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IL COMUNE COMUNICA – Bari e il mare: presentati i risultati del percorso partecipativo “Sulla Stessa Barca” e le prime misure della strategia cittadina per l’economia del mare


(AGENPARL) – Roma, 4 Luglio 2025

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(AGENPARL) – Fri 04 July 2025 1° REPORT INTERVISTE e FOCUS GROUP
al 16 aprile 2025
A cura di Andrea Gelao
Processo partecipativo “Sulla Stessa Barca”
Finanziato dall’Avviso 2022 Puglia Partecipa in
attuazione della L.R. 28/2017 “Legge sulla partecipazione”
Ver completa – Rev.02 del 17/04/2025
INTRODUZIONE
“Se Bari avesse il mare…” è una frase paradossale solo in apparenza. In realtà, racchiude un senso profondo
di frustrazione e desiderio. Pronunciata da uno degli educatori sportivi incontrati nel percorso “Sulla Stessa
Barca”, questa espressione rivela una verità diffusa ma raramente esplicitata: l’impressione, condivisa da
molti operatori e cittadini, che la città abbia progressivamente perso — o forse mai pienamente costruito —
un rapporto organico, quotidiano e abitabile con il proprio mare. Non è solo una constatazione tecnica o
urbanistica: è una mancanza simbolica, educativa, sociale, professionale. È la percezione di un potenziale
inespresso, di una distanza tra la geografia reale e l’esperienza vissuta.
“Sulla Stessa Barca” è un percorso partecipativo che nasce per dare voce a chi questa distanza la conosce, la
attraversa, la prova a colmare ogni giorno con iniziative concrete, attività educative, progetti sportivi, imprese
resilienti, presidi civici. È un viaggio tra i moli e le scalette, tra i rimessaggi e le scuole nautiche, tra i circoli
sportivi e le associazioni ambientaliste. Ma è soprattutto un processo di ascolto e di riconoscimento: delle
esperienze già attive, delle competenze diffuse, delle visioni sul futuro della costa urbana.
Il presente report restituisce in forma sistematizzata i contenuti emersi da una serie di interviste in profondità
e due focus group, realizzati tra febbraio e aprile 2025 con attori eterogenei del mondo della Blue Economy
urbana a Bari: imprenditori, educatori, istruttori sportivi, progettisti culturali, tecnici pubblici, attivisti civici.
Ciascuno di loro ha portato uno sguardo specifico, ma è proprio nell’intreccio di queste prospettive che si
delinea una narrazione condivisa del mare come bene comune e spazio generativo: educativo,
professionale, simbolico.
Dall’analisi dei materiali emergono con chiarezza alcuni nuclei tematici ricorrenti. In primo luogo, la richiesta
trasversale di accessibilità reale al mare, intesa sia come possibilità fisica (pontili, corridoi di lancio,
rimessaggi, strutture leggere), sia come accessibilità simbolica e culturale: poter vivere il mare, e non solo
guardarlo. In secondo luogo, il bisogno di riconoscimento istituzionale per quelle pratiche educative,
sportive e imprenditoriali che già oggi svolgono una funzione pubblica, spesso senza supporto né continuità.
In terzo luogo, l’appello a costruire una visione integrata e condivisa per la governance della costa, oggi
percepita come frammentata, discontinua, polarizzata tra grandi opere e micro-iniziative isolate.
Ma non è solo un elenco di problemi. Il materiale raccolto è attraversato da una straordinaria energia
propositiva. Gli attori ascoltati non si limitano a denunciare ciò che manca: portano esperienze, idee, reti,
alleanze. Raccontano di cantieri educativi che hanno trasformato la vita di decine di giovani. Di microimprese
capaci di attrarre flussi turistici internazionali. Di scuole nautiche con una storia secolare e una visione
innovativa della formazione. Di associazioni che monitorano le nidificazioni del fratino e propongono nuovi
immaginari ecologici. Di sogni collettivi come il recupero del Porto Vecchio, da trasformare in un polo
pubblico di memoria, scuola, lavoro e accoglienza.
In questo senso, il report non è soltanto un documento descrittivo. È una mappa di significati e un dispositivo
strategico. Vuole accompagnare la città in un percorso di riappropriazione del suo paesaggio marittimo,
facilitando un’alleanza tra attori civici, istituzionali e imprenditoriali. Non c’è bisogno di ricominciare da zero:
molto esiste già. Serve però una cornice di senso, un linguaggio comune, una capacità collettiva di orientarsi
verso un orizzonte condiviso.
Perché Bari, in fondo, il mare ce l’ha. Ma per molti versi lo deve ancora abitare.
A cura di Andrea Gelao
NOTA METODOLOGICA
Il percorso “Sulla Stessa Barca” è stato concepito e realizzato come un processo di ascolto
strutturato, volto a far emergere in modo qualitativo e situato le istanze, le visioni e le pratiche che
attraversano la costa urbana barese. La metodologia adottata si colloca nel solco del design
partecipativo, con particolare attenzione all’ascolto empatico, alla messa in valore delle esperienze
e alla costruzione di quadri interpretativi capaci di orientare l’azione pubblica.
Il disegno metodologico si è articolato in due strumenti principali: le interviste in profondità e
i focus group facilitati. Le interviste sono state condotte con 10 soggetti attivi nel campo
dell’economia del mare, selezionati per rappresentare una pluralità di ruoli, linguaggi e forme di
relazione con la costa: imprenditori, educatori, istruttori sportivi, esperti di policy, attivisti
ambientali, progettisti culturali. Il campione è stato costruito secondo criteri qualitativi di
eterogeneità e rilevanza, con particolare attenzione a intercettare visioni capaci di proporre una
lettura trasformativa del rapporto tra città e mare.
Ogni intervista è stata guidata da una griglia semi-strutturata che ha permesso di esplorare con
profondità aspetti legati a valori, bisogni, ostacoli, risorse e visioni di futuro. Il modello ispiratore è
quello dell’intervista empatica, che pone al centro il vissuto del soggetto, ne valorizza la narrazione
personale e costruisce uno spazio dialogico in cui emergano significati, connessioni e desideri. Oltre
alla trascrizione e alla sintesi dei contenuti, per ciascun profilo è stata prodotta una scheda narrativa
che integra il dato descrittivo con elementi interpretativi.
A queste interviste si sono affiancati due focus group tematici, che hanno permesso un confronto
dialogico tra attori con esperienza diretta sul campo. I focus hanno avuto una doppia funzione: da
un lato, quella di approfondire temi emersi nelle interviste, mettendoli in discussione collettiva;
dall’altro, quella di attivare un primo livello di costruzione di linguaggi comuni e visioni condivise,
attraverso tecniche di facilitazione visuale e dialogica.
Il materiale raccolto è stato oggetto di un’analisi qualitativa secondo approccio bottom-up: a partire
dalle parole e dalle immagini evocate dai partecipanti, si sono costruite categorie interpretative che
hanno orientato la sintesi finale. In particolare, sono stati analizzati: pattern ricorrenti, frasi chiave,
visioni progettuali, elementi di criticità e potenzialità. La restituzione non è quindi una mera
elencazione di opinioni, ma un processo di costruzione condivisa di senso, in cui ogni voce
contribuisce a delineare una costellazione di significati attorno alla domanda: come può una città
realmente abitare il proprio mare?
A cura di Andrea Gelao
ELENCO PERSONE COINVOLTE
Interviste singole
ORGANIZZAZIONE
Impresa
Ricerca
10 Impresa
11 Impresa
12 Comitato cittadini
13 Impresa
14 Comitato cittadini
15 ETS
16 Impresa
17 ETS
18 Sport
19 Impresa
20 Impresa
21 Impresa
22 Formazione
23 Sport
04/02/2025
04/02/2025
11/02/2025
03/02/2025
03/02/2025
03/02/2025
03/02/2025
17/02/2025
18/02/2025
11/02/2025
19/04/2025
06/06/2025
27/05/2025
11/06/2025
26/05/2025
10/06/2025
07/06/2025
11/02/2025
11/02/2025
11/02/2025
11/02/2025
18/02/2025
18/02/2025
A cura di Andrea Gelao
B.C.
Istruttore di sport nautici e attivista della cultura marina
Contesto
Vive a Bari. Attivo nel mondo degli sport nautici dal 1984, con esperienza internazionale. Gestisce
una scuola e punto noleggio per sport d’acqua.
Motivazioni e Valori
Forte identificazione con il mare come luogo educativo e di crescita personale. Valorizza la libertà,
la determinazione e il contatto con la natura. Crede nella formazione dei giovani attraverso lo
sport. Vuole contribuire a una rinascita culturale del rapporto tra la città e il mare.
Bisogni e Desideri
Riconoscimento e sostegno per le attività nautiche non lucrative. Spazi dedicati alle attività di mare
non balneari. Costruire una rete tra operatori per avere maggiore forza e visibilità. Recuperare e
diffondere la cultura del mare oltre la stagione estiva.
