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IL TERZIARIO VICENTINO SULLA BUONA STRADA DELLA SOSTENIBILITÀ


giovedì 11 settembre 2025

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IL TERZIARIO VICENTINO SULLA BUONA STRADA DELLA SOSTENIBILITÀ

Le imprese vicentine del Terziario sono ben incamminate sulla strada della sostenibilità. puntano soprattutto sugli interventi di carattere sociale, mentre c’è ancora spazio di miglioramento per quanto riguarda ambiente e governance. È quanto emerge dalla ricerca “Progetto ESG.TER – La sostenibilità integrata nelle aziende del Terziario Vicentino”, presentata giovedì 11 settembre al Centro Esac Formazione e finalizzata a sondare gli indicatori ESG (Environmental, Social, Governance) tra le imprese del commercio, del turismo e dei servizi.

Lo studio è stato promosso dall’Ente Bilaterale Settore Terziario della provincia di Vicenza, l’organismo paritetico che unisce Confcommercio Vicenza e i sindacati di categoria Filcams-Cgil, Uiltucs-Uil e Fisascat-Cisl, grazie al contributo della Camera di Commercio di Vicenza. A condurre l’indagine, il Dipartimento di Management dell’Università di Verona, con l’apporto, in particolare dalla prof.ssa Silvia Cantele, dal prof. Vincenzo Riso e dalla dott.ssa Camilla Venier.

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Dalla ricerca emerge che il valore medio complessivo ESG delle aziende del Terziario vicentino è pari a 2,80 su una scala 1-5; il dato indica che mediamente le aziende

sono ancora in fase di sviluppo dell’implementazione della sostenibilità. Inoltre, nel complesso le imprese percepiscono le pratiche ESG come strumenti che danno più vantaggi che difficoltà e, relativamente ai benefici attesi, che contribuiscono al miglioramento dell’immagine e della reputazione aziendale. Infine, tra le principali barriere e limitazioni all’implementazione di iniziative sostenibili nelle aziende, emerge come prima causa l’elevato fabbisogno di risorse finanziarie per attivare gli interventi, un aspetto che viene percepito frequentemente come ostacolo concreto, soprattutto dalle imprese di dimensioni più ridotte.

L’incontro che ha illustrato i risultati della ricerca è stato aperto dall’intervento di Nicola Piccolo, presidente dell’Ente Bilaterale del Terziario di Vicenza e di Confcommercio Vicenza, che dopo aver evidenziato lo scopo della ricerca ha detto: “lo scenario ESG individuato dallo studio dell’Università di Verona ci dice che nelle nostre aziende le buone pratiche delle Sostenibilità sono conosciute e apprezzate, ma si traducono in azioni concrete quando l’azienda dispone delle risorse necessarie. Ora – ha proseguito il presidente Piccolo – il quadro delineato dai risultati della ricerca sarà la base per proporre alle aziende iniziative che agevolano il loro percorso di sostenibilità più centrate sui loro reali fabbisogni”. Quindi, il presidente prima di lasciare la parola ai ricercatori dell’Università di Verona presenti all’incontro, ha concluso il suo intervento, sottolineando che “in uno scenario di sempre maggior competitività del settore terziario, l’Ente Bilaterale del Terziario e Confcommercio Vicenza, attraverso la prosecuzione del progetto “ESG.Ter”, intendono sostenere il processo di sensibilizzazione, formazione e informazione che non solo diffonde una cultura ESG più consapevole, ma soprattutto stimola la trasformazione dei valori di sostenibilità  delle imprese vicentine in azioni concrete,  misurabili nel loro impatto.

Va detto che, proprio per incoraggiare questo cammino consapevole verso la sostenibilità, a ciascuna impresa partecipante alla ricerca sono stati forniti un rating sintetico ESG che posiziona l’azienda rispetto alla media del settore di appartenenza e al complesso di aziende rispondenti; e un rating analitico, che presenta un maggior dettaglio per ciascuna delle tre dimensioni ESG, suddiviso nelle diverse iniziative.

