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VPN per Linux: le migliori offerte per navigare sicuri online


Scegliere una VPN su Linux aiuta a mantenere la sicurezza dei dispositivi e, in particolare, a proteggere la propria navigazione specie quando si è collegati a reti pubbliche o si accedere alla rete dall’estero. Linux è una piattaforma ideale per configurare e gestire VPN, sia per uso personale che professionale, grazie alla sua flessibilità, sicurezza e al vasto ecosistema di software VPN open source e commerciali disponibili.

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Vantaggi delle VPN su Linux

Le VPN (Virtual Private Network) sono uno strumento essenziale per chi usa Linux, offrendo molto più della semplice navigazione anonima.

Usare una VPN su Linux migliora notevolmente la tua esperienza online, dandoti più libertà e protezione in un ambiente già noto per la sua sicurezza. Ti permettono di superare le restrizioni geografiche, accedere a contenuti bloccati e proteggere la tua identità digitale da occhi indiscreti.

Come una VPN migliora la sicurezza su Linux

Quando utilizzi una VPN su un sistema Linux crei un tunnel cifrato tra il tuo dispositivo e il server VPN che protegge il traffico dati da occhi esterni. Questo significa che tutte le informazioni che invii e ricevi vengono criptate prima di uscire dal tuo computer rendendo estremamente difficile per un malintenzionato intercettare o leggere i dati, anche se sta spiando la rete locale, come può accadere in reti Wi-Fi pubbliche.

Su Linux, grazie al suo ambiente altamente configurabile e spesso usato in contesti server o di sviluppo, la VPN svolge anche un ruolo strategico nell’isolamento dei servizi di rete: ad esempio, puoi forzare l’intero traffico di determinati processi o container attraverso il tunnel VPN minimizzando così i rischi di esposizione accidentale.

Inoltre, la VPN maschera il tuo indirizzo IP reale sostituendolo con quello del server VPN il che aggiunge un ulteriore strato di privacy e complica il tracciamento delle tue attività online. Questo è particolarmente rilevante su Linux quando viene utilizzato per attività di amministrazione remota, sviluppo software o gestione di server, dove l’esposizione dell’indirizzo IP può rappresentare un rischio concreto di attacchi mirati.

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In scenari aziendali o in ambienti cloud la VPN consente anche di accedere a reti interne in modo sicuro da remoto autenticando il client Linux in modo che possa comunicare solo attraverso canali autorizzati e cifrati, riducendo il rischio di accessi non autorizzati.

La natura open source di Linux permette una profonda integrazione e un controllo granulare sulla configurazione della VPN. Puoi selezionare protocolli robusti come WireGuard o OpenVPN, configurare firewall (ad esempio iptables o nftables) per impedire perdite di traffico fuori dal tunnel (kill switch), e monitorare il traffico con precisione.

Le migliori VPN per Linux del momento

Tutte queste VPN supportano WireGuard e OpenVPN i protocolli di comunicazione che tali servizi utilizzano per creare una connessione sicura e privata tra il proprio dispositivo e internet. La scelta del protocollo può influenzare significativamente la velocità, la sicurezza e l’affidabilità della connessione VPN.

Le VPN che supportano entrambi i protocolli offrono il meglio:

  • Scegliere WireGuard per la massima velocità possibile, ideale per lo streaming in 4K, il gaming online e il download di file di grandi dimensioni. È anche la scelta migliore per i dispositivi mobili grazie alla sua stabilità durante i cambi di rete.
  • Scegliere OpenVPN per situazioni in cui la massima affidabilità e la capacità di aggirare le restrizioni di rete sono la priorità assoluta. Se ci si trova in un paese con una forte censura su Internet o se si utilizza una rete aziendale o scolastica restrittiva, OpenVPN (configurato su TCP) è spesso la scelta più affidabile.