Frustrazioni e Ostacoli
Commercializzazione eccessiva del litorale (solo lettini e aperitivi). Restrizioni normative che
impediscono lo sviluppo di attività nautiche. Mancanza di spazi condivisi per operatori non
balneari. Si sente spesso isolato: “Don Chisciotte degli sport nautici”.
Competenze e Risorse
Esperienza pluriennale in ambito nautico, anche a livello internazionale. Capacità di comunicare e
coinvolgere persone diverse. Visione strategica di sviluppo territoriale. Leadership informale e
carisma.
Citazione chiave
“Mi hanno rappresentato come il Don Chisciotte degli sport nautici.”
Categoria
Citazione/Osservazione
Commento
Contesto
Da l’età di 13 anni ho iniziato questa avventura per mare in
autonomina.
Lunga storia personale legata al mare; radici a Bari.
Motivazioni/Valori
Il sogno nel cassetto era quello di avere una famiglia, una casa e vivere
in un posto dove si potesse fare il self.
Ricerca di stabilità e armonia con la passione per il
mare.
Bisogni
Una visione rispetto a questa cosa di recupero della cultura del mare.
Necessità di rigenerare il rapporto tra comunità e mare.
Frustrazioni/Ostacoli Negli anni 80 la gestione marittima era fruibile su tutte le coste, poi
dagli anni 90 hanno tagliato tutto.
Deterioramento del rapporto strutturato con il mare
dovuto a logiche commerciali e normative.
Risorse
Ho conosciuto tante persone, anche figure internazionali, che mi
hanno motivato a inseguire i miei sogni.
Capacità di creare reti, visione e ispirazione globale.
Visione
Raggruppare tutti gli operatori in aree dedicate, creare poli di attività
nautiche.
Proposta concreta di ri-organizzazione dello spazio
costiero.
Citazione chiave
Mi hanno rappresentato come il Don Chisciotte degli sport nautici.
Autopercezione come pioniere solitario, simbolica.
A cura di Andrea Gelao
A.P.
Dirigente ente sportivo
Contesto
Pratica sport acquatici da oltre 40 anni.
Motivazioni e Valori
Crede nello sport come strumento educativo, di salute e di inclusione sociale. Ritiene che lo sport
debba essere ‘prescritto’ come medicina preventiva.
Bisogni e Desideri
Infrastrutture dedicate allo sport nautico: bacini, frangiflutti, spazi organizzati. Una pianificazione
urbana che consideri lo sport parte integrante della città di mare.
Frustrazioni e Ostacoli
I progetti urbanistici (es. Costa Sud) non prevedono strutture sportive marine. Lo sport viene
marginalizzato in favore di iniziative estetiche o turistiche di breve respiro.
Competenze e Risorse
Esperienza pluridecennale nella gestione di strutture sportive. Presenza di una rete solida come
punto di riferimento per sportivi di tutte le età.
Citazione chiave
“Il mare non era vissuto. Io intendo viverlo sul mare, non fermarsi a guardarlo.”
Categoria
Citazione/Osservazione
Commento
Contesto
Dirigente sportivo. Pratica sport in acqua da oltre 40 anni.
Legame profondo con il mare vissuto attraverso lo
sport e l’attività istituzionale.
Motivazioni/Valori
Lo sport è cultura, salute e formazione. Dovrebbe essere prescritto come Forte convinzione del valore sociale ed educativo
una medicina.
dello sport.
Bisogni
Abbiamo bisogno di strutture sul mare per lo sport nautico, come bacini Domanda di infrastrutture specifiche e adeguate per la
e frangiflutti per canottaggio e canoa.
pratica sportiva sul mare.
Frustrazioni/Ostacoli I progetti come Costa Sud non prevedono nulla per gli sport nautici.
Solo passeggiate, verde e bellezza.
Delusione per la mancanza di visione funzionale nei
progetti di riqualificazione.
Risorse
Quella per cui lavora è una realtà consolidata
Struttura esistente, capillare, con capacità attrattiva e
formativa.
Visione
Creare eventi sportivi marini stabili, appuntamenti fissi che rendano
Bari attrattiva anche per il turismo lento e sportivo.
Proposta di valorizzazione di Bari attraverso lo sport
nautico come leva culturale e turistica.
Citazione chiave
Il mare non era vissuto. Io intendo viverlo sul mare, non fermarsi a
guardarlo.
Sintesi potente della sua visione sul rapporto tra città
e mare.
A cura di Andrea Gelao
A.R.
Imprenditore nautico e promotore di un sistema integrato di servizi alla diportistica
Contesto
Gestisce un cantiere nautico a Bari con focus sui clienti stranieri in transito nel Mediterraneo.
Fornisce servizi tecnici e gestionali di alta qualità.
Motivazioni e Valori
Centrale la qualità del servizio e la soddisfazione del cliente. Lavora come un concierge per offrire
un’esperienza impeccabile a chi attracca con la barca.
Bisogni e Desideri
Miglioramento dei servizi pubblici (trasporti, sicurezza, infopoint) e sviluppo di capitale umano
qualificato attraverso la formazione tecnica (ITS nautico a Bari).
Frustrazioni e Ostacoli
Scarsa attrattività turistica della costa barese per i diportisti. Percezione di sopravvalutazione del
potenziale locale. Assenza di sistema.
Competenze e Risorse
Ampia rete locale di imprese nautiche. Esperienza nella gestione di clienti internazionali.
Conoscenza dei flussi e delle esigenze reali del settore nautico.
Citazione chiave
“Il mercato locale ha oscillazioni lente. Il potenziale di crescita è nel mercato globale.”
Categoria
Citazione/Osservazione
Commento
Contesto
Specializzato in cantieristica nautica a Bari, lavora con diportisti
stranieri. Offrono servizi tecnici di alto livello.
Orientato a una clientela internazionale, con un
approccio imprenditoriale e sistemico.
Motivazioni/Valori
Tutta la mia preoccupazione è che i clienti ricevano un ottimo
servizio.
Centrale il concetto di qualità e affidabilità del servizio.
Attitudine da ‘concierge’.
Bisogni
Avremmo bisogno di una crescita culturale di collaborazione tra gli
attori e di maggiore professionalizzazione tecnica.
Richiesta di infrastrutture immateriali e capitale umano
qualificato.
Frustrazioni/Ostacoli La costa pugliese ha un appeal pari a zero. Noi ci sopravvalutiamo dal
punto di vista turistico.
Visione lucida e disincantata sul posizionamento
competitivo della costa barese.
Risorse
Abbiamo aziende che fanno elettronica, cantieri come Neo Yacht. C’è
un sistema in crescita.
Presenza di un ecosistema locale potenzialmente
competitivo.
Visione
Il valore sta nell’interdisciplinarità. Non si vince da soli, si vince tutti
insieme. Serve un sistema.
Approccio integrato allo sviluppo della nautica come
sistema territoriale.
Citazione chiave
Il mercato locale ha oscillazioni lente. Il potenziale di crescita è nel
mercato globale.
Orientamento chiaro all’internazionalizzazione e alla
crescita strategica.
A cura di Andrea Gelao
C.G.
Ricercatore e policy advisor sulla Blue Economy
Contesto
Coordina progetti strategici regionali sulla Blue Economy. Ha contribuito alla definizione della
strategia Blue Vision 2030.
Motivazioni e Valori
Promuove una visione sistemica della Blue Economy come motore di sviluppo sostenibile, con
attenzione a pianificazione, innovazione, capitale umano e cooperazione.
Bisogni e Desideri
Necessità di rafforzare la comunicazione pubblica, il coinvolgimento delle comunità locali e la
qualità della partecipazione nei processi decisionali, in particolare per temi innovativi e controversi
come l’eolico offshore.
Frustrazioni e Ostacoli
Mancanza di pianificazione marittima integrata. Governance frammentata e poco coerente, con
diversi comuni commissariati e mancanza di sinergie territoriali.
Competenze e Risorse
Ampia rete di conoscenze su scala regionale ed europea. Approfondita conoscenza dei settori blu.
Capacità di connettere ricerca, policy e attori territoriali.
Citazione chiave
“Il mare non ha una prospettiva positiva se non si invertono certe tendenze.”
Categoria
Citazione/Osservazione
Commento
Contesto
Progetti di ricerca su Blue Economy, coinvolto nella definizione della
strategia regionale Blue Vision 2030.
Ruolo strategico nello sviluppo di policy
regionali e nella partecipazione a reti europee.
Motivazioni/Valori
La Blue Economy è una visione sistemica che valorizza la pianificazione
integrata per uno sviluppo sostenibile del mare.
Forte orientamento alla sostenibilità,
all’innovazione e alla gestione responsabile
delle risorse.
Bisogni
Serve un lavoro importante di comunicazione e partecipazione, specie per
impianti innovativi come l’eolico offshore.
Enfasi su coinvolgimento dei cittadini e
trasparenza nei processi decisionali.
Frustrazioni/Ostacoli Non c’è una pianificazione marittima ben costruita. Molti comuni sono stati
commissariati, mancano sinergie.
Difficoltà strutturali nella governance e nella
coerenza territoriale delle azioni sul mare.
