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IV del Blue Forum: l’Italia punta sul mare come leva strategica per il futuro


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Giovanni Acampora, presidente di Assonautica Italiana

Si è concluso venerdì scorso a Roma, presso la sede di Unioncamere, il IV Summit nazionale sull’economia del mare – Blue Forum. Al centro del confronto, la necessità di un nuovo approccio strategico per valorizzare il potenziale della Blue Economy italiana, in vista della pianificazione marittima nazionale 2026–2028.

Durante i tre giorni di lavori, è emersa l’urgenza di costruire una governance più chiara, fondata su semplificazione normativa, investimenti mirati, innovazione tecnologica e valorizzazione del capitale umano. I dati del XIII Rapporto nazionale sull’economia del mare 2025 a cura di Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne – Unioncamere – OsserMare, parlano chiaro: 232.841 imprese, oltre un milione di posti lavoro, e un valore aggiunto pari all’11,3% del PIL. Numeri che confermano il peso crescente del comparto, in particolare nel Mezzogiorno.

“Dobbiamo riconoscere al mare un ruolo centrale nelle strategie economiche nazionali,” ha affermato Giovanni Acampora, presidente di Assonautica Italiana, Si.Camera e Camera di Commercio Frosinone Latina, mentre Andrea Prete, presidente di Unioncamere, ha evidenziato come il settore abbia registrato una crescita del 2% nel numero di imprese tra il 2022 e il 2024, a fronte di un calo generale del 2,4%.

Il ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci ha ricordato l’importanza della nuova struttura di governo dedicata al mare, mentre Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha definito la Blue Economy “un asset strategico al pari della space economy.” Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo ha sottolineato come “l’Italia sia la terza economia blu d’Europa: ora dobbiamo trasformare questo primato in leadership concreta,” e Raffaele Fitto, vice presidente della Commissione ruropea, ha ribadito l’impegno dell’Ue per uno sviluppo marittimo sostenibile attraverso il Pnrr e riforme strutturali.

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[post_content] => Nuovi record operativo e finanziario nell’esercizio 2024 di Starhotels, che si è concluso con ricavi totali per 314,8 milioni di euro, in crescita del 2,8% rispetto al 2023; ebitda per 102,7 milioni, pari al 32,6% dei ricavi e un utile netto di 34,3 milioni, pari al 10,9% dei ricavi, con un incremento del 9% rispetto al 2023.

A perimetro costante, senza considerare le ristrutturazioni che hanno ridotto la disponibilità di alcune strutture, i ricavi sarebbero stati pari a 312,5 milioni e l’ebitd a €104,5 milioni, con incrementi rispettivamente del 6,2% e del 4,3% rispetto al 2023. 

«Il 2024 conferma la solidità del nostro modello di business e la capacità di generare crescita anche in scenari complessi – ha commentato Elisabetta Fabri, presidente e ad di Starhotels -. Il miglior utile della nostra storia, mantenendo margini di eccellenza. Questa performance ci proietta verso una fase di espansione ambiziosa, con l’obiettivo di guidare l’evoluzione dell’ospitalità italiana di alto livello e qualità.”

Il gruppo imprime quindi un’accelerata ai piani di espansione: recentemente è stato finalizzato un finanziamento di 350 milioni di euro di durata decennale, riducendo il precedente di €460 di durata quinquennale. L’operazione consente a Atarhotels di dotarsi di una maggiore efficienza finanziaria e destinare i fondi al miglioramento dell’attuale portafoglio immobiliare, all’acquisizione di nuove strutture alberghiere e alla stipula di nuovi contratti di gestione con la formula lease e management.
Novità 2025
L’estate 2025 vede protagoniste due inaugurazioni: l’Hotel Gabrielli a Venezia, storico albergo in Riva degli Schiavoni, che riaprirà come 5 stelle con 66 camere e suite dopo un eccezionale restauro conservativo.

Teatro Luxury Apartments a Firenze: uno dei più grandi progetti di recupero e sviluppo immobiliare della città realizzato da Hines e Blue Noble, due realtà del settore immobiliare internazionale, insieme a Savills Investment Management Sgr, gestore del fondo “Future Living”. Il progetto offrirà una nuova proposta residenziale di 156 unità di altissima gamma. 
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[post_content] => Itabus rafforza i collegamenti verso le più richieste destinazioni leisure dell’estate, con un particolare focus sulle destinazioni balneari.