Surfshark VPN: dispositivi illimitati, ottima per famiglie o piccoli team

🌍 Server: 3200+ in 100 paesi

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💻 Compatibilità: Windows, macOS, Android, iOS

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🔐 Sicurezza: OpenVPN, IKEv2, Shadowsocks, Wireguard e L2TP

👨‍💻 Assistenza 24/7: ✔

🏢 Sede legale: Paesi Bassi

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Surfshark VPN si può installare su Linux. Il servizio offre un client ufficiale compatibile con le principali distribuzioni basate su Debian, come Ubuntu (dalla versione 20.04 in su)Debian (dalla versione 11 in su) e Linux Mint (dalla versione 20 in su).

  • Distribuzioni supportate: Ubuntu 20.04+, Debian 11+, Mint 20+
  • Desktop environment consigliati: GNOME, KDE, XFCE
  • Architettura: AMD64 o ARM64
  • Gestori di servizi: systemd o SysVinit
  • Abbonamento attivo a Surfshark

Inoltre Surfshark VPN consente di collegare un numero illimitato di dispositivi contemporaneamente permettendo così di proteggere non solo strumenti personali ma anche quelli di tutta la famiglia, senza alcuna restrizione.

Dal punto di vista della sicurezza Surfshark adotta tecnologie di cifratura avanzate come AES-256-GCM e ChaCha20, supportando protocolli VPN moderni quali WireGuard, IKEv2 e OpenVPN. Questo si traduce in connessioni rapide e al tempo stesso altamente sicure. La sua rigorosa politica no-log, verificata da audit indipendenti, garantisce che le tue attività online non vengano archiviate, salvaguardando pienamente la tua riservatezza.

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Il servizio dispone di un’infrastruttura estesa, con oltre 3.200 server distribuiti in 100 nazioni, offrendo così un’ampia copertura geografica che consente di aggirare blocchi regionali e accedere liberamente a contenuti in streaming, gaming o siti soggetti a restrizioni territoriali.

Surfshark propone con Surfshark One una suite completa di strumenti per la sicurezza digitale. Include un antivirus per contrastare malware e minacce informatiche, la funzione CleanWeb per bloccare pubblicità invasive, sistemi di tracciamento e tentativi di phishing, e il servizio Alert che controlla il dark web segnalando eventuali compromissioni dei tuoi dati personali.

Tra le funzionalità più avanzate spicca Dynamic MultiHop, che consente di far transitare il traffico attraverso due server VPN consecutivi, garantendo così un doppio livello di cifratura e anonimato. La modalità Camouflage Mode, o offuscamento, rende il traffico VPN indistinguibile da una normale connessione, caratteristica utile in contesti dove l’uso delle VPN è soggetto a restrizioni o controlli severi.

Con la funzione Bypasser (split tunneling), l’utente può decidere quali applicazioni o siti instradare tramite VPN e quali lasciare sulla connessione diretta, mantenendo così flessibilità nell’utilizzo. Infine, il Kill Switch integrato interrompe automaticamente l’accesso a internet nel caso in cui la connessione VPN si interrompa improvvisamente, evitando ogni rischio di esposizione dell’indirizzo IP.

L’offerta promozionale per il servizio VPN di Surfshark è scontato a 1,99 € al mese (dal prezzo originale di 4,26 €), con l’aggiunta di 3 mesi extra gratuiti. L’offerta è coperta da una garanzia di 30 giorni “soddisfatti o rimborsati”.

Tra le offerte più vantaggiose del momento suddivise in 1 mese, 12 mesi e 24 mesi, segnialiamo proprio quest’ultima.

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Infatti, l’offerta promuove tre piani di abbonamento per la sicurezza online con sconti significativi, validi per i primi 27 mesi (24 mesi + 3 mesi extra). Tutti i piani includono una garanzia soddisfatti o rimborsati di 30 giorni.