Risorse
La Puglia ha tradizione, competenze diffuse, università, istituzioni e imprese
attive nei settori blu.
Capitale umano e reti locali già esistenti, su cui
investire per lo sviluppo integrato.
Visione
L’innovazione sostenibile è il cappello strategico che tiene insieme sviluppo
tecnologico, sinergie settoriali, capitale umano e cooperazione internazionale.
Visione di sistema multilivello e orientata al
lungo periodo.
Citazione chiave
Il mare non ha una prospettiva positiva se non si invertono certe tendenze.
Richiamo forte alla responsabilità collettiva
verso il futuro del mare.
A cura di Andrea Gelao
C.DP.
Imprenditore e visionario della Blue Economy pugliese
Contesto
Esperto di economia del mare con esperienze dirette nella logistica navale, nella meccanica e nei
servizi alle crociere. Ha sviluppato idee e progetti sull’integrazione tra settore agroalimentare e
filiere marittime.
Motivazioni e Valori
Centrale la visione sistemica e il rispetto profondo per il mare come ecosistema e opportunità.
Senso pratico, spirito imprenditoriale, attenzione all’eccellenza e alla qualità del servizio.
Bisogni e Desideri
Creazione di un Hub del Mare a Bari: un centro pubblico-privato di servizi integrati per yacht,
crociere e navi cargo, capace di attivare reti locali su meccanica, alimentare e tecnologia.
Frustrazioni e Ostacoli
La mancanza di visione e governance ha impedito alla meccanica di precisione molfettese di
sviluppare una filiera nautica. Le eccellenze locali non si parlano, il sistema è disgregato.
Competenze e Risorse
Esperienza diretta nella risoluzione di problemi tecnici complessi a bordo. Rete di artigiani e
fornitori locali. Conoscenza approfondita delle esigenze delle navi e delle compagnie.
Citazione chiave
“L’economia del mare non ammette errori, come il mare stesso”
Categoria
Citazione/Osservazione
Commento
Contesto
Esperto di economia del mare, con esperienza tecnica e imprenditoriale nei
servizi alle navi da crociera e nei settori industriali connessi.
Figura poliedrica, con visione strategica e
conoscenza operativa delle dinamiche portuali e
marittime.
Motivazioni/Valori
Il mare non dà seconde possibilità. Serve rispetto, conoscenza, visione di
sistema.
Forte senso di responsabilità e visione etica e
pragmatica dell’economia del mare.
Bisogni
Serve un hub del mare, pubblico-privato, con competenze ingegneristiche,
logistiche, commerciali, in grado di ascoltare e risolvere problemi tecnici
delle navi.
Necessità di un’infrastruttura immateriale e
operativa per attrarre e gestire flussi nautici.
Frustrazioni/Ostacoli Mancanza di visione strategica industriale. I distretti esistono ma non si
integrano. Gli operatori non fanno sistema.
Critica alla frammentazione e alla mancanza di
cooperazione nel territorio.
Risorse
La meccanica di precisione molfettese è tra le migliori d’Europa. Il brand
Puglia è riconoscibile e apprezzato.
Asset identitari e produttivi forti, ma poco
integrati strategicamente.
Visione
Creare connessioni organiche tra portualità, industria, agroalimentare e
formazione per un’offerta integrata rivolta alla nautica internazionale.
Proposta sistemica basata su un approccio di
filiera e sinergia territoriale.
Citazione chiave
L’economia del mare non ammette errori, come il mare stesso.
Immagine simbolica e potente del rigore
necessario nel settore marittimo.
A cura di Andrea Gelao
A cura di Andrea Gelao
F.R.
Presidente del circolo sportivo e promotore di educazione al mare
Contesto
Coordina corsi sportivi nautici attivi tutto l’anno e rappresenta un presidio civico costante sul fronte
mare.
Motivazioni e Valori
Crede profondamente nel valore educativo e culturale del mare. Vuole trasmettere ai giovani
rispetto e sensibilità verso l’ambiente marino. Vede il mare come risorsa vitale e simbolica.
Bisogni e Desideri
Lanciare una campagna pubblicitaria incisiva per sensibilizzare cittadini e giovani al rispetto del
mare. Migliorare la gestione quotidiana e il decoro della costa, in particolare del Porto Vecchio.
Frustrazioni e Ostacoli
Denuncia il degrado persistente di aree simboliche del lungomare, ignorate da decenni. Critica la
distanza tra strategia istituzionale e manutenzione concreta.
Competenze e Risorse
Esperienza diretta con attività educative e sportive legate al mare. Presenza continuativa sul
territorio. Capacità di mobilitare cittadini, famiglie e giovani.
Citazione chiave
“Vuoi parlare di Blue Economy? Guarda cosa abbiamo raccolto con il gommone dal mare.”
Categoria
Citazione/Osservazione
Commento
Contesto
Attività tutto l’anno con corsi di vela, canoa e canottaggio per bambini e
ragazzi.
Figura radicata nel tessuto marittimo barese, con
forte esperienza di presidio e attività educative sul
mare.
Motivazioni/Valori
Il mare è quello che ci dà da vivere, che tanto ci potrebbe aiutare.
Forte senso civico, educazione ambientale,
valorizzazione culturale e simbolica del mare.
Bisogni
Serve una grande campagna di sensibilizzazione sul rispetto del mare,
soprattutto verso i giovani.
Richiesta di azioni culturali e comunicative
incisive, oltre gli interventi infrastrutturali.
Frustrazioni/Ostacoli La zona del Porto Vecchio è il biglietto da visita della città, ma è in uno
stato di degrado inaccettabile da 30 anni.
Denuncia del disinteresse e della mancanza di cura
delle aree più simboliche del lungomare barese.
Risorse
Attivo tutto l’anno, con un presidio costante di formazione sportiva e
sensibilizzazione giovanile.
Presenza storica e consolidata, punto di riferimento
per la formazione e l’educazione civica legata al
mare.
Visione
Intervenire sulle piccole cose, sulle criticità quotidiane e reali della costa.
Una ‘micro Blue Economy’ radicata nel territorio.
Orientamento pragmatico e territoriale alla
progettualità, con attenzione al decoro urbano e
alla cura diffusa.
Citazione chiave
Vuoi parlare di Blue Economy? Guarda cosa abbiamo raccolto con il
gommone dal mare (mostra foto di cumuli di rifiuti).
Simbolica denuncia della distanza tra narrazione
strategica e realtà quotidiana.
A cura di Andrea Gelao
Associazione
Custodi della fauna e dell’equilibrio costiero barese
Contesto
Associazione impegnata dal 2020 nella protezione di specie protetta che nidifica lungo tratti della
costa sud di Bari. Attiva nella sorveglianza, protezione, sensibilizzazione e divulgazione.
Motivazioni e Valori
Vede nel fratino un indicatore naturale di equilibrio ecosistemico e un simbolo della necessità di
coesistenza tra uomo e natura. Agisce per amore della biodiversità, in un’ottica non antagonista ma
trasformativa.
Bisogni e Desideri
Recinzioni temporanee per la nidificazione, telecamere di monitoraggio, campagne educative,
formazione di guide naturalistiche e riconoscimento istituzionale. Promozione del marchio ‘Fratino
Friendly’.
Frustrazioni e Ostacoli
Urbanizzazione incoerente, incuria ambientale, presenza di gatti randagi, pulizia meccanica delle
spiagge, scarsa consapevolezza civica e culturale. Mancanza di supporto operativo continuativo.
Competenze e Risorse
Conoscenza dettagliata dei cicli di nidificazione e delle dinamiche locali, mappatura delle colonie,
capacità di monitoraggio scientifico, relazioni con enti pubblici, forza narrativa e comunicativa.
Citazione chiave
“Vuoi proteggere la costa? Parti dal fratino.”
Categoria
Citazione/Osservazione
Commento
Contesto
Associazione impegnata nella tutela di specie protetta, che nidifica lungo
alcuni tratti costieri della costa barese.
Presidio naturalistico attivo e competente nella
protezione di ecosistemi fragili.
Motivazioni/Valori
Difendere la specie significa proteggere l’intero habitat costiero e
l’equilibrio naturale.
Approccio ecologico sistemico e basato sulla
responsabilità collettiva verso la biodiversità.
Bisogni
Servono recinzioni stagionali, campagne di sensibilizzazione, telecamere
per il monitoraggio dei nidi e formazione per guide naturalistiche.
Richiesta di supporto logistico, tecnico e umano per
migliorare la protezione e la divulgazione.
Frustrazioni/Ostacoli Cattiva gestione della costa, urbanizzazione incoerente, aggressività di
gatti, ratti e cani, ostilità o indifferenza da parte dei cittadini.
Rischio reale per la sopravvivenza della specie
dovuto alla pressione antropica e alla scarsa cultura
ecologica.
Risorse
Esperienza diretta di monitoraggio, mappatura e protezione dei nidi,
relazione con istituzioni e cittadini sensibili.
Know-how specifico, passione e capacità narrativa
(storytelling) sul valore del fratino.
Visione
La specie in questione è indicatore di equilibrio ecosistemico e come
possibile elemento identitario per una costa sostenibile.
