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Sicilia, 278,7 milioni nei bandi FESR per le imprese


Fondi europei e programmazione 2021-2027: Tamajo spinge per modernizzare il tessuto produttivo siciliano

Palermo, 10 settembre 2025 – Con l’esigenza di recuperare i “tempi persi” nei trasferimenti dei fondi strutturali, la Regione Siciliana annuncia un piano straordinario: impegnare entro la fine del 2025 ben 278,7 milioni di euro del Programma FESR 2021-2027. È questa la cifra messa sul piatto dall’Assessorato alle Attività Produttive, guidato da Edy Tamajo, per dar nuova linfa al sistema produttivo regionale.

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Il contesto: l’Europa corre, l’Italia deve seguire

La Commissione europea ha più volte sollecitato l’Italia a rafforzare la capacità di spesa dei fondi di coesione europea, tra i pilastri della politica post-Covid e della strategia REPowerEU :contentReference[oaicite:0]{index=0}. L’obiettivo è chiaro: non solo attivare progetti, ma farlo con velocità ed efficacia per stimolare la ripresa e la crescita.

In questo scenario, la Sicilia non parte da zero: il programma FESR 2021-2027 ha già visto l’avvio di 62 procedure per un valore di circa **2,14 miliardi di euro**, con oltre 270 interventi selezionati e circa 53 milioni già versati . A livello regionale, l’ approvazione da parte della Commissione europea ha segnato un impegno su misura per potenziare la coesione, le imprese e l’occupazione.

Una strategia chiara: modernizzazione, digitalizzazione e sostenibilità

“Non si tratta di semplici bandi, ma di una visione organica – dichiara l’assessore Edy Tamajo –. Vogliamo modernizzare la Sicilia produttiva, ridurre il divario digitale, rafforzare il capitale umano e accelerare la transizione green. Gli strumenti messi in campo coprono quasi tutti i settori, dalla ricerca allo sviluppo tecnologico, fino all’energia”.

L’obiettivo politico è duplice: favorire la competitività delle imprese e dimostrare che la Regione sa muoversi con pragmatismo e velocità nell’utilizzo delle risorse europee, rispondendo alle sollecitazioni di Bruxelles.

Come vengono distribuiti i 278,7 milioni

  • Ripresa Sicilia PLUS: 126,1 milioni per ricerca industriale e trasferimento tecnologico
  • Digit Imprese – Innovazione e Digitalizzazione: quasi 29 milioni per l’adozione di tecnologie digitali avanzate
  • Open Innovation Sicilia: 9,5 milioni per incubazione e accelerazione di startup
  • Qualificazione del capitale umano: 25 milioni per formazione in digitale e sostenibilità
  • Clean Industry: 89 milioni in arrivo per l’efficientamento energetico e diagnosi aziendali

Focus sugli avvisi

Ripresa Sicilia PLUS – 126,1 milioni di euro
È il bando più corposo. Si rivolge a imprese singole o in partenariato con organismi di ricerca, infrastrutture e poli di innovazione. Finanzia progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, con l’obiettivo di trasferire tecnologia dagli atenei e dai laboratori al sistema produttivo. Gli ambiti prioritari sono quelli della specializzazione intelligente (S3): agroalimentare, economia del mare, energia, scienze della vita, smart cities, turismo e cultura.

Digit Imprese – Innovazione e Digitalizzazione – 29 milioni di euro complessivi
Due avvisi paralleli, entrambi dedicati alle imprese. Il primo finanzia innovazione tecnologica, proprietà intellettuale, competenze specialistiche e laboratori di prova, con contributi da 40 a 150 mila euro. Il secondo sostiene la digitalizzazione aziendale, dal commercio elettronico ai sistemi gestionali fino a soluzioni avanzate come intelligenza artificiale, blockchain e realtà aumentata. Entrambi hanno l’obiettivo di colmare il gap tecnologico che penalizza molte PMI siciliane.

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Open Innovation Sicilia – 9,5 milioni di euro
Si rivolge a poli di innovazione che propongono percorsi di incubazione e accelerazione per startup e aspiranti imprenditori. Gli aderenti possono essere giovani con idee di impresa o società già costituite che cercano di validare modelli di business e scalare il mercato. I servizi offerti includono assistenza manageriale, consulenza tecnologica, accesso a reti di investitori e capitali di rischio. L’obiettivo è rafforzare l’ecosistema siciliano dell’innovazione.

Qualificazione del capitale umano – 25 milioni di euro
Destinato a gruppi di 3-5 imprese aggregate che vogliono investire in competenze avanzate. I fornitori di servizi formativi possono essere università, ITS, IFTS, poli e infrastrutture di ricerca. I progetti devono riguardare transizione digitale e green, tecnologie abilitanti (KETs) e asset immateriali come brevetti e know-how. L’obiettivo è ridurre il mismatch tra domanda di competenze delle aziende e offerta formativa disponibile in Sicilia.

Clean Industry – 89 milioni di euro (in pubblicazione)
È il bando dedicato alla sostenibilità e all’energia. Si rivolge a imprese che intendono ridurre i consumi attraverso interventi di efficientamento degli edifici e dei processi produttivi. Sono ammesse anche soluzioni per l’autoconsumo da fonti rinnovabili e la nomina di energy manager per monitorare la spesa energetica. Con una dotazione imponente, punta a ridurre l’impatto ambientale e i costi di produzione, allineando la Sicilia alle direttive europee sulla transizione green.

Perché conta

L’accelerazione nella spesa FESR è un banco di prova per l’intero sistema regionale: servono procedure snelle, informazioni chiare e partecipazione diffusa delle imprese. Se il piano si rivelerà efficace, la Sicilia potrà guadagnare una reputazione positiva anche a livello nazionale, dimostrando che i fondi europei possono essere leva concreta di sviluppo.

La sfida è doppia: garantire la massima partecipazione delle imprese e rispettare il cronoprogramma europeo. Per il governo regionale si tratta di un banco di prova cruciale: trasformare i fondi europei da occasioni sprecate a leve concrete di sviluppo.

Fonti: Commissione Europea, Regione Siciliana – Assessorato Attività Produttive, Programmazione FESR Sicilia 2021-2027





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