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Fisher Investments Italia sui riacquisti di azioni


I riacquisti di azioni sono oggetto di regolare attenzione nelle pubblicazioni finanziarie recensite da Fisher Investments Italia. Molti li considerano come non produttivi, mentre altri sostengono che abbiano effetti rialzisti. Fisher Investments Italia condivide il proprio parere in merito ai riacquisti di azioni, che gli investitori possono integrare nella propria analisi.

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Riacquisti di azioni: benefici, limiti e impatto reale

Un riacquisto di azioni è un’operazione mediante la quale una società quotata in borsa acquista azioni proprie, ritirandole dal mercato. Sulla base delle analisi che Fisher Investments Italia recensisce, i riacquisti di azioni suscitano reazioni contrastanti. Alcune sono positive (ad esempio, le aziende generano liquidità in eccesso, un motivo per essere ottimisti). Molte, tuttavia, sono negative (ad esempio, le aziende acquistano azioni proprie per aumentare i prezzi a breve termine anziché reinvestire il capitale nell’attività o nei loro collaboratori).

In generale, a nostro avviso, i riacquisti di azioni hanno un effetto rialzista. Queste operazioni, infatti, limitano l’offerta in circolazione facendo di conseguenza salire il prezzo delle azioni disponibili, secondo la correlazione economica di base tra domanda e offerta (quando un calo dell’offerta coincide con una domanda costante o in aumento, i prezzi aumentano). I riacquisti di azioni conferiscono pertanto agli azionisti una quota maggiore degli utili della società. Raccomandiamo tuttavia agli investitori di non sopravvalutare l’effetto di tali operazioni, che costituiscono solo uno dei catalizzatori dell’offerta da considerare. Ad esempio, mentre una società procede al riacquisto di azioni proprie, un’altra potrebbe emettere nuove azioni per raccogliere più capitale sui mercati quotati, con un risultato netto praticamente nullo. Analogamente, una società che riacquista azioni proprie potrebbe contemporaneamente emettere nuove azioni nell’ambito dei suoi programmi di remunerazione dei dipendenti.

Secondo le analisi relative ai riacquisti recensite da Fisher Investments Italia, i commentatori ritengono che le società trarrebbero maggiori vantaggi se utilizzassero la liquidità per altri scopi, ad esempio per investire nella loro attività e/o per assumere più collaboratori. Ma una cosa non esclude l’altra, secondo noi. Le aziende possono effettuare riacquisti di azioni e continuare a investire. Nel Regno Unito, il numero di riacquisti è in aumento dal 2022, ma questo non ha ostacolato la crescita degli investimenti aziendali dal 2022 al 2024 (1). Negli Stati Uniti, la spesa per investimenti è aumentata del 3,7% lo scorso anno, anche se i riacquisti di azioni dell’S&P 500 hanno toccato un record annuo di 942,5 miliardi di dollari (2). 

La nostra ricerca mostra inoltre che l’aumento degli investimenti delle imprese non è un modo intrinsecamente migliore di utilizzare la liquidità disponibile. Nel voler finanziare la propria espansione, ad esempio, un’azienda rischia di aumentare eccessivamente le proprie capacità e quindi di registrare una crescita eccessiva. In tal caso, potrebbe trovarsi ad affrontare problemi più gravi in futuro, qualora le condizioni economiche dovessero peggiorare.

Perché i riacquisti non ostacolano la crescita

A nostro avviso, gli investitori farebbero bene a considerare i riacquisti di azioni come un modo alternativo con cui le società restituiscono liquidità agli azionisti. Grazie a queste operazioni gli azionisti possono reinvestire i proventi come meglio credono: secondo Fisher Investments Italia, pertanto, affermare che i riacquisti di azioni privano l’economia di investimenti è illogico. Prendiamo un’azienda che paga un dividendo, una pratica che generalmente non è considerata come negativa dal punto di vista economico. Le aziende versano dividendi quando hanno un’eccedenza di utili. Queste imprese tendono ad essere orientate al valore, si tratta di aziende i cui profitti sono molto sensibili all’andamento economico e la cui crescita deriva più dall’espansione economica che dagli investimenti in nuovi prodotti e linee di business. Questa sensibilità economica è il motivo per cui le società che pagano dividendi tendono a investire meno in attività a lungo termine e restituiscono una quota maggiore dei loro utili agli azionisti: è un modo per creare valore rispetto alle società orientate alla crescita (che spesso reinvestono in misura significativa gli utili nella lora attività in ragione della loro enfasi sull’innovazione a lungo termine e sulle tendenze tecnologiche). Nei commenti finanziari recensiti da Fisher Investments Italia, tutti concordano sul fatto che ciò liberi capitali che potranno essere investiti altrove e che non si tratti di un peso per l’economia. 

