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Tlc, la ricetta francese per uscire dall’impasse? Puntare sul B2B


Per le telco europee uscire dall’impasse che ha caratterizzato il mercato nell’ultimo decennio significa identificare nuovi modelli di business e nuove fonti di revenue. Spesso questo implica una completa riorganizzazione della struttura o addirittura, come abbiamo visto in Italia con i dossier Tim-Fibercop e Fastweb-Vodafone, vere e proprie operazioni di scorporo o di fusione.

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Anche in Francia gli operatori sono alla ricerca di nuovi approcci al mercato, ma Oltralpe sembra prevalere un’attenzione al versante B2B. Le società di telecomunicazioni francesi stanno in effetti ricalibrando le loro attività business-to-business per soddisfare le esigenze dei clienti aziendali e la crescente domanda di soluzioni sovrane e sicure, in un contesto di mercato che può essere descritto come turbolento e imprevedibile. È quello che evidenzia il portale TelecomTv con un approfondimento su questa tendenza.

Proprio questa settimana, per esempio, Bouygues Telecom ha creato una nuova unità focalizzata su dati, cloud e sicurezza informatica, rinominando la controllata di servizi digitali C2S in Bouygues Telecom Business Solution. La società aveva acquisito C2S dalla casa madre Bouygues Group alla fine del 2023. Adrien d’Ussel, che in precedenza ha ricoperto il ruolo di direttore dei servizi Ict di Bouygues Telecom Business, è stato nominato ceo della nuova entità e supervisionerà 300 “esperti” suddivisi in cinque aree chiave: reti e comunicazioni unificate; soluzioni mobili; sicurezza informatica; infrastrutture e cloud; e data factory e digitale. Secondo un post su LinkedIn, l’obiettivo della nuova unità, “dedicata ai servizi Ict”, è “supportare le trasformazioni tecnologiche, dalla consulenza all’integrazione, fino ai servizi gestiti“.

L’iniziativa arriva pochi mesi dopo il lancio da parte della divisione enterprise di Bouygues Telecom di due nuovi marchi commerciali per rafforzare la propria posizione sul mercato B2B: Bouygues Telecom Business, rivolto a medie imprese, grandi aziende, amministrazioni e società pubbliche; e Bouygues Telecom Pro, rivolto a professionisti e pmi.

Ad aprile, poi, l’ex C2S, le cui attività Ict e cyber rientrano in Bouygues Telecom Business, ha concordato l’acquisizione di SecInfra, società specializzata nella sicurezza delle infrastrutture IT. Uno degli obiettivi della strategia è raddoppiare la quota di mercato di Bouygues Telecom nei servizi fissi B2B e diventare un attore di spicco nei servizi fissi wholesale.

A febbraio, François Treuil, direttore della divisione enterprise di Bouygues Telecom, ha affermato che l’unità, che conta 2mila dipendenti, ha “cambiato dimensione” negli ultimi cinque anni grazie alla sua ambiziosa strategia di sviluppo.

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Orange Business punta su GenAI e cloud sovrano

Anche i concorrenti di Bouygues Telecom hanno sviluppato le proprie strategie B2B, con particolare attenzione alle soluzioni basate sull’intelligenza artificiale e al cloud sovrano.

Orange Business sta attualmente attraversando un processo di trasformazione nell’ambito della strategia “Lead the future” di Orange, con l’obiettivo di spostare l’attenzione su aree più redditizie come l’intelligenza artificiale generativa, il cloud e la sicurezza informatica e di ridurre la dipendenza da offerte legacy come la voce.

Orange ha dichiarato nei suoi bilanci per l’esercizio finanziario 2024 che il piano prevede “l’interruzione della commercializzazione di circa 150 prodotti e servizi” nonché l’eliminazione di diverse centinaia di posti di lavoro su base volontaria.

L’operatore sta inoltre lanciando Bleu, una joint venture con Capgemini che fornirà servizi cloud affidabili per soddisfare le esigenze di specifiche organizzazioni francesi. La divisione servizi B2B dell’operatore ha inoltre recentemente presentato un servizio di networking quantistico denominato Orange Quantum Defender, che si aggiunge a unità dedicate per la commercializzazione di API di rete e a una nuova divisione di difesa e sicurezza, guidata dall’ex Chief Trust Officer Nassima Auvray.

Iliad aumenta gli investimenti in intelligenza artificiale

Iliad, che ha lanciato Iliad Pro nel 2021 per consolidare la propria presenza nel mercato B2B, sta ora investendo massicciamente nella “catena del valore dell’intelligenza artificiale“. L’amministratore delegato Thomas Reynaud, durante la conference call sui risultati finanziari dell’esercizio 2024, ha dichiarato di aver stanziato un totale di 3 miliardi di euro per investimenti in infrastrutture, ricerca e livelli applicativi dedicati all’AI.

Il gruppo si sta ora concentrando sullo sviluppo della sua controllata OpCore, specializzata in data center, e dell’unità cloud Scaleway, che Reynaud ha definito il “primo fornitore di Gpu per l’AI in Europa”. Come i suoi concorrenti, Iliad desidera diventare un “campione tecnologico per la sovranità digitale in Europa“.

A marzo, Iliad ha completato la prevista vendita di una quota del 50% di OpCore alla società di private equity InfraVia, con l’obiettivo di sviluppare l’attività in una “importante piattaforma europea indipendente di data center iperscalabili”.

Scaleway si espande all’estero, Sfr a rischio spezzatino

In questo scenario, Scaleway ha infine annunciato l’intenzione di lanciare i suoi servizi in Italia e Svezia. Ad aprile, la divisione cloud ha anche acquisito Saagie, una piattaforma DataOps francese che fornisce tecnologie chiave per accelerare progetti di dati e intelligenza artificiale.

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Per quanto riguarda Sfr, di proprietà di Altice France, il suo futuro rimane incerto. Secondo alcune indiscrezioni, il proprietario Patrick Drahi starebbe cercando di vendere la società, sperando di raccogliere circa 23 miliardi di euro: le discussioni su una potenziale vendita sarebbero accelerate nelle ultime settimane, e Bouygues e Iliad sarebbero interessate a dividersi le attività di Sfr. Tra queste, Sfr Business, il cui valore sarebbe di circa 3 miliardi di euro.



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