Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Accordo Confindustria-Intesa Sanpaolo, 2,5 mld di finanziamenti per la Liguria


Due miliardi e mezzo di euro di finanziamenti sono messi a disposizione della Liguria da Intesa Sanpaolo nell’ambito del nuovo Accordo quadriennale tra Confindustria e la banca per la crescita delle imprese italiane, annunciato lo scorso gennaio dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e da Carlo Messina, consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo. L’incontro territoriale di presentazione dell’accordo si è svolto oggi nella sede di Confindustria Genova.

La tua casa è in procedura esecutiva?

sospendi la procedura con la legge sul sovraindebitamento

 

Il programma nazionale congiunto mette a disposizione finanziamenti per 200 miliardi di euro fino al 2028, di cui 2,5 miliardi di euro per le imprese della Liguria, per rilanciare lo sviluppo del sistema produttivo e cogliere le opportunità di Transizione 5.0 e I.A., integrando così le risorse già stanziate dalla banca per la realizzazione degli obiettivi del Pnrr.

Andrea Perusin

Andrea Perusin, direttore regionale Piemonte Sud e Liguria della Banca dei Territori Intesa Sanpaolo, spiega: «In Liguria, l’ampia diversificazione della produzione e dei mercati di sbocco dell’export mitiga le incertezze legate al contesto geopolitico e commerciale globale: ne abbiamo evidenza anche dai nostri gestori, che ogni giorno dialogano con le oltre 30.000 imprese clienti in regione. Economia del mare e cantieristica navale, raffinazione dei prodotti petroliferi, siderurgia, meccanica, ma anche un sistema agro-alimentare di elevata qualità e un turismo su cui puntare per ottime prospettive di crescita sono i punti di forza peculiari di questo territorio. Il futuro si gioca sulla transizione digitale, sostenibile ed energetica, ambito in cui la Liguria vanta eccellenze di altissimo livello, e può avvalersi della presenza del polo ICT di Genova, driver di innovazione e stimolo. Intesa Sanpaolo come sempre è pronta per fare da volano all’economia locale: abbiamo sviluppato un programma di soluzioni per accompagnare gli investimenti delle imprese di ogni dimensione e favorirne la crescita, e anche grazie al rinnovato accordo con Confindustria, che per la Liguria mette a disposizione 2,5 miliardi di euro, rafforzeremo ancora il sostegno al sistema produttivo».

Umberto Risso

«Tutti i settori di attività sui quali si focalizza l’azione dell’accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo – precisa Umberto Risso, presidente di Confindustria Genova – si caratterizzano per una presenza significativa di pmi di filiera alle quali, per essere competitive sul mercato e “compliant” con le grandi aziende loro partner, è richiesto un impegno crescente in termini di investimenti in nuove tecnologie, in organizzazione, in formazione, con obiettivi ambiziosi che difficilmente possono essere raggiunti in mancanza di una solida struttura patrimoniale e finanziaria. Il protocollo firmato oggi declina sul nostro territorio e a beneficio delle aziende associate a Confindustria Genova un’opportunità di partnership banca-impresa che non solo poggia su una disponibilità importante di risorse, ma anche su una conoscenza profonda del tessuto economico della nostra regione, assicurando così interventi mirati ed efficaci».

Lo scenario ligure

Romina Galleri, economista del Research Department di Intesa Sanpaolo, ha così illustrato lo scenario macroeconomico locale.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

“Il contesto attuale è caratterizzato da grande incertezza, legata a tensioni geo-politiche, ai numerosi conflitti in corso e alla discontinuità della politica commerciale statunitense. In particolare, gli sviluppi del conflitto in Medio-Oriente, in caso di escalation, potrebbero avere impatti significativi sui mercati dell’energia.

Sul fronte dazi, i continui stop-and-go del governo statunitense condizionano l’evoluzione del commercio mondiale. L’impatto sul sistema manifatturiero italiano potrebbe essere mitigato dalle strategie di diversificazione delle imprese riguardanti i mercati di sbocco dell’export italiano.

