PIOMBINO. Quattro ordini del giorno approvati alla Camera riguardano da vicino Piombino e il polo siderurgico. Tre sono del Pd, uno di Fabrizio Rossi, deputato di Fratelli d’Italia. Ordini del giorno che, di fatto, vanno a rafforzare quanto già scritto nell’accordo di programma firmato il 10 luglio scorso.
Viene da chiedersi a cosa serva ribadire quanto già firmato ma, in realtà, qualche nodo ancora da sciogliere c’è.
Perché a fronte di un finanziamento del contratto di sviluppo per tutela ambientale per il quale il Ministero delle imprese e del made in Italy ha già individuato le risorse per l’importo complessivo massimo richiesto di 323.921.500 euro, ancora non si sa dove siano i 157 milioni necessari per l’adeguamento del porto di Piombino.
Nell’accordo di programma c’è il dettaglio dei costi e dell’intervento, ma non si capisce chi metta i soldi. Non è un dettaglio.
L’accordo di programma infatti recita
«Per assicurare il conseguimento delle finalità, qualificate di straordinaria necessità e urgenza, ai sensi del decreto-legge 26 aprile 2013, n. 43, convertito con modificazioni dalla legge 24 giugno 2013, n. 71, in ordine al completamento degli interventi di implementazione infrastrutturale del porto di Piombino, le parti pubbliche riconoscono la competenza della realizzazione degli stessi al commissario straordinario che si avvale, in qualità di soggetto attuatore, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale»
«Per garantire l’intera operatività del sito nell’interesse ad una sua complessiva riqualificazione e riconversione, le parti pubbliche sottoscrittrici si impegnano:
- a. alla realizzazione nel porto di Piombino dei lavori di tombamento degli specchi acquei nonché di quelli ulteriori necessari per l’infrastrutturazione delle aree portuali
- b. a dotare la parte commerciale ovvero industriale del porto di Piombino di idonea accessibilità lato mare (con profondità di almeno -13/ -15 metri) e lato terra, nonché di idoneo collegamento ferroviario per consentire l’implementazione del piano di impresa che sarà presentato all’Autorità di Sistema Portuale
- c. se necessario, ad effettuare il procedimento di adeguamento tecnico funzionale del Piano regolatore portuale del porto di Piombino per consentire la realizzazione del piano di impresa funzionale al progetto
- La dotazione finanziaria complessiva necessaria alla copertura degli interventi è pari a complessivi euro 157.000.000 al netto del collegamento ferroviario, sulla base del costo stimato dei singoli interventi di seguito rappresentato».
Adeguamento del porto che dovrà essere compatibile con la presenza del rigassificatore che, piombinesi, comitati e Amministrazione si mettano l’anima in pace, pare destinato a restare ancora a lungo a Piombino. Ipotesi che non scontenta tutti, anzi.
Al di là delle mozioni in Regione e delle parole di Giani l’impressione chiara è che a Vado non ci andrà mai. E un’altra location non è neppure ipotizzata. Staremo a vedere.
Come detto tre ordini del giorno presentati dal Partito Democratico, a firma dei deputati Marco Simiani, Laura Boldrini, Federico Gianassi e Christian Di Sanzo, sono stati accolti dal Governo nella seduta della Camera del 31 luglio 2025. Si tratta di tre atti distinti ma fortemente connessi, che riguardano da vicino il futuro industriale, infrastrutturale e occupazionale del polo siderurgico di Piombino.
I testi, approvati con parere favorevole del sottosegretario Bergamotto per il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, intervengono su tre ambiti fondamentali: le concessioni demaniali, la banchina Metinvest e le infrastrutture portuali e la profonda crisi della Liberty Magona.
L’equo indennizzo sulle concessioni demaniali
Il primo ordine del giorno richiama il Governo all’impegno di colmare la lacuna normativa sull’equo indennizzo in caso di subentro in concessioni industriali su aree demaniali, come previsto dall’accordo di programma firmato il 10 luglio 2025. Una misura cruciale per garantire certezza agli investitori e promuovere la riqualificazione dei siti industriali pubblici.
