Un pacchetto di misure ampio e ambizioso: così si presenta il nuovo decreto-legge sulla sicurezza sul lavoro, atteso in Gazzetta Ufficiale entro la fine di settembre. Il provvedimento, immediatamente operativo ma destinato alla conversione parlamentare, interviene su più fronti, con l’obiettivo dichiarato di rafforzare prevenzione, controlli e cultura della sicurezza.
Si parla di formazione più rigorosa, di strumenti digitali per la tracciabilità dei lavoratori, di incentivi alle imprese che investono in sistemi di gestione, fino all’introduzione di un intero Titolo del Testo Unico dedicato agli spazi confinati, con norme, procedure e sanzioni dettagliate.
Le quattro direttrici del decreto
Il nuovo testo si muove lungo quattro linee principali:
- Formazione rafforzata e più selettiva: basta corsi improvvisati o online di scarsa qualità, per i preposti la formazione dovrà essere in presenza.
- Digitalizzazione e badge del lavoratore: arriva un fascicolo sociale e lavorativo collegato a un badge digitale, che raccoglierà dati contrattuali e formativi, coordinandosi con DVR, POS e registri.
- Sistemi di gestione nelle imprese: incentivi per chi adotta Modelli di organizzazione e gestione o SGSL, con supporto tecnico e norme UNI consultabili gratuitamente.
- Spazi confinati al centro: un intero Titolo XI-bis nel D.Lgs. 81/2008 con regole su accesso, procedure, emergenze, formazione e sanzioni.
Badge digitale e tracciabilità
La novità che colpisce di più riguarda la digitalizzazione: ogni lavoratore avrà un badge elettronico che diventa una sorta di carta d’identità professionale. Collegato alla piattaforma SIISL del Ministero, conterrà informazioni contrattuali e formative e consentirà di verificare in tempo reale l’allineamento con DVR e POS.
Un passo che mira a semplificare i controlli ispettivi e a contrastare zone grigie nei cantieri e nelle aziende.
Formazione: solo in presenza per i preposti
La formazione è l’altro grande capitolo. Il decreto punta a tagliare il fenomeno dei corsi online poco credibili e introduce un principio chiaro: per i preposti, cioè le figure che vigilano sull’operato dei lavoratori, la formazione dovrà svolgersi esclusivamente in presenza.
INAIL avrà inoltre un ruolo più forte nella promozione di percorsi aggiuntivi nei settori a maggior rischio – edilizia, logistica e trasporti – e nella diffusione di progetti formativi innovativi nelle scuole e negli ITS, con strumenti digitali, realtà simulata e testimonianze dirette.
Imprese: incentivi e sistemi di gestione
Il decreto non guarda solo ai lavoratori, ma anche alle imprese. Per le PMI che sceglieranno di adottare un Sistema di gestione della sicurezza sul lavoro (SGSL) o un Modello organizzativo (MOG), sono previsti incentivi economici e supporto tecnico.
Non solo: le norme UNI in materia di sicurezza, finora a pagamento, saranno rese consultabili gratuitamente grazie a un accordo tra UNI e INAIL. Un modo per abbassare la barriera di accesso alle regole tecniche e favorirne la diffusione.
Estensione delle tutele assicurative
Nuovi soggetti entreranno sotto l’ombrello INAIL:
- gli studenti di scuole, ITS e percorsi universitari che svolgono attività pratiche o tirocini;
- i docenti e i formatori coinvolti nei percorsi professionalizzanti;
- i conviventi di fatto, equiparati ai coniugi in caso di infortunio mortale o malattia professionale.
Una scelta che allarga il campo delle protezioni sociali a realtà fino a ieri prive di copertura.
Spazi confinati: una riforma organica
Il capitolo più corposo è però quello degli spazi confinati: silos, vasche, cisterne, ambienti sotterranei e tutti quei luoghi chiusi dove i rischi di intossicazione, intrappolamento o incendio sono elevatissimi.
Per la prima volta, il Testo Unico accoglierà un Titolo XI-bis interamente dedicato al tema, con definizioni, obblighi e procedure precise:
- valutazione dei rischi aggiornata ogni quattro anni;
- documenti di autorizzazione all’ingresso (per classi A e B);
- presenza obbligatoria di un preposto;
- DPI di terza categoria e strumenti di monitoraggio;
- piano di emergenza specifico;
- formazione pratica con rapporto massimo 1 docente ogni 6 allievi;
- sorveglianza sanitaria almeno annuale.
Gli obblighi varranno anche per i lavoratori autonomi e per le imprese familiari.
Sanzioni severe
Il decreto non dimentica la parte repressiva: le violazioni saranno punite con ammende e arresti. Per i datori di lavoro, si va da multe da alcune centinaia a oltre 9.000 euro, fino a sei mesi di arresto nei casi più gravi.
Sono previste responsabilità anche per dirigenti, preposti e medici competenti, nonché per autonomi e imprese familiari. Una scelta che estende la responsabilità lungo tutta la catena della sicurezza.
Aggiornamenti normativi
Il decreto interviene anche su norme storiche:
- i ricorsi ispettivi passano all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, sostituendo vecchie procedure ministeriali;
- il DPR 177/2011 viene aggiornato, parlando finalmente solo di “spazi confinati” e introducendo l’obbligo della patente a crediti per chi opera nei cantieri;
- l’art. 121 del Testo Unico viene riscritto per adeguare le prescrizioni sugli scavi a rischio gas tossici o infiammabili.
Sicurezza sul lavoro: un cambio di passo
Il nuovo decreto si annuncia come la più ampia revisione degli ultimi dieci anni in materia di sicurezza sul lavoro. Per imprese e professionisti, l’impatto sarà immediato: DVR da aggiornare, nuove procedure da implementare, formazione da riorganizzare.
In attesa della pubblicazione in Gazzetta, un messaggio è già chiaro: la sicurezza non è più vista solo come adempimento burocratico, ma come sistema integrato di prevenzione che parte dalla scuola e arriva fino ai cantieri più complessi.
Prof. Giancarlo Restivo, Segretario generale Nazionale Italiana Sicurezza sul Lavoro Safetyplayers
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