settore alla luce del ruolo che ricopre? ย 

La rielezione รจ motivo di orgoglio anche per il ruolo che il Gruppo riveste allโ€™interno di Farmindustria. In passato avevo giร  ricoperto la stesso incarico (tra il 2017 e il 2019). La nostra visione รจ chiara: sullโ€™aspetto del payback cโ€™รจ una fortissima coesione da parte delle aziende, perchรฉ รจ diventato insostenibile per il settore del plasma. Anche lโ€™impegno in generale delle aziende sullโ€™aumentare la raccolta รจ comune. Le aziende sono tutte impegnate nello sviluppo di nuovi farmaci. Attualmente ve ne sono una ventina nel settore dei plasmaderivati. Per quanto riguarda invece il tema del miglioramento dei processi industriali, si tratta di un aspetto che compete alle scelte strategiche delle singole aziende, non posso entrare nel merito, ma credo che lโ€™efficienza dei processi sia fondamentale per ogni impresa.

Ha accennato al fatto che negli ultimi tempi รจ cresciuta la richiesta di plasmaderivati. Quali sono le motivazioni principali alla base di tale fenomeno? ย 

La crescente domanda รจ dovuta principalmente a due aspetti: uno รจ lโ€™invecchiamento della popolazione; dallโ€™altro anche lโ€™approvazione di nuove indicazioni, grazie alla ricerca. Dal 2020, in pieno periodo Covid, cโ€™รจ stata una significativa riduzione delle donazioni a livello globale. In quel periodo, e successivamente, le aziende si sono impegnate per tornare su certi livelli di raccolta. E il fatto che si siano raggiunti, nel 2023, 86 milioni di litri di plasma raccolti nel mondo, รจ la testimonianza di questo grande sforzo.

Uno sguardo al futuro (in un contesto geopolitico complesso)

Lo scenario attuale vi preoccupa? ย 

Non siamo preoccupati, le aziende stanno facendo il loro lavoro. Se pensiamo al sistema di autosufficienza in Italia, invece, cโ€™รจ stata anche una controtendenza, perchรฉ ripeto, tranne periodi in cui cโ€™รจ stata un poโ€™ piรน di stasi nella raccolta, per la prima volta nel 2024 sono stati raccolti oltre 900 mila chili di plasma. รˆ stato un record storico. Riteniamo di poter essere partner fondamentali per questo settore sia come frazionatori del plasma raccolto in Italia del sistema di autosufficienza sia nel contribuire con la distribuzione di farmaci plasmaderivati dal plasma estero.

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