La banchina Metinvest e le infrastrutture portuali
Il secondo ordine del giorno impegna l’esecutivo a rispettare quanto previsto nell’accordo di programma per Piombino, a partire dalla realizzazione della nuova banchina da 157 milioni di euro, indispensabile non solo per il progetto Metinvest, ma per lo sviluppo complessivo del porto. L’atto ribadisce la necessità che le concessioni portuali rispecchino l’interesse pubblico e le nuove esigenze produttive del territorio.
La crisi della Liberty Magona
Il terzo ordine del giorno affronta la difficile situazione di Liberty Magona. Il Governo viene sollecitato a monitorare l’evoluzione della crisi, a sostenere il processo di acquisizione da parte di nuovi soggetti industriali e a inserire il rilancio del polo siderurgico di Piombino all’interno di una strategia industriale nazionale, con strumenti di reindustrializzazione e salvaguardia occupazionale.
«Si tratta di un risultato importante per Piombino – commentano i firmatari – che testimonia l’impegno concreto del Partito Democratico per il futuro industriale della città, oltre la propaganda e gli annunci. Ora il Governo ha il dovere di dare seguito agli impegni assunti, con atti e risorse, per garantire sviluppo, lavoro e sostenibilità nel lungo periodo».
«Questo traguardo – scrivono i segretari del Pd Elba Val di Cornia Simone De Rosas e di Piombino Fabio Cento – è frutto di un importante lavoro di coordinamento tra il Partito Democratico a livello nazionale e il gruppo dirigente locale, che ha saputo costruire una proposta solida, condivisa e coerente con le esigenze del territorio. È la dimostrazione che quando la collaborazione politica supera gli steccati e si concentra sulle soluzioni, arrivano risultati concreti».
«Il Partito Democratico continuerà a lavorare, dentro e fuori dal Parlamento, per accompagnare il rilancio del polo industriale e portuale di Piombino, nell’interesse dei lavoratori, della comunità locale e dell’intero sistema produttivo nazionale».
Rossi: «Il Governo si impegna a mantenere alti livelli occupazionali»
Fabrizio Rossi, deputato grossetano di Fratelli d’Italia, invece, ha presentato un ordine del giorno incentrato sui livelli occupazionali e la produzione industriale.
«Oggi alla Camera dei deputati abbiamo approvato il Dl ex Ilva, un provvedimento fondamentale per il futuro della siderurgia italiana. In questa cornice ho presentato un Ordine del Giorno, accolto e approvato dal Governo, che riguarda da vicino il polo siderurgico di Piombino, una delle realtà produttive più importanti e strategiche per la Toscana e per l’intero Paese».
«Il mio ordine del giorno – prosegue Rossi – impegna il Governo a valutare, in sinergia con le amministrazioni locali e regionali della Toscana, tutte le iniziative utili a garantire alti livelli occupazionali e di produzione industriale, sostenendo il rilancio del comparto siderurgico e assicurando al comune di Piombino la più ampia tutela. Si tratta di un passo concreto che certifica l’impegno delle istituzioni nel dare un futuro certo a lavoratori e famiglie, dopo anni di incertezze e difficoltà».
«Il provvedimento approvato, che interviene a sostegno dei quattro poli siderurgici nazionali – Taranto, Genova, Piombino e Terni – commenta Rossi – introduce strumenti di incentivazione economica e tecnologica, bonifica ambientale e tutela occupazionale, garantendo un quadro stabile di sviluppo industriale».
«In particolare per Piombino – sottolinea Rossi – questo rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di rilancio. Grazie all’accordo quadro per il passaggio della forza lavoro tra Jsw Steel Italy e Metinvest Adria, fortemente sostenuto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy e dal ministro del Lavoro, viene assicurata la continuità occupazionale e si pongono le basi per un futuro industriale e sostenibile dell’area».
«La siderurgia toscana è un settore strategico che deve tornare a essere protagonista. Con questo Dl e con l’impegno assunto dal Governo su Piombino, compiamo un passo decisivo per garantire sviluppo, occupazione e prospettive concrete al nostro territorio».
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