Nel dettaglio: 6 nuovi collegamenti da e per Gallipoli (collegata con Roma, Napoli e Salerno), aumento dei servizi verso la Calabria (località quali Sibari e Crotone), raddoppiati i collegamenti diretti per Messina e Catania da 4 a 6, introdotti 2 viaggi ogni giorno sulla costa Adriatica con fermate a Cattolica, Riccione e Rimini, 2 servizi quotidiani con Pompei e Sorrento dalle principali città italiane (come Torino, Milano, Bologna, Roma).

La società, parte del Gruppo Italo, ad oggi conta su una flotta di 100 bus, 80 servizi quotidiani e 126 località collegate da Nord a Sud, oltre alle mete europee connesse.

Itabus conferma poi i collegamenti tra le principali città italiane e gli aeroporti di Roma Fiumicino, Roma Ciampino, Milano Malpensa, Bergamo Orio Al Serio, Venezia Marco Polo e Catania Fontanarossa. Invece, sul fronte marittimo, (in sinergia con Italo) Itabus serve i porti di Napoli, Venezia e Civitavecchia in connessione con le navi di Msc Crociere.

«L’estate appena iniziata sta facendo registrare una grande voglia di Italia. Turisti da tutto il mondo arrivano e vogliono visitare le nostre città e raggiungere le nostre coste – commenta Francesco Fiore, amministratore delegato di Itabus -. Abbiamo attivato questi nuovi servizi proprio per portare i viaggiatori nelle località maggiormente richieste. Abbiamo connessioni con treni e navi, raggiungiamo le principali stazioni dell’Alta Velocità, i maggiori aeroporti italiani e porti strategici per tutto l’indotto crocieristico. Stiamo crescendo in Italia ed in Europa, soddisfacendo le esigenze dei passeggeri». 
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[post_content] => Non si arresta l’andamento negativo dei flussi turistici verso gli Stati Uniti: gli ultimi dati elaborati dal National Travel and Tourism Office indicano che nel mese di giugno i visitatori provenienti da oltreoceano sono diminuiti del 3,4% rispetto all’anno precedente.

Con 2,8 milioni di viaggiatori stranieri a giugno, la cifra rappresenta solo l’80% dei livelli del 2019. Il dato relativo all’estero esclude i visitatori provenienti da Canada e Messico.

Lo scorso mese, tra i 20 principali mercati in entrata, 11 hanno registrato una flessione: l’Ecuador, la Corea del Sud e l’Australia hanno registrato le diminuzioni più significative, con un calo rispettivo del -14,1%, -10,7% e -10,2%. Anche gli arrivi dall’Europa occidentale – una delle principali regioni di provenienza degli Stati Uniti – sono diminuiti del -2,5% a giugno.

Tutti i Paesi scandinavi hanno registrato una diminuzione a doppia cifra.  Non sorprende in particolare che il numero di danesi sia in caduta libera dopo la recente posizione degli Stati Uniti sulla Groenlandia. Gli arrivi dalla Danimarca sono diminuiti del -17,8%. Anche i turisti provenienti da Norvegia, Svezia e Finlandia sono crollati rispettivamente del -13,9%, -12,8% e -12,7%.

Il trend negativo include anche i macro mercati di Regno Unito, Germania e Francia hanno registrato cali rispettivi del -1,1%, -3,7% e -5,5%. Anche i viaggiatori provenienti dalla Polonia sono calati del -3,8%.

Ad essere in controtendenza sono invece i risultati di Italia e Spagna, che a giugno hanno fatto registrare un incremento dei visitatori rispettivamente del +3,4% e del +2,1%.

Il dato a consuntivo del primo semestre 2025 evidenzia un totale di 15,92 milioni di visitatori stranieri negli Stati Uniti, pari ad una flessione dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. 
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«L’Italia ha un grande appeal a livello internazionale nel settore dell’hotellerie di lusso. Tante le aperture in programma, i brand in arrivo e le novità, che consentiranno al nostro paese di raggiungere il livello che merita e di rispondere a una domanda potenziale che, ancora, non riuscivamo a coprire».

