Come il Programma Economico per il 2026 che annualmente deve essere predisposto al fine di rendicontare le attività delle singole Segreterie di Stato e relative attività future, anche l’Agenda per lo Sviluppo richiesta dalla maggioranza nell’Ordine del Giorno approvato nell’ultimo Consiglio Grande e Generale parla esplicitamente di “priorità strategiche per rilanciare l’economia reale”. Dall’altra parte c’è, appunto, l’economia reale, ovvero le imprese che investono e creano sviluppo, occupazione e gettito insieme ai lavoratori in esse occupate. Quell’economia virtuosa e fondamentale oggi per San Marino, che è rappresentata in primis da ANIS e che, come ha ribadito in questi giorni il Presidente Emanuele Rossini, “ha bisogno di investimenti e infrastrutture per essere competitiva e attrattiva”. Programma Economico e Agenda per lo Sviluppo risponderanno a queste richieste? In attesa di scoprire cosa inserirà la politica nel documento che deve arrivare entro la fine di settembre (nell’OdG anche la spending review, ma prima della fine dell’anno…), nel Programma Economico qualche intervento effettivamente c’è (la fatturazione elettronica interna ad esempio), altri sono diplomaticamente accennati (vedi l’IVA che non ha ancora una data certa di introduzione o gli impianti di smaltimento rifiuti che restano fermi all’idea di trovare maggiore autonomia) e alcuni mancano proprio all’appello. C’è, invece, la riforma IGR che incombe e che, senza un giusto riequilibrio, rischia di andare a penalizzare proprio quell’economia reale che al contrario si vorrebbe sostenere e rilanciare.
Nel mentre, l’altro grande tema è l’Accordo di Associazione all’Unione Europea, di cui si attende non solo la firma ma soprattutto la messa in opera di tutti i preparativi legislativi, giuridici e anche diplomatici affinché sia operativo fin da subito, come dimostra il caso dell’EUDR, che ha reso necessario un intervento normativo d’urgenza, ma che anche così non è affatto risolto, come sanno bene tutte le aziende delle tante filiere coinvolte, che non sono affatto poche.
ANIS: “DOBBIAMO ESSERE COMPETITIVI E ATTRATTIVI”
“C’è ancora un clima di incertezza sui mercati, alimentato dai dazi e dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente”, spiega il Presidente ANIS, Emanuele Rossini, “a cui si aggiunge il costo elevato degli energetici e delle materie prime, per cui occorre sostenere le imprese con investimenti realmente per lo sviluppo e soprattutto, riguardo San Marino, in quelle infrastrutture fisiche e intangibili che tutti i nostri competitor possono invece sfruttare. Mi riferisco anche alla gestione efficace ed efficiente del ciclo delle acque e dei rifiuti, che potrebbe essere un vantaggio sia per le imprese sia per lo Stato, o alle politiche energetiche rivolte alla produzione di energia, la cui attuale dipendenza dall’esterno ci penalizza enormemente come sistema. E questo vale sia per le imprese già presenti che, in prospettiva, per quelle che potrebbero insediarsi, perché ancora oggi San Marino offre dei vantaggi per chi vuole fare impresa, a partire dalla bassa tassazione ma non solo, per cui occorre preservare questi plus e, anzi, potenziarli e valorizzarli in funzione di una crescita sostenibile dell’economia reale”. Il riferimento va anche alle ipotesi di riforma dell’IGR, su cui ANIS ha chiesto di rivederne diversi aspetti: “La nostra richiesta è di una maggiore equità, sia tra lavoratori sia tra imprese. Comprendiamo l’esigenza di aumentare il gettito, a patto chetali risorse vengano davvero investite in progetti per lo sviluppo economico, ma occorre calibrare tali interventi tenendo conto di quanti già oggi sostengono il sistema a livello fiscale, ricercando le risorse aggiuntive laddove non vengono prodotte. Ben vengano i controlli più efficaci, ma anche se dovessero dare risultati sappiamo che non saranno immediati, per cui abbiamo proposto la reintroduzione di una minimum tax, anche temporanea. Allo stesso modo, crediamo che un’azione di ottimizzazione della spesa corrente possa generare risparmi importanti, mentre, al contrario, colpire il reddito da lavoro dovrebbe essere l’ultimo intervento da attuare, e comunque in maniera equa tra tutti i lavoratori, senza distinzione tra residenti e non residenti. Auspichiamo pertanto che nei prossimi giorni si possano trovare migliori equilibri e che l’impatto di questa riforma non ricada unicamente sull’economia reale del Paese”.
ENERGIA E RIFIUTI: PAROLA D’ORDINE “AUTONOMIA”
Il tema dei cicli dei rifiuti e dell’acqua è “trasversale” a più Segreterie di Stato. Alla Segreteria al Lavoro si ragiona su più fronti, tanto che “Una sfida cruciale riguarda la razionalizzazione delle risorse idriche. Investire in infrastrutture per l’autonomia nell’approvvigionamento dell’acqua sarà determinante per garantire stabilità nel lungo periodo e valorizzare le antiche sorgenti a fini agricoli, turistici e ambientali”. Mentre la gestione dei rifiuti è “un punto ancora aperto”, per cui “il superamento degli ostacoli derivanti dalla posizione di terzietà di San Marino è necessario per semplificare le procedure di smaltimento e trattamento, riducendo i costi di gestione e aumentando l’efficienza del sistema. L’obiettivo è chiaro: estendere il porta a porta a tutti i 9 castelli di San Marino e creare isole ecologiche dove i cittadini possano conferire i rifiuti in modo organizzato e sostenibile”. Il problema, però, restano gli impianti di smaltimento, che in territorio non esistono.
