Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Alla Difesa serve più Spazio, la svolta dell’Esa mentre l’Ue aumenta i fondi


L’Europa è già sotto attacco, dice Andrius Kubilius, Commissario europeo per la Difesa e lo Spazio, e lo dice per esperienza: c’era anche lui sull’aereo che stava portando Ursula von der Leyen in Bulgaria, quando il sistema Gps del velivolo ha subito interferenze nel suo sistema di navigazione. Secondo le autorità europee per colpa di un attacco ‘jamming’ della Russia, che con l’invio di droni in Polonia è recentemente diventata ancora più intraprendente.

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

In occasione degli Stati Generali di difesa, spazio e cybersicurezza organizzati nella sede Esa di Frascati, alle porte di Roma, Kubilius ha ricordato che “lo spazio sta diventando un campo di battaglia, e lo dobbiamo usare per difenderci”. Per questo nel “prossimo bilancio pluriennale dell’Unione europea, il quadro finanziario pluriennale, stiamo quintuplicando il bilancio per la difesa e lo spazio, fino a 131 mld di euro”.

Kubilius durante l’evento

In un periodo storico per l’Europa, la convention frascatana dell’European Space Agency ha avuto diversi significati: appuntamento d’avvicinamento alla ministeriale di novembre decisiva per il budget, occasione per celebrare i 50 anni dell’Esa Convention e, soprattutto, appuntamento con l’industria italiana (presenti, tra gli altri, i leader di Avio e Fincantieri) per ricordare che l’Esa ormai è (deve essere, secondo i vertici europei) un attore fondamentale della Difesa del continente.

Lo Spazio per prepararsi alle provocazioni della Russia

“Dobbiamo essere pronti per affrontare qualsiasi provocazione che la Russia possa scatenare. Abbiamo visto i droni volare sopra la Polonia”, ha Kubilius. “Stiamo sviluppando le nostre capacità di difesa in modo molto rapido sia a terra sia nello spazio”. “Ho parlato con il ministro Crosetto dei progetti europei che dobbiamo sviluppare per essere pronti nella difesa e in grado di scoraggiare qualsiasi aggressione”, ha detto il Commissario, che l’11 settembre ha anche incontrato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

Droni, un’opportunità da 100 mld

Parlando dell’episodio dell’invasione dei droni russi nello spazio aereo europeo, Urso ha ricordato che sviluppare abbastanza droni è una necessità “per la difesa, ma anche per l’economia. Pensiamo al settore agricolo o quello ambientale. L’Italia può diventare un protagonista, anche in questo campo, e cogliere una fetta importante del mercato di almeno 100 mld di euro dei prossimi anni. Siamo riusciti a realizzare un’operazione strategica quale l’acquisizione da parte di Baykar di Piaggio Aerospace che diventerà la prima piattaforma produttiva di droni civili e poi anche, se necessario, dedicati alla sicurezza in Europa. In più una partnership tecnologica industriale tra Leonardo e Baykar porterà ulteriori elementi di sviluppo in altre piattaforme produttive di Leonardo nel nostro Paese”.

Difesa e Spazio, cinque volte più fondi

Centotrentuno miliardi per difesa e spazio, quindi: l’impegno senza precedenti e già reso noto negli scorsi mesi, fa parte di un pacchetto ‘Difesa+Spazio’ al quale la Commissione lavora da mesi. È stato riferito questa estate come la linea di budget dedicata alla Difesa sia stata uno dei punti più difficili su cui raggiungere una quadra, all’interno di budget totale arrivato a 2 trilioni di dollari. Ovvero l’1.26% del Pil europeo.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Davanti al gotha dello Spazio e della difesa italiani ed europei, è Kubilius a indicare la strategia futura. D’altronde il commissario ha fretta, ancora di più dopo l’incidente in Polonia. Solo pochi giorni fa ricordava come alla Russia manchino solo 3 anni per sfidare la Nato. E intanto il ‘test’ delle difese Nato effettuato dal Cremlino non ha avuto risultati entusiasmanti, per l’Occidente: nonostante l’attivazione delle difese targate Olanda, Polonia, Germania e anche Italia, solo quattro dei droni impiegati nell’attacco russo sarebbero stati colpiti. Gli altri? Caduti al suolo dopo aver esaurito il carburante. Senza contare i costi delle tecnologie messe in campo: bassissimi quelli dei droni russi, milionari quelli dei missili occidentali.

