Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini: “L’Italia è capofila di una trasformazione epocale”. I pilastri: ricerca e innovazione, applicazioni industriali, formazione e competenze, sicurezza e sovranità tecnologica.
Dalla ricerca alla sicurezza: il Piano nazionale sul quantum è realtà
Il Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale (CITD) ha ufficialmente adottato la prima Strategia italiana per le tecnologie quantistiche. Con questo piano, l’Italia si posiziona tra i pionieri europei nel settore quantistico, anticipando la futura normativa comunitaria e rafforzando la propria competitività in uno degli ambiti scientifici e industriali più promettenti del XXI secolo.
Il documento strategico è il frutto di un lavoro congiunto avviato nel luglio 2024, in occasione del G7 Scienza e Tecnologia di Bologna, da un gruppo multidisciplinare coordinato dal professor Tommaso Calarco, fisico teorico e professore ordinario all’Università di Bologna, tra le figure più autorevoli nel campo del quantum computing.
Alla stesura hanno collaborato numerosi enti istituzionali, tra cui: il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero della Difesa, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale (DTD), l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).
La prima bozza della strategia è stata aperta a consultazione pubblica a febbraio 2025, permettendo a esperti, industrie, università e cittadini di contribuire alla versione definitiva oggi adottata.
I quattro pillar del quantum made in Italy. Bernini: “Italia capofila di una trasformazione epocale“
“La Strategia italiana per le tecnologie quantistiche è la nostra scelta di stare dentro le nuove sfide da protagonisti – ha spiegato in una nota il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini – L’Italia è capofila di una trasformazione epocale. Come MUR siamo orgogliosi di questo traguardo che è anche un formidabile punto di partenza. Abbiamo istituito il gruppo di lavoro, seguito passo per passo la redazione del Piano nazionale, ora siamo in pista, pronti a far meglio di chiunque”.
La Strategia italiana punta su quattro assi principali:
- Ricerca e innovazione, con investimenti in progetti avanzati e infrastrutture dedicate;
- Applicazioni industriali, per sviluppare tecnologie con impatti tangibili in settori chiave come finanza, sanità, telecomunicazioni e manifattura;
- Formazione e competenze, per colmare il gap di talenti e creare una nuova generazione di esperti quantistici;
- Sicurezza e sovranità tecnologica, con un focus particolare sulla cybersicurezza e sulle implicazioni per la difesa nazionale.
Quantistica fattore abilitante per lo sviluppo di tecnologie strategiche e la crescita del nostro Paese secondo Tajani, Crosetto, Urso, Butti e Frattasi
“Lo sviluppo delle tecnologie quantistiche sta acquisendo crescente rilevanza nel campo delle relazioni internazionali“, ha affermato il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sottolineando come le tecnologie quantistiche offrano significative opportunità in termini di crescita economica, innovazione industriale e competitività globale. Inoltre, una cooperazione scientifica e tecnologica basata su regole condivise deve contribuire a promuovere un cyberspazio aperto, stabile e sicuro.
“Il Ministero della Difesa si trova oggi a fronteggiare minacce sempre più complesse, rese ancor più insidiose dall’evoluzione di tecnologie come l’intelligenza artificiale e il quantum computing. In questo contesto, la Strategia italiana sulle tecnologie quantistiche rappresenta uno strumento essenziale per rafforzare la resilienza del nostro sistema Paese, tutelare le infrastrutture critiche e garantire la sicurezza di cittadini, istituzioni e imprese“, ha dichiarato il Ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Questa Strategia rende il nostro Paese più attrattivo per gli investimenti nelle nuove tecnologie abilitanti – ha sottolineato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso – e il calcolo quantistico, complementare ai supercalcolatori, sarà fondamentale per sfruttare appieno il potenziale dei data center e delle applicazioni di intelligenza artificiale, aprendo a nuove opportunità di crescita e innovazione per le nostre imprese”.
“L’Italia conferma la sua ambizione di essere all’avanguardia nelle tecnologie quantistiche. Investimenti mirati e collaborazioni strategiche rafforzeranno il nostro ecosistema digitale, aprendo nuove opportunità per ricerca, industria e società”, ha commentato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione, Alessio Butti.
“Si tratta del primo passo verso l’attuazione di un vero e proprio ecosistema quantistico resiliente e sovrano, che favorisca la crescita delle start-up e, grazie al connubio con la ricerca scientifica, trasforma la scienza pionieristica in applicazioni pronte per il mercato“, ha commentato Bruno Frattasi, Direttore generale di ACN.
Una strategia che anticipa l’Europa
Il piano italiano precede la proposta della Commissione europea attesa per fine 2025, che si tradurrà in un Quantum Act continentale (proprio pochi giorni fa la Commissione europea ha adottato la “Quantum Europe Strategy“) . L’Italia ha già firmato la European Declaration on Quantum Technologies, impegnandosi a sostenere la costruzione di un ecosistema quantistico integrato a livello europeo.
In questo contesto, la strategia nazionale rappresenta un contributo concreto e anticipatore, che potrebbe ispirare altre nazioni a rafforzare la cooperazione e ad allineare le proprie politiche.
Confronto con Francia e Germania, ci sarà davvero un ‘quantum made in Italy’?
Sebbene anche Germania e Francia abbiano avviato importanti programmi quantistici negli ultimi anni, l’approccio italiano si distingue per il forte coinvolgimento interministeriale fin dalle fasi iniziali e per l’apertura alla società civile attraverso la consultazione pubblica.
La Germania, con il suo “Action plan” da oltre 3 miliardi di euro, si concentra principalmente su ricerca accademica e industria. L’altro grande Paese europeo, la Francia, con il “Plan Quantique” da 1,8 miliardi di euro, pone invece l’accento sull’industrializzazione e la nascita di startup.
L’Italia punta a un equilibrio sistemico tra ricerca, applicazioni e governance, creando un ponte promettente tra innovazione e implementazione concreta.
L’adozione della Strategia italiana per le tecnologie quantistiche è un segnale chiaro: il Paese è pronto a giocare un ruolo da protagonista a livello europeo in una delle più grandi rivoluzioni scientifiche e tecnologiche del nostro tempo.
Il quantum è una leva strategica per l’economia, la sicurezza e la società del futuro, ma necessità di risorse finanziarie maggiori e soprattutto di competenze. Qui la fuga dei cervelli gioca e giocherà un ruolo determinante nel segnare il futuro quantistico made in Italy: o riusciremo a trattenere i migliori di noi, nel mentre formiamo i più giovani, o saremo tagliati fuori da ogni prospettiva di crescita e dal futuro stesso dell’Europa.
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