Proposta di valorizzazione del fratino come simbolo
di buona governance ambientale.
A cura di Andrea Gelao
Citazione chiave
Vuoi proteggere la costa? Parti dalla fauna
Slogan sintetico che rappresenta l’approccio bottomup e di tutela preventiva.
Fondatore associazione sportiva e pioniere dell’educazione sportiva sul mare
Contesto
Ha fondato l’associazione oltre 20 anni fa. Ha trasformato luoghi difficili in spazi di aggregazione
sportiva. Ha formato decine di giovani, inclusi ragazzi provenienti da comunità e percorsi giudiziari.
Motivazioni e Valori
Crede che il mare debba essere di tutti, come luogo di crescita, riscatto e rispetto. Vive il mare
come risorsa educativa e generativa.
Bisogni e Desideri
Spazi protetti e regolamentati per attività sportive, investimenti certi e continui, riconoscimento
istituzionale del valore educativo del mare.
Frustrazioni e Ostacoli
Assenza di supporto economico continuativo. Convivenza conflittuale con altri usi disordinati della
costa. Mancanza di protezione per le aree sensibili.
Competenze e Risorse
Esperienza pionieristica, competenza tecnica, capacità di coinvolgere, educare e ispirare. Ha dato
vita a una vera e propria generazione di sportivi del mare.
Citazione chiave
“Se Bari avesse il mare…”
Categoria
Citazione/Osservazione
Commento
Contesto
Fondatore dell’associazione sportiva, attiva da oltre 20 anni. Insegna sport
acquatici e ha realizzato percorsi di reinserimento per ragazzi in difficoltà.
Figura pionieristica nello sviluppo dello sport
nautico a Bari, con forte impatto sociale e
culturale.
Motivazioni/Valori
Abbiamo tolto ragazzi dalla strada e messi sul mare. Il mare è veramente di
tutti.
Profonda visione educativa e democratica del
mare come risorsa accessibile e formativa.
Bisogni
Servono spazi dedicati e protetti per le attività sportive, investimenti stabili e
regole chiare su convivenza e accesso.
Domanda di riconoscimento formale e
protezione degli spazi dedicati
all’associazionismo marino.
Frustrazioni/Ostacoli Siamo strozzati economicamente. Non possiamo investire per mancanza di
risorse e certezza.
Scarsa sostenibilità economica e mancanza di
continuità nel supporto pubblico.
Risorse
Abbiamo creato una generazione di sportivi del mare. Molti sono passati da noi,
poi hanno aperto altre realtà.
Capacità generativa e di attivazione civica nel
settore dello sport nautico.
Visione
Voglio portare l’Australia a Bari. Il mare deve unire e non dividere, ma vanno
fatte rispettare le regole.
Immaginario forte e propositivo, con una
visione internazionale adattata al contesto
locale.
A cura di Andrea Gelao
Citazione chiave
Se Bari avesse il mare…
Frase manifesto che racchiude il desiderio di
rendere Bari una vera città di mare.
C.D. – Gestore di salone balneare
Contesto
Figura storica della costa barese, con esperienza diretta nella gestione di spazi pubblici marini. Ha
lavorato tra autorizzazioni, enti pubblici, e reti associative con l’obiettivo di rendere la costa
accessibile, viva e legittimata.
Motivazioni e Valori
Crede profondamente nel valore pubblico del mare e degli spazi costieri. Vuole costruire luoghi
dove emozione, desiderio e responsabilità possano coesistere. È animato da una visione poetica e
pragmatica della cittadinanza costiera.
Bisogni e Desideri
Una conferenza di servizi permanente tra enti pubblici. Regole chiare per attivare iniziative lungo la
costa. Autorizzazioni agili. Riconoscimento istituzionale per chi lavora per il bene comune.
Frustrazioni e Ostacoli
Burocrazia opaca. Inaccessibilità degli interlocutori pubblici (come il demanio). Mancanza di
governance intermedia (sistema provinciale). Vuoti gestionali e normative inapplicabili.
Competenze e Risorse
Esperienza pluriennale nella gestione e nella negoziazione pubblica. Conoscenza dei meccanismi
normativi e amministrativi. Capacità di tenere insieme visione culturale e senso civico. Spirito
federativo.
Citazione chiave
Se dentro di te non coltivi il desiderio, il bisogno di sognare, chi mai ti riconoscera (o ti concedera) il
diritto di farlo?
Categoria
Citazione/Osservazione
Commento
Bisogni
Noi avremmo bisogno di una conferenza di servizi, ma permanente, che
stia lì. Un posto dove so chi c’è, chi fa cosa.
Richiesta esplicita di governance stabile e accessibile tra
enti pubblici e operatori.
Visioni
Se non hai l’emozione di sogni, chi te lo permetterà di essere in esigenza
di un’emozione di sogni?
Immagine poetica e profonda di uno spazio costiero capace
di accogliere desideri e significati.
Ostacoli
Non esiste il sistema di sorveglianza in Italia. Non esiste quello
provinciale.
Denuncia della mancanza di strutture amministrative
intermedie o territoriali.
Ostacoli
Il capo del demanio è inavvicinabile.
Difficoltà di accesso agli interlocutori pubblici e senso di
isolamento degli operatori.
Risorse
Però se si mettono d’accordo sulla cosa che vogliono fare, forse ne esce
qualcosa.
Speranza nella concertazione tra attori e nella costruzione
condivisa di soluzioni.
Citazione
chiave
Ma se non puoi gestire nemmeno l’area pubblica, allora come pensi che
venga mantenuta viva?
Domanda retorica che rivela il legame tra responsabilità
gestionale e vitalità dello spazio pubblico.
A cura di Andrea Gelao
A cura di Andrea Gelao
C.C. – Imprenditore
Contesto
Imprenditore attivo nell’area costiera sud di Bari, ha trasformato Torre Quetta da luogo marginale a
spazio vivo, attrattivo e sostenibile. Lavora con spirito civico, cura del dettaglio e attenzione alle
relazioni umane. Ha esperienza diretta nella gestione di spazi pubblici, investimenti, relazioni con le
istituzioni e le fragilità sociali.
Motivazioni e Valori
Crede in un’impresa che genera felicità e fiducia. Vuole costruire luoghi in cui le persone stiano
bene e possano lavorare con dignità. La sua etica si basa sulla coesione sociale, la condivisione dei
guadagni e la rigenerazione urbana autentica.
Bisogni e Desideri
Infrastrutture coerenti e curate nel tempo. Strategie pubbliche che accompagnino gli investimenti.
Progetti dove il cuore conta quanto il capitale. Accessibilità amministrativa, manutenzione
pianificata, risposte tempestive.
Frustrazioni e Ostacoli
Costi privati sostenuti per colmare lacune pubbliche (es. spurghi). Distanza tra pianificazione
istituzionale e realtà operativa. Progetti che non considerano il lavoro e la vita quotidiana degli
operatori.
Competenze e Risorse
Visione imprenditoriale orientata alla rigenerazione. Esperienza diretta nella creazione di valore da
spazi trascurati. Reti di collaborazione, capacità di attrarre investimenti, sensibilità umana e
progettuale.
Citazione chiave
“Io voglio fare cose dove la gente è felice… e con me guadagna, anche più di me.”
Categoria
Citazione/Osservazione
Commento
Bisogni
Serve prevedere insieme agli investimenti dei piani di manutenzione, perché non Necessità di una strategia pubblica che accompagni
puoi pensare che tu fai una cosa così costosa e poi trovi uno che non ci mette il
l’investimento iniziale con una cura costante nel
cuore.
tempo.
Visioni
Bari ha un litorale che potrebbe esplodere. Quando qui abbiamo tutto il litorale
che potrebbe essere valorizzato.
Sogno di una città che si espanda verso il mare come
risorsa primaria per economia, bellezza e qualità della
vita.
Ostacoli
Il progetto nuovo non prevede l’attacco alla fogna… io pago 50.000 euro all’anno
di spurgo.
Assenza di pianificazione tecnica coerente e dispendio
enorme dovuto a mancanze strutturali pubbliche.
Risorse
Nel 2017 ho rischiato io con 20.000 euro… oggi Torre Quetta vale 600.000 euro.
Capacità imprenditoriale dimostrata: ha trasformato
spazi marginali in attrattori economici e sociali.
Citazione
chiave
Io voglio fare cose dove la gente è felice… e con me guadagna, anche più di me.
Espressione forte di imprenditoria etica e rigenerativa
basata su relazioni di fiducia e coesione.
A cura di Andrea Gelao
I.G. – Comitato cittadini
Contesto
Presiede un comitato cittadino attivo nella zona nord-ovest di Bari (San Girolamo–Fesca),
impegnato nel monitoraggio, presidio civico e proposta partecipata sul waterfront recentemente
rinnovato. Utilizza i social e il confronto istituzionale per promuovere miglioramenti concreti.
