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Ordini commerciali, programmi militari e spazio. Un bilancio da Le Bourget


Il salone di Le Bourget ha confermato l’accelerazione globale del comparto aerospaziale, tra nuove esigenze operative, trasformazione tecnologica e ridefinizione dei rapporti industriali. L’Italia ha giocato un ruolo di primo piano, con una presenza qualificata e progetti strategici ad ampio respiro. Dalla rivoluzione dei droni all’evoluzione dell’Air Power, passando per il rilancio dello spazio e le tensioni tra cooperazione europea e visioni nazionali divergenti. L’analisi di Fabrizio Braghini

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05/07/2025

Il 55simo Salone Aerospaziale Internazionale dell’Aeronautica e dello Spazio del Bourget è stato il più ampio e partecipato di tutte le sue edizioni biennali, a partire dalla prima del 1909, esclusivamente dedicata all’aeronautica. Quest’anno il Salone si è svolto in uno scenario contestato, fortemente deteriorato e alquanto incerto e disomogeneo, che convive con una domanda internazionale per l’aerospazio e difesa in crescita tendenziale, ma dai contorni incerti e dalle prospettive non prevedibili al momento. Questa situazione si riflette nella crescita delle esigenze di sicurezza con un aumento dei budget per la difesa, la rincorsa tecnologica avviata nel conflitto ucraino che spinge e impone una fase di rapida trasformazione delle imprese e delle dottrine operative in contesti integrati multi-dominio, il dibattito centrale sull’Air Power. Si va oltre il concetto classico di difesa per includere la sicurezza globale intesa come satelliti, cybersicurezza e infrastrutture critiche. E il Salone ne è lo specchio.

La presenza italiana al Salone

Di spessore e dinamismo la presenza dell’industria aerospaziale e difesa e delle Istituzioni italiane al massimo livello, rappresentata da 200 aziende, in primis Leonardo, Elettronica Group, Avio Aero, le piccole e medie imprese e l’ecosistema spaziale nazionale. Il comparto italiano al Bourget è risultato tra i più attivi, protagonisti e con una visione di lungo periodo. Al riguardo si menzionano per rilevanza le iniziative di Leonardo: la partecipazione paritetica in Edgewing, la nuova joint venture tripartita dei “national industry lead contractors” di Regno Unito, Italia, Giappone (BAE Systems, Leonardo e Japan Aircraft Industrial Enhancement (Jaiec) per il programma Gcap (Global combat air programme), unitamente alla già costituita Gcap International government organisation (Gigo, che caratterizzerà lo scenario dell’air power internazionale nelle prossime decadi; l’accordo con la società turca Baykar Technologies per una società comune paritetica (LBA Systems – Leonardo Baykar Aerospace) per progettare e produrre droni con l’integrazione di payloads di sensori, radar, sistemi controllo volo, avionica di Leonardo; l’accordo con Airbus relativo uno studio architetturale dell’elicottero multiruolo NH90 Block 2 per determinarne l’evoluzione di lungo termine, a seguito di una richiesta della Nato Helicopter Management Agency; l’accordo con Bombardier Defense per esplorare nuove soluzioni con sistemi di missione Atos nel settore delle capacità Mma (Multi-mission aircraft) marittime per il Global 6500;  l’idea di utilizzare i trainer M345 e M346 come droni collaborativi wingman per i velivoli da difesa di nuova generazione.

MBDA, leader europea con ampie capacità di progettazione e realizzazione di sistemi missilistici e un portafoglio diversificato, ha presentato il suo One Way Effector, un drone a lungo raggio spendibile e realizzabile in grandi quantità sviluppato in collaborazione con un’impresa dell’automotive. MBDA ha annunciato, nell’ambito della difesa aerea integrata multilivello europea (dal cortissimo raggio alla difesa anti-balistica e anti-ipersonica) lo sviluppo per l’Esercito Italiano di un sistema di difesa aerea Vshorad (Very-Short Range Air defence) Fulgur da integrare in Sky Warden, il sistema MBDA modulare, scalabile ed evolvibile per il contrasto ai droni (C-Uas).

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Di interesse la partnership di Elettronica Group con l’Agenzia per la Scienza e la Tecnologia della Difesa di Singapore (DSTA) sull’innovazione nei sensori e nelle tecnologie digitali, l’applicazione dell’IA e le capacità operative nello spettro elettromagnetico (Emso).

L’intesa in campo motoristico tra Fiat Aero, Safran e MTU Aero Engines per lo sviluppo di un nuovo propulsore turboalbero al 100% europeo (Enghe) per gli elicotteri militari di nuova generazione, adatto ai progetti Engrt e Ngrt. 

Trasformazione industriale Hi-Tech 

L’evoluzione tecnologica si sposta dall’hardware al software, connettività, cyber, cloud, cyber, quantum, automazione, digital twins, analisi predittive, digitalizzazione per nuove soluzioni nel design manufacturing. Riassunta nel concetto di Def Tech, l’evoluzione si identifica con sfide ed esigenze quali la trasformazione, le tecnologie disruptive, il controllo cognitivo, la superiorità informativa, l’entrata sul mercato di attori non tradizionali come Big Tech e Start up con soluzioni AI native. L’accelerazione tecnologica si incentra sui sistemi autonomi manned o unmanned di sesta generazione, lo sviluppo delle interfacce uomo-macchina del futuro, l’utilizzo di big data, del supercalcolo e IA per la sperimentazione di nuove soluzioni, addestramento e simulazione. L’insieme di questi fattori mostrano l’avvio di una nuova fase e di un innovato dinamismo nelle iniziative di collaborazione industriale tra i Paesi, che vede l’Italia in prima fila, vedasi l’area di eccellenza con l’ecosistema addestrativo integrato reale e virtuale incentrato sull’M346 con l’International Fighter Training School e sull’ala rotante. Rappresentativo dell’evoluzione tecnologica è il nuovissimo elicottero Leonardo AW249 Fenice da combattimento di ultima generazione, di prossima entrata in servizio, progettato per operare in contesti operativi netcentric come nodo cognitivo per la superiorità informativa e l’integrazione con sistemi pilotati e non pilotati.

