L’11 settembre 2025 Torino ha ospitato la prima tappa del percorso formativo di Finera dopo la pausa estiva. L’incontro, dedicato agli imprenditori, ha messo al centro sia gli strumenti introdotti dalla Manovra 2025, sia le specifiche misure regionali del Piemonte, con un focus particolare sul potenziale agevolativo, il parametro che misura quante risorse un’impresa può realmente ottenere nei prossimi 12 mesi.
L’evento non è stato solo un momento informativo, ma anche un’occasione di confronto e apprendimento, che ha permesso agli imprenditori presenti di condividere esperienze, porre domande concrete e individuare le leve più efficaci per sostenere i propri investimenti. Un appuntamento che arriva in un momento cruciale: il tessuto imprenditoriale piemontese, infatti, mostra segnali di crescita (+0,45% nel secondo trimestre 2025), trainato dalle società di capitale e da un crescente desiderio di innovazione.
Le aziende del territorio sono sempre più proiettate verso la crescita, con un quarto di esse che ha in programma spese rilevanti nei prossimi mesi. Tuttavia, questo slancio si accompagna a sfide legate all’export e alle incertezze internazionali, fattori che rendono ancora più strategico il ruolo degli incentivi. È in questo contesto che il workshop Finera ha voluto dare risposte pratiche: un metodo per non disperdere risorse e per trasformare il potenziale agevolativo in un vantaggio competitivo concreto.
Un tessuto imprenditoriale in crescita, ma con sfide all’orizzonte
Secondo i dati Unioncamere Piemonte, nel secondo trimestre 2025 le imprese registrate nella regione sono cresciute dello +0,45%, pari a 1.885 nuove unità su un totale di 419.635. Si tratta di una crescita moderata, ma significativa, che conferma la capacità del tessuto produttivo piemontese di rinnovarsi e reagire in un contesto non privo di difficoltà. A trainare l’espansione sono soprattutto le società di capitale (+1,01%), realtà più strutturate e solide, spesso in grado di programmare investimenti e di cogliere con maggiore rapidità le opportunità legate a bandi e incentivi. Le imprese individuali e di dimensioni più ridotte, invece, faticano a mantenere lo stesso passo, penalizzate da risorse limitate e da una minore capacità di affrontare iter burocratici complessi.
Il quadro torinese, che pesa per oltre la metà del sistema imprenditoriale regionale, riflette bene questa dinamica. La città e la sua area metropolitana mostrano un forte orientamento alla crescita interna: il 25,4% delle aziende ha già in programma investimenti rilevanti nei prossimi mesi, segnale di fiducia e di propensione a innovare. Tuttavia, questo slancio si scontra con un contesto internazionale incerto: il sentiment sull’export segna -4,7 nel saldo tra ottimisti e pessimisti, appesantito dai nuovi dazi e dalle tensioni globali.
Questi dati raccontano una realtà imprenditoriale dinamica, ma allo stesso tempo fragile: le imprese piemontesi hanno la volontà e la capacità di investire, ma necessitano di strumenti concreti, stabili e strutturati per trasformare i progetti in crescita sostenibile. In questo scenario, la finanza agevolata e un corretto metodo di accesso agli incentivi diventano fattori decisivi per rafforzare la competitività e affrontare mercati sempre più complessi.
Dalla Manovra 2025 alle agevolazioni regionali: le novità
Durante il workshop sono state analizzate le misure introdotte dalla Manovra 2025, che rafforzano gli strumenti a supporto della crescita e dell’innovazione delle PMI, con particolare attenzione a investimenti in digitalizzazione, sostenibilità e formazione del capitale umano. Ma al centro del dibattito non sono mancate le agevolazioni regionali, fondamentali per le imprese del territorio: il Piemonte ha infatti stanziato nuovi fondi per stimolare competitività e innovazione, con bandi mirati a ricerca e sviluppo, internazionalizzazione e transizione green, ambiti strategici per affrontare la sfida dei mercati globali e ridurre l’impatto ambientale delle produzioni.
Per le aziende piemontesi, queste opportunità non rappresentano semplicemente un sostegno economico, ma un vero e proprio volano per il rilancio e la crescita strutturata. Si tratta di risorse concrete per ridurre i costi di investimento, accelerare processi di innovazione tecnologica e digitale, migliorare la sostenibilità delle attività e mantenere alta la competitività, sia sul mercato interno che su quello estero.