Motivazioni e Valori
Crede nella cittadinanza attiva come leva di trasformazione urbana. Spinta dal desiderio di vivibilità
e inclusione, lavora per una costa accessibile, sicura e vissuta, specialmente per residenti, famiglie
e giovani. Difende il diritto a essere informati, coinvolti e ascoltati.
Bisogni e Desideri
Servizi essenziali sul lungomare (bagni, docce, segnaletica, vigilanza). Iniziative culturali e ricreative
per giovani e famiglie. Accesso reale ai bandi e ai fondi pubblici. Spazi per il tempo libero, anche di
piccola scala. Collaborazione con istituzioni e altri comitati.
Frustrazioni e Ostacoli
Difficoltà nell’accesso all’informazione istituzionale. Complessità burocratiche. Mancanza di
continuità nella vigilanza e nella manutenzione. Disparità tra San Girolamo e Fesca in servizi e
infrastrutture.
Competenze e Risorse
Rete civica in crescita. Conoscenza dei bisogni territoriali. Capacità di mobilitazione e presidio
digitale. Attitudine collaborativa, con attenzione al lavoro di squadra e alla mediazione.
Citazione chiave
“Questa è partecipazione: non può non passare dall’informazione.”
Categoria
Citazione/Osservazione
Commento
Bisogni
Mancano i servizi: docce, bagni, fontanine, contenitori, cartellonistica,
manutenzione del verde…
Chiara richiesta di infrastrutture di base per una fruizione
dignitosa del waterfront da parte di cittadini e residenti.
Visioni
Il famoso “Mambrone” potrebbe essere un ottimo punto dove poter
realizzare piccoli concerti, rappresentazioni…
Immaginario civico di utilizzo creativo, culturale e
comunitario dello spazio costiero già esistente.
Ostacoli
Molte persone non sanno accedere ai bandi, anche se hanno idee. Manca
l’informazione e il supporto.
Partecipazione ostacolata dalla complessità burocratica e da
una carenza di supporto tecnico.
Risorse
Noi ci siamo costituiti come comitato, ora stiamo crescendo e ci
confrontiamo con altri gruppi. Usiamo i social, segnaliamo, proponiamo.
Capacità auto-organizzativa, presidio civico del territorio e
relazioni istituzionali attive.
Citazione
chiave
Questa è partecipazione: non può non passare dall’informazione.
Sintesi efficace del legame tra conoscenza, accesso e
cittadinanza attiva.
A cura di Andrea Gelao
L.T. – Comitato cittadini
Contesto
Rappresentante attiva dell’Associazione di residenti, impegnata da anni in attività di presidio, cura,
proposta e animazione civica sul waterfront nord di Bari. Collabora con altri attori del quartiere,
commercianti, istituzioni e reti di volontariato, nonostante la mancanza di forma giuridica e risorse
economiche.
Motivazioni e Valori
Spinta da un forte senso di responsabilità verso il proprio quartiere e dalla volontà di migliorare
concretamente la qualità della vita urbana e costiera. Crede nella partecipazione come processo
collettivo, non strumentale, e nella bellezza come diritto comune.
Bisogni e Desideri
Spazi pubblici di qualità per la socialità. Riconoscimento istituzionale. Accesso alle risorse
pubbliche e supporto tecnico per la progettazione. Realizzazione di un ostello sociale giovanile con
attività culturali e spazi condivisi.
Frustrazioni e Ostacoli
Assenza di spazi pubblici dedicati. Difficoltà di accesso ai fondi per mancanza di status giuridico.
Doppie narrazioni sul ruolo civico e sospetti di strumentalizzazione. Burocrazia demaniale e
gestione insufficiente dei servizi di base lungo la costa.
Competenze e Risorse
Radicamento territoriale, attivismo costante, capacità di aggregazione. Esperienze pregresse nella
gestione di eventi e campagne civiche. Rete sociale ampia e sensibilità progettuale orientata al
bene collettivo.
Citazione chiave
“Abbiamo idee ma non abbiamo un euro. Però potremmo mettere a lavorare persone disoccupate,
gestire uno spazio comune, fare una cooperativa.”
Categoria
Citazione/Osservazione
Commento
Bisogni
Non abbiamo una piazza, un giardino, un posto dove stare. Ci incontriamo
dove capita.
Forte carenza di spazi pubblici per la socialità nel
quartiere di San Cataldo.
Visioni
Un ostello giovane, anche piccolo, stile scandinavo… con spazi comuni per
attività culturali, prove musicali, teatro.
Visione di rigenerazione di un immobile demaniale per
turismo sociale e produzione culturale partecipata.
Ostacoli
Non siamo neanche iscritti al RUNTS. Non abbiamo accesso ai fondi. Siamo
spontanei.
Assenza di forma giuridica e supporto progettuale che
impedisce l’accesso alle opportunità pubbliche.
Risorse
Abbiamo sempre lavorato in contatto con il quartiere, facciamo eventi, pulizie, Forte radicamento nel territorio, capacità di attivazione
concerti, anche con i commercianti.
dal basso e relazioni consolidate con altri attori locali.
Citazione
chiave
Abbiamo idee ma non abbiamo un euro. Però potremmo mettere a lavorare
persone disoccupate, gestire uno spazio comune, fare una cooperativa.
A cura di Andrea Gelao
Esprime una potenzialità trasformativa e inclusiva, se
accompagnata da strumenti adeguati.
C.P. – Docente Uniba e Associazione ambientalista
Contesto
Professore universitario, promotore di pratiche di monitoraggio scientifico in immersione e autore
di importanti scoperte sul patrimonio sottomarino pugliese, tra cui scogliere coralline mesofotiche
e barriere di ostriche autoctone. È anche attivo nella divulgazione scientifica e nella riflessione
critica sulle politiche ambientali e costiere.
Motivazioni e Valori
Difende un approccio scientifico, sistemico e consapevole alla gestione della costa. Rifiuta la
semplificazione e la cementificazione come uniche risposte progettuali. Crede nel valore educativo
e trasformativo della conoscenza, e nella necessità di rigenerare la cultura ambientale.
Bisogni e Desideri
Applicare alla costa i principi del consumo responsabile del suolo. Far entrare la biologia marina
nella progettazione costiera. Salvaguardare gli ecosistemi marini come parte integrante della
visione urbana.
Frustrazioni e Ostacoli
Modelli progettuali che ignorano la complessità ecologica della costa. Interventi ingegneristici
scollegati dalla vita marina. Sottovalutazione della scienza ecologica nei processi decisionali.
Competenze e Risorse
Produzione scientifica di valore internazionale. Esperienza didattica e formativa. Capacità
divulgativa. Accesso a dati, ricerche e tecnologie per l’osservazione degli ecosistemi marini costieri.
Citazione chiave
“La natura vince sempre. Ma ciò che ritorna non è mai ciò che c’era prima, e non sempre coincide
con ciò che ci piace.”
Categoria
Citazione/Osservazione
Commento
Bisogni
Bisognerebbe applicare alla costa lo stesso principio del consumo di
suolo: limitarne la cementificazione.
Richiesta esplicita di una politica pubblica di tutela
ecosistemica della costa, analoga a quella contro il consumo di
suolo.
Visioni
La costa è un sistema biologico vivo. Le modifiche che si fanno sulla costa Visione sistemica ed ecologica della costa come interfaccia
hanno una ripercussione profonda sulla vita marina.
viva tra terra e mare, da trattare come organismo.
Ostacoli
La costa viene progettata da ingegneri e architetti come se fosse una linea Critica a un modello progettuale e urbanistico che trascura gli
astratta, ignorando gli ecosistemi.
aspetti biologici e ambientali.
Risorse
Abbiamo scoperto la prima scogliera mesofotica a base animale nel
Mediterraneo, e barriere di ostriche autoctone lungo tutta la Puglia.
Portatore di sapere scientifico di frontiera con valore
strategico per la tutela e valorizzazione marina.
Citazione
chiave
La natura vince sempre. Ma ciò che ritorna non è mai ciò che c’era
prima, e non sempre coincide con ciò che ci piace.
Sintesi profonda dei processi ecologici e della responsabilità
antropica nelle trasformazioni ambientali.
A cura di Andrea Gelao
P.P. Associazione Marinai
Contesto
Presidente di un’associazione con oltre 400 iscritti, attiva nel borgo marinaro di Santo Spirito.
Promuove iniziative educative, culturali, ambientali e relazionali che ruotano attorno al porto e alla
comunità. Ha una visione pragmatica e rigenerativa del ruolo del porto nella vita cittadina.
Motivazioni e Valori
Crede nel mare come luogo di comunità, racconto, accoglienza e cittadinanza. Lavora per uno
spazio portuale ordinato, vissuto, pulito e generativo. È motivato dal senso di responsabilità civica
e dalla cura della memoria marina locale.
Bisogni e Desideri
Dragaggio del porto e accessi sicuri. Regole chiare per le concessioni. Controllo contro l’abusivismo.
Servizi di base per il turismo. Valorizzazione delle attività culturali e relazionali sul mare.
Frustrazioni e Ostacoli
Anarchia gestionale del porto. Intimidazioni verso chi non si adegua all’abusivismo. Mancanza di
presenza istituzionale. Fatica nel costruire soluzioni condivise con enti pubblici.