Droni e Intelligenza Artificiale

Decisamente dinamico il settore dei droni con varie soluzioni proposte da grandi imprese e start-ups in Europa (a titolo indicativo l’Eurodrone, la famiglia Falco e Awhero di Leonardo, i francesi Patroller, Sirtap e VSR700, il tedesco HX-2) e Usa per una panoplia di missioni dalla sorveglianza all’attacco. Tra i nuovi requisiti prioritari si segnalano la realizzazione di droni low cost da produrre rapidamente in migliaia di serie, droni per missioni marittime e subacquee, lo sviluppo di soluzioni MUM-T integrabili in sistemi pilotati in grado di controllare sistemi non pilotati (UAS) quali moltiplicatori di capacità.

Si registra altresì la nuova tendenza per accordi di collaborazione tecnologica tra aziende USA ed europee nell’integrazione droni/IA, derivanti dall’innovazione e dall’esteso utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. Superando i confini europei, si assiste all’entrata sul mercato della difesa di start up Usa ad altissima capitalizzazione nel Deep Tech come Anduril Industries e Kratos che offrono nuove soluzioni concorrenziali di sistemi non pilotati e Palantir nell’IA. Si apre una fase che privilegia accordi di cooperazione transatlantica con aziende europee, quindi non solo acquisti off-the-shelf, anche per beneficiare delle iniziative finanziarie europee in cantiere nella difesa. A loro volta aziende “legacy” Usa promuovono opportunità di partnership, come Boeing o General Atomics con il Cca (Collaborative Combat Aircraft) YFQ42 in sviluppo, Atomics con Saab per un Uav Aew derivato dal drone MQ-9B, l’accordo per la coproduzione del YFQ44 o del derivato Fury tra Anduril e Rheinmetall con la possibilità di integrazione nel GCAP o FCAS europei. 

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Al Salone si confermano di primaria rilevanza i progressi per le attività di concezione, ricerca e organizzazione del programma tripartito Gcap, rafforzato dalla determinazione di Londra, Roma e Tokyo con la costituzione della Jv industriale e della Gigo intergovernativa. Stenta a procedere invece il progetto concorrente Scaf tra Francia, Germania e Spagna, per le continue divergenze in casa tra Dassault e Airbus Germany circa la leadership, la concezione e la ripartizione delle competenze tra i partners, con Dassault a sottolineare che la Francia dispone di tutte le capacità (100% made in France) per concepire, sviluppare e realizzare un caccia di sesta generazione. È un quadro che ricorda l’uscita della Francia dal Consorzio Eurofighter negli anni 80.  

Il mercato dell’aviazione civile

Il Salone è anche un’occasione mediatica nella competizione su chi ottiene il maggiore numero di ordini di velivoli commerciali tra Boeing e Airbus, vinta dalla società europea con 143 ordini e 102 opzioni rispetto ai 41 + 4 di Boeing che ha tenuto un profilo basso al Salone. Un livello, peraltro, molto inferiore agli 800 ordini del 2023. Anche i costruttori delle altre categorie hanno riportato risultati positivi: Embraer 77+55, Atr 15+10. Non sono comunque numeri indicativi dei trend reali, che si conosceranno solo a fine anno. 

Nel segmento dei turboprop regionali, Atr prevede una domanda di 2100 nuovi velivoli da 40-70 posti per il 2044 di cui oltre metà in India e Asia. Atr ha raddoppiato le vendite negli ultimi 2 anni, con previsioni per un ramp up produttivo di 60 unità e l’interesse per una versione Evo ibrido-elettrica.

Il quadro d’insieme del comparto del trasporto aereo conferma un mercato in raddoppio che nei prossimi 20 anni assorbirà 42-44mila nuovi velivoli commerciali, i portafogli ordini di Airbus e Boeing sono molto elevati (oltre 15mila serie) e garantiscono una continuità produttiva per i prossimi 10-12 anni. Alcuni produttori prevedono un miglioramento delle cadenze produttive per alcuni velivoli. Nel complesso, l’indicazione della solidità e della fiducia nel trasporto aereo risiede in una domanda che “tira”, con una crescita nel lungo termine spinta dall’entrata in servizio di velivoli eco-efficienti e dalla maggiore domanda “travel” nelle economie emergenti.

Lo Spazio

Il comparto spaziale è stato rappresentato dalle agenzie spaziali nazionali ed europee e dall’ampia presenza dell’ecosistema spaziale tra grandi imprese, start-up, centri di ricerca e università. Molti i temi all’ordine del giorno, tra essi il dibattito sulla necessità di una sovranità spaziale europea e dello sviluppo di capacità strategiche, le costellazioni di satelliti in orbita bassa satelliti e il dibattito su Starlink, il futuro programma europeo di comunicazioni sicure Iris2, il coinvolgimento dei fornitori di servizi come Eutelsat, il negoziato tra Thales, Airbus, Leonardo per un consolidamento delle attività produttive satellitari, il dibattito sulla competizione dei lanciatori SpaceX, Ariane,  Vega, l’importanza per lo spazio del prossimo programma quadro europeo, le dichiarazioni di Macron circa nuovi investimenti nello spazio e il supporto al dimostratore di spazioplano riutilizzabile Vortex-D  di Dassault.

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