È quanto evidenzia Mauro Santinato, presidente di Teamwork Hospitality e ideatore della Luxury Hospitality Conference, nel cui ambito è nato il Best Luxury Hotel Awards. Santinato aggiunge poi che «la grande potenzialità del nostro paese è dimostrata dalla recente riapertura dell’Aman Rosa Alpina di San Cassiano, del W Florence di Marriot, del Romeo Roma firmato Zaha Hadid Architects, del luxury boutique Hotel Goethe, sempre nella capitale e di tanti alberghi 5 stelle – anche indipendenti – oltre che l’avvio di numerosi progetti annunciati. Abbiamo ancora molte aree che possono esprimere e cogliere queste opportunità.

Lo ha dimostrato il matrimonio di Bezos in laguna a fine giugno scorso: la meravigliosa Venezia non sarebbe stata scelta se non ci fossero degli alberghi di lusso. Il suo contesto di ospitalità le ha consentito di accogliere 200 ospiti prestigiosi. Questo ci deve incoraggiare a guardare al futuro del nostro sistema: perché il lusso fa da locomotiva e da traino per tutto il resto: laddove arrivano alberghi di lusso si alza immediatamente tutto il livello. Un albergo di lusso è un laboratorio che rilascia sul territorio un valore aggiunto: competenze, esperienze, professionalità… Anche l’arrivo di catene internazionali porta esperienze e know-how.

L’apertura a Firenze del Collegio alla Querce, della statunitense Auberge Resort Collection, dimostra che il nostro paese può esprimere anche nel lusso lo stesso potenziale e ingegno che esprimiamo nella moda, nel design, nella gioielleria e in tutti gli ambiti del lusso. La crescita è costante se si pensa a quanti alberghi hanno aperto e continuano ad aprire: nel biennio 2025/2026 sono annunciate una trentina di nuove aperture. E se in passato la crescita si concentrava solo nelle grandi città turistiche – le big-four Roma, Milano, Firenze e Venezia – oggi le catene internazionali guardano anche a destinazioni secondarie. C’è interesse per le destinazioni leisure e di vacanza: per il mare come per i laghi, quello di Como, il Lago Maggiore e il Lago di Garda, dove sono in via di realizzazione 5 nuovi progetti 5 stelle.

Ritengo sia un ottimo segnale. Faccio questo lavoro da 40 anni e non ho mai sentito il fermento di questi ultimi anni. Il prossimo 30 di ottobre faremo la quinta edizione della Luxury Hospitality Conference, a cui parteciperanno oltre 60 relatori internazionali e nell’ambito della quale verranno conferiti i 10 Best Luxury Awards. È un evento che conferma e testimonia il forte interesse di tutto il settore.

Il premio, un riconoscimento per chi fa bene e uno stimolo per chi vuole fare meglio, è alla sua seconda edizione e ha creato immediatamente una sana competizione che spinge a migliorare, è un incentivo a migliorare la qualità che ha creanto un circolo virtuoso. Avere degli esempi virtuosi è fondamentale, – conclude Santinato – perché anche il settore fa benchmark, si guarda. E l’innovazione, l’evoluzione avviene per emulazione: se vedo qualcuno che fa qualcosa di bello, tendo a copiarlo».
Chiara Ambrosioni
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Club del Sole non smette di investire nella riqualificazione ed evoluzione dei suoi villaggi per offrire agli ospiti soggiorni nella natura sempre più ricchi di servizi, emozioni e comfort.
Un impegno che si concretizza anche nella valorizzazione dei territori in cui il Gruppo è presente, come il litorale del Friuli-Venezia Giulia. Qui, a Grado e Monfalcone, Club del Sole gestisce due strutture d’eccellenza, Tenuta Primero Grado Family Collection e Marina Julia Family Collection, oggi protagoniste di un importante piano di innovazione e rilancio che guarda al futuro del turismo open air.
I due villaggi fanno parte del cluster Family Collection, la linea dedicata alle famiglie che cercano una vacanza dinamica, sicura e rilassante. 
Il 9 e 10 luglio, alla presenza delle autorità locali e rappresentanti del territorio, sono state inaugurate due novità dell’estate 2025: il Primero Splash Bay, parco giochi galleggiante sul mare di Tenuta Primero, e il parco avventura Julia Adventures, immerso nella pineta di Marina Julia.
Tenuta Primero Grado: emozioni sull’acqua e benessere vista mare
Il villaggio affacciato sul mare di Grado si arricchisce di una vera oasi di gioco e adrenalina: il Primero Splash Bay, con ostacoli gonfiabili e percorsi dinamici, che regala esperienze divertenti e inclusive per tutte le età. Completano l’offerta: il nuovo pontile, il restyling del Kite Bar, un ristorante vista mare tutto nuovo, un campo da Padel con scuola, e il rinnovato Mini Club con area giochi indoor. Per una vacanza dove ogni membro della famiglia trova il proprio spazio.
Marina Julia Family Collection: avventura e accoglienza green
Il cuore della novità è Julia Adventures, parco avventura sospeso tra gli alberi del villaggio: 11 percorsi di diversa difficoltà, costruiti con materiali sostenibili, che offrono un’esperienza sicura e immersiva, a contatto con la natura. Il parco è stato realizzato in partnership con Top Adventure Park, azienda leader nella costruzione di parchi avventura e tra i principali player del turismo ecosostenibile.
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Il marchio Hilton che spicca all’ingresso evoca lusso e internazionalità, ma l’aria che si respira nel nuovo, centralissimo, Hilton Turin Centre è quella di famiglia. O meglio, di un gruppo che negli anni ha diffuso e consolidato il brand Hilton in Italia senza rinunciare a dare a ogni struttura un tocco personale, a farne un riferimento per gli ospiti ma anche per la città in cui è attivo.

