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Economia sociale e innovazione. Anci e Alleanza Cooperative Emilia Romagna firmano un patto


Promuovere l’economia sociale e l’innovazione sociale mettendo in campo strumenti dedicati da parte dei Comuni e delle associazioni di rappresentanza della cooperazione. Questi gli obiettivi di un protocollo d’intesa firmato dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani dell’Emilia-Romagna (ANCI E-R), rappresentata dal presidente e sindaco di Imola Marco Panieri, e dal coordinamento Alleanza delle Cooperative Italiane dell’Emilia-Romagna, rappresentato dai co-presidenti Emanuele Monaci (AGCI E-R), Francesco Milza (Confcooperative E-R) e Daniele Montroni (Legacoop E-R).

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Il protocollo d’intesa, della durata di cinque anni, nasce dall’obiettivo dei Comuni e dalle associazioni di rappresentanza delle cooperative di promuovere politiche pubbliche e strategie imprenditoriali che rispondano alle esigenze delle comunità, generando un positivo impatto economico, sociale e ambientale, in accordo con i principi dell’economia sociale.

Le parti si impegnano congiuntamente a: creare un laboratorio formativo stabile e sviluppare iniziative utili a diffondere la cultura e le pratiche dell’innovazione sociale; orientare le politiche degli enti finanziatori pubblici e privati al sostegno di processi trasformativi sul territorio; attivare strumenti innovativi come social bonus, art bonus, partenariati speciali in ambito culturale e progetti di rigenerazione urbana; individuare metodologie e strumenti di valutazione degli impatti sociali e ambientali.

Il protocollo individua sette ambiti privilegiati d’intervento: Urban Health, rigenerazione di spazi e patrimonio pubblico per migliorare il benessere e la qualità della vita; Abitare, soluzioni innovative per rispondere ai cambiamenti demografici con il coinvolgimento della cooperazione di abitanti e sociale; Welfare culturale, utilizzo della leva culturale per prevenire situazioni di disagio sociale; Worker Buyout, sostegno al rilancio di imprese in crisi attraverso il modello cooperativo; Aree montane, interne e tutela del territorio, iniziative contro lo spopolamento e per la tutela dei territori fragili attraverso la promozione di cooperative di comunità; Finanza alternativa, promozione di strumenti finanziari sia innovativi che già praticabili da integrare alle risorse pubbliche; Ambiente ed energia, progetti per favorire la decarbonizzazione, la biodiversità, sostegno alla creazione di comunità energetiche e nuovi modelli di gestione dei servizi pubblici locali. Si tratta di ambiti in cui, attraverso innovative forme di partenariato tra pubblico e privato sociale, i firmatari del protocollo si danno l’obiettivo di costruire risposte ai nuovi bisogni delle persone e dei territori. Per le Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer), si parte da una base solida: a fine 2024, in Emilia-Romagna, risultavano 129 CER costituite, attive o in progettazione. In piena operatività potrebbero produrre energia rinnovabile in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di 52.700 famiglie.

Il ruolo della cooperazione è consolidato anche nella realizzazione di alloggi a canone calmierato: sono oltre 7.300 gli alloggi assegnati in affitto permanente ad un canone medio annuo di 55 euro a metro quadro. In aggiunta ai 50 mila alloggi realizzati per la vendita o la locazione a termine.

“Con questo protocollo vogliamo rafforzare il legame tra Comuni e mondo cooperativo, per mettere al centro l’economia sociale e l’innovazione come strumenti di sviluppo inclusivo – dichiara Marco Panieri, presidente di ANCI Emilia-Romagna e sindaco di Imola – Le sfide che affrontiamo – dalla casa alla rigenerazione urbana, dal rilancio delle imprese in crisi alla transizione energetica – richiedono risposte nuove, costruite insieme. Il lavoro con l’Alleanza delle Cooperative ci permette di attivare percorsi comuni in settori strategici: dall’Urban Health al welfare culturale, dalle aree interne alla finanza alternativa, fino all’ambiente e all’energia, con l’obiettivo di dare a cittadini e famiglie servizi migliori e opportunità concrete. È un impegno di lungo periodo, fondato sugli scopi comuni tra istituzioni e cooperazione, che punta a costruire comunità più forti, resilienti e solidali”.

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“Siamo molto soddisfatti di questo accordo che coinvolge la rappresentanza dei Comuni, istituzione di riferimento per lo sviluppo del territorio e per molte cooperative che gestiscono e erogano servizi in convenzione con il pubblico – hanno dichiarato i co-presidenti dell’Alleanza delle Cooperative dell’Emilia-Romagna Emanuele Monaci, Francesco Milza e Daniele Montroni – La nostra mission, votata all’interesse generale delle comunità, ci rende attori della crescita del territorio: il modello cooperativo è lo strumento adatto a rispondere ai bisogni dei cittadini, come la domanda abitativa o quella di servizi per giovani, anziani e persone fragili. Crediamo che le sfide che siamo chiamati ad affrontare – la crisi climatica, il calo demografico, lo spopolamento delle aree interne – possano essere risolte solo intervenendo sui meccanismi che le hanno prodotte, assumendo nuove strategie imprenditoriali in sinergia con le politiche pubbliche per realizzare le trasformazioni necessarie per una società più equa”.

AGCI E-R, Confcooperative E-R e Legacoop E-R rappresentano più di 4.400 imprese cooperative, attive in diversi settori dell’economia, e impiegano oltre 237 mila addetti, assicurando lavoro stabile e di qualità al 12,8% degli occupati in regione. Realizzano un fatturato aggregato di 44,69 miliardi di euro, pari al 13,6% del totale regionale.

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