Competenze e Risorse
Associazione numerosa, attiva con scuole, famiglie, bambini e anziani. Esperienze concrete di
eventi, pulizie, attività inclusive. Forte presidio del territorio e capacità relazionale.
Citazione chiave
“Il nostro porto non ha futuro per la pesca, ma può averlo per il turismo e la cultura.”
Categoria
Citazione/Osservazione
Commento
Bisogni
Servono accessi sicuri al mare, regole chiare per le concessioni, dragaggio Richiesta diffusa di interventi concreti per rendere il porto
del porto, contenitori per la plastica.
fruibile e sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che
operativo.
Visioni
Abbiamo fatto l’aperitivo sul gozzo con il racconto della storia del borgo,
e venivano persone da tutta la Puglia. È un progetto turistico e culturale.
Visione esperienziale, locale e culturale del turismo costiero,
fondato su tradizione, racconto e piccole economie di
comunità.
Ostacoli
C’è chi mette la barca abusiva, poi se uno si rifiuta, gliela forano. Non c’è
gestione degli spazi in mare.
Assenza di regolamentazione ufficiale e degenerazione in
pratiche illegali o intimidatorie nei porticcioli.
Risorse
Siamo 400 iscritti nell’associazione, facciamo attività con le scuole,
pulizie, eventi culturali, coinvolgiamo bambini e anziani.
Forte presenza associativa e relazionale, legame
intergenerazionale, capacità di attrarre comunità e memoria.
Citazione
chiave
Il nostro porto non ha futuro per la pesca, ma può averlo per il turismo e
la cultura.
Riconversione consapevole del ruolo della costa da
economica-produttiva a esperienziale-comunitaria.
A cura di Andrea Gelao
A.C. – Gruppo associazioni APS
Contesto
Figura impegnata nella trasformazione di uno spazio urbano marginale sul lungomare di Fesca in
luogo condiviso e accessibile, attraverso il coinvolgimento di comunità, scuole, gruppi giovanili,
artisti e volontari internazionali. Utilizza approcci partecipativi (Dragon Dreaming) per costruire
senso di appartenenza e cooperazione civica.
Motivazioni e Valori
Crede nella rigenerazione sociale come base di ogni progetto urbano. Promuove l’accessibilità,
l’inclusione, la cura collettiva. Vede il mare come spazio che appartiene a tutti, da abitare con
responsabilità e creatività. Valorizza la pedagogia, la cooperazione, la dimensione relazionale.
Bisogni e Desideri
Accessibilità diffusa alla costa, anche per chi viene da lontano o ha fragilità. Spazi dotati di servizi
minimi (bagni, accoglienza). Supporto istituzionale stabile per la gestione condivisa degli spazi.
Collaborazioni orizzontali con altri soggetti civici.
Frustrazioni e Ostacoli
Spazi assegnati privi di infrastrutture. Assenza di accompagnamento da parte delle istituzioni.
Rivalità tra operatori. Complessità gestionale di uno spazio pubblico lasciato senza guida né
visione.
Competenze e Risorse
Capacità di mobilitare reti locali e internazionali. Esperienza in progetti educativi, culturali e
ambientali. Creatività nella riattivazione di spazi. Attitudine alla collaborazione, metodo
partecipativo (Dragon Dreaming).
Citazione chiave
“La soglia d’accesso dev’essere per tutti. Se non so prendere il bus, devo avere qualcuno che mi
aiuta, persona o intelligenza artificiale che sia.”
Categoria
Citazione/Osservazione
Commento
Bisogni
Ci vuole una soglia d’accesso bassa. Se vivo a Poggiofranco devo sapere Chiara richiesta di accessibilità universale al mare e ai servizi
che c’è un punto di incontro da cui posso raggiungere il mare.
connessi, indipendentemente dal quartiere di provenienza.
Visioni
L’obiettivo finale era creare una comunità che si riconosce come
comunità del mare in uno spazio imposto ma che è riuscita a
trasformare.
Ostacoli
Ci hanno dato uno spazio senza bagno, senza risorse, con mille ostacoli Difficoltà operative, mancanza di supporto logistico, relazioni
e rivalità con altri assegnatari.
conflittuali con altri attori del waterfront.
Risorse
Abbiamo fatto attività con scout, parrocchie, artisti, volontari europei.
Stiamo creando una biblioteca, uno spazio per bici, laboratori.
Elevata capacità di attivazione territoriale, coinvolgimento di
reti locali e internazionali, creatività nell’uso degli spazi.
Citazione
chiave
La soglia d’accesso dev’essere per tutti. Se non so prendere il bus, devo
avere qualcuno che mi aiuta, persona o intelligenza artificiale che sia.
Principio di accessibilità totale come fondamento di ogni
politica pubblica sulla costa.
Progetto di rigenerazione sociale attraverso il metodo Dragon
Dreaming, volto alla costruzione di identità e comunità costiera
condivisa.
A cura di Andrea Gelao
S.M. – Imprenditore
Contesto
Dirigente e attivista culturale con esperienza amministrativa, autore di visioni urbane centrate sul
rapporto tra arte, territorio e rigenerazione. Ha ricoperto incarichi pubblici e conosce bene i limiti e
le potenzialità dell’identità costiera di Bari.
Motivazioni e Valori
Crede in un modello di città che metta al centro la cultura contemporanea, l’arte pubblica,
l’accessibilità e la narrazione come leve di trasformazione urbana e sociale. Desidera una città che
abiti il mare in modo estetico, sostenibile e produttivo.
Bisogni e Desideri
Un piano integrato per riconnettere Bari al mare fisicamente, simbolicamente, culturalmente.
Investimenti in arte pubblica, design, narrazione. Sviluppo di una filiera culturale e turistica di
qualità. Più ambizione progettuale e visione internazionale.
Frustrazioni e Ostacoli
Scarsa qualità dell’offerta culturale e turistica locale. Mancanza di posizionamento culturale
riconoscibile. Debolezza infrastrutturale, poca attenzione all’innovazione simbolica e progettuale.
Competenze e Risorse
Esperienza gestionale nel settore cultura. Visione strategica, capacità di narrazione urbana,
conoscenza dei meccanismi di finanziamento pubblico. Relazioni professionali consolidate in
ambito artistico e istituzionale.
Citazione chiave
“Bari ha le spalle rivolte al mare. E se non la giriamo simbolicamente, fisicamente e culturalmente,
resterà così.”
Categoria
Citazione/Osservazione
Commento
Bisogni
Bari è una città che ha le spalle rivolte al mare. Serve un piano per
riconnetterla visivamente, fisicamente, simbolicamente.
Esplicita la necessità di un cambio di paradigma nella relazione
città–mare, sia a livello infrastrutturale che culturale.
Visioni
Cinque opere d’arte pubblica lungo la costa, stampate in 3D, frutto di
residenze d’artista con curatori locali, da Palese a Torre a Mare.
Visione poetica e concreta di trasformazione della costa in
galleria diffusa d’identità contemporanea, accessibile e narrativa.
Ostacoli
Bari non ha un’offerta culturale contemporanea, né infrastrutture
turistiche di alto profilo. Nessuna stella Michelin, pochi servizi.
Critica severa alla qualità media dell’offerta turistica e alla
mancanza di visione nel posizionamento culturale della città.
Risorse
Abbiamo i fondali marini per l’eolico offshore, la possibilità di
generare energia, lavoro e nuova biodiversità.
Individua nel mare e nella produzione energetica verde una leva
strategica per l’economia locale e la rigenerazione ambientale.
Citazione
chiave
Bari ha le spalle rivolte al mare e se non la giriamo simbolicamente,
fisicamente e culturalmente, resterà così.
Sintesi efficace del valore trasformativo dell’arte pubblica come
infrastruttura simbolica e comunicativa.
FOCUS GROUP – 18 febbraio 2025
A cura di Andrea Gelao
Il focus group del 18 febbraio 2025 si è svolto con la partecipazione di attori del mondo educativo,
sportivo, istituzionale e tecnico legati al mare, riuniti per esplorare i temi della formazione,
dell’accesso al mare e della cultura marittima nella città di Bari. L’incontro è stato denso di
contenuti, testimonianze storiche e visioni concrete sul futuro della costa barese.
Valori emersi
Tutti i partecipanti hanno condiviso una forte tensione verso il mare come **bene comune**, non
solo da ammirare ma da abitare, attraversare, conoscere e tramandare. Il mare è stato raccontato
come luogo educativo, professionale, spirituale, sportivo e simbolico. Emergono passioni
individuali che si traducono in pratiche collettive e infrastrutture civiche.
Bisogni e richieste
Tra i **bisogni più ricorrenti**: la riapertura di spazi sul mare (porti, banchine, scalette), il
potenziamento della logistica scolastica per permettere agli studenti di vivere davvero la cultura
nautica, il supporto economico per la manutenzione delle barche e per percorsi formativi che oggi
sono sostenuti quasi unicamente da volontariato. Si chiede il riconoscimento strutturale di attività
che hanno dimostrato impatto reale.