Bando singolo o percorso strutturato? La chiave sta nel metodo
Uno dei temi che ha suscitato maggiore interesse tra gli imprenditori presenti è stato il confronto tra l’approccio “bando singolo” e il “percorso strutturato”. Molte aziende, ancora oggi, si avvicinano alla finanza agevolata in maniera occasionale, inseguendo il bando del momento senza una pianificazione precisa. Questo approccio, seppur diffuso, comporta un rischio evidente: lasciare sul tavolo decine di migliaia di euro di contributi potenzialmente accessibili. La mancanza di una visione d’insieme, infatti, impedisce di cogliere le sinergie tra misure diverse e spesso porta a bandi non pienamente allineati agli obiettivi di crescita aziendale.
Il metodo Finera, invece, si fonda su un cambio di prospettiva: partire dal calcolo del Potenziale Agevolativo, ossia la misura concreta di quanti incentivi e contributi un’impresa può ottenere nei successivi 12 mesi. Da qui si costruisce un percorso personalizzato, fatto di strategie integrate e pianificazione mirata, capace non solo di massimizzare le risorse disponibili, ma anche di ridurre al minimo il rischio di esclusione dovuto a errori formali o a scelte poco strategiche.
Questo approccio consente di sommare più strumenti in modo intelligente, combinando bandi nazionali, agevolazioni regionali e misure settoriali. Il risultato è una strategia di accesso ai fondi che trasforma la finanza agevolata da semplice opportunità occasionale a leva stabile di crescita e competitività, perfettamente integrata nei piani di sviluppo aziendali.
Le criticità nell’accesso ai fondi
Nonostante la vasta disponibilità di bandi e contributi, molte imprese continuano a incontrare ostacoli nell’accesso. La documentazione richiesta è spesso complessa, con modulistica articolata e requisiti che richiedono competenze specifiche per essere interpretati e compilati correttamente. A questo si aggiungono scadenze ravvicinate, che mettono sotto pressione aziende già impegnate nella gestione quotidiana del business, riducendo il tempo a disposizione per preparare domande di qualità.
Un altro problema ricorrente riguarda gli errori formali, che possono sembrare minimi ma che spesso determinano l’esclusione immediata dalla graduatoria, vanificando mesi di lavoro. Ancora più rilevante, però, è la mancanza di una visione strategica: molte imprese scelgono i bandi sulla base dell’opportunità contingente, senza verificare se siano realmente coerenti con i propri obiettivi di crescita, finendo per disperdere energie e perdere accesso a strumenti più adatti e vantaggiosi.
Queste criticità dimostrano come il supporto di consulenti esperti non sia un costo aggiuntivo, ma un vero e proprio investimento in competitività. Affidarsi a professionisti significa evitare errori che possono costare caro, intercettare più opportunità in parallelo e soprattutto costruire un piano di lungo periodo che renda l’accesso ai fondi una leva stabile di sviluppo, e non un’occasione sporadica.
L’imprenditorialità di Torino guarda al futuro con il giusto metodo
Il workshop Finera a Torino ha confermato che le imprese piemontesi non solo sono pronte a investire, ma hanno anche la volontà di farlo in modo strutturato. La propensione alla crescita registrata dal territorio – con oltre un quarto delle aziende torinesi che pianifica spese rilevanti – è la prova che c’è fiducia e desiderio di innovazione. Tuttavia, per tradurre queste intenzioni in risultati concreti, servono strumenti adeguati e un metodo solido.
I bandi e i contributi del 2025, sia nazionali che regionali, rappresentano un’occasione unica per sostenere questa spinta. La vera differenza, però, non la farà la singola agevolazione, ma la capacità di approcciare la finanza agevolata con una visione strategica e di lungo periodo. Pianificazione, metodo e supporto specialistico sono i tre pilastri che possono trasformare la complessità degli incentivi in un vantaggio competitivo per le imprese piemontesi.
Il messaggio emerso dall’incontro è chiaro: non basta inseguire un bando, serve un percorso. Solo così sarà possibile trasformare le agevolazioni da opportunità estemporanee a leve concrete di crescita, innovazione e competitività, capaci di rafforzare il tessuto imprenditoriale torinese e accompagnarlo verso un futuro più solido e sostenibile.
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