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imprese e istituzioni per l’inserimento dei rifugiati. In 7 trovano lavoro in aziende varesine


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Confindustria Varese, insieme a Randstad Italia e alla cooperativa sociale 4Exodus, ha avviato un progetto pilota per favorire l’inserimento lavorativo di dodici rifugiati richiedenti protezione internazionale. L’iniziativa, realizzata nel Varesotto a partire dal 2024, coinvolge imprese locali di diversi settori produttivi. L’obiettivo è promuovere integrazione, inclusione e crescita professionale attraverso percorsi formativi e colloqui con le aziende. Il programma nasce nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto in Prefettura per sostenere l’occupabilità dei titolari di protezione internazionale. Dei dodici partecipanti, otto hanno completato il percorso formativo e sette hanno già trovato un’occupazione in imprese del territorio.

Le tappe del progetto

Promuovere l’inserimento degli stranieri richiedenti protezione internazionale o asilo nel mondo del lavoro; migliorare la loro integrazione nel tessuto sociale del Varesotto; valorizzare le diversità culturali all’interno delle imprese e sensibilizzare al tema dell’inclusione; apportare un beneficio all’intera comunità. Questi gli obiettivi del progetto pilota avviato da Confindustria Varese insieme all’agenzia per il lavoro Randstad Italia e a 4Exodus Cooperativa sociale, per accompagnare 12 stranieri provenienti da diversi Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) del Gallaratese e dintorni, nello sviluppo della propria occupabilità e crescita personale. Un’iniziativa coerente con l’impegno preso da Confindustria Varese, insieme alle altre parti sociali del territorio, con la firma del protocollo d’intesa avviato dalla Prefettura di Varese, per favorire l’inserimento socio-lavorativo degli stranieri titolari di protezione internazionale e che si inserisce nell’ambito del più ampio progetto “Without borders” (in italiano “Senza frontiere”) di Randstad.

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Il primo step è stato rappresentato da un corso di formazione civico-linguistica tenuto da Randstad nell’ambito del progetto “Without borders” avviato dall’agenzia di lavoro. Una decina i rifugiati coinvolti, selezionati dalla Cooperativa sociale 4Exodus, sulla base della loro forte motivazione a rimanere stabilmente nel territorio e del livello di conoscenza della lingua italiana in possesso.

Il percorso è poi proseguito con un primo incontro informativo sul tema dell’inserimento lavorativo dei rifugiati, che ha visto la partecipazione di una decina di imprese associate a Confindustria Varese, a cui è seguito un evento di speed date, ovvero un momento dedicato a colloqui conoscitivi individuali tra i candidati stranieri e gli Hr manager o gli imprenditori di alcune aziende locali, per una conoscenza reciproca e una più approfondita valutazione delle qualità professionali e personali dei candidati.

La tappa finale del percorso, invece, ha riguardato ulteriori colloqui per definire i termini di ingaggio e l’inserimento lavorativo delle persone nelle aziende.

Le imprese che hanno partecipato

Petrolvalves, Indipendent Hospitality Malpensa, A.C.S.A. Steel Forgings, Malpensa Logistica Europa, Coexpan Montonate, Donelli Alexo e LATI Industria Termoplastici. Queste le imprese che hanno aderito all’iniziativa e partecipato allo speed date per approfondire la conoscenza dei rifugiati che hanno frequentato il corso di formazione di Randstad: lezioni, per un totale di 81 ore, con l’obiettivo di trasferire ai corsisti sia competenze linguistiche di italiano, sia strumenti pratici per il loro inserimento professionale come, ad esempio, la redazione di un curriculum vitae efficace e la preparazione per affrontare con successo i colloqui di lavoro.

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I partecipanti

Sono stati dodici i partecipanti totali. Otto coloro che risultano aver completato la formazione con una frequentazione superiore al 70%. Cinque le persone in totale che hanno trovato lavoro in due aziende associate a Confindustria Varese. Più precisamente, due persone sono state inserite subito dopo lo speed date e i vari colloqui nello stabilimento di Ferno della Donelli Alexo Srl (settore trattamento e rivestimento di metalli): prima, come corsisti nell’Academy aziendale e, poi, assunti come verniciatori. Mentre, altre tre persone saranno inserite, a partire da lunedì 8 settembre, alla A.C.S.A. Steel Forgings di Oggiona Santo Stefano (settore stampaggio a caldo dell’acciaio) come addetti alla forgia.