Criticità rilevate
Molte le **criticità**: dalla chiusura storica del Porto Vecchio alla difficoltà di accedere al mare
fisicamente (mancanza di pontili, scale, pontili pubblici), passando per l’assenza di coordinamento
tra enti, la mancanza di un regolamento portuale, i limiti infrastrutturali e normativi che frenano
l’uso condiviso del mare. I partecipanti segnalano una perdita progressiva di cultura marittima,
anche nelle scuole.
Risorse attivabili
Tra le **risorse attivabili**, è emerso un ricco patrimonio di soggetti, competenze, reti,
imbarcazioni, esperienze e idee progettuali già testate. Scuole nautiche con plessi storici e docenti
esperti, circoli sportivi radicati e associazioni civiche operative sul territorio sono pronti a
collaborare, ma chiedono condizioni strutturali più favorevoli.
Visioni per il futuro
La visione condivisa è quella di una **Bari che abita il mare**: una città con accessi diffusi,
piattaforme urbane per la discesa in acqua, una micro-marina pubblica, cantieri didattici, una rete
stabile tra scuola-formazione-lavoro. Si immagina un Porto Vecchio trasformato in luogo di
memoria e innovazione: museo, molo, scuola, attracco.
Citazioni chiave
Due frasi simbolo hanno segnato il tono del dialogo:
• “Se Bari avesse il mare…” – evocazione di un potenziale ancora da realizzare.
• “Un porto vecchio che diventi museo, banchina, scuola, lavoro.” – visione concreta di
trasformazione urbana e culturale.
A cura di Andrea Gelao
Nome
La rete degli educatori e innovatori del mare barese
Contesto
Un insieme eterogeneo di soggetti: insegnanti degli istituti nautici, rappresentanti di circoli sportivi,
attivisti, professionisti, tecnici e funzionari pubblici. Condividono un forte radicamento territoriale
e una visione pratica e formativa del rapporto con il mare. Operano spesso in assenza di risorse,
sostenuti da passione e responsabilità civica.
Motivazioni e Valori
Credono nel mare come luogo educativo, professionale, culturale e sociale. Lo vivono come spazio
generativo, inclusivo e trasformativo. Promuovono il valore della manualità, dell’esperienza diretta,
della trasmissione intergenerazionale di saperi e competenze.
Bisogni e Desideri
Accessi regolamentati e sicuri al mare per scuole, associazioni e cittadini. Riconoscimento delle
pratiche educative e sportive come beni comuni. Manutenzione delle infrastrutture scolastiche
(barche, rimessaggi, trasporti), e fondi strutturali per attività continuative.
Frustrazioni e Ostacoli
Frammentazione istituzionale, chiusura fisica e simbolica dei porti, mancanza di visione strategica
unitaria, divario tra le promesse politiche e l’operatività. La cultura del mare è percepita come
trascurata e scollegata dai processi decisionali.
Competenze e Risorse
Capacità progettuale, competenze tecniche e formative, patrimonio narrativo e storico, esperienze
di innovazione civica e adattamento. Possesso di infrastrutture leggere (barche, scuole, simulatori,
attrezzature) e una rete estesa di relazioni locali e nazionali.
Citazione chiave
“Un porto vecchio che diventi museo, banchina, scuola, lavoro.”
Categoria
Sintesi
Valori condivisi Forte desiderio di rafforzare la relazione tra la città e il mare, come bene pubblico, luogo educativo e risorsa economica sostenibile.
Bisogni espressi
Accessi sicuri e fruibili al mare per cittadini e studenti, manutenzione delle imbarcazioni scolastiche, riconoscimento economico e
logistico dei percorsi educativi legati al mare.
Ostacoli
riscontrati
Barriere fisiche (porti chiusi, muri, mancanza di pontili), burocratiche (mancanza di regolamenti), e culturali (assenza di visione
condivisa tra enti).
Risorse
attivabili
Scuole nautiche storiche, circoli sportivi, associazioni con know-how tecnico e formativo, esperienze progettuali pregresse, capacità
di attivazione civica.
Visioni
Una città che abita il mare con spazi accessibili, formativi e professionali. Idee come: piattaforme per accedere al mare, mi cro-marina
urbana, rete di cantieri didattici, promozione del lavoro blu.
Citazioni chiave “Se Bari avesse il mare…” – “Un porto vecchio che diventi museo, banchina, scuola, lavoro.”
A cura di Andrea Gelao
FOCUS GROUP – 11 febbraio 2025
Il focus group dell’11 febbraio 2025 ha coinvolto operatori locali, imprenditori, sportivi e progettisti
culturali impegnati sul fronte della Blue Economy urbana a Bari. L’incontro ha rappresentato
un’occasione per far emergere esperienze di frontiera e visioni concrete sul futuro della costa
cittadina, con particolare riferimento all’accessibilità, alla vivibilità e alla sostenibilità del mare
urbano.
Valori emersi
Il valore più sentito è quello della prossimità vissuta con il mare: un legame affettivo e operativo
che spinge questi attori a prendersi cura del territorio con mezzi limitati ma grande
determinazione. Il mare è desiderio, bellezza, libertà, ma anche occasione di lavoro, comunità e
rigenerazione urbana.
Bisogni e richieste
I partecipanti hanno sottolineato l’urgenza di infrastrutture leggere e flessibili: box, pontili, corridoi
di lancio, punti d’imbarco, ombreggiamenti, presidi urbani per accogliere cittadini e turisti. Servono
regole chiare, accessi diffusi, supporto logistico e micro-finanziamenti per piccole attività già attive
o in potenza.
Criticità rilevate
Grandi opere progettate senza confronto, scarsa comunicazione istituzionale, muri fisici e simbolici
che separano la città dal mare. Il lungomare è vissuto più come **autostrada urbana** che come
spazio civico. La città guarda il mare ma non lo tocca. La costa è visibile ma inaccessibile.
Risorse attivabili
Operatori già presenti con esperienza, reti tra sportivi e turisti, know-how tecnico e gestionale,
visione condivisa. Il quartiere di San Girolamo è citato come esempio virtuoso ma ancora
‘nascosto’. La costa barese contiene energie già operative che chiedono solo di essere messe in
condizione di agire.
Visioni per il futuro
Il sogno condiviso è quello di una città che abita il mare: con porti urbani leggeri, houseboats, zone
per pedalò e piccole barche elettriche, spazi per sport, cultura, accoglienza e socialità. Si immagina
un nuovo equilibrio tra costa, città e mobilità, in cui l’accessibilità fisica si accompagna a una vera
accessibilità simbolica e operativa.
Citazioni chiave
Alcune frasi simboliche hanno illuminato la conversazione:
• “Il mare è desiderio.”
• “San Girolamo è il modello, ma è nascosto.”
• “Siamo una città con 42 km di costa, ma senza accessi veri al mare.”
Gli Attivatori della Costa Barese
A cura di Andrea Gelao
Contesto
Gruppo eterogeneo di operatori locali che include imprenditori, sportivi, progettisti culturali,
designer, tecnici, attivi soprattutto nell’area di San Girolamo e lungo la costa urbana. Condividono
un’esperienza concreta di lavoro e relazione col mare, spesso auto-organizzata, radicata nei
quartieri e orientata all’accoglienza e all’accessibilità.
Motivazioni e Valori
Credono nel mare come desiderio, bellezza, accesso, mobilità e identità urbana. Si muovono per
passione, iniziativa autonoma e voglia di cambiare le condizioni esistenti. Rifiutano il mare come
privilegio o retorica e rivendicano il diritto a viverlo concretamente.
Bisogni e Desideri
Infrastrutture leggere (box, pontili, corridoi di lancio, zone d’ombra), spazi dedicati per lavorare con
turisti e cittadini, regolamenti chiari, micro-finanziamenti agili, supporto per chi vuole ‘fare con
poco’. Sogni: porti urbani, accesso facilitato al mare, piccoli hub diffusi.
Frustrazioni e Ostacoli
Mare visibile ma inaccessibile: opere pubbliche progettate senza confronto, mancata
comunicazione sui progetti, mancanza di trasparenza e governance. Distanza tra desiderio e realtà,
tra cittadini e istituzioni.
Competenze e Risorse
Esperienza diretta con i turisti, capacità relazionali, progetti attivi, idee concrete, visione condivisa.
Capacità di rigenerare pezzi di costa con interventi minimi ma trasformativi.
Citazione chiave
“Siamo una città con 42 km di costa, ma senza accessi veri al mare.”
Categoria
Sintesi
Valori
condivisi
Passione per il mare vissuta come spazio identitario, creativo, sociale e professionale. Desiderio diffuso di rendere il mare accessibile,
abitabile, desiderabile e vissuto in modo sostenibile.
Bisogni espressi Infrastrutture leggere e diffuse (pontili, box, punti d’imbarco), spazi attrezzati per operatori turistici e sportivi, regolamentazione
chiara per l’accesso e la sosta, micro-finanziamenti per attivare piccole economie blu.