Perché alla Difesa serve più Spazio

Diversi elementi spingono quindi il Commissario a dire che i fondi da soli non saranno sufficienti. “Oggi abbiamo la guerra in Europa”, dice, e “l’Agenzia Spaziale Europea è vitale”. Le forze armate, ha elencato Kubilius, hanno bisogno di sistemi spaziali autonomi in termini di posizionamento e navigazione per guidare aerei, droni e missili, per comunicazioni sicure tra forze armate europee in aria, in mare e a terra, e per modernizzare i sistemi esistenti.

La ricetta europea passa da tre ingredienti strettamente legati al ruolo dell’Esa, secondo il Commissario:

  • Osservazione: l’Europa vuole un Servizio governativo per l’Osservazione della Terra, una Geo-intelligence spaziale adattata al mondo militare. L’attivazione dei servizi? Entro la fine di quest’anno, mettendo in comune e condividendo le capacità militari dei singoli Stati membri.
  • Posizionamento e navigazione: entro la fine dell’anno verrà lanciato il servizio pubblico regolamentato Galileo e il servizio crittografato e sicuro per proteggerlo contro lo spoofing e il jamming e dare “alle nostre forze armate un solido sistema autonomo ed europeo su cui fare affidamento. Sarà un punto di svolta assoluto per i nostri soldati sul campo”. Si sta lavorando a “un nuovo componente di Galileo per il posizionamento, la navigazione e la temporizzazione in orbita terrestre bassa, che porterà ulteriore sicurezza al sistema.
  • Protezione dei satelliti da detriti, dagli eventi solari e attacchi deliberati. “E per questo abbiamo bisogno di capacità e servizi nuovi e migliorati”, dice il Commissario.
  • Accesso allo spazio e razzi. Dopo aver “riacquistato capacità strategiche” con i due Ariane 6 e Vega C “bisogna fare di più”, dice ancora il Commissario.

La svolta dell’Esa e la ministeriale italiana

“Il convegno arriva in un momento importante”, dice Simonetta Cheli, che guida l’Esa-Esrin a Frascati. “nella prossima ministeriale ESA l’Italia avrà la presidenza, e questo può valorizzare quelli che sono già gli asset esistenti in termini di infrastrutture spaziali a supporto delle nuove sfide, come la situazione in Polonia o nel Baltico. La nostra industria è un’industria duale, non solo civile”.

L’industria italiana a raccolta

Da Thales Alenia Space ad Avio, fino a un gigante come Fincantieri, molte aziende italiane attive in Difesa e Spazio hanno partecipato all’evento. “L’Italia è in campo con imprese che sono in condizione di realizzare prodotti a 360 gradi per tutta l’attività spaziale”, ha detto Adolfo Urso a margine dell’evento. “Lo spazio è diventato un elemento di contesa fondamentale anche per la difesa, come purtroppo dimostrano le vicende drammatiche delle guerre che sono combattute intorno all’Europa”.

“Bisogna mettere a disposizione della Nato delle capacità in un programma coordinato dallo Stato maggiore”, ha spiegato Pierroberto Folgiero, Ad di Fincantieri, a margine dell’evento. “Contemporaneamente bisogna fare in modo di rafforzare l’industria, con una base solida che faccia in modo che questo sforzo di spesa abbia anche una ricaduta sul sistema industriale, sul sistema occupazionale, sulla capacità di innovare e sul rapporto tra grandi e piccole imprese”. Lo sforzo di Fincantieri nell’underwater, al quale l’azienda ha dedicato un’intera unità aziendale e che anche per la Difesa rappresenta un mondo dove è necessaria una forte innovazione tecnologica, secondo Folgiero somiglia un po’ a quello che è era lo Spazio quarant’anni fa. “È un luogo che va occupato tecnologicamente”.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Aste immobiliari

 il tuo prossimo grande affare ti aspetta!