Proprietà del fondo Geras 2 gestito da Ream Sgr, va infatti ad arricchire le strutture del Gruppo Della Frera Hotel che, in franchising con Hilton, lo ha realizzato in collaborazione con Ream Sgr. L’ex Golden Palace, edificio razionalista progettato nel 1953 dall’Architetto Emilio Decker per accogliere la sede della Compagnia Anonima d’Assicurazione di Torino, rievoca la sobrietà degli uffici di un tempo.

L’importante ristrutturazione, che ha comportato un investimento di 50 milioni di euro (di cui 14 per il remodelling) e un anno e mezzo di lavori, è stata affidata allo studio di Interior design Chiara Caberlon che ha preservato l’eleganza e il rigore delle origini. Nei cinque piani dell’immobile sono distribuite 175 ampie stanze di varia tipologia e grande confort, fra cui 36 suite. Fiore all’occhiello la Presidential Suite, con terrazza privata panoramica, bagno turco, vasca idromassaggio, cucina e salotto indipendente. Grande cura nella scelta di arredi e decori, arricchiti da tonalità di verde salvia, pellami pregiati e dettagli in bronzo e ottone, tendaggi e rivestimenti che riprendono motivi del Liberty torinese.

Settima struttura realizzata in collaborazione con Hilton, Torino rappresenta una fase di crescita ed espansione per il gruppo: «Abbiamo scelto Torino – afferma Guido Della Frera, fondatore e presidente di Gdf Hotel Srl e Gruppo della Frera Spa – perché è una città in forte sviluppo, caratterizzata da una vivace crescita economica e culturale, e con un ruolo sempre più centrale nel panorama turistico e imprenditoriale italiano». In linea anche Alan Mantin, vice president, development Southern Europe di Hilton: «Siamo certi che a Torino, tra le prime 10 città italiane per arrivi turistici, questa nostra seconda struttura costituirà una preziosa integrazione alla già crescente presenza Hilton e rafforzerà ulteriormente il nostro portfolio di oltre 50 hotel attualmente operativi o in pipeline in tutta Italia».

Il nuovo 5 stelle va a impreziosire l’offerta ricettiva e congressuale torinese, in un momento in cui la città sta accogliendo sempre più eventi di respiro internazionale. Operativo da maggio, è diretto da Alberto Garbo ed entrerà a pieno regime a settembre con tutti i servizi internalizzati ed affidati a uno staff di 77 persone. L’attuale tasso di occupazione è del 40%, ma punta a un 75%, percentuale che consentirà di garantire un livello qualitativo all’altezza degli standard Hilton.