A questi cinque collocamenti vanno aggiunti quelli di altri due rifugiati che hanno trovato lavoro grazie al corso frequentato di Randstad, ma attraverso canali alternativi al progetto avviato con Confindustria Varese.

Alcune delle imprese associate a Confindustria Varese, pur avendo aderito con convinzione all’iniziativa, non hanno potuto procedere con assunzioni a causa di ostacoli logistici e burocratici. Tra questi emerge, ad esempio, quello, spesso insormontabile, rappresentato dalla mobilità delle persone, non essendo i candidati muniti di patente di guida e mezzi privati e, al contempo, essendo le zone industriali non sempre ben collegate a livello di servizi pubblici di trasporto. Tuttavia, l’interesse da parte delle imprese a prendere parte a eventuali sviluppi futuri di progetti simili resta alto, data la loro forte valenza di inclusione sociale.

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Le testimonianze dei promotori

Il Presidente di Confindustria Varese, Luigi Galdabini: “Le imprese, oggi più che mai, non possono limitarsi a produrre valore economico, ma sono chiamate a generare valore sociale, a essere motore di progresso, a farsi promotrici di un nuovo paradigma culturale, superando stereotipi, abbattendo barriere, aprendo varchi dove altri vedono confini. Questo progetto sperimentale vuole essere un modello di inclusione replicabile, capace di generare un impatto reale e duraturo. La collaborazione avviata con Randstad e 4Exodus si inserisce perfettamente nell’ambito dell’accordo stretto lo scorso anno con il Prefetto Salvatore Pasquariello, volto a favorire l’inserimento socio-lavorativo dei titolari di protezione internazionale. Promuovere il dialogo tra profit e no profit, creare spazi di contaminazione reciproca e soprattutto mettere le persone, tutte le persone, nelle condizioni di esprimere il proprio potenziale. Sono sfide che intendiamo portare avanti perché siamo fermamente convinti che il vero sviluppo non possa prescindere dall’inclusione, in primis sui posti di lavoro”.

Il Vicepresidente di Confindustria Varese e Consigliere delegato della Donelli Alexo Srl, Luca Donelli: “L’adesione di Donelli Alexo al progetto nasce dall’esigenza di selezionare figure motivate, da avviare alla professione di verniciatore attraverso la nostra Academy. Questo percorso formativo si concentra su tematiche tecniche e legate alla sicurezza, seguito da un periodo di inserimento. Senza dimenticare il valore di portare avanti iniziative di responsabilità sociale d’impresa facendo delle nostre realtà luoghi di lavoro sempre più inclusivi. Siamo soddisfatti di essere riusciti a inserire in azienda due risorse che si stanno facendo apprezzare dai colleghi per impegno ed interesse. Il progetto ha un elevato potenziale. È un’iniziativa replicabile, sebbene persistano difficoltà in fase di assunzione, soprattutto in riferimento ad aspetti logistici”.

La Responsabile del progetto Randstad Without Borders, Francesca Passavanti: “Da anni, con il progetto Without Borders, ci impegniamo per accompagnare migranti e rifugiati in un percorso di inserimento lavorativo che dia concretezza al loro progetto di vita. Crediamo che ogni persona abbia un talento da esprimere e che il lavoro sia essenziale per la dignità, l’integrazione e la costruzione di un futuro. Non si tratta solo di una scelta valoriale, ma rappresenta anche l’opportunità di accogliere nuove energie e competenze, indispensabili per la crescita del nostro Paese e per soddisfare il fabbisogno professionale delle nostre imprese. L’esperienza, nata dalla collaborazione con Confindustria Varese, 4Exodus e le imprese locali, evidenzia la forza di un’alleanza tra diversi attori che uniscono visioni, risorse e competenze. Questo modello di cooperazione strategica è replicabile e dimostra come solo attraverso un approccio sistemico si possano creare soluzioni sostenibili per le attuali sfide occupazionali”.

