Si alza il sipario sul mese di settembre. Tutto pronto a Palazzo dei Normanni, dove è partito il conto alla rovescia per la ripresa dei lavori. Tra circa una settimana, infatti, le Commissioni torneranno a riunirsi per discutere dei primi provvedimenti: il Documento di economia e finanza regionale e i nodi da sciogliere sulla manovra quater.
Da Gela all’Ars. Intervistato da ilSicilia.it, il deputato regionale di Fratelli d’Italia Salvatore Scuvera ha spiegato quali saranno i prossimi passi della politica regionale siciliana, ma non solo. Si tratta, infatti, di un ritorno dalla pausa estiva abbastanza complesso, considerando le indagini che hanno coinvolto il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e l’assessore al Turismo Elvira Amata, che hanno scosso tutti i meloniani, e i malumori che pervadono la coalizione di centrodestra ed hanno reso in salita l’approvazione della manovra ter ad inizio agosto.
Salvatore Scuvera, deputato di Fratelli d’Italia all’Ars, tra pochi giorni ripartiranno le attività a Palazzo dei Normanni e tra i primi provvedimenti al vaglio ci sarà la manovra quater. Quanto inciderà il clima teso registrato in aula durante l’approvazione della manovra ter?
“Il confronto serrato registratosi in aula rientra pienamente nella fisiologica dialettica democratica, soprattutto quando si affrontano provvedimenti complessi e delicati come una manovra economica. È comprensibile che, in taluni momenti, il dibattito abbia assunto toni più accesi, ma oggi la responsabilità che ci è affidata impone di volgere lo sguardo in avanti. La manovra quater è chiamata a fornire risposte tangibili a cittadini, famiglie, lavoratori e imprese, perseguendo un duplice obiettivo: da un lato il mantenimento dell’equilibrio dei conti pubblici, dall’altro la garanzia delle risorse necessarie a sostenere settori strategici per lo sviluppo della Sicilia. In tale direzione si collocano due misure di particolare rilievo: lo stanziamento di 4,6 milioni di euro per la stabilizzazione dei precari dei Consorzi di Bonifica e i 10 milioni di euro destinati agli Asacom, figure essenziali nel quotidiano supporto agli studenti con disabilità. Fratelli d’Italia continuerà a mantenere un atteggiamento serio, responsabile e costruttivo, senza mai sottrarsi al confronto politico, ma con la chiara consapevolezza che il nostro unico e autentico obiettivo resta e resterà il bene della Sicilia e dei siciliani“.
Martedì 9 settembre riprenderanno i lavori nelle Commissioni e le prime sedute saranno dedicate all’esame del Documento di economia e finanza regionale (Defr) per gli anni 2026/2028. Cosa prevede il testo e di cosa si discuterà?
“Il Documento di economia e finanza regionale 2026–2028 segna un cambio di passo per la Sicilia. Dopo anni di disavanzi e conti in rosso, oggi possiamo dire con orgoglio che la Regione ha recuperato integralmente i buchi di bilancio e non prevede nuova formazione di disavanzo. Questo significa credibilità sui mercati, come dimostrano i rating in miglioramento e il giudizio positivo delle agenzie internazionali. Sul piano politico ed economico la nostra strategia è chiara: meno debito e più investimenti. I fondi accantonati con l’accordo Stato–Regione non vanno sprecati, ma saranno destinati a ripianare i conti e, soprattutto, a rafforzare lo sviluppo, puntando su infrastrutture, acqua, energia e sostegno alle imprese. La Sicilia non è più il fanalino di coda della Nazione: la nostra economia cresce più della media nazionale e il PIL pro capite continua a salire. C’è ancora un evidente divario da colmare rispetto al Centro-Nord, ma la tendenza è positiva e costante. I nostri sforzi sono tutti incentrati su investimenti e lavoro, due temi per noi prioritari: puntiamo ad accelerare l’impiego dei fondi europei e nazionali per creare nuove e maggiori opportunità per le imprese, le donne e i giovani siciliani. Sul piano dei servizi e del welfare si conferma il nostro impegno per una sanità più efficiente, tempi di pagamento più rapidi, interventi per famiglie e scuola. Sul piano delle riforme strutturali gli obiettivi principali sono il varo di un nuovo sistema di gestione dei rifiuti con i termovalorizzatori, il piano anti-siccità e la digitalizzazione della pubblica amministrazione“.