Valeria Albertini, managing director di Gdf Hotel

«Torino ha i numeri per diventare una destinazione primaria come Milano, Roma o Venezia,- spiega Valeria Albertini, managing director di Gdf Hotel -. Ci rivolgeremo a una clientela leisure da Usa, Gran Bretagna e Far East, oltre a una clientela corporate e Mice italiana. E di certo, il brand Hilton con il suo programma di fidelizzazione Honors che conta oltre 200 milioni di iscritti sarà un’importante leva in questo processo di crescita». Il piano terra, oltre alla grandiosa lobby, accoglie il bar Alchemy; il luminoso ristorante Malia affacciato su un funzionale spazio esterno dove lo chef Luca Gubelli supervisionerà reinterpretazioni della cucina piemontese con incursioni asiatiche; l’esclusiva Executive Lounge che caratterizza l’accoglienza Hilton. Al piano inferiore da settembre sarà fruibile l’area benessere con piscina coperta, fitness center, sauna, bagno turco, docce emozionali e sala trattamenti. Ampliata anche la disponibilità per eventi privati e aziendali, che ora mette a disposizione 11 sale riunioni e due foyer con dotazioni tecnologiche avanzate e servizi di ristorazione personalizzabili.

«Il nostro sguardo è rivolto al territorio – conclude Albertini – e fra i nostri obiettivi c’è la volontà di posizionare il Piemonte all’interno del segmento luxury e di fare dell’Hilton Turin Centre un urban luxury Hotel, ma al tempo stesso un riferimento anche per la cittadinanza. Ci impegneremo per invogliare i nostri ospiti ad allungare anche il periodo di permanenza, che potrebbe passare da due a cinque giorni. Per favorire un approccio più ampio alla città e alla regione per settembre abbiamo già in calendario un fam trip che porterà in città buyer provenienti da Francia, Svizzera e Belgio».

(Federica De Luca)


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“La Lombardia si conferma la locomotiva turistica d’Italia anche per gli investimenti alberghieri: solo nel 2024 abbiamo registrato oltre 53,5 milioni di pernottamenti, con due terzi di presenze straniere e un trend in costante crescita che ci pone al centro dell’attenzione degli investitori globali”.

Lo ha dichiarato l’assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda Barbara Mazzali, intervenendo oggi all’Hospitality Forum 2025,  all’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia.

“La nostra regione è ormai una delle aree più attrattive d’Europa per l’hotellerie di qualità: Milano ha superato i 230 euro di ADR (Average Daily Rate Tariffa Media Giornaliera), nel segmento lusso, con un RevPAR (Revenue Per Available Room, Ricavi per camera disponibile) in crescita oltre il +16% rispetto al 2019. Il Lago di Como è diventato un vero e proprio polo di investimento internazionale, rappresentando da solo il 30% degli investimenti resort a livello nazionale”.

Durante il suo intervento, Mazzali ha sottolineato l’arrivo in Lombardia di grandi catene internazionali del settore alberghiero: “A Milano apriranno entro i prossimi due anni il Rosewood, il W Hotel e il Six Senses, mentre sul Lago di Como sono attesi il Ritz-Carlton, il Raffles e l’Edition del gruppo Marriott. Sono investimenti di lungo periodo che scelgono la Lombardia perché qui trovano stabilità, domanda internazionale e ritorni economici certi”.

Non solo Milano e Como: l’assessore ha anche richiamato nuovi progetti di grande impatto economico su altri territori strategici.

Infine, l’assessore ha ricordato le azioni della Regione a sostegno degli operatori:  “Dal 21 luglio sarà attivo un nuovo bando da 15 milioni di euro, con contributi fino al 50% a fondo perduto per la riqualificazione sostenibile delle strutture ricettive. A ciò si aggiunge il grande volano rappresentato dalle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026, che genereranno nuovi flussi turistici e importanti opere di mobilità e accoglienza”.

“La Lombardia – ha concluso – è oggi la prima scelta degli investitori globali che cercano progetti solidi, redditizi e di qualità. Qui si può costruire un modello di turismo che non è solo sostenibile ma anche economicamente vincente”.
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[post_content] => Federalberghi e il Centro di formazione management del terziario, con l’aiuto del sociologo Antonio Preiti, propongono un percorso di riflessione su dieci luoghi comuni sul turismo italiano, spesso percepiti come verità assolute, ma che invece distorcono la realtà e frenano lo sviluppo economico e culturale del Paese.

