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Strategie di portafoglio per il m2’ semestre 2025


STRATEGIE DI PORTAFOGLIO NEL 2’ SEMESTRE 2025
 
1. Incertezza e scenario di investimento: la bussola per orientarsi
Il 2025 si è aperto con segnali contrastanti: da un lato, una resilienza economica superiore alle attese, in particolare negli Stati Uniti; dall’altro, persistenti fattori di incertezza geopolitica, squilibri fiscali e tensioni nei mercati obbligazionari globali. Nella seconda metà dell’anno, gli investitori si trovano dinanzi a un contesto complesso, in cui la selettività e la diversificazione tornano a giocare un ruolo chiave.
I mercati stanno digerendo la fase finale del ciclo restrittivo delle banche centrali, con tassi che rimarranno probabilmente più alti più a lungo rispetto alle attese di inizio anno. Questo implica una gestione più accorta dell’esposizione obbligazionaria, una ricerca di rendimento più sofisticata e un’attenzione alle fonti di rischio sistemico.
 
2. Gli asset statunitensi restano centrali ma serve più selezione
Il contemporaneo calo di azioni, obbligazioni e dollaro statunitensi ad aprile ha alimentato interrogativi sulla tenuta strutturale degli asset USA. Tuttavia, riteniamo che il ruolo dominante dell’economia americana rimanga solido, anche se è richiesta maggiore selettività.
Le azioni statunitensi continuano a beneficiare di un vantaggio competitivo tecnologico e di una forte attrattività globale. La leadership in ambito AI, la solidità degli utili e il dinamismo delle imprese mantengono alta l’allocazione strategica verso gli USA.
In chiave valutativa, la posizione patrimoniale netta sull’estero (NIIP) degli Stati Uniti desta attenzione, ma non rappresenta un freno immediato: riflette piuttosto la domanda globale di asset rischiosi denominati in dollari. Il vero rischio, semmai, deriva dai crescenti disavanzi fiscali.

 
3. Il ruolo dominante del dollaro: ancora un pilastro del sistema globale
Il calo del 10% del dollaro rispetto alle principali valute ha alimentato dubbi sul suo status di valuta di riserva. Tuttavia, la sua centralità nel sistema finanziario globale rimane intatta: è presente in quasi il 90% delle transazioni FX e il mercato degli swap in dollari è cresciuto in modo esponenziale.
Il recente indebolimento della valuta USA è in parte dovuto all’aumento dei premi a termine richiesti dagli investitori sulle obbligazioni a lunga scadenza. Questa normalizzazione dei premi a termine potrebbe continuare, esercitando ulteriore pressione sul dollaro.
In questo contesto, emerge una maggiore opportunità nei mercati emergenti, specie sulle obbligazioni in valuta locale, che beneficiano di fondamentali più solidi e di un potenziale di apprezzamento valutario.
 
4. Capitali privati e infrastrutture: leve strategiche per la trasformazione
Le forze trasformative della nuova economia (digitalizzazione, intelligenza artificiale, transizione energetica) richiedono investimenti massicci. In assenza di margini fiscali adeguati, i governi si affidano sempre più al capitale privato.
La crescita dei mercati privati è esponenziale: solo il credito privato statunitense ha superato i 1,7 trilioni di dollari. Le aziende rimangono private più a lungo e i portafogli moderni integrano asset pubblici e privati in modo più fluido.
Le infrastrutture, in particolare, sono il crocevia delle grandi tendenze: energia, logistica, AI, sicurezza. Il valore degli asset in gestione nei fondi infrastrutturali ha superato i mille miliardi di dollari, con Europa e Nord America in testa. Le valutazioni degli asset pubblici collegati alle infrastrutture restano interessanti per chi non può accedere direttamente ai mercati privati.