Lei è vicepresidente della III Commissione Attività produttive. Quali sono le priorità e i disegni di legge lasciati in sospeso e sui quali si tornerà subito al lavoro?
“Con il presidente della Commissione, Gaspare Vitrano, e con l’intera Commissione abbiamo avviato un percorso di lavoro condiviso sui principali dossier strategici per la Sicilia: dalla riforma dei Consorzi, che purtroppo non ha trovato approvazione in aula, al disegno di legge sulle aree industriali, fino agli interventi in favore delle piccole e medie imprese. In qualità di vicepresidente della Commissione Attività produttive, ritengo imprescindibile riprendere immediatamente i lavori lungo due direttrici fondamentali: il sostegno al sistema imprenditoriale e la semplificazione normativa. Restano, infatti, all’attenzione della Commissione provvedimenti di grande rilevanza, quali quelli relativi alle aree industriali e artigianali, all’attrattività degli investimenti e al comparto agricolo, che rappresenta un settore cruciale della nostra economia. Parallelamente, sarà necessario imprimere un’accelerazione alle misure a favore del commercio e delle start-up, perché senza un tessuto produttivo dinamico non può esserci futuro per la Sicilia. A ciò si aggiunge il disegno di legge per l’istituzione dell’Osservatorio regionale sull’intelligenza artificiale, strumento strategico per accompagnare e governare l’innovazione tecnologica e le sue ricadute sul nostro sistema produttivo. Al tempo stesso, avvertiamo il dovere di analizzare con responsabilità il drammatico fenomeno delle morti e degli infortuni sul lavoro e di individuare soluzioni concrete per contrastarlo. Si tratta di un tema che tocca non soltanto i lavoratori, ma anche le loro famiglie e il mondo delle imprese, e che impone alla politica un impegno serio e non rinviabile“.
E in IV Commissione Ambiente della quale è componente?
“In seno alla IV Commissione stiamo portando avanti un lavoro serio e concreto, orientato a definire priorità strategiche in materia di gestione integrata dei rifiuti, tutela delle risorse idriche e semplificazione delle procedure autorizzative in campo ambientale. La sfida che ci poniamo è chiara: costruire un modello di sviluppo che sia realmente sostenibile, nella consapevolezza che la salvaguardia dell’ambiente non debba tradursi in un freno alla crescita, bensì in un percorso di accompagnamento fondato su regole certe e su procedure snelle, in grado di garantire certezze e prospettive ai cittadini, alle imprese e agli enti locali. Parallelamente, con la stessa determinazione, stiamo seguendo con grande attenzione i progetti legati alle energie rinnovabili, che rappresentano non solo una leva fondamentale per la transizione ecologica, ma anche un’opportunità concreta di sviluppo e di occupazione per i nostri territori. Insieme al presidente e dell’intera Commissione, siamo inoltre impegnati a rafforzare il sistema di controllo e monitoraggio ambientale nelle aree classificate come Aerca (Aree ad elevato rischio di crisi ambientale), con l’obiettivo di accelerare gli interventi di risanamento e restituire così qualità ambientale e condizioni di sicurezza ai cittadini e alle comunità che vivono in quei territori“.
Settembre sarà un mese importante anche per il suo partito, Fratelli d’Italia. Dopo le inchieste sul presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e sull’assessore al Turismo Elvira Amata che hanno destabilizzato il partito, come riparte adesso FdI?
