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Notizie – Bonus ristrutturazioni senza residenza è possibile?


Bonus ristrutturazioni senza residenza: in quali casi spetta la detrazione del 50%

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Il bonus ristrutturazioni al 50% è una vantaggiosa detrazione fiscale che consente di rinnovare un immobile, eseguire interventi di efficientamento energetico e molto altro ancora. È disponibile sia sulla prima casa che sulla seconda, ma a condizioni differenti per quanto riguarda le aliquote detraibili.

Ma cosa succede se chi intende ristrutturare l’immobile ha la propria residenza altrove? L’Agenzia delle Entrate con la Circolare 8/E ha confermato la possibilità di beneficiare del bonus al 50% anche senza residenza, nel rispetto di alcuni requisiti imprescindibili. Questa novità amplia i beneficiari della misura, in attesa di sapere le novità del bonus per il 2026.

Bonus ristrutturazioni senza residenza: la conferma dall’Agenzia delle Entrate

Confermato per tutto il 2025, il bonus Ristrutturazioni consiste nella detrazione Irpef del 50% sulla prima casa e del 36% sulla seconda, su una spesa massima di 96.000 euro.
Si tratta indubbiamente di un’agevolazione fiscale molto vantaggiosa, che permette di ristrutturare in modo sostanziale gli immobili, con interventi di miglioramento energetico, sostituzione degli infissi, revisione degli impianti e altro ancora. Nel lungo elenco di lavori ammessi, tuttavia, non compaiono quelli di manutenzione ordinaria (per i quali non è previsto alcun bonus).

In merito ai beneficiari, l’Agenzia delle Entrate ha confermato che il bonus ristrutturazioni al 50% è valido nel caso in cui il contribuente trasferisca la propria residenza solo una volta terminati i lavori.

Ciò vuol dire in altre parole che non è obbligatorio risultare residenti nell’immobile al momento dell’avvio degli interventi di ristrutturazione. Ma c’è una condizione necessaria per ottenere la detrazione del 50%: l’immobile che ha subito gli interventi deve essere destinato ad abitazione principale entro la data di presentazione della Dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui si vuole usufruire della detrazione.

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A stabilirlo è la Circolare 8/E del 2024, in linea con quanto precedentemente previsto per il Superbonus. Dunque è sufficiente risultare proprietari al momento dell’inizio dei lavori e adibire successivamente l’immobile come “prima casa”.

Come funziona il bonus ristrutturazioni per i familiari

Sempre l’Agenzia delle Entrate, chiarisce che il concetto di “abitazione principale” comprende l’ipotesi in cui nella casa risiedono i familiari del contribuente come coniugi, figli o genitori, a condizione che il proprietario non possieda un’altra casa.

L’agevolazione fiscale, quindi, è valida se l’immobile ristrutturato è abitato dalla famiglia, mentre il proprietario abita in un immobile che non sia di sua proprietà.

In questo modo l’Agenzia delle Entrate amplia la platea dei beneficiari del bonus casa senza però eliminare il vincolo di unicità dell’abitazione principale.

Tempistiche da rispettare

Attenzione al fattore temporale: per ottenere la detrazione al 50% è necessario che il proprietario trasferisca la residenza prima della presentazione della Dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui si iniziano a detrarre le spese.

Dopo tale data, si rischia di perdere la detrazione al 50% e passare al regime del 36%, previsto per le seconde case.

Bonus Ristrutturazioni al 50% in condominio

Discorso analogo per le abitazioni in condominio. L’aliquota massima al 50% può essere riconosciuta solo se l’appartamento oggetto dei lavori è “prima casa”. Anche in questo caso, la residenza non deve risultare al momento dell’avvio dei lavori, ma è fondamentale che sia stata trasferita entro la fine degli interventi.

Questa regola vale anche nei nei condomini minimi e parziali o negli edifici interamente di proprietà di un solo soggetto.

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Pertinenze e box auto

Il bonus ristrutturazioni è previsto per gli interventi che riguardano le pertinenze, come cantine e box auto. In questo caso, tuttavia, è necessaria la presenza di un vincolo diretto di pertinenza con l’immobile principale inoltre, tale vincolo, deve essere già presente al momento dell’avvio dei lavori.

Che succede se si cambia casa

Una volta ottenuta la detrazione, la si conserva anche in caso di trasferimento in un altro immobile con relativo spostamento della residenza. Vuol dire che il contribuente può continuare a detrarre le spese sostenute per le ristrutturazioni per tutte le annualità residue, anche se l’abitazione venga destinata ad uso diverso.

La Circolare dell’Agenzia delle Entrate prevede espressamente quanto segue:

Qualora siano rispettati i requisiti per accedere alla maggiorazione dell’aliquota di detrazione per gli interventi sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale, se nel corso dei successivi periodi d’imposta di fruizione della detrazione l’immobile non è più destinato ad abitazione principale, il contribuente può continuare a beneficiare dell’aliquota maggiorata.

FAQ: Bonus ristrutturazioni senza residenza

Chi non può usufruire del bonus ristrutturazioni?

Il bonus ristrutturazioni al 50% o al 36% non spetta a coloro che non sono soggetti all’IRPEF o che non detengono un titolo idoneo sull’immobile oggetto dei lavori. Inoltre può beneficiare del bonus soltanto chi sostiene le spese per gli interventi di riqualificazione edilizia.
Non hanno diritto al bonus le imprese di costruzione, vendita e ristrutturazione edilizia per interventi di riqualificazione energetica su immobili merce.

Quali sono le aliquote del bonus ristrutturazione 2025 per la prima casa?

A partire dal 2025 è stata inserita una differenziazione tra l’aliquota prevista per la prima casa e per le altre. Nel caso di ristrutturazione dell’abitazione principale, la detrazione Irpef è pari al 50%, invece per le seconde scende al 36%. In entrambi i casi la spesa massima su cui calcolare la detrazione è di 96.000 euro.

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