La rotta verso la Louis Vuitton 38a America’s Cup di Napoli del 2027 si arricchisce di un tassello decisivo: Confindustria Nautica assume il ruolo di partner strategico per l’industria marina, affiancando America’s Cup Events nell’organizzazione. Un’intesa annunciata al 65° Salone Nautico Internazionale di Genova che mira a collegare eccellenza italiana e vela mondiale.
Il cuore dell’accordo
La collaborazione siglata tra ACE e Confindustria Nautica sposta l’attenzione dall’evento sportivo alla dimensione industriale, definendo un canale preferenziale fra la regata più ambita al mondo e la filiera produttiva italiana. Grazie all’intesa, l’associazione di categoria diventa “Strategic Marine Industry Advisory Partner”, titolo che la investe della responsabilità di individuare le aziende nazionali in grado di fornire competenze, soluzioni tecniche e capacità commerciali funzionali allo svolgimento della manifestazione. Il legame fra vela e impresa, tradizionalmente forte in Italia, viene dunque codificato in una partnership strutturata che promette ricadute immediate sull’intero comparto.
L’operatività dell’accordo è altrettanto concreta: Confindustria Nautica metterà a disposizione di ACE la propria rete di contatti, la conoscenza puntuale del mercato e la capacità di mediazione con le istituzioni, con l’obiettivo di accelerare procedure, permessi e sinergie industriali. Sarà lo strumento attraverso cui le imprese italiane potranno presentare proposte, tecnologie e materiali all’organizzazione, generando opportunità d’affari che, pur scaturendo dall’evento sportivo, aspirano a consolidarsi ben oltre la regata del 2027. In questa cornice, l’eccellenza produttiva si trasforma in motore di sviluppo territoriale.
Un ponte tra industria e regata
La società controllata al 100% dall’associazione, I Saloni Nautici Srl, fungerà da cerniera operativa: convocherà tavoli tecnici, organizzerà incontri B2B e filtrerà le manifestazioni d’interesse provenienti da cantieri, designer, fornitori di elettronica, componentistica e servizi. Il processo di selezione punterà a far emergere non soltanto la qualità dei prodotti, ma anche la capacità di innovare e di rispettare standard di sostenibilità, requisiti sempre più decisivi nella nautica contemporanea. La barca che corre sul campo di regata rifletterà così il meglio dell’ingegno manifatturiero del Paese.
Parallelamente, l’accordo garantisce ad ACE un interlocutore unico in grado di semplificare la gestione di un flusso crescente di richieste provenienti dall’ecosistema produttivo. Dal noleggio delle infrastrutture temporanee all’assistenza logistica per team e spettatori, ogni bisogno verrà incanalato verso la realtà più adatta, riducendo tempi e burocrazia. In altri termini, la vetrina sportiva diventa piattaforma economica, con Napoli pronta a trasformarsi in hub della nautica mediterranea. Ciò si traduce in opportunità occupazionali, investimenti diretti e un indotto che andrà ben oltre la durata dell’evento, confermando la capacità del settore di generare valore diffuso e duraturo.
Le voci dei protagonisti
Durante l’incontro al Salone Nautico di Genova, Leslie Ryan, Event Director di ACE, ha spiegato che l’accordo prevede un rapporto di esclusiva finalizzato a proteggere gli interessi dell’organizzatore e a ottimizzare il coinvolgimento delle imprese italiane. Secondo Ryan, la competenza maturata da Confindustria Nautica nel panorama locale consentirà di valutare con criteri chiari le proposte già ricevute e quelle che arriveranno nei prossimi mesi. L’obiettivo, ha precisato, è creare valore per tutti gli stakeholder, garantendo trasparenza e selezione meritocratica in ogni fase.
Non meno entusiasta è apparso Piero Formenti, Presidente della sezione Marine Industry dell’associazione, che ha parlato di “occasione irripetibile” per mostrare al mondo il marchio Made in Italy. Formenti vede nella tappa partenopea non solo un momento sportivo di altissimo profilo, ma anche la testimonianza della capacità dell’industria nazionale di innovare, progettare e costruire con standard elevatissimi. Collaborare con ACE, ha sottolineato, significa garantire ai professionisti italiani un palcoscenico globale e favorire la crescita collettiva del settore negli anni a venire.
L’opportunità per il Mezzogiorno
Marco Monsurrò, Vicepresidente di Confindustria Nautica, ha puntato i riflettori sul significato della competizione per il Sud Italia. A suo giudizio, accogliere l’America’s Cup in Campania offre una leva straordinaria per valorizzare le Zone Economiche Speciali e per mettere in connessione le piccole e medie imprese costiere con player internazionali. Il vicepresidente intravede nella sfida del 2027 l’avvio di un progetto ad ampio raggio, capace di rilanciare la cantieristica meridionale e di attrarre investimenti infrastrutturali che resteranno sul territorio per sempre.
Secondo Monsurrò, l’evento partenopeo avrà anche un importante riflesso occupazionale: l’indotto diretto legato ai servizi portuali, all’ospitalità e alla manutenzione tecnica potrà assorbire professionalità locali e stimolare percorsi di formazione dedicati ai giovani. Inoltre, la visibilità globale generata dalla regata fungerà da catalizzatore per la nautica da diporto, potenziando l’attrattività turistica delle coste meridionali. Il lascito, ha insistito, non si misurerà solo in medaglie, ma in un ecosistema più competitivo, capace di dialogare alla pari con i mercati esteri globali.
Il punto di vista del Defender
Dal fronte del titolo, è intervenuto Grant Dalton, CEO del Defender Emirates Team New Zealand, la squadra che detiene la Coppa. Dalton ha confermato che la preparazione alla XXXVIII edizione avanza «a ritmo serrato» e ha lodato l’accoglienza ricevuta dalla comunità nautica italiana. Numerose aziende, ha precisato, si sono già fatte avanti per fornire materiali, tecnologia e supporto logistico, segno di un mercato votato all’eccellenza. Sfruttare la competenza di Confindustria Nautica, ha aggiunto, permetterà di trasformare questo entusiasmo in strutture e servizi di livello mondiale.
Il dirigente neozelandese ha inoltre ricordato che ogni edizione dell’America’s Cup necessita di un ecosistema locale in grado di reagire con flessibilità ai bisogni di team provenienti dai cinque continenti. Dall’assistenza medica d’emergenza alla fornitura di energie rinnovabili per le basi operative, la complessità organizzativa è enorme. Grazie all’intesa con Confindustria Nautica, ACE potrà contare su procedure snellite, competenze certificate e un panorama di fornitori già valutati secondo criteri di qualità rigorosi. Un passo indispensabile, ha concluso, per dare a Napoli un evento memorabile e tecnicamente impeccabile.
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