Un punto legato alla produzione energetica, se si vuole, che alla Segreteria Finanze hanno messo in chiaro, mettendo in agenda “una analisi del potenziale energetico, attraverso l’identificazione di aree favorevoli per l’installazione di impianti di energia rinnovabile (fotovoltaico, eolico, biomasse) su progetti già in fase di realizzazione”. Oltre – ma è storia recente – all’acquisizione di quote societarie di impianti di produzione anche fuori San Marino.
Inoltre “San Marino”, spiegano dalla Segreteria al Lavoro, che ha la delega all’AASS, “sulla fornitura di energia elettrica e gas dovrà necessariamente pianificare già da ora il futuro del settore per garantire una maggiore indipendenza energetica. L’obiettivo della Segreteria”, si legge nel documento, “è quello di investire nelle energie alternative, riducendo la dipendenza dalle fluttuazioni dei mercati internazionali e garantendo maggiore competitività ai nostri operatori economici. Un punto chiave sarà il potenziamento della produzione di energia elettrica da fotovoltaico. San Marino deve sfruttare al massimo questa fonte rinnovabile, puntando sulla creazione di comunità energetiche e sull’integrazione con impianti di produzione avanzati a impatto zero. Si stanno già prendendo contatti per addivenire a una soluzione in tempi brevi”.
FATTURA ELETTRONICA INTERNA E POI L’IVA
“Alla luce dell’impatto assolutamente positivo, sia lato operatori economici che lato Amministrazione pubblica”, si legge nel Programma Economico, “la Segreteria Finanze, tramite il suo Dipartimento e gli Uffici tecnici pertinenti, ha avviato nel 2024 e concluso, nei primi mesi del 2025, la disamina normativa e tecnica sulla fattura elettronica interna, limitatamente agli scambi commerciali B2B di beni e servizi. Recentemente è stata avviata l’attuazione informatica della fatturazione elettronica interna come innanzi specificato; il piano operativo prevede che, in analogia alla fattura elettronica con l’Italia, la fattura elettronica sarà introdotta a metà anno del 2026, inizialmente su base volontaria e dal 2027 in forma obbligatoria, secondo i criteri stabiliti. Tale progetto viene ritenuto fondamentale e di grande impatto, poiché: completa la tracciatura elettronica dei ricavi interni, a fianco della certificazione telematica dei ricavi mediante la Smac, che è in fase di aggiornamento e potenziamento, per le vendite e le prestazioni ai consumatori finali; traccia la base fondamentale per il flusso immediato dei dati dei ricavi completi per l’Amministrazione Pubblica; è utile per la predisposizione delle dichiarazione fiscali e loro pre-compilazione, nonché per effettuare Programma Economico 2026 82 controlli ed accertamenti fiscali incrociati sulle operazioni interne B2B; infine, costituisce la base operativa per la futura modifica del sistema delle imposte indirette. La portata di questo progetto può essere veramente ampia, con innumerevoli implicazioni e vantaggi”.
Vantaggi che porterebbe anche l’introduzione di un sistema IVA, sia per l’agevolazione dell’interscambio con l’esterno, sia per il gettito interno, ma questo intervento non viene ancora calendarizzato ufficialmente, tanto che il capitolo dedicato si intitola “Avanzamento della riforma delle Imposte indirette”. Si avanza, ma non si sa fino a quando. Con il rischio che l’IVA slitti ancora di uno o due anni. Tanto che si esplicita che “la previsione della fatturazione elettronica anche per gli scambi interni, assieme al potenziamento dell’applicativo Smac, sarà propedeutica per riformare anche il sistema delle imposte indirette”. Tradotto, prima la fatturazione elettronica poi l’IVA? E questo nonostante sia una riforma “vivamente auspicata e caldeggiata dagli organismi internazionali come l’FMI”. Per questo “le attività sono già state intraprese. In particolare, con Delibera del Congresso di Stato n.17 del 3 luglio 2023, è stato avviato il progetto volto all’introduzione di un’imposta sul valore aggiunto e, con l’ulteriore Delibera del Congresso di Stato n.18 del 4 aprile 2025, è stato dato corso all’esecuzione della cosiddetta FASE II di tale progetto. Attualmente si stanno effettuando approfondimenti ed elaborazioni, analisi e studio dei dati storici sistemici delle importazioni ed esportazioni, simulazioni del gettito e del conseguente impatto sul sistema economico e sul Bilancio dello Stato di un passaggio ad una imposta sul valore aggiunto, nella consapevolezza che la complessità di una simile riforma richiederà tempi che non saranno certamente brevi. Permane, comunque, l’obiettivo di salvaguardare il tessuto aziendale sammarinese, caratterizzato da tante aziende e attività di piccole/medie dimensioni; pertanto, si intende progettare un sistema normativo ed impositivo che mantenga determinate peculiarità”.
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