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Turismo, presentato a Roma il progetto Borgo-Schola Italica


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di Marco Milano

Sono tre le regioni pilota Abruzzo, Calabria e Lombardia che saranno coinvolte nei primi campus glocali permanenti per il progetto Borgo-Schola Italica. Carapelle Calvisio e l’altopiano di Navelli (AQ) in Abruzzo, prima regione pilota selezionata insieme a Calabria e Lombardia le sedi. Questo è quanto emerso durante la presentazione di un innovativo modello educativo, culturale e socioeconomico pensato per rigenerare le aree identitarie italiane tramite la promozione di permanenze esperienziali ed emozionali capaci di evolvere in residenza stagionale, radicamento e insediamento. All’incontro, svoltosi nell’ambito di Rome Future Week nella sede del Touring Club Italiano di Piazza dei Santi Apostoli e moderato da Roberto Caramelli, hanno partecipato tra gli altri Andrea Vento, Presidente di Schola Italica ETS; Stefano Gasperini, Coordinatore regionale Lazio del TCI; Claudio Mattia Serafin, Consigliere del Ministro del Turismo; Daniele D’Amario, Assessore al Turismo della Regione Abruzzo; Letizia Sinisi, ideatrice e curatrice del progetto Borgo-Schola Italica; Umberto Laurenti, Vice Presidente dell’Associazione Svegliamoci Italici; Antonietta Tummolo, advisor strategica. Era presente inoltre Antonio Corrado, tecnico del marketing territoriale per la Regione Abruzzo. “Per la morfologia dell’Abruzzo – ha detto l’assessore D’Amario – questo progetto appare particolarmente rilevante e potenzialmente strategico. Tra le aree che potrebbero essere considerate come pilota vi è la Baronia di Carapelle Calvisio, territorio che ha registrato uno dei più alti tassi di spopolamento nel dopoguerra. Si tratta di un’area splendida, ma difficile da raggiungere e finora rimasta ai margini dei circuiti turistici, parte integrante dell’Abruzzo di Mezzo: una costellazione di piccoli centri storici legati a tradizioni agricole e pastorali di grande valore, immersi in un patrimonio straordinario che comprende tre parchi nazionali, un parco regionale e numerose aree protette. In tale contesto – ha aggiunto – occorre un cambio di prospettiva: ogni abitante dovrebbe poter diventare parte attiva dell’accoglienza, mentre parallelamente si rende necessario investire in infrastrutture fisiche e digitali. Per troppo tempo la nostra bellezza è stata sottovalutata; oggi cresce la consapevolezza del suo valore e si intende mostrarla al mondo, con l’obiettivo di attrarre non un turismo mordi e fuggi, ma visitatori che tornino, investano e magari scelgano l’Abruzzo come nuova casa”. Con l’iniziativa, territori accomunati dalla stessa genesi e matrice storico artistica graviteranno intorno a dei borghi o paesi di riferimento a loro volta simbolici di tale identità, destinati a divenire centri di formazione, narrazione, impresa culturale e attrazione italica, rivolgendosi al contempo alle comunità locali e agli italici nel mondo, così come identificati da Piero Bassetti nel saggio “Svegliamoci Italici. Manifesto per un futuro glocal” (Venezia, 2015). Uomini e donne che hanno l’Italia nel cuore e ne apprezzano le bellezze artistiche e naturali, oltre al food, al fashion e al design Made in Italy. Una comunità composta dagli italiani all’estero, dai loro discendenti e da tutti coloro che, hanno abbracciato i modelli dell’Italian way of life diffuso e apprezzato nei cinque continenti. Senza dimenticare i “nuovi italiani”, le persone arrivate in Italia da varie parti nel mondo che, insieme ai loro figli nati e scolarizzati ma non ancora cittadini italiani, hanno intenzione di integrarsi condividendo leggi, valori, lingua e cultura italiane. “Abbiamo scelto il termine ‘borgo’ – ha spiegato Letizia Sinisi, ideatrice e