L’Italia, insieme alla Germania, è l’economia europea più esposta sul mercato USA: gli Stati Uniti assorbono il 10,4% dell’export italiano. Anche la Liguria e la provincia di Genova hanno forti legami con il mercato statunitense (è indirizzato verso questo mercato il 9,3% dell’export ligure e il 9,5% dell’export genovese), ma il peso dell’export verso gli USA sul valore aggiunto è piuttosto basso (1,4% per la Liguria e 1,3% per Genova, vs 3,3% media italiana). Questo dato è mitigato dalla forte diversificazione produttiva del territorio (in cui i servizi e in particolare il turismo assumono un ruolo di primo piano) e anche dalla forte diversificazione dei mercati di sbocco dell’export, la più alta in Italia sia considerando l’ambito regionale che provinciale.

Il settore che esprime le maggiori vendite in valore e in termini di incidenza verso il mercato statunitense è la cantieristica navale, tipicamente caratterizzata da forti oscillazioni per via della produzione e consegna basata su grosse commesse. Il peso del mercato statunitense per la cantieristica genovese è storicamente elevato, ma in particolare negli ultimi anni ha raggiunto livelli molto elevati (era al 93% nel 2023, momento di massimo, e si è attestato al 78% nel 2024). Oltre a navi e imbarcazioni, i settori esportatori della provincia di Genova strettamente più legati al mercato statunitense sono: elettronica, agro-alimentare, articoli sportivi e cosmetica/detergenza, con un peso degli Stati Uniti sul totale esportato rispettivamente del 14,6%, del 15%, del 16,7% e del 41,6%. Gli altri settori si collocano tutti in linea o al di sotto della media territoriale del 9,5%.

Da un’indagine interna di Intesa Sanpaolo che ha coinvolto gli specialisti a supporto dei processi di internazionalizzazione, tra le scelte strategiche delle imprese emergono la ricerca di nuovi clienti e fornitori in nuovi mercati e l’anticipo delle vendite e delle consegne negli Usa. Ma è soprattutto la leva della qualità che può rappresentare un valido strumento per mantenere quote di mercato oltreoceano, in quanto rende i prodotti meno sostituibili e maggiormente apprezzati da una fascia di clientela alto spendente. Le imprese si stanno focalizzando anche su una riorganizzazione della struttura produttiva e distributiva.

Tra i mercati più promettenti, sempre da quanto rilevato dalla survey, emergono alcuni paesi del Medio Oriente, come Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, per la presenza di consumatori alto spendenti, l’India per le prospettive di crescita, il Nord-Africa che viene visto positivamente, oltre per le prospettive di crescita, anche per la bassa concorrenza, e il Sud America.

La Liguria e la provincia di Genova sono ben posizionate per cogliere queste opportunità. I flussi di export della provincia di Genova sono cresciuti negli ultimi 15 anni e nel 2023 è stato raggiunto il massimo storico (6,5 miliardi); nonostante il calo registrato nel 2024 (-38%, per via della conclusione di importanti commesse statunitensi di cantieristica navale) l’export si è mantenuto su livelli molto elevati e ha superato i 4 miliardi. Tra i nuovi mercati in cui la crescita dell’export è stata maggiore tra il 2008 e il 2014 vi sono: Cina (soprattutto macchine di impiego generale), Azerbaigian (prevalentemente meccanica ed elettrotecnica) e Arabia Saudita (prodotti derivati dalla raffinazione del petrolio).

Diversificare export e approvvigionamenti sono le due priorità alla luce dell’evoluzione dello scenario geo-politico, ma in prospettiva sarà importante anche puntare sugli investimenti in digitalizzazione e sostenibilità. Tra il 2019 e il 2024 gli investimenti in Italia sono aumentati del 32,8%, più che recuperando il gap di crescita accumulato nel periodo tra il 2008 e il 2019.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

I processi di innovazione hanno un’importanza cruciale: le imprese del territorio hanno già intrapreso un percorso strutturato di innovazione, investendo sia in tecnologie 4.0 sia in soluzioni orientate alla sostenibilità e alla decarbonizzazione. Dalle elaborazioni realizzate dal Research Department di Intesa Sanpaolo emergono gli impatti positivi della twin-transition su crescita e produttività delle imprese”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Conto e carta

difficile da pignorare