Ieri 9 settembre, a Strasburgo, durante la sessione plenaria del Parlamento europeo, Ursula von der Leyen ha tenuto il suo primo discorso sullo Stato dell’Unione del suo secondo mandato alla presidenza della Commissione europea.
Von der Leyen ha descritto nelle premesse il dramma di un contesto globale in cui “si profila uno scontro per un nuovo ordine mondiale basato sul potere”, in cui l’Europa deve rispondere lottando “per un continente integro che viva in pace, per un’Europa libera e indipendente […] per i nostri valori e le nostre democrazie, per la libertà e la capacità di scrivere da soli il nostro destino […] per il nostro futuro”. Allo scopo “deve nascere una nuova Europa” che sappia “conquistarsi un posto in un mondo in cui molte grandi potenze hanno nei suoi confronti un atteggiamento ambiguo o apertamente ostile”. Lo strumento dichiarato nel discorso di von der Leyen per vincere le sfide è il rafforzamento della propria unità attraverso una “maggioranza democratica europeista”.
Nel suo discorso la priorità è stata data al conflitto in Ucraina e alla tragedia umanitaria di Gaza, annunciando nuove iniziative che saranno attivate da parte della Commissione, tra cui l’adozione di proposte di sanzioni dell’Ue nei confronti d’Israele. Il seguito del discorso ha illustrato diversi dei punti già previsti nel programma di mandato, con richiami alle attività finora svolte da parte della Commissione in un quadro di contesto che spinge all’intensificazione degli sforzi, annunciando anche il varo di nuove iniziative non ancora previste o specificate.
Von der Leyen ha richiamato l’atto crudele del rapimento dei bambini ucraini compiuto dalla Russia (su cui pende anche il mandato d’arresto della Corte penale internazionale nei confronti di Vladimir Putin e di Maria Lvova-Belova) annunciando l’organizzazione di un vertice della coalizione internazionale per il rimpatrio dei bambini ucraini.
Denunciando gli ultimi eccidi di civili ucraini compiuti dalla Russia e la violazione intimidatoria dello spazio aereo polacco ed europeo da parte di più di dieci droni russi avvenute nelle ultime ore, ha annunciato, a supporto della capacità militare dell’Ucraina, un nuovo programma denominato Vantaggio militare qualitativo (Qualitative Military Edge) e un’Alleanza per i droni, mentre per il rafforzamento delle capacità dell’Ue ha annunciato la prossima presentazione di una tabella di marcia per progetti comuni di difesa.
Ursula von der Leyen ha descritto nel suo discorso le atrocità consumate a Gaza, sottolineando: “l’incapacità dell’Europa di concordare una via comune è altrettanto dolorosa per molti cittadini. Gli stessi cittadini che si chiedono a che punto si dovrà arrivare prima di ottenere una risposta univoca”. E ha annunciato come riposta che la Commissione farà tutto ciò che è in suo potere per avviare un quadro di azioni sanzionatorie: “Sospenderemo il nostro sostegno bilaterale a Israele. Interromperemo tutti i pagamenti nei settori interessati, senza compromettere la collaborazione con la società civile israeliana o lo Yad Vashem. […] Proporremo sanzioni da comminare ai ministri estremisti e ai coloni violenti. Proporremo anche la sospensione parziale dell’accordo di associazione sulle questioni commerciali”.
Valutando la difficoltà di trovare una convergenza tra le parti politiche, ha aggiunto: “Raggiungere la maggioranza sarà difficile e ne sono cosciente. E so che i provvedimenti proposti risulteranno eccessivi per alcuni, insufficienti per altri”.
Come nuova iniziativa ha annunciato anche che il mese prossimo sarà istituito un gruppo di donatori per la Palestina (Palestine Donor Group), prevedendo uno strumento dedicato alla ricostruzione di Gaza, oltre a mandare avanti il processo due popoli due stati richiamandosi al recente vertice di New York organizzato da Francia e Arabia Saudita.
Sulla situazione interna all’Ue, ha messo in evidenza gli aspetti di difficoltà economica che devono affrontare famiglie e imprese, e come i piani avviati per la competitività e il rafforzamento del mercato unico rappresentino la risposta. Von der Leyen ha citato le stime del Fondo Monetario Internazionale che valuta come gli ostacoli interni al mercato unico europeo equivalgano a dazi del 45% sulle merci e del 110% sui servizi. In risposta, nel quadro della recentemente adottata strategia per il mercato unico, è stata annunciata la presentazione di una tabella di marcia per il mercato unico da qui al 2028, che riguarderà i capitali, i servizi, il settore energetico, le telecomunicazioni, il 28esimo regime e la “quinta libertà” per la circolazione della conoscenza e dell’innovazione.
Tra le altre novità di sostegno al sistema produttivo è stato annunciato il varo di un pacchetto di sostegno per le batterie (Battery Booster), che si collega al quadro di un nuovo atto legislativo per l’acceleratore industriale per i settori e le tecnologie chiave strategici, la promozione del “made in Europe” con l’introduzione di un criterio negli appalti pubblici e incentivi nel quadro delle misure di cooperazione internazionale attraverso l’iniziativa Global Gateway. Per le auto “made in Europe” ha annunciato anche l’intenzione di proporre all’industria di collaborare a un’iniziativa su auto di piccole dimensioni a prezzi contenuti, affermando che “il futuro è elettrico”. Ha annunciato, inoltre, l’intenzione di procedere più spediti con l’adozione del già programmato atto legislativo sull’economia circolare.