Ecco i piani in dettaglio:

  • Surfshark Starter
    • Prezzo: 1,99 €/mese (sconto dell’87%).
    • Costo totale per 27 mesi: 53,73 € (+ eventuale IVA).
    • Cosa include: Principalmente il servizio VPN per una navigazione sicura e privata (con blocco pubblicità e pop-up) e la funzione Alternative ID per generare identità mascherate.
  • Surfshark One
    • Prezzo: 2,49 €/mese (sconto dell’86%).
    • Costo totale per 27 mesi: 67,23 € (+ eventuale IVA).
    • Cosa include: Tutto ciò che è nel piano Starter, più:
      • Antivirus: Protezione in tempo reale da virus e malware.
      • Alert: Avvisi su fughe di dati personali.
      • Search: Motore di ricerca privato senza tracciamento.
  • Surfshark One+
    • Prezzo: 3,99 €/mese (sconto dell’81%).
    • Costo totale per 27 mesi: 107,73 € (+ eventuale IVA).
    • Cosa include: Tutto ciò che è nel piano One, più:
      • Incogni: Un servizio che contatta le aziende per far rimuovere i dati personali dai loro database.

In sintesi, l’offerta permette di scegliere il livello di protezione di cui si ha bisogno. Lo sconto maggiore è sul piano base, e il pagamento è anticipato per l’intero periodo di 27 mesi.

NordVPN: privacy, sblocco di siti in streaming e server in moltissimi Paesi

🌍 Server: 7.000+ server in 118 paesi

📱 Massimo dispositivi: 10

📍 IP dedicato: ✔

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💻 Compatibilità: Windows, macOS, Android, iOS

🔐 Sicurezza: IKEv2/IPsec, OpenVPN, NordLynx

👨‍💻 Assistenza 24/7: ✔

🏢 Sede legale: Panama

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NordVPN utilizza un sistema di cifratura AES-256 di livello militare, capace di proteggere i dati trasmessi impedendo di fatto qualsiasi intercettazione da parte di terzi. In combinazione con il protocollo proprietario NordLynx, sviluppato sulla base di WireGuard, offre prestazioni di connessione estremamente rapide senza sacrificare la sicurezza, un aspetto essenziale per chi desidera streaming in alta definizione, sessioni di gaming senza interruzioni e download rapidi.

Sì, NordVPN funziona su Linux ed è disponibile sia con un’applicazione nativa con interfaccia grafica (GUI) sia con un client da riga di comando (CLI). È compatibile con molte distribuzioni Linux tra cui Debian, Ubuntu, Elementary OS, Linux Mint, Fedora, QubesOS, RHEL, CentOS e openSUSE123.

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Installare NordVPN su Linux

NordVPN è pienamente supportato su Linux con opzioni sia GUI che CLI, rendendolo una scelta affidabile e versatile per utenti Linux che vogliono proteggere la loro privacy online. Si può installare NordVPN su Linux tramite pacchetti .deb o .rpm oppure usando Snap (per alcune distro). L’installazione può avvenire sia tramite terminale con comandi specifici, sia tramite GUI.

L’app Linux include funzioni come connessione automatica, Kill Switch, protezione dalle minacce, e crittografia post-quantum. La GUI offre un’esperienza user-friendly con modalità chiara e scura.

È possibile anche usare NordVPN esclusivamente da terminale, con comandi per login e connessione, ideale per sistemi senza interfaccia grafica.

NordVPN per Linux garantisce la stessa sicurezza e privacy delle altre piattaforme, senza registri delle attività e con protezione contro perdite DNS/IP.

Piani e prezzi con sconti per 2 anni

L’offerta promuove principalmente piani biennali che garantiscono un notevole risparmio:

  • NordVPN Base:
    • Prezzo: 3,39 €/mese.
    • Costo totale per 2 anni: 81,36 € (invece di 278,16 €), con un risparmio del 70%.
  • NordVPN Plus:
    • Prezzo: 4,39 €/mese.
    • Costo totale per 2 anni: 105,36 € (invece di 359,76 €), con un risparmio del 70%.
  • NordVPN Ultimate:
    • Prezzo: 6,89 €/mese.
    • Costo totale per 2 anni: 165,36 € (invece di 597,36 €), con un risparmio del 72%.