“L’obiettivo – spiega il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – è liberare il turismo da false percezioni, riconoscendo il suo valore reale e potenziale, in modo da costruire consapevolezza e promuovere un dibattito pubblico più informato e positivo”. Ecco noi di Travel Quotidiano ci permettiamo di commentare punto per punto.

Ecco i luoghi comuni criticati

“Camerieri? No, Professionisti dell’Ospitalità!”

L’idea che il turismo renda gli italiani un popolo di “camerieri” è sbagliata. La qualità del servizio nel turismo contemporaneo è un rito sofisticato, un atto professionale e culturale, lontano dall’immagine stereotipata della servitù. (Annotazione nostra: da servitù rimangono gli stipendi dei camerieri)

 “Patrimonio Mondiale: Meno Vanto, Più Impegno”

L’Italia non possiede oltre metà del patrimonio culturale mondiale. Serve meno retorica e più impegno per trasformare questa ricchezza in un reale vantaggio competitivo, investendo in servizi e valorizzazione concreta. (Noi: Pienamente d’accordo)

 “Turismo ‘Mordi e Fuggi? No, City Break!”

Il turismo breve, spesso criticato come superficiale, è una modalità diffusa e apprezzata in tutto il mondo. Non è un fenomeno negativo, ma un’opportunità che va compresa e gestita con efficacia. (Noi: City Break e mordi e fuggi sono sinonimi, solo che uno è detto meglio)

“Il Turismo non è un Ripiego, è una Scelta”

Il lavoro nel turismo non è necessariamente precario o sottovalutato. Anzi, rappresenta una scuola di vita e un trampolino professionale importante che valorizza competenze trasversali e relazionali.(Noi: Sostanzilmente è sottopagato)

“Turismo, Motore di Sviluppo, non di Consumo del Territorio”

Il turismo non consuma semplicemente risorse territoriali, ma genera crescita economica e sociale, rigenerando comunità e territori che altrimenti rischierebbero l’abbandono, come avviene per tutti i comuni montani non turistici. (Noi: ma in alcuni ambiti è una delle cause di grossa difficoltà ambientale)

“Turismo e Identità: la Forza della Valorizzazione”

L’identità culturale non è minacciata dal turismo. Al contrario, è proprio attraverso l’ospitalità che comunità locali riaffermano e promuovono i loro tratti distintivi, trasformandoli in valore economico e culturale. (Noi: notare come commerciale sia prima di culturale)

“Turismo, una Ricchezza per Molti, non per Pochi”

Il turismo non è affare esclusivo di pochi imprenditori. La ricchezza generata si distribuisce capillarmente attraverso moltiplicatori economici che beneficiano ampi settori della società e dell’economia. (Noi: Questo è vero, solo che gli imprenditori guadagnano molto di più, anzi moltissimo di più dei territori)

 “L’Italia non si Vende da Sola: Servono Strategie”

La bellezza del nostro Paese da sola non basta. È necessario sviluppare strategie turistiche mirate e digitali per competere a livello globale e soddisfare le esigenze di turisti sempre più informati ed esigenti. (Noi: Giusto, ma che le strategie siano intelligenti)

“Overtourism: Problema di Gestione, non di Presenza”

Il fenomeno dell’overtourism va compreso nelle sue reali dimensioni e gestito attraverso una pianificazione attenta, logistica efficiente e comunicazione mirata, senza demonizzare il turismo in sé. (Noi: No, è un problema di gestione e di presenza. Questa è la cosa giusta da dire, se non si parte da una posizione giusta non si va da nessuna parte)

“Turismo, non Petrolio: Serve un Nuovo Paradigma”

