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Svelata la guida TOP.ESG CONSULENTI 2025


L’edizione di quest’anno, contenente i dati relativi all’assessment sulla ESG Identity dei consulenti, è disponibile online assieme ai materiali del webinar. La tavola rotonda conferma il messaggio: consulenza in piena evoluzione (di approccio e know how), ma con margini di crescita sempre maggiori

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L’edizione 2025 di TOP.ESG CONSULENTI, la prima guida delle società di consulenza e servizi Esg in Italia, progetto sviluppato dall’Ufficio studi di ET.Group giunto alla sua terza edizione è ora disponibile per il download al seguente link:

A differenza degli scorsi anni, non si è trattato di un semplice rilascio, ma la guida è stata presentata con un webinar dedicato (qui la registrazione) in cui sono stati mostrati i dati definitivi dell’assessment sulla ESG Identity delle società di consulenza (qui le slide). Le statistiche a livello aggregato erano stati illustrati in anteprima durante la X edizione della Esg Business Conference tenutasi lo scorso 18 giugno a Milano.

Il questionario 2025, composto da 107 domande, ha confermato l’impostazione della passata edizione con le due macrosezioni

  • anagrafica (40), a raccolta delle informazioni per le schede delle singole società,
  • assessmet sull’Esg Identity (57) che prevede il focus su diversity, purpose e rendicontazione Esg, materialità, formazione, greenwashing, retribuzioni, policy e advocacy e reti.

Non sono mancate le novità: un approfondimento sulle reti d’impresa, le stakeholder relation e soprattutto l’area di indagine straordinaria in cui consulenti sono stati chiamati a confrontarsi su un tema particolarmente caldo come la “tecnologia & Ai” (10 domande). Come le società di consulenza si approcciano agli strumenti di intelligenza artificiale, se hanno sviluppato una governance per una gestione responsabile dell’Ai, se e come ne monitorano l’utilizzo da parte dei propri clienti. Obiettivo dell’area straordinaria è introdurre di anno in anno nel questionario nuovi spunti di riflessione su tematiche attuali e di particolare rilevanza per gli sviluppi e le ricadute future sul settore.

Le società di consulenza hanno prodotto un notevole sforzo, con un tasso di partecipazione elevatissimo su tutte le domande.

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Tuttavia, i margini di miglioramento riguardo lo sviluppo di una propria ESG Identity da parte delle società di consulenza rimangono molto ampi. L’80% delle società ricadono infatti nei due segmenti meno performanti conscious e builder (vedi i grafici che seguono). I top performer aumentano di una unità rispetto al 2024, mentre il segmento leader risulta essere quello maggiormente compresso. I report di sintesi, con il proprio “rating” assoluto e il posizionamento relativo all’interno del campione, saranno inviati alle singole società nei prossimi giorni. Si tratta di uno strumento che sarà sicuramente utile per capire dove gli advisor Esg si trovano rispetto al mercato e le azioni da intraprendere per migliorare la propria impronta Esg.

Il webinar è stata anche l’occasione per organizzare la tavola rotonda sul tema “Evolvono gli Esg, evolvono i consulenti”, in cui sono intervenuti Emiliano Micalizio, Principal di Ramboll Italy e Beatrice Scappini, Sustainability advisor & co-founder di Iplus.

La discussione è stata aperta sulla base del contributo scientifico “Oltre la conformità: le nuove traiettorie dell’Esg” firmato da Emiliano Micalizio e Luca Alberto Maria Rossi di Ramboll pubblicato sulla guida 2025. Dopo aver illustrato le ere della consulenza Esg negli ultimi 20 anni, i consulenti di Ramboll si domandano quale sarà la prossima fase alla luce delle revisioni normative in Europa e Stati Uniti. Il tema centrale è sicuramente la resilienza del business. Se fino ad oggi, ha spiegato Micalizio, «i servizi più richiesti dai clienti erano relativi a disclosure e conformità, quindi definiti da un livello minimo regolatorio, in futuro in un contesto mutato e meno favorevole che in passato, dovrà evolvere non solo il ruolo del consulente ma anche il cliente stesso spinto dalla propria ambizione e interesse nel progredire nel proprio percorso di sostenibilità». Micalizio, ha poi individuato «quattro elementi di capacità consulenziale per la nuova era: comprendere le policy; utilizzare la scienza applicata; integrare gli Esg alla strategia aziendale; e capacità di esecuzione. Il definitiva il consulente dovrà essere più specializzato fornendo dati di qualità».

Beatrice Scappini di Iplus nel suo intervento ha posto l’accento «sul ruolo trasformativo della sostenibilità non solo per l’azienda cliente e il suo management, ma anche come molla per lo sviluppo professionale di figure quali commercialisti e revisori contabili, consulenti del lavoro, avvocati, ingegneri e architetti, auditor e consulenti non ordinistici». Questi professionisti potranno in prospettiva affiancare le risorse Esg interne all’impresa in qualità di temporary manager, «figura oggi sempre più richiesta per avviare il percorso di sostenibilità di un’azienda». Altro aspetto evidenziato da Scappini, che si ricollega al tema delle reti d’impresa, sono «le opportunità di integrazione tra consulenti specializzati e l’avvio di progetti multidisciplinari per diventare più forti sul mercato e offrire al cliente servizi di maggiore qualità. Anche se nel nostro Paese vi è spesso diffidenza e mancanza di volontà ad investire tempo in questo tipo di collaborazioni».

Un approfondimento con un inserto dedicato alla ricerca sarà presente sul numero 14 della Esg Business Review in uscita a inizio ottobre.

Nel caso siate interessati a partecipare a TOP.ESG CONSULENTI potete già inviare la vostra candidatura per la quarta edizione della ricerca che partirà a marzo 2026 scrivendo a: ufficio.studi@eticanews.it

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