Sono disponibili anche piani da 1 anno e 1 mese,

ExpressVPN: facile da installare su varie distribuzioni Linux

🌍 Server: 3000 server in 105 paesi

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📱 Massimo dispositivi: 8

🆓 Versione Free: Garanzia rimborso di 30 giorni

💻 Compatibilità: Windows, macOS, Android, iOS, Linux

🔐 Sicurezza: IKEv2, OpenVPN

👨‍💻 Assistenza 24/7: ✔

🏢 Sede legale: Isole Vergini Britanniche

🔥 Offerte attive: SCONTO fino al 49% + 3 mesi GRATIS

Il servizio RxpressVPN offre un’app dedicata sia con interfaccia grafica (GUI) sia tramite riga di comando (CLI), compatibile con molte delle principali distribuzioni Linux a 64 bit, tra cui:

  • Ubuntu: dalla versione 24.04 in poi
  • Debian: dalla versione 10 in poi
  • Fedora: dalla versione 30 in poi
  • Arch: ultima rolling release
  • Raspberry Pi: Pi OS (64-bit)
  • Linux Mint: dalla versione 20 in poi.

Le connessioni sono estremamente rapide e stabili anche quando ci si trova su reti mobili o in ambienti con segnale debole. Grazie a queste prestazioni, lo streaming in 4K, il gaming online senza ritardi e i download veloci risultano sempre fluidi e senza interruzioni.

ExpressVPN si caratterizza per una severa politica no-log, certificata da controlli indipendenti, che assicura la totale assenza di registrazione dei dati di navigazione, dei siti visitati, dei file scaricati e degli indirizzi IP utilizzati. A rafforzare ulteriormente la sicurezza contribuisce la tecnologia TrustedServer: un’infrastruttura basata esclusivamente su server RAM che elimina automaticamente qualsiasi informazione ad ogni riavvio del sistema, rendendo di fatto impossibile qualsiasi forma di conservazione dei dati.

Con server dislocati in 105 paesi, ExpressVPN offre un’ampia gamma di localizzazioni tra cui scegliere, permettendo di mascherare la propria posizione e di aggirare facilmente le restrizioni geografiche imposte da servizi di streaming, piattaforme online e contenuti limitati. Il servizio integra inoltre una serie di strumenti avanzati come Network Lock, il kill switch che interrompe automaticamente la connessione internet in caso di disconnessione della VPN per prevenire eventuali fughe di dati, lo split tunneling, che consente di selezionare quali applicazioni debbano utilizzare la VPN e quali la connessione diretta, e Threat Manager, un sistema progettato per bloccare i tracker e impedire l’accesso a siti pericolosi.

Riassunto dell’offerta ExpressVPN

  • Durata: 2 anni + 4 mesi gratis (totale 28 mesi)
  • Prezzo: €4,87/mese (invece di €12,63/mese)
  • Sconto: 61% di risparmio
  • Addebito unico: €136,31 per 28 mesi, poi rinnovo annuale
  • Bonus: eSIM da 5 GB gratis da holiday.com
  • Garanzia: Rimborso entro 30 giorni

Altre opzioni di abbonamento

  • 1 mese: €12,63/mese, senza sconto, con eSIM da 1 GB gratis e rimborso entro 30 giorni
  • 12 mesi + 3 mesi gratis: €6,51/mese (48% di risparmio), addebito €97,51 per 15 mesi, con eSIM da 3 GB gratis e rimborso entro 30 giorni

Come scegliere la VPN giusta per Linux

Se stai scegliendo una VPN adatta a Linux valuta attentamente tanti aspetti. Dalla compatibilità alla sicurezza, dalle performance alla versatilità.