curatrice del progetto – perché riconosciuto e compreso a livello internazionale come espressione di storicità e identità, permettendo di comunicare all’estero la nostra cultura in modo più immediato. Con Borgo Schola Italica vogliamo arare, dare continuità, creare frutti duraturi, attraverso un approccio proprio del mondo aziendale incentrato su concretezza e progettualità. Abbiamo già mappato le aree identitarie delle regioni considerate: 24 in Abruzzo, 25 in Calabria e ben 77 in Lombardia. Non tutte saranno coinvolte subito, ma la logica è selezionare quelle dove comunità e istituzioni mostrano la volontà di attivarsi. In Calabria, ad esempio, intendiamo partire da aree come la Locride, il Marchesato e il Pollino; in Lombardia dall’Oltrepò pavese e dalle valli alpine e appenniniche. L’intervento si articolerà in diverse fasi operative, che alla analisi delle identità e al coinvolgimento delle comunità farà seguire la creazione di scuole a cielo aperto, veri e propri campus identitari italici, per la formazione manageriale degli operatori locali che porti allo sviluppo di una narrazione digitale capace di dare visibilità globale alle peculiarità dei territori, portando infine alla generazione di nuove economie locali grazie all’internazionalizzazione culturale. Borgo Schola Italica nasce quindi per trasformare le aree identitarie in terre maestre di memoria e futuro – ha concluso Sinisi – dove tradizione e innovazione si incontrano e diventano un patrimonio narrabile, condiviso e attrattivo a livello internazionale”. Obiettivi principali sono l’attivazione di campus identitari permanenti, la connessione tra educazione e turismo, il rafforzamento della rete degli italici all’estero, il coinvolgimento locale delle energie creative e produttive presenti sul territorio, il posizionamento del brand “Italia Italica” nel turismo culturale globale. “Il progetto di Borgo Schola Italica – ha dichiarato Umberto Laurenti, vicepresidente di Schola Italica – mira a formare comunità accoglienti e consapevoli. Non servono solo turisti, ma turisti che tornano. E perché ciò avvenga bisogna formare tutti: cittadini, operatori, volontari, perfino i nuovi italiani che lavorano nei nostri bar, ristoranti, stazioni di servizio. Sono loro, insieme ai residenti, i primi ambasciatori dell’italianità. Scuola Italica si impegna a dare questa formazione. Dopo l’avvio in Abruzzo, Calabria e Lombardia, l’obiettivo è diffondere il modello in tutta Italia, anche tramite un laboratorio mobile che porti metodi e strumenti direttamente nei borghi, dove le comunità potranno formarsi e diventare protagoniste dell’accoglienza”. Con l’occasione è stata annunciata l’Academy of Italian Heritage and Travel, realtà formativa internazionale che in sinergia con la società Mercurio Misura curerà gli aspetti formativi qualificanti del progetto, oltre ad Ancestra, organizzazione per eventi in stile italico e alla piattaforma Vibes of Italy che darà voce alle singole identità. L’iniziativa Borgo-Schola Italica nasce da un’alleanza strategica tra pubblici e privati, a partire da ItalyRooting Consulting e Schola Italica Impresa Sociale (ETS). Il progetto si sviluppa attraverso una rete di sostegno istituzionale e culturale che comprende Touring Club Italiano, Borghi più Belli d’Italia, Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, Associazione Nazionale Comuni Italiani, Unione Nazionale Comuni Montani, Confartigianato, Confcommercio, FIPE, Federalberghi, Associazione Dimore Storiche Italiane, Skål International, Rete Musei d’Impresa, Città dell’Olio, Città del Vino, AICOTUR, ASSIDEMA, Associazione culturale “Le mani di Napoli”, SUD Heritage Rete dei Musei d’Impresa di Calabria, oltre a Università italiane e internazionali, BCC e Fondazioni locali.

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