“Settembre sarà certamente un mese importante per Fratelli d’Italia e per l’intera coalizione di centrodestra. È chiaro che le vicende delle ultime settimane hanno suscitato un certo clamore mediatico, ma noi siamo sempre stati e rimaniamo garantisti e siamo convinti che i processi non debbano celebrarsi sulle prime pagine dei quotidiani, ma nelle aule di giustizia. Le inchieste faranno il loro corso nelle sedi opportune, ma il nostro compito è continuare a governare e dare risposte ai siciliani, come abbiamo fatto fino ad oggi. La forza di Fratelli d’Italia sta nell’unità, nella coerenza e nella capacità di trasformare anche i momenti di difficoltà in occasioni per rilanciare la Sicilia. Noi guardiamo avanti con grande attenzione per quanto ancora resta da fare nell’interesse dei siciliani: ci sono sfide decisive sul piano regionale e nazionale che richiedono responsabilità, visione e concretezza. Il partito, coralmente, esprime l’augurio che i nostri esponenti coinvolti possano chiarire al più presto e nel miglior modo possibile le proprie posizioni. Allo stesso tempo, la nostra mobilitazione non si è mai fermata: la campagna estiva ha portato tra la gente i risultati del Governo Meloni, che continua a lavorare per rafforzare l’Italia e dare risposte ai cittadini“.
All’Ars rappresenta il territorio di Gela. Uno dei problemi principali, che riguarda anche tutta la provincia del Nisseno, è l’emergenza idrica. Che estate è stata e come inciderà l’attivazione, già avvenuto a metà agosto, del dissalatore?
“Come ho sempre affermato, io mi sono impegnato sin dal mio insediamento a rappresentare l’intera provincia di Caltanissetta. Quella che volge al termine è stata senza dubbio un’estate meno drammatica rispetto alla precedente, quando i comuni di Caltanissetta e San Cataldo avevano vissuto una condizione di estrema difficoltà, con i cittadini costretti a convivere con una carenza idrica senza precedenti. L’attivazione del dissalatore, avvenuta a metà agosto, rappresenta un primo passo importante: una risposta immediata alle esigenze della popolazione, che potrà beneficiare di un approvvigionamento più regolare, e una prospettiva concreta di sostegno al comparto agricolo, poiché l’acqua proveniente dalle dighe potrà essere finalmente destinata alla produzione. Ma non possiamo fermarci qui. La vera sfida è strutturale: occorrono investimenti seri e mirati sugli invasi, sulle reti idriche e sulla manutenzione ordinaria e straordinaria. Nel territorio meridionale della provincia di Caltanissetta insistono tre dighe, tra le più compromesse dell’intera Regione. È quindi indispensabile avviare un piano di recupero e messa in sicurezza di tali infrastrutture strategiche. Nel frattempo, è altrettanto necessario accelerare l’attivazione di un sistema efficiente per il riutilizzo delle acque reflue depurate, così da fornire risposte immediate al mondo agricolo. Come rappresentante delle comunità locali, sto lavorando affinché le istituzioni regionali e nazionali riconoscano pienamente l’emergenza e mettano in campo un piano straordinario che garantisca, finalmente, acqua per le famiglie, per le imprese e per il settore agricolo“.
Dalle royalties per la coltivazione di idrocarburi arrivano 10,5 milioni di euro per sette Comuni siciliani. Nei giorni scorsi sono stati pubblicati i decreti e Gela è il Comune a cui sono state affidate la maggior quantità di risorse. Che futuro avrà il settore nel territorio di Gela?
“Le royalties rappresentano una risorsa significativa e il fatto che Gela sia il Comune destinatario delle risorse più consistenti è un riconoscimento del peso che il nostro territorio ha sempre avuto nel settore energetico. Ora la sfida è investire bene queste somme: non possono diventare spesa corrente, ma devono essere destinate a infrastrutture, servizi, ambiente e sviluppo produttivo. Quanto al futuro del settore, Gela deve confermarsi capitale energetica della Sicilia puntando su due direttrici: valorizzare in modo sostenibile le risorse tradizionali e aprirsi con decisione alle rinnovabili e all’innovazione industriale. Solo così creeremo lavoro stabile e prospettive concrete per i giovani“.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link