Criteri di selezione delle VPN per Linux

La sicurezza rappresenta un pilastro fondamentale nella valutazione. Una VPN solida per Linux deve garantire una cifratura avanzata, come AES-256 o ChaCha20, insieme a pratiche consolidate di gestione chiavi e handshake sicuri. Non meno rilevante è l’adozione di politiche no-log verificate tramite audit indipendenti, particolarmente apprezzate nella comunità Linux, che storicamente attribuisce grande valore alla privacy reale e dimostrabile. A ciò si aggiunge la capacità della VPN di offrire funzionalità avanzate pensate per usi specifici su Linux, come il supporto per il routing selettivo, il kill switch integrato a livello di firewall (iptables o nftables) e la protezione contro i DNS leaks nativi.

Non bisogna trascurare poi la flessibilità di gestione e scripting: le VPN per Linux dovrebbero consentire l’automazione completa tramite script bash o strumenti di orchestrazione, permettendo così di integrare facilmente il servizio all’interno di routine di sistema, job cron o pipeline DevOps. La disponibilità di API o di client open source, eventualmente ispezionabili, rappresenta un plus che incontra la filosofia aperta dell’ambiente Linux.

Infine, è importante considerare la reputazione del provider, la trasparenza nella gestione dell’infrastruttura server (ad esempio l’utilizzo di server solo RAM, come avviene nei servizi più avanzati), il supporto clienti competente anche su problematiche Linux-specifiche e la chiarezza delle condizioni di utilizzo, in particolare per l’utilizzo su server o VPS, che talvolta prevede limitazioni o piani dedicati. Tutti questi aspetti concorrono a individuare un servizio VPN realmente efficace, affidabile e ben integrabile in un ecosistema Linux moderno.

Compatibilità delle VPN con diverse distribuzioni Linux

Quando si sceglie una VPN per Linux il primo criterio cruciale riguarda la compatibilità nativa con l’ambiente Linux stesso. Non tutte le VPN offrono client ufficiali ben supportati per le principali distribuzioni, e ancor meno quelle che forniscono client CLI completi o integrazioni con NetworkManager.

È importante che la VPN permetta una configurazione agevole anche senza interfacce grafiche poiché molti utenti Linux lavorano da terminale o su server headless. In parallelo, la stabilità del protocollo scelto gioca un ruolo determinante. Protocolli moderni come WireGuard vengono sempre più preferiti per Linux per la loro efficienza, semplicità del codice e velocità, ma è essenziale che la VPN offra pieno supporto a questi standard, idealmente con moduli kernel-native per ridurre l’overhead.

Installazione e configurazione di VPN su Linux

L’installazione di una VPN su Linux parte anzitutto dalla scelta del client adatto che dipende sia dal provider sia dalla distribuzione in uso. Molti servizi VPN offrono client ufficiali per Linux, spesso in pacchetti .deb per sistemi Debian-based come Ubuntu o .rpm per distribuzioni come Fedora e RHEL. Dopo aver scaricato il pacchetto, l’installazione avviene generalmente tramite il gestore di pacchetti della distribuzione, ad esempio usando apt o dnf, e richiede privilegi di superutente per configurare i componenti di rete.

In alternativa, molti utenti Linux scelgono di installare client open-source standard come OpenVPN, WireGuard o StrongSwan, indipendentemente dal provider, sfruttando i file di configurazione .ovpn o .conf forniti dal servizio VPN.

Completata l’installazione del client la configurazione prevede diversi passaggi cruciali. In primo luogo, occorre predisporre i file di configurazione contenenti le credenziali, i certificati e i parametri crittografici necessari per l’autenticazione e l’instradamento del traffico. Dopo aver predisposto i file la connessione può essere avviata manualmente tramite il terminale. Su desktop Linux molti ambienti grafici integrano gestori di rete come NetworkManager che offrono interfacce GUI per importare profili VPN, gestire connessioni e monitorare lo stato del tunnel. Tuttavia, su server o sistemi headless, l’interazione avviene prevalentemente via CLI o tramite daemon di sistema che garantiscono l’avvio automatico della VPN al boot.