Sui prodotti alimentari nel quadro di più ampi sostegni per remunerare equamente gli agricoltori, ha annunciato come nuova iniziativa una campagna “Buy European food”, precisando “perché siamo fieri di poter affermare che il cibo europeo è il migliore al mondo”.
Nl contesto von der Leyen ha confermato l’impegno al Green Deal e a “mantenere la rotta verso i nostri obiettivi climatici e ambientali”, con il taglio delle emissioni al 55% al 2030 e i nuovi impegni del taglio del 90% al 2040 appena proposti lo scorso luglio.
Sui temi sociali ha annunciato la proposta di un atto legislativo sui posti di lavoro di qualità, “per far sì che l’occupazione tenga il passo con l’economia di oggi”.
Nel quadro della già programmata strategia europea contro la povertà (la cui adozione è programmata entro fine 2025), ha annunciato il varo di una solida garanzia per l’infanzia, tesa a mettere al riparo bambini e bambine dalla povertà, e una serie di pacchetti sull’accessibilità economica e il costo della vita.
Qui si collega anche il piano per gli alloggi a prezzi accessibili, un’altra iniziativa innovativa nel quadro del programma di mandato 2024-2029 (la cui adozione è attesa per fine anno), nel quale contesto von der Leyen ha annunciato una proposta di legge sugli affitti a breve termine e la convocazione di un primo vertice dell’Ue sugli alloggi per mantenere alta l’attenzione politica su questo argomento, sottolineandone l’altissima rilevanza sociale.
Sugli accordi commerciali ha riportato il recente accordo con gli Stati Uniti, precisando come dallo stesso “dipendono milioni di posti di lavoro” che, in qualità di presidente della Commissione, “non metterà mai a repentaglio”. Nel merito ha sottolineato che “sarà sempre l’Ue a decidere” le regolamentazioni ambientali o digitali che dovranno essere applicate.
Von der Leyen ha richiamato anche gli accordi commerciali con i Paesi del Mercosur e con il Messico in via di formale conclusione con le proposte appena adottate, evidenziandone il valore strategico “in un momento in cui il sistema commerciale globale si sta sgretolando”. E ha annunciato anche un “accordo storico con l’India”, entro la fine di quest’anno, su cui i negoziati sono in stato di avanzato progresso. In prospettiva von der Leyen ha indicato l’impegno a lavorare per la creazione di un sistema commerciale globale riformato con Paesi che condividono gli stessi principi dell’Ue.
Ursula von der Leyen si è dichiarata “inorridita dal propagarsi della disinformazione”, che minaccia il progresso globale in qualsiasi campo. Riferendosi in particolare alla disinformazione sui temi della salute, ha annunciato che l’Ue guiderà una nuova iniziativa globale per la resilienza sanitaria.
Nel quadro delle iniziative che saranno varate prossimamente con l’adozione del già programmato “scudo per la democrazia”, è stata annunciata l’istituzione di un nuovo centro europeo per la resilienza democratica riunendo tutte le competenze e le capacità degli Stati membri e dei Paesi vicini.
Denunciando che in diverse comunità di tutta Europa i media tradizionali sono in crisi, provocando il fenomeno di “deserti dell’informazione, in cui la disinformazione trova terreno fertile”, ha annunciato l’avvio di un nuovo programma per la resilienza dei media, che sosterrà il giornalismo indipendente e l’alfabetizzazione mediatica.
Esprimendo forti preoccupazioni per l’impatto dei social media sulle nuove giovani generazioni, ha annunciato che incaricherà un gruppo di esperte ed esperti sull’ipotesi di valutare l’introduzione di misure restrittive sull’accesso ai social media per i minori, precisando che “affronteremo la questione con cautela e ascolteremo le voci di tutti”.
Ha toccato anche il tema dei migranti, dichiarando “non accettabile che solo il 20% delle persone che non hanno il permesso di restare lasci davvero l’Europa”, e dunque impegnandosi a trovare rapidamente un accordo sul sistema comune di rimpatrio, precisando che gli obblighi internazionali devono continuare a essere rispettati. Sull’argomento, ha annunciato la proposta di un nuovo regime sanzionatorio che prenda di mira gli scafisti e i trafficanti.
Verso la chiusura ha richiamato i danni dovuti agli effetti dei cambiamenti climatici e il dramma degli incendi di questa estate in cui è bruciato più di un milione di ettari di bosco, una superficie pari a circa un terzo del Belgio. Oltre a rilanciare gli impegni già assunti e in programma per l’adattamento ai cambiamenti climatici e con le soluzioni basate sulla natura, von der Leyen ha annunciato come novità l’istituzione di un nuovo hub europeo per la lotta agli incendi con sede a Cipro, a sostegno anche dei Paesi nostri vicini.
Brevemente, in chiusura finale di discorso, ha accennato alle riforme del funzionamento delle istituzioni europee, affermando il sostengo al diritto d’iniziativa del Parlamento europeo e la necessità di passare alla maggioranza qualificata in alcuni ambiti, ad esempio in politica estera in sede di Consiglio.
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