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Pnrr rifà look a edilizia residenziale pubblica con ESCo protagoniste


L’Italia si trova a un bivio cruciale nella sua transizione energetica, e l’edilizia residenziale pubblica rappresenta una delle sfide più significative. Sul tema, il convegno La finanza per l’efficienza energetica: strumenti per le ESCo. La Misura Pnrr M.7, promosso l’11 settembre da Federesco presso il Gse, ha posto un faro su un’iniziativa che si candida a cambiare le regole del gioco. Al centro del dibattito, una misura innovativa del Pnrr che stanzia 1.381 miliardi di euro per incentivare investimenti privati nella riqualificazione energetica degli edifici residenziali pubblici (Erp), con l’obiettivo di raggiungere un incremento di efficienza superiore o pari al 30%.

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Il focus è chiaro: affrontare la povertà energetica in cui versano molte famiglie che abitano in queste strutture, spesso obsolete e con elevati costi di gestione. La misura, un tassello fondamentale nel mosaico delle direttive europee come la Direttiva Case Green e quella sull’efficienza energetica, si propone non solo di ridurre i consumi, ma anche di rafforzare la competitività del Paese e allinearsi a target climatici sempre più stringenti.

Edilizia residenziale pubblica: motore della riqualificazione

La vera innovazione risiede nel modello di finanziamento, un mix sapiente di sovvenzioni e prestiti studiato per sbloccare l’investimento privato. La misura prevede:

  • Sovvenzione a fondo perduto: Il Gse, in qualità di Soggetto Attuatore, erogherà fino al 65% del costo degli interventi. Questo ammontare, pari a 331 miliardi di euro, rappresenta il cuore dell’iniziativa.
  • Prestito: per la restante parte (fino al 35% del costo), le ESCo (Energy Service Company) potranno richiedere un prestito agevolato erogato da banche convenzionate con Cassa depositi e prestiti (Cdp). Per questo scopo, sono stati stanziati 50 milioni di euro dalla dotazione Cdp: le condizioni del finanziamento saranno a tassi di mercato, decise da ciascuna banca in base al proprio modello di valutazione del credito.
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Claudio Ferrari, presidente Federesco.

A ulteriore supporto, la misura consente alle ESCo di accedere alla Garanzia Sace sui finanziamenti bancari, escludendo quelli già coperti dalla dotazione Cdp, per coprire la quota di investimento non oggetto di sovvenzione. Questo meccanismo a più livelli mira a fornire alle aziende di servizi la sicurezza finanziaria necessaria per assumersi l’onere e il rischio dei progetti.

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Ministro Pnrr Tommaso Foti: “Ruolo centrale delle ESCo”

Il convegno, presieduto da Claudio Ferrari, presidente di Federesco, ha evidenziato il ruolo strategico di una pluralità di attori, a partire dalle ESCo certificate UNI CEI 11352, veri e propri motori di questo cambiamento. Come sottolineato nel videomessaggio di Tommaso Foti, ministro per gli affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione, sono proprio le ESCo ad assumersi “il rischio tecnico ed economico-finanziario dell’iniziativa” occupandosi di ogni fase, dalla progettazione alla gestione degli interventi. Le loro competenze sono fondamentali non solo per l’efficientamento energetico, ma anche per interventi complementari come l’adeguamento antisismico, la rimozione dell’amianto e il superamento delle barriere architettoniche. Foti ha anche ricordato l’impegno costante per favorire la misura con l’attivazione di tavoli tecnici e fornendo supporto concreto a enti regionali, Aler e comuni, dimostrando una forte sinergia operativa a più livelli.

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Paolo Arrigoni, presidente Gse.

Anche il presidente del Gse, Paolo Arrigoni, ha espresso entusiasmo per l’iniziativa, definendola un “importante volano di sviluppo socio-economico e un polo di attrazione anche di altre risorse”. Arrigoni ha confermato il successo iniziale della misura, con una notevole partecipazione agli incontri e l’interesse manifestato da diverse Regioni a cofinanziare i progetti, a testimonianza della sua attrattiva.

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Dalla prospettiva politica, Marco Simiani, componente della Commissione parlamentare Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, ha sottolineato l’importanza di una misura che dimostra la sensibilità verso un tema che è molto sentito. Simiani ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un “codice degli incentivi” che garantisca regole chiare e stabilità normativa per sostenere le imprese e favorire gli investimenti a lungo termine.

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Misura Pnrr M.7 e interventi ammissibili: la lista completa

La misura Pnrr M.7 non lascia nulla al caso, definendo con precisione gli interventi ammissibili. Questi spaziano dall’isolamento termico delle superfici opache alla sostituzione di infissi, dall’installazione di sistemi di illuminazione efficienti e di building automation (gestione intelligente degli impianti) alla conversione verso fonti rinnovabili.

Tra le azioni più significative figurano l’installazione di impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo, la sostituzione di vecchi impianti di climatizzazione con pompe di calore elettriche, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica, l’adozione di sistemi solari termici e l’allaccio a reti di teleriscaldamento efficienti. Gli interventi devono essere realizzati su edifici di edilizia residenziale a totale proprietà pubblica, con un costo totale ammissibile compreso tra 10 e 30 milioni di euro.

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Marco Osnato, presidente Commissione Finanze, Camera dei deputati.

Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze alla Camera dei deputati, nelle conclusioni del convegno, ha evidenziato che il Governo sta affrontando due temi principali: la povertà energetica e il patrimonio edilizio. Da questo punto di vista, il ruolo delle ESCo è visto come elemento chiave per facilitare questa trasformazione soprattutto per rispondere meglio alle esigenze delle fasce più deboli.

In sintesi, la misura Pnrr M.7 non è solo un’iniezione di finanziamento, ma un’opportunità strategica per trasformare l’edilizia pubblica in un modello di efficienza e sostenibilità a beneficio non solo dell’ambiente, ma soprattutto delle persone.

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