Terminata la connessione un elemento essenziale della configurazione riguarda la gestione del traffico. Attraverso il routing di sistema o configurazioni di split tunneling si decide se instradare tutto il traffico attraverso la VPN (full tunnel) o solo quello destinato a specifiche reti (split tunnel). È qui che entrano in gioco firewall e regole iptables o nftables, utili sia per implementare un kill switch che blocchi il traffico in caso di caduta della VPN, sia per prevenire fughe di DNS o IP.

Infine, per verificare il corretto funzionamento della VPN, vengono comunemente eseguiti test di verifica IP, DNS e WebRTC leak tramite servizi online, oltre a controlli locali dei percorsi di routing (ip route), delle interfacce di rete (ip addr show) e dei log del client VPN. La manutenzione ordinaria può includere l’aggiornamento periodico del client e la rotazione delle chiavi crittografiche, specialmente in contesti aziendali o sensibili.

Risoluzione dei problemi comuni durante l’installazione

Uno dei problemi più frequenti riguarda l’installazione del client. Spesso mancano i pacchetti necessari per integrarsi con il sistema. Un altro nodo critico riguarda la configurazione: è fondamentale verificare la correttezza dei file di chiavi e certificati.

Capita anche che su distribuzioni aggiornate l’importazione di un profilo OpenVPN tramite GUI fallisca silenziosamente, spesso a causa del cipher indicato nel file .ovpn (ad esempio AES-256-CBC): intervenire sul file e commentare la linea cipher o impostarla su “Default” risolve il blocco.

Le problematiche relative ai DNS sono altrettanto comuni: quando la VPN modifica i resolver del sistema, può succedere che la connessione sembri stabilita pur non navigando, specialmente se è attivo un kill switch che blocca il traffico non VPN. Il rimedio consiste nel ripristinare correttamente /etc/resolv.conf (ad esempio rimappandolo a systemd-resolved tramite symlink).

Inoltre, una causa frequente di disconnessioni o malfunzionamento è l’interferenza di altri software: antivirus, router con filtri attivi, stesse connessioni IPv6 oppure altri client VPN possono creare conflitti. La soluzione più efficace consiste nel disattivare temporaneamente antivirus e software di rete concorrenti, disabilitare IPv6 (se non supportato), e impostare DNS personalizzati.

Effetti delle VPN sulla velocità di connessione su Linux

Quando una VPN viene attivata su un sistema Linux il traffico di rete viene incapsulato e cifrato prima di essere instradato verso il server VPN, il quale poi lo invia alla destinazione finale. Questo processo di cifratura e instradamento introduce inevitabilmente un certo overhead che può ridurre la velocità complessiva della connessione.

Il protocollo VPN utilizzato rappresenta uno degli elementi chiave. Anche la distanza geografica dal server VPN influisce in modo rilevante. Maggiore è la distanza fisica dal nodo a cui ci si connette, più lungo diventa il percorso che i pacchetti devono compiere, aumentando la latenza e talvolta riducendo la velocità effettiva di download e upload. Per questo motivo, su Linux molti utenti più esperti configurano script di autoselezione dinamica del server, in modo da connettersi automaticamente al nodo con il ping più basso in quel momento.

La potenza di calcolo della macchina Linux stessa rappresenta un ulteriore fattore. Sebbene la maggior parte dei dispositivi moderni disponga di CPU sufficientemente potenti per gestire la crittografia AES-256 o ChaCha20 senza rallentamenti percepibili, su dispositivi più datati o su sistemi embedded l’operazione di cifratura e decifratura in tempo reale può saturare il processore, limitando la velocità massima raggiungibile.

Anche la configurazione di rete e del sistema operativo gioca un ruolo non trascurabile. Configurazioni firewall troppo restrittive, problemi di MTU (Maximum Transmission Unit) non adattata al tunnel VPN o utilizzo di DNS inefficienti possono generare rallentamenti. Su Linux, la possibilità di agire granularmente su questi parametri consente agli utenti avanzati di ottimizzare i buffer, la frammentazione dei pacchetti e il comportamento TCP per mitigare il degrado delle performance.



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