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Impatto dell’Intelligenza Artificiale sul lavoro: come massimizzarlo


«L’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro è sempre più tangibile: non solo sta cambiando il modo in cui le aziende gestiscono processi e decisioni, ma soprattutto sta restituendo alle persone una risorsa preziosa, il tempo».

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A sottolinearlo con numeri alla mano è Rosalba Agnello, Head of SAP SuccessFactors, SAP Italia, che abbiamo intervistato in vista di SAP NOW AI Tour Milan, in programma il prossimo 15 ottobre. L’evento accenderà i riflettori su come ottenere risultati concreti, combinando AI, dati e applicazioni. “Unleash your future with business AI” è il claim di quest’anno, a sottolineare il ruolo che le nuove tecnologie giocano nel guardare avanti e che, in area HR, possono abilitare un nuovo modo di valorizzare il potenziale umano, con più competenze, più coinvolgimento, più risultati.

Impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro: il tempo risparmiato

Ma torniamo ai numeri e alle evidenze. Secondo una recente ricerca condotta da SAP con Phronesis Partners, che ha coinvolto oltre 4mila dipendenti a livello globale, il 58% del campione risparmia tempo al lavoro grazie all’uso di strumenti basati su AI: in media di 52 minuti al giorno, quasi 5 ore a settimana.

«Si tratta di un dato davvero significativo, perché evidenzia come l’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro non sia più solo una promessa tecnologica ma una realtà che si concretizza e si traduce in produttività e motivazione per i dipendenti, indirizzando ad esempio tempo e competenze verso progetti di crescita e innovazione», commenta Agnello.

«Allo stesso tempo, ciò che emerge chiaramente è che le aziende hanno ancora un po’ strada da fare per abbracciare pienamente e nel modo giusto l’AI: il 23% degli intervistati dichiara di non averla mai utilizzata sul lavoro, mentre il 19% l’ha sperimentata senza riscontrare vantaggi in termini di tempo, spesso a causa della scarsa formazione o della complessità delle attività. Da qui lo spirito che ogni anno ci guida nell’organizzazione di SAP NOW: permettere alle aziende di confrontarsi con esperti, capire meglio le potenzialità delle tecnologie – quest’anno con un focus sull’AI -, e ascoltare le esperienze di chi ha già avviato progetti concreti, così da avere esempi pratici e punti di riferimento per il percorso già intrapreso o da intraprendere».

AI e tempo recuperato: il 77% lo reinveste comunque nel lavoro

Con l’AI che elimina molte attività ripetitive, i dipendenti trovano informazioni più rapidamente, prendono decisioni più sicure e basate sui dati e hanno più tempo a disposizione.

Ma per farne cosa, esattamente?

La risposta, come evidenzia la ricerca è tutt’altro che scontata, perché resta aperta la questione su chi effettivamente “possegga” questo tempo recuperato: l’azienda o l’individuo.

Il 46% degli intervistati ritiene che appartenga a loro, ma il 77% dichiara che dedicherebbe almeno metà di quel tempo extra al lavoro, mentre solo il 23% lo utilizzerebbe per sé, al di fuori dell’ambito professionale.

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«Quello che colpisce – osserva Agnello – è che i dipendenti non vedono l’intelligenza artificiale come una scorciatoia per lavorare di meno, ma come uno strumento per lavorare meglio: migliorare la qualità delle attività (54%), recuperare compiti lasciati in sospeso (54%), sviluppare competenze (47%), dedicarsi a ciò che considerano più significativo (47%) o concentrarsi su ambiti che piacciono di più (43%)».

Impatto intelligenza artificiale sul lavoro: il ruolo strategico dell’HR

In virtù di quanto emerso finora, è evidente che l’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro non si limita a un incremento di efficienza, ma – come sottolinea Agnello – «apre la strada a un nuovo modo di creare valore per persone e organizzazioni. In un contesto in cui metà della forza lavoro globale soffre di burnout e di fronte ai fenomeni mai sopito della great resignation e del quiet quitting, restituire tempo ai dipendenti e dar loro voce su come impiegarlo non è un beneficio accessorio, ma una scelta strategica. Più tempo a disposizione significa più equilibrio tra vita lavorativa e personale e, di conseguenza, lavoratori più motivati. È da qui che nascono organizzazioni più innovative e resilienti nel lungo periodo».

All’HR spetta la leadership del cambiamento

Secondo Agnello, i leader HR hanno oggi l’opportunità unica di guidare questa trasformazione, ridefinendo il modo in cui viene utilizzato il tempo recuperato. «Le aziende possono scegliere diverse strade: fornire indicazioni chiare per ridurre l’ambiguità, investire in reskilling e upskilling, destinare parte di questo tempo ad attività riflessive e creative. L’obiettivo – osserva – non deve essere fare di più in meno tempo, ma fare meglio, costruendo competenze e benessere».

Il ruolo di SAP SuccessFactors

In questo quadro anche la soluzione adottata fa la differenza. «Strumenti come SAP SuccessFactors integrano l’AI nei processi HR e rendono più semplice tradurre strategia e visione in realtà, consentendo alle Risorse Umane di concentrarsi su quello che conta davvero: generare valore per le persone e per il business», continua Agnello.

«Le analisi predittive, ad esempio, permettono di anticipare i rischi di turnover o i gap di competenze, così da pianificare meglio la forza lavoro. L’automazione velocizza procedure come onboarding, offboarding e screening dei CV, riducendo il peso delle attività amministrative. La reportistica in tempo reale fornisce dati aggiornati senza doverli elaborare manualmente, mentre chatbot e assistenti virtuali rispondono alle domande dei dipendenti e supportano i manager nella gestione quotidiana. C’è poi l’analisi del sentiment, utile per monitorare il livello di engagement e intervenire tempestivamente, e i controlli automatici per la compliance, che riducono tempi e rischi legati agli audit. Infine, l’AI suggerisce percorsi di formazione personalizzati e offre insight continui sulle performance, aiutando HR e manager a intervenire prima e meglio rispetto ai modelli tradizionali».

SAP NOW 2025: un’occasione per costruire il futuro dell’HR

L’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro richiede alle imprese non solo di comprenderne il potenziale, ma di trasformarlo in risultati tangibili per persone e organizzazioni. «SAP NOW 2025 – conclude Agnello – rappresenta un momento chiave per riflettere su come guidare questo cambiamento e per capire in che modo l’AI possa diventare davvero un alleato per la crescita e l’innovazione».

Per partecipare all’evento è possibile iscriversi qui.

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