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5. Certificati d’investimento: strumenti dinamici per affrontare l’incertezza
Nel contesto di tassi elevati, dispersione settoriale e dinamiche valutative complesse, i certificati d’investimento rappresentano soluzioni versatili per generare rendimento, contenere il rischio e accedere a tematiche difficilmente replicabili.
Proponiamo una selezione di certificati tematici, coerenti con le forze macro identificate:
A. Certificato su Asset Statunitensi e Tecnologia

  • Sottostanti: Nvidia, Microsoft (NASDAQ:), Amazon (NASDAQ:)
  • Cedola: mensile (con memoria)
  • Barriera capitale: 55/60% (a scadenza)
  • Autocall: da mese 6, con trigger step-down 95%-90%-85%-80%…
  • Motivo: monetizzare la volatilità dei leader dell’AI USA, con barriere conservative.

B. Certificato su Infrastrutture e Transizione Energetica

  • Sottostanti: Brookfield Renewable, Vinci, Enel (BIT:)
  • Cedola: mensile (con memoria)
  • Barriera capitale: 60%
  • Autocall: da mese 6 o 9, step-down discendente
  • Motivo: esposizione indiretta alla crescita infrastrutturale e alle energie pulite.

C. Certificato su Debolezza Dollaro / Mercati Emergenti

  • Sottostanti: ETF obbligazionari in valuta locale (Messico, India, Indonesia)
  • Cedola: trimestrale (con memoria)
  • Barriera capitale: 60%
  • Motivo: beneficiare della potenziale debolezza del dollaro e del carry delle valute emergenti.

D. Certificato su Mercati Privati e Finanza Alternativa

  • Sottostante: Titoli energia solare e produzione chip
  • Struttura: capitale condizionatamente protetto (barriera 60%)
  • Cedola: mensile con memoria
  • Motivo: accesso liquido e diversificato ai trend dei mercati privati.

Peso consigliato in portafoglio: 20% – 40%, con attenzione alla diversificazione per sottostante e struttura.
Tutti i certificati tematici sono da costruire ed arrangiare a sostegno dalla strategia di portafoglio di ogni investitore.
 
 
Conclusione: affrontare il futuro con strumenti nuovi
Il secondo semestre del 2025 richiederà investitori consapevoli, strategie flessibili e un approccio multi-asset ed alternativo guidato da forze strutturali più che da eventi tattici.
Riteniamo fondamentale costruire portafogli in grado di:

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  • sfruttare la resilienza degli asset statunitensi;
  • cogliere la fase di transizione valutaria e obbligazionaria;
  • integrare strumenti alternativi e tematici;
  • controllare il rischio con protezioni condizionate e strutture flessibili.

 
Buon proseguimento. 
                                                           Cav. Vito Fernando D’Onghia
 
 
Divulgazione: quanto descritto è il mio pensiero, si tratta di analisi finanziaria e non sollecita investimenti di qualsivoglia natura, gli investitori interessati potranno negoziare gli strumenti finanziari presso i loro intermediari. L’intento unico sta nel far conoscere agli investitori opportunità d’investimento alternative e complesse. Donarg srl non è un soggetto regolato e non si occupa di consulenza in materia finanziaria. Donarg srl, con riferimento a quanto descritto, si occupa di ingegneria finanziaria, di analisi di strumenti finanziari e di analisi economica. 
 
Divulgazione aziendale: a Donarg S.r.l. resta espressamente esclusa l’attività di raccolta di denaro, distribuzione e collocamento di prodotti finanziari sul mercato e tutte le attività finanziarie riservate agli intermediari abilitati a norma del D.L. n. 143/1991, convertito con modificazioni in legge n.197/1991;’ servizi e attività di investimento” art 1 comma 5 del D.LGS n.58 del 1998 e, in particolare, l’attività di “ consulenza in materia di investimenti’, come definita dall’art. 1 comma 5 septies del D.LGS n. 58 del 1998, attività riservate ai soggetti indicati nelle citate disposizioni normative e muniti delle necessarie autorizzazioni previste dalle disposizioni di legge in materia.
 
 
 





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