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La Responsabile del servizio accoglienza di 4Exodus, Lucia Dell’Albani: “Questo progetto pilota si è rivelata un’opportunità imperdibile per tutti gli ospiti richiedenti asilo che hanno accettato di partecipare al corso di lingua italiana offerto da Randstad ‘Without Borders’. Gli stranieri che hanno partecipato al corso sono stati selezionati all’interno degli otto centri di accoglienza che gestiamo in Provincia di Varese, in primis sulla base della loro conoscenza linguistica, ma soprattutto con l’obiettivo di valorizzare la motivazione e la voglia di mettersi in gioco dimostrate durante il loro percorso di integrazione. Siamo soddisfatti perché hanno colto il valore delle opportunità che possono nascere da questi progetti, tanto da esprimerci il desiderio di continuare a migliorare la propria formazione. Come società cooperativa sociale che si occupa da tempo di reinserimento lavorativo, vorremmo inoltre sottolineare l’importanza di sinergie di questo tipo anche al fine di motivare gli utenti coinvolti a rimanere all’interno del circuito della legalità, evitando così di alimentare il mondo del lavoro sommerso, nonché dello sfruttamento lavorativo”.

Il Direttore Generale di A.C.S.A. Steel Forgings, Elena Arrighi: “Abbiamo aderito con convinzione a questo progetto perché crediamo nel valore dell’inclusione e nella responsabilità sociale delle imprese. L’inserimento di tre rifugiati nel nostro organico è per noi una doppia opportunità. Da un lato, rispondiamo a esigenze produttive reali, dall’altro, contribuiamo a costruire percorsi di integrazione concreti. Ringraziamo Confindustria Varese, Randstad e 4Exodus per averci coinvolti in un’iniziativa che dimostra quanto la collaborazione tra realtà diverse possa generare impatto positivo”.

Il commento del prefetto di Varese

Il Prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, commenta così il progetto: “Questa iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni, mondo produttivo e terzo settore, in piena attuazione del protocollo d’intesa sottoscritto il 19 luglio 2024 dalla Prefettura di Varese e da altri Uffici, Enti e Associazioni per favorire l’inserimento socio-lavorativo dei titolari di protezione internazionale. Il lavoro condiviso nell’occasione ha dato vita a un tavolo provinciale permanente in cui pubblico e privato operano per individuare soluzioni concrete e sostenibili. Il protocollo d’intesa mira, in particolare, a semplificare le procedure per l’ottenimento di documenti fondamentali come la tessera sanitaria, il codice fiscale e la carta d’identità, indispensabili per l’inserimento lavorativo; facilitare l’accesso al lavoro attraverso la creazione di una rete tra imprese, enti di formazione e servizi per l’impiego; semplificare le procedure burocratiche, collaborando con gli uffici competenti per ridurre i tempi e gli ostacoli nell’ottenimento dei documenti; promuovere l’integrazione sociale, organizzando attività e iniziative per favorire la conoscenza reciproca tra le diverse comunità. Allo stato attuale il protocollo è rivolto ai titolari di protezione internazionale, con la sola eccezione del settore dell’edilizia che, grazie ad un protocollo stipulato a livello nazionale tra il Ministero dell’Interno, il Ministero del Lavoro e l’Ance (associazione costruttori edili), offre un quadro di riferimento per estendere le opportunità lavorative anche a coloro che non hanno ancora ottenuto lo status di rifugiato e sono nella fase istruttoria del procedimento. Sono stati costituiti i “gruppi di lavoro” previsti dal protocollo di cui si tratta, che concretamente stanno collaborando per agevolare l’integrazione dei titolari di protezione internazionale nel tessuto sociale ed economico del territorio. L’impegno di Confindustria Varese, Randstad Italia e della cooperativa 4Exodus dimostra che, quando gli attori del territorio compiono attività congiunte, è possibile passare dai principi ai fatti, creando reali opportunità di autonomia e dignità per le persone coinvolte. La Prefettura continuerà a promuovere e sostenere progettualità di questo tipo con gli altri soggetti firmatari del protocollo (Provincia, Questura, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura, Ufficio delle Entrate, ATS Insubria, ASST Sette Laghi, ASST Valle Olona, Ufficio scolastico territoriale, Università dell’Insubria, CPIA di Varese, CPIA di Busto Arsizio, UNHCR, ANCI, CGIL, CISL, UIL, Confindustria, ANCE, FederManager, Spe-CPT, Enaip, Enti gestori delle strutture di accoglienza di richiedenti e/o titolari protezione internazionale). In questo modo si contribuisce non solo a rafforzare la coesione sociale e a prevenire turbative all’ordine e alla sicurezza pubblica, ma anche a rendere il nostro territorio più capace di rispondere con responsabilità alle sfide del presente”.


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