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I riacquisti di azioni sono solo un altro modo per raggiungere lo stesso fine. Uno dei motivi per cui spesso le società preferiscono ricorrere ai riacquisti è che queste operazioni possono essere fiscalmente più vantaggiose rispetto ai dividendi, poiché in molti Paesi le aliquote fiscali sulle plusvalenze sono spesso più favorevoli rispetto a quelle sui dividendi, in base alle recensioni di Fisher Investments Italia sui sistemi fiscali globali. Gli azionisti hanno a disposizione mille modi per utilizzare in modo produttivo il capitale. Potrebbero reinvestire i proventi dei riacquisti in un’altra azienda o rimborsare un debito. Un investitore potrebbe decidere di trasferire questi fondi su un conto bancario (dove fungerebbero da garanzia per un nuovo prestito, e quindi per un investimento) oppure concedersi un acquisto discrezionale. Un azionista potrebbe anche scegliere di reinvestire il denaro nella società originaria. Non vediamo alcuno svantaggio economico nel dare agli investitori la possibilità di scegliere come spendere il proprio denaro.

Quando vi imbattete in analisi sui riacquisti di azioni, contestualizzatele: non pensiamo che queste operazioni di per sé siano un motivo per essere rialzisti o ribassisti.

Segui le ultime novità sui mercati e gli aggiornamenti di  Fisher Investments Italia:

Fisher Investments Italia è la denominazione commerciale utilizzata dalla succursale di Fisher Investments Ireland Limited operante in Italia (“Fisher Investments Italia”). Fisher Investments Ireland Limited, una società a responsabilità limitata costituita in Irlanda, è iscritta, insieme alla sua denominazione commerciale Fisher Investments Europe, al Companies Registration Office (“”Registro delle imprese””) irlandese con i numeri 623847 e 629724. Fisher Investments Europe è regolamentata dalla Banca Centrale d’Irlanda e ha sede legale presso: 2 George’s Dock, 1st Floor, Dublin 1, D01 H2T6 Irlanda Fisher Investments Europe affida una parte degli aspetti dell’attività giornaliera di consulenza di investimento e gestione di portafoglio e delle funzioni di trading alle proprie affiliate. 

Il presente documento contiene le opinioni generali di Fisher Investments Europe e non deve essere considerato alla stregua di una consulenza personalizzata in materia di investimento o di natura fiscale, né tantomeno come un riflesso delle performance dei clienti. Non è possibile garantire che Fisher Investments Europe manterrà queste opinioni, che potrebbero cambiare in qualsiasi momento in base a nuove informazioni, analisi o riconsiderazioni. Nulla nel presente deve essere inteso come una raccomandazione o una previsione delle condizioni di mercato. Al contrario, è da intendersi come l’illustrazione di una tesi. Le condizioni di mercato attuali e quelle future potrebbero presentare numerose differenze rispetto a quelle qui illustrate. Inoltre, non si forniscono garanzie in merito all’esattezza delle ipotesi formulate negli esempi qui presenti.

NOTE

1. Fonte: “Earnings, Dividends and Buybacks All Give UK Equities a Lift, but Tariff Test Now Awaits,” Russ Mould, AJ Bell, 01/04/2025, e Office for National Statistics, al 15/05/2025. Variazione annuale degli investimenti delle imprese, 2022-2024.

2 Fonte: Bureau of Economic Analysis, al 15/05/2025, e “S&P 500 Q4 2024 Buybacks Increase 7.4% and 2024 Expenditure Sets New Record by Increasing 18.5%,” Staff, S&P Global, 19/03/2025.

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