Ostacoli
riscontrati
Barriere fisiche e culturali che separano la città dal mare: muri, autostrade urbane, mancanza di continuità della linea costiera,
disinformazione sui progetti, conflitti tra usi e interessi.
Risorse
attivabili
Presenza di operatori motivati, esperienze imprenditoriali esistenti (ristorazione, turismo nautico), visione condivisa di ri generazione,
conoscenza tecnica e capacità di presidio territoriale.
Visioni
Immagine di una città fluida, riconnessa al mare, con porti urbani leggeri, mobilità integrata, servizi accessibili, sport nautico diffuso,
piccole attività che attivano la costa come infrastruttura di relazione e di futuro.
Citazioni
chiave
“Il mare è desiderio” – “Siamo una città con 42 km di lungomare ma senza accessi veri al mare” – “San Girolamo è il modello, ma è
nascosto”
A cura di Andrea Gelao
ANALISI GENERALE E PROSPETTIVA STRATEGICA
ECONOMIA DELLA COSTA BARESE
PUNTI SALIENTI
Il mare è percepito da tutti come bene comune, risorsa educativa, economica, simbolica e
identitaria.
Forte richiesta di accessibilità fisica e operativa: spazi, attrezzature leggere, corridoi di
accesso, pontili.
Esistono numerose esperienze già attive (scuole, circoli, cooperative, associazioni), spesso
in autonomia, che chiedono solo riconoscimento e “infrastruttura civica”.
I giovani sono un target prioritario ma spesso distanti dal mare nella pratica quotidiana.
Vi è una distanza tra la città e il suo mare: fisica, culturale, amministrativa.
La costa è frammentata: si avverte il bisogno di una visione integrata, con regole chiare,
accessi diffusi e governance condivisa.
Vi è una distanza tra la città e il suo mare: fisica, culturale, amministrativa.
La narrazione simbolica del mare è frammentata, serve una visione comune e un racconto
condiviso.
Molti spazi costieri pubblici risultano in stato di abbandono o sotto-utilizzo.
I margini urbani (es. San Cataldo, Fesca) mostrano sia fragilità sia potenzialità di
sperimentazione.
Le associazioni spontanee o informali faticano ad accedere a bandi e opportunità per
mancanza di struttura giuridica.
Il porto di Bari non è più un luogo di lavoro per la pesca, ma può diventare un polo di
cultura, turismo e racconto.
Specie protette come il Fratino sono minacciate da incuria e mancanza di regolamentazione
delle attività balneari.
Il tema dell’accessibilità riguarda non solo la mobilità fisica, ma anche quella cognitiva e
sociale.
Il patrimonio di conoscenza scientifica sul mare è sottoutilizzato nei processi decisionali
pubblici.
Le potenzialità del turismo marino non si traducono ancora in valore per le comunità locali.
La mancanza di coordinamento tra enti pubblici frena le progettualità condivise.
Vi è una forte domanda di presidio civico e attività per tutto l’anno, non solo nei mesi
estivi.
La scuola può essere alleata strategica per creare cittadinanza costiera e cura condivisa.
L’identità costiera può emergere da pratiche quotidiane, non solo da grandi eventi o opere.
A cura di Andrea Gelao
ANALISI SWOT
Punti di forza
Comunità attive e competenti: sportivi, educatori, imprenditori, formatori.
Infrastrutture già presenti (porti, circoli, scuole nautiche, cantieri, club).
Esperienze educative, sociali e imprenditoriali con forte radicamento.
Idee condivise su modelli di portualità leggera e hub diffusi.
Forte patrimonio identitario e storico legato alla marineria e alla tradizione.
Presenza di soggetti in grado di attivare comunità (associazioni, imprenditori civici,
operatori educativi).
Debolezze
Assenza di una governance integrata tra Comune, Autorità Portuale, Capitaneria, operatori
civici.
Barriere fisiche, giuridiche e logistiche che ostacolano la fruizione del mare.
Distanza tra grandi opere pianificate e bisogni reali degli utenti.
Mancanza di spazi pubblici attrezzati per operatori e scuole.
Complessità burocratica per l’accesso a fondi e spazi da parte degli attori civici.
Assenza di continuità nella manutenzione e gestione degli spazi costieri.
Mancano servizi minimi: docce, bagni, fontane, segnaletica, illuminazione, panchine.
Opportunità
Risorse in arrivo (PNRR, FSC, fondi regionali, cooperazione).
Aumento dell’interesse per la Blue Economy e la rigenerazione costiera.
Potenziale turistico crescente: Bari come porta dell’Adriatico.
Filiera tecnico-formativa in espansione (ITS nautico, cantieristica, crociere, pesca turismo).
Sviluppo del settore energetico offshore, con implicazioni ambientali e occupazionali.
Minacce
Polarizzazione tra grandi progetti infrastrutturali e micro economie locali.
Degrado ambientale e inquinamento del Porto Vecchio.
Turistificazione della costa senza servizi pubblici di supporto.
Progetti partecipativi episodici e discontinui.
Perdita di biodiversità marina
L’ambiente costiero è fragile e in molte zone inquinato (es. fondali, scarichi, dragaggi
mancanti).
A cura di Andrea Gelao
INSIGHT STRATEGICI
La costa deve essere abitabile, non solo visibile: servono spazi accessibili, multifunzionali,
condivisi.
Occorre costruire un ecosistema costiero che metta in rete sport, scuola, cultura, turismo e
lavoro.
Le infrastrutture leggere sono la chiave per una fruizione quotidiana e inclusiva.
Il Porto Vecchio è il simbolo della trasformazione: se cambia lui, cambia la città.
Esiste un desiderio sociale di mare: la domanda c’è, serve solo facilitare l’offerta.
La governance è l’infrastruttura invisibile: senza coordinamento, i progetti non reggono.
Il turismo senza comunità è consumo: servono economie radicate.
Il racconto identitario del mare va costruito con l’arte pubblica, la memoria e la
partecipazione.
Il mare non è una quinta scenica, è un soggetto attivo: va incluso nei piani urbanistici e
nelle pratiche educative.
La fragilità sociale si cura anche con il mare: sport, lavoro, bellezza e comunità generano
salute.
La transizione ecologica deve essere anche culturale: non bastano le tecnologie, serve un
nuovo immaginario.
La conoscenza scientifica della biodiversità marina è una risorsa per la governance
costiera.
Ogni luogo costiero ha una vocazione diversa: serve una mappa di identità, non una regola
unica.
Le economie civiche vanno accompagnate: progettualità, formazione, accesso ai bandi,
riconoscimento giuridico.
L’accessibilità dev’essere piena: fisica, economica, cognitiva, digitale, simbolica.
I margini urbani sono spazi di sperimentazione: là dove manca tutto, può nascere
l’innovazione sociale.
La costa non è solo estate: va vissuta tutto l’anno, con attività stagionali diversificate e
sostenibili.
A cura di Andrea Gelao
IPOTESI POSSIBILI PER LA STRATEGIA
1. Cabina di Regia Locale sulla Blue Economy
o Composizione mista (Comune, Regione, Autorità Portuale, operatori, scuole, enti
del terzo settore).
o Compiti: monitoraggio progetti, regole condivise, animazione territoriale.
2. Carta della Costa Barese
o Documento programmatico che definisca principi comuni, usi ammissibili, criteri di
accesso, priorità territoriali.
3. Hub del Mare leggeri e diffusi
o 3-5 prototipi da sperimentare: Porto Vecchio, Pane e Pomodoro, San Girolamo, Cala
San Giorgio, Santo Spirito.
o Funzioni: attracco leggero, base per attività nautiche, presidi educativi e culturali.
4. Microfinanziamento per attività locali
o Bandi semplici per supportare piccole realtà civiche, scolastiche, cooperative e
associazioni.
o Acquisto attrezzature, animazione, gestione condivisa.
5. Integrazione nei piani urbani
o La strategia costiera deve connettersi con: PUMS, Piani di zona, Piani di
rigenerazione, Piani del welfare, Politiche educative.
6. Arte pubblica e narrazione urbana
o Installazioni d’arte, opere narrative, residenze culturali distribuite lungo la costa.
o Progetti artistici partecipati per raccontare la città costiera contemporanea.
7. Formazione e inclusione lavorativa
o Attivazione di percorsi educativi e professionalizzanti per giovani, disoccupati e neet
nei settori della blue economy.
o Promozione di cooperative e imprese sociali legate ai mestieri del mare e
dell’accoglienza.
8. Avvio di un programma comunicativo integrato sul tema “Bari città di mare”
La strategia proposta è aperta, dinamica, adattabile. È costruita a partire dalle voci reali di chi il
mare lo vive, lo sogna, lo lavora e lo protegge.
A cura di Andrea Gelao
RIFERIMENTI
Marisa Lupelli
Dirigente Ripartizione Programmazione, Innovazione e Comunicazione
Roberto Covolo
Ufficio di Gabinetto del Sindaco
Economia urbana e lavoro
Andrea Gelao
Supporto specialistico per la realizzazione del processo partecipativo “Sulla Stessa Barca”.
A cura di Andrea Gelao
A cura di Andrea Gelao



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