Paragonare il turismo al petrolio è riduttivo e fuorviante. Bisogna riconoscere e valorizzare l’importanza del lavoro e delle competenze necessarie per trasformare il patrimonio storico-artistico in reale valore economico e sociale. (Noi: lo diciamo da vent’anni. Se fosse stato il petrolio staremmo in altre condizioni)
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Ecco noi di Travel Quotidiano ci permettiamo di commentare punto per punto.\r\n\r\nEcco i luoghi comuni criticati\r\n\r\n\”Camerieri? No, Professionisti dell’Ospitalità!\”\r\n\r\nL’idea che il turismo renda gli italiani un popolo di \”camerieri\” è sbagliata. La qualità del servizio nel turismo contemporaneo è un rito sofisticato, un atto professionale e culturale, lontano dall’immagine stereotipata della servitù. (Annotazione nostra: da servitù rimangono gli stipendi dei camerieri)\r\n\r\n \”Patrimonio Mondiale: Meno Vanto, Più Impegno\”\r\n\r\nL’Italia non possiede oltre metà del patrimonio culturale mondiale. Serve meno retorica e più impegno per trasformare questa ricchezza in un reale vantaggio competitivo, investendo in servizi e valorizzazione concreta. (Noi: Pienamente d’accordo)\r\n\r\n \”Turismo ‘Mordi e Fuggi? No, City Break!\”\r\n\r\nIl turismo breve, spesso criticato come superficiale, è una modalità diffusa e apprezzata in tutto il mondo. Non è un fenomeno negativo, ma un’opportunità che va compresa e gestita con efficacia. (Noi: City Break e mordi e fuggi sono sinonimi, solo che uno è detto meglio)\r\n\r\n\”Il Turismo non è un Ripiego, è una Scelta\”\r\n\r\nIl lavoro nel turismo non è necessariamente precario o sottovalutato. Anzi, rappresenta una scuola di vita e un trampolino professionale importante che valorizza competenze trasversali e relazionali.(Noi: Sostanzilmente è sottopagato)\r\n\r\n\”Turismo, Motore di Sviluppo, non di Consumo del Territorio\”\r\n\r\nIl turismo non consuma semplicemente risorse territoriali, ma genera crescita economica e sociale, rigenerando comunità e territori che altrimenti rischierebbero l’abbandono, come avviene per tutti i comuni montani non turistici. (Noi: ma in alcuni ambiti è una delle cause di grossa difficoltà ambientale)\r\n\r\n\”Turismo e Identità: la Forza della Valorizzazione\”\r\n\r\nL’identità culturale non è minacciata dal turismo. Al contrario, è proprio attraverso l’ospitalità che comunità locali riaffermano e promuovono i loro tratti distintivi, trasformandoli in valore economico e culturale. (Noi: notare come commerciale sia prima di culturale)\r\n\r\n\”Turismo, una Ricchezza per Molti, non per Pochi\”\r\n\r\nIl turismo non è affare esclusivo di pochi imprenditori. La ricchezza generata si distribuisce capillarmente attraverso moltiplicatori economici che beneficiano ampi settori della società e dell’economia. (Noi: Questo è vero, solo che gli imprenditori guadagnano molto di più, anzi moltissimo di più dei territori)\r\n\r\n \”L’Italia non si Vende da Sola: Servono Strategie\”\r\n\r\nLa bellezza del nostro Paese da sola non basta. È necessario sviluppare strategie turistiche mirate e digitali per competere a livello globale e soddisfare le esigenze di turisti sempre più informati ed esigenti. (Noi: Giusto, ma che le strategie siano intelligenti)\r\n\r\n\”Overtourism: Problema di Gestione, non di Presenza\”\r\n\r\nIl fenomeno dell’overtourism va compreso nelle sue reali dimensioni e gestito attraverso una pianificazione attenta, logistica efficiente e comunicazione mirata, senza demonizzare il turismo in sé. (Noi: No, è un problema di gestione e di presenza. Questa è la cosa giusta da dire, se non si parte da una posizione giusta non si va da nessuna parte)\r\n\r\n\”Turismo, non Petrolio: Serve un Nuovo Paradigma\”\r\n\r\nParagonare il turismo al petrolio è riduttivo e fuorviante. Bisogna riconoscere e valorizzare l’importanza del lavoro e delle competenze necessarie per trasformare il patrimonio storico-artistico in reale valore economico e sociale. (Noi: lo diciamo da vent’anni. Se fosse stato il petrolio staremmo in altre condizioni)”,”post_title”:”Federalberghi contro i luoghi comuni. Travel commenta i punti”,”post_date”:”2025-07-11T11:52:36+00:00″,”category”:[“enti_istituzioni_e_territorio”],”category_name”:[“Enti, istituzioni e territorio”],”post_tag”:[“in-evidenza”],”post_tag_name”:[“In evidenza”]},”sort”:[1752234756000]}]}}


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