Sabato 13 settembre, nella sala del Consiglio comunale di Sansepolcro, è stata ufficialmente presentata la governance del Distretto interregionale di Economia Civile dell’Alta Valle del Tevere, progetto promosso da Fondazione Progetto Valtiberina che oggi muove i suoi primi passi dopo una lunga fase di confronto e pianificazione. All’evento svoltosi a Palazzo delle Laudi erano presenti numerosi rappresentanti istituzionali, imprenditori, membri di associazioni ed enti del terzo settore, ma anche semplici cittadini che hanno scelto di aderire all’iniziativa.
Perché un Distretto di economia civile
La creazione del Distretto risponde all’esigenza di dare continuità e forma stabile a un lavoro di rete che, negli anni, ha già visto crescere collaborazioni tra Comuni, associazioni e imprese. L’obiettivo principale è costruire un modello di sviluppo territoriale basato sulla cooperazione, capace di affrontare temi complessi come tutela dell’ambiente, valorizzazione della cultura, coesione sociale e nuove forme di economia.
L’idea è che il Distretto diventi uno strumento pratico per sperimentare politiche innovative, mettere in comune risorse, superare la frammentazione e attrarre opportunità, valorizzando il territorio nella sua interezza. In questo senso, il Distretto si propone anche come laboratorio locale di una visione economica più ampia, che tenta di coniugare benessere, responsabilità e crescita condivisa.
La governance presentata sabato è il frutto di un lavoro iniziato nel 2023 con la nascita di un comitato promotore. Da quel percorso è derivata la stesura di un manifesto programmatico (consultabile a questo LINK), articolato in cinque assi tematici, che ha definito le linee di azione del Distretto.
Il processo ha coinvolto dapprima le realtà del terzo settore, poi il mondo economico e, in un secondo momento, le amministrazioni comunali, che hanno aderito formalmente con delibere di giunta. Oggi fanno parte del Distretto i Comuni di Anghiari, Citerna, Città di Castello, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, San Giustino e Sansepolcro, a cavallo tra Umbria e Toscana.
Che cos’è l’economia civile
Il concetto di “economia civile” ha radici storiche italiane e si fonda sull’idea che l’economia non debba essere solo ricerca del profitto, ma parte integrante della vita civile. È un approccio che mette al centro cooperazione, mutuo vantaggio e legami sociali, anziché concorrenza esasperata e rendite individuali.
Nel suo intervento di apertura, l’economista Luigino Bruni, docente alla LUMSA e presidente della Scuola di Economia Civile, ha ricordato che «l’economia civile non è altro che una visione dell’economia dove il principio fondamentale è la cooperazione e non la competizione. Oggi l’economia come ricerca di profitti esasperati sta producendo danni ambientali e sociali. Qui si cercherà di raccontare e di vivere un’altra economia, che sia legata alla terra, alla cultura e alla storia di questo territorio».
Un distretto “interregionale”
Uno degli aspetti più rilevanti del progetto è la scelta di superare i confini amministrativi tra Umbria e Toscana. Secondo David Gori, presidente della Fondazione Progetto Valtiberina, si tratta di un passo significativo: «Non parliamo più di Valtiberina toscana o di Alto Tevere umbro, ma di un’unica Alta Valle del Tevere. È sempre stato un territorio di scambi, e oggi organizzarsi insieme significa costruire una visione unitaria in un tempo in cui, al contrario, crescono divisioni e confini». Il distretto, nelle intenzioni dei promotori, vuole quindi proporre nuovi modelli inclusivi e sostenibili, capaci di generare valore sociale ed economico non solo per singoli Comuni ma per l’intera vallata.
Come funzionerà la governance
Nella seconda parte dell’evento, la direttrice generale della Fondazione Progetto Valtiberina, Marta Pasqualini, ha illustrato in dettaglio il modello organizzativo che guiderà il distretto. La governance si articola in tre livelli principali:
- un governatore, con il compito di coordinare le attività e monitorare le azioni per il prossimo triennio;
- un forum deliberativo, di tipo assembleare, che riunisce tutti i soggetti aderenti e che ogni anno definirà le linee strategiche;
- cinque tavoli tecnici tematici – dedicati ad agricoltura, società, cultura, impresa e pratiche partecipative – che fungeranno da organi esecutivi.
Ogni tavolo sarà coordinato da un sindaco di uno dei Comuni fondatori, affiancato da un segretario operativo. La caratteristica principale sarà la composizione mista, con la partecipazione di enti pubblici, soggetti privati e realtà del terzo settore.
Il distretto entrerà subito nella fase operativa. Martedì 16 settembre è previsto il primo tavolo tecnico, dedicato al tema delle imprese e delle società benefit. Sarà il primo test per un modello che punta a mettere in rete competenze e risorse di un territorio caratterizzato da una forte frammentazione amministrativa ma da una tradizione di cooperazione sociale ed economica.
Perché è importante
Come detto in apertura, il progetto Distretto si inserisce in un dibattito più ampio sul futuro delle comunità locali e su come possano affrontare le sfide globali – dalle questioni ambientali alle trasformazioni economiche – facendo leva su relazioni di cooperazione e non solo sulla competizione. Per Bruni, la sfida è legata alla capacità di ciascun territorio di riscoprire il proprio genius loci: «Ogni comunità deve trovare il proprio modo di cooperare. Solo così si può affrontare un tempo difficile come il nostro». Parole alle quali fanno eco le dichiarazioni del presidente Gori. «Superare i confini e creare una rete che tenga insieme tutta la valle è un segnale forte, che va nella direzione opposta alla chiusura e alla frammentazione» ha ribadito.
Come aderire
Il Distretto è aperto a tutti i liberi cittadini, imprese private, enti del terzo settore e amministrazioni pubbliche del territorio altotiberino che intendano partecipare al percorso. Per farne parte è necessario sottoscrivere il Manifesto e contattare la Fondazione Progetto Valtiberina attraverso il modulo online disponibile sul sito della Fondazione Progetto Valtiberina (a questo LINK).
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