Con l’invio dei report personalizzati, il gruppo di ricerca del Dipartimento di Management si è reso inoltre disponibile a organizzare incontri individuali con le imprese interessate, con l’obiettivo di discutere i risultati ottenuti, approfondire eventuali problematiche emerse e valutare possibili strategie di miglioramento.

OBIETTIVI E METODOLOGIA DELLA RICERCA

Per sondare lo “stato dell’arte” della sostenibilità raggiunta dalle aziende del terziario vicentino, lo strumento utilizzato dall’Università di Verona è stata la somministrazione di un questionario strutturato e articolato in 7 domande relative alla dimensione Environment; 15 quesiti per la dimensione Social, suddivisi tra tre sotto-dimensioni: lavoratori, comunità locale e prodotti/servizi/clienti; 9 domande relative alla dimensione Governance. Ai fini dell’analisi, per approfondire eventuali Driver e barriere all’implementazione delle pratiche ESG, sono state formulate ulteriori domande: 7 relative alle pressioni interne ed esterne; 6 sui benefici attesi e 6 sulle principali barriere e limitazioni all’implementazione delle pratiche.

A ciascun item del questionario è stata associata una scala di valutazione a 5 punti, volta a rilevare il livello di implementazione di ogni pratica. In particolare, sono state analizzati gli ambiti di sostenibilità relativi all’ambiente (dall’efficientamento energetico all’approvvigionamento sostenibile); della sostenibilità sociale, ovvero le iniziative a favore dei lavoratori, comunità locali, clienti e fornitori; di governance, vale a dire dall’implementazione di pratiche per la parità di genere, all’accesso ai ruoli decisionali, fino ai processi di ascolto degli stakeholder.

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Il questionario è stato inviato a un campione di 3818 imprese del comparto commercio, turismo, e servizi della provincia di Vicenza. Successivamente, le risposte ricevute sono state sottoposte a un processo di verifica e pulizia dei dati, per escludere quelle incomplete che avrebbero compromesso la validità della ricerca, arrivando a considerare 231 questionari, corrispondenti al 6% del totale delle aziende contattate: queste sono 103 del settore commercio; 60 aziende del settore servizi; 68 del settore hospitality. Le imprese analizzate nel settore del commercio in maggioranza risultano micro imprese fondate tra il 1995 e il 2019.   

I RISULTATI  

Nello specifico delle tre dimensioni ESG, i dati medi (valutati, come si diceva, su una scala 1-5) sono risultati: Environment 2,53; Social 3,23; Governance 2,38. 

La dimensione Social è stata analizzata rispetto alle iniziative messe in atto dalle aziende in tre sotto-dimensioni, riportando i seguenti risultati: lavoratori, media pari a 3,36; prodotti, servizi e clienti, media pari a 3,25; comunità locale, media pari a 2,98.

Le buone prassi maggiormente attivate dalle aziende riguardano la comunicazione commerciale, finalizzata a risultare onesta, chiara e non ingannevole, che registra un valore medio pari a 3,97; gli acquisti da fornitori locali, con un valore medio pari a 3,33; gli interventi per la salute e sicurezza sul lavoro, con una media pari a 4,11.

All’interno della dimensione Environment, la riduzione e il corretto trattamento dei rifiuti emergono come la pratica più attuata con un valore medio, pari a 3,90, il più alto tra le azioni considerate. Al contrario, la presenza di certificazioni ambientali riceve un’attenzione minore, registrando il valore medio più basso, pari a 1,54. Il valore medio complessivo è pari a 2,53. Al di sopra di tale livello si contano anche le iniziative di efficientamento.

Riguardo alla dimensione Governance, la pratica con il più elevato grado di implementazione è la parità di genere nell’accesso ai ruoli decisionali, che registra il valore medio più elevato, pari a 3,20. Al contrario, l’adesione a standard o certificazioni etiche esterne risulta quella meno valorizzata, con un valore pari a 1,62.

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