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Strategia italiana per le tecnologie quantistiche: le 4 direttrici fondamentali


La nuova strategia italiana per le tecnologie quantistiche, approvata dal comitato interministeriale per la transizione digitale il 10 luglio 2025 e presentata ufficialmente dal governo il 30 luglio, segna un passo rilevante nella direzione dell’integrazione tra sicurezza digitale, sovranità tecnologica e competitività industriale.

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L’iniziativa è coerente con il quadro europeo definito dalla Commissione e si inserisce nel più ampio ecosistema della Quantum Europe strategy, con particolare attenzione alla migrazione verso la crittografia post-quantum e allo sviluppo di sistemi quantistici per la protezione delle comunicazioni critiche.

Le 4 direttrici fondamentali della strategia

La strategia si articola su quattro direttrici fondamentali:

  • rafforzare la ricerca scientifica e le infrastrutture quantistiche nazionali;
  • sostenere l’industrializzazione delle tecnologie emergenti;
  • favorire la formazione di nuove competenze specialistiche;
  • garantire la sicurezza nazionale attraverso soluzioni quantum-safe.

Il percorso è frutto del coordinamento istituzionale tra il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, il ministero dell’Università e della Ricerca, il ministero delle Imprese e del Made in Italy, il ministero della Difesa, il ministero degli Affari Esteri e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.

La prima direttrice

Nel dettaglio, la prima linea d’azione mira a consolidare le eccellenze italiane nella ricerca quantistica, supportando laboratori, centri di prova, progetti sperimentali e partenariati strategici.

Il potenziamento delle infrastrutture di ricerca si accompagna a una governance
multilivello, con sinergie tra università, enti pubblici, poli tecnologici e aziende.

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È previsto un incremento progressivo degli investimenti pubblici e una spinta alla partecipazione italiana ai bandi europei, in particolare attraverso i programmi Horizon Europe e Digital Europe.

Seconda direttrice

La seconda direttrice della strategia guarda alla transizione industriale e alla valorizzazione delle tecnologie quantistiche come leva di sviluppo per il tessuto produttivo.

Sono previsti strumenti di incentivo per le imprese attive nella filiera quantistica, comprese startup deep-tech e piccole e medie imprese.

L’obiettivo è rendere disponibili soluzioni scalabili per il settore manifatturiero, l’energia, la sanità e le telecomunicazioni.

Il piano promuove inoltre l’integrazione tra tecnologie quantistiche, edge computing, intelligenza artificiale e supercalcolo, anche mediante la creazione di ambienti di test in data center certificati.

La terza direttrice

La terza direttrice punta alla formazione e allo sviluppo di competenze specialistiche.

Si sostengono percorsi accademici mirati, tra cui corsi di laurea magistrale, master interuniversitari e dottorati industriali. La strategia prevede inoltre il rafforzamento dei programmi di upskilling per i professionisti dell’ICT e la formazione avanzata per la pubblica amministrazione.

L’obiettivo è costituire una comunità tecnico-scientifica capace di affrontare le sfide emergenti, trattenendo i talenti e incentivando la collaborazione tra ricerca e industria.

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La quarta linea d’azione della strategia italiana tecnologie quantistiche

Il fulcro cyber dell’intero impianto strategico è rappresentato dalla quarta linea d’azione: la protezione della sicurezza nazionale mediante la transizione verso la crittografia post-quantum.

In questa prospettiva, si pone grande attenzione all’adozione di algoritmi resistenti agli attacchi portati da computer quantistici, anche se eseguiti su hardware classico.

La strategia recepisce pienamente le indicazioni della raccomandazione europea “Towards a coordinated approach to the transition to post-quantum cryptography” del 2023, e si allinea alle dichiarazioni congiunte adottate in sede Ue per la promozione di un approccio coordinato alla transizione crittografica.

I rischi per la sicurezza nazionale

Il rischio che i dati cifrati oggi con algoritmi classici vengano raccolti e conservati in attesa che in futuro diventino decifrabili da tecnologie quantistiche (“harvest now, decrypt later”) viene riconosciuto come minaccia concreta alla sicurezza nazionale.

Per questo motivo, la migrazione verso algoritmi quantum-safe rappresenta un’esigenza prioritaria per garantire la confidenzialità delle informazioni a lunga conservazione, in particolare quelle strategiche e rilevanti per le infrastrutture critiche, la difesa, la diplomazia e il settore sanitario.

Il gruppo interministeriale per la strategia italiana tecnologie quantistiche

A supporto del percorso di attuazione, la strategia prevede l’istituzione di un gruppo interministeriale per la sicurezza quantistica, con funzioni di indirizzo e coordinamento.

Questo organismo ha il compito di monitorare i progressi della migrazione alla crittografia post-quantum, armonizzare le iniziative nazionali con quelle europee e definire le priorità di investimento in base agli scenari evolutivi della minaccia.

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A tale gruppo si affianca un comitato tecnico‑scientifico con ruolo consultivo, incaricato di fornire valutazioni sulle tecnologie emergenti, validare le soluzioni adottate e contribuire all’elaborazione delle roadmap operative.

L’estensione alle tecnologie abilitanti

La strategia non si limita alla dimensione algoritmica ma prevede anche un’estensione alle tecnologie abilitanti. Tra queste, viene promossa la distribuzione quantistica delle chiavi (Quantum Key Distribution, QKD), quale soluzione teoricamente sicura basata sui principi della meccanica quantistica.

La strategia considera la QKD come uno strumento complementare alla crittografia post-quantum, da valutare in architetture ibride, pur senza entrare nei dettagli delle sue eventuali criticità operative, che non risultano esplicitate nei documenti ufficiali.

Il ruolo dell’ACN

La posizione italiana nel panorama europeo si rafforza anche grazie al ruolo dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, coinvolta attivamente nella definizione di requisiti di sicurezza per i sistemi quantum-safe, nell’identificazione delle minacce future e nella validazione dei protocolli di migrazione crittografica.

L’ACN rappresenta un punto di raccordo tra mondo accademico, istituzioni pubbliche e imprese, con il compito di assicurare che l’intero ecosistema sia coerente con gli standard internazionali emergenti, in particolare quelli definiti dal National Institute of Standards and Technology (NIST), dall’ETSI e dall’Enisa.

Le criticità strutturali del sistema Paese

Il documento strategico prende inoltre atto di alcune criticità strutturali che caratterizzano il sistema Paese.

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Tra queste, si segnalano in modo generale il basso livello di investimenti pubblici e privati nel settore quantistico nel triennio 2021‑2024, le difficoltà di accesso al capitale di rischio per le startup italiane in ambito deep-tech e la presenza limitata di laboratori industriali in grado di sperimentare soluzioni quantistiche su scala.

A ciò si aggiunge la difficoltà di attrarre e trattenere talenti scientifici, spesso costretti a rivolgersi ad atenei e centri di ricerca internazionali per carenza di opportunità professionali competitive sul territorio nazionale.

Il modello integrato della strategia italiana per le tecnologie quantistiche

In sintesi, la Strategia Italiana per le Tecnologie Quantistiche propone un modello integrato che coniuga sicurezza, sovranità digitale e innovazione.

La capacità di tradurre l’impianto strategico in azioni misurabili, concrete e sostenibili rappresenta la sfida decisiva per consolidare il posizionamento dell’Italia nell’economia quantistica globale e proteggere il sistema Paese da minacce emergenti sul piano digitale.



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