Collateralmente agli impegni della politica, la giornata a Villa Doria Pamphilj porta in dote una serie di accordi destinati a cementare e rafforzare l’impegno per l’Africa. Ecco quali sono e chi li ha sottoscritti
20/06/2025
La politica fa il suo corso. Poi ci sono le imprese a fare da bulloni per il Piano Mattei, ormai entrato di diritto nella fase più internazionale e anche più europea della sua vita. La lunga giornata a Villa Doria Pamphilj porta in dote tutta una serie di intese tra realtà industriali italiane ed europee, per mettere nuova benzina nel grande motore di fabbrica italiana, con cui dare all’Africa la centralità che merita. La carne al fuoco, alla vigilia e durante il “The Mattei plan for Africa and the Global Gateway: A common effort with the african continent”, co-presieduto dalla premier Giorgia Meloni e dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, era tanta.
Un primo squillo è arrivato con la videoconferenza tra il presidente di Microsoft, Brad Smith, l’amministratore delegato di Terna, Giuseppina Di Foggia, unitamente al coordinatore della Struttura di missione per l’attuazione del Piano Mattei, Fabrizio Saggio. Nel corso dell’incontro è stata sottolineata l’importanza dei partenariati pubblico-privato nell’ambito del Piano per favorire la crescita economica e lo sviluppo in Africa. È stato inoltre “condiviso il forte apprezzamento per la collaborazione tra Microsoft, Terna e la Struttura per l’attuazione del Piano a sostegno del progetto pilota Innovation Zone di Tunisi che favorirà la formazione di giovani talenti e startup in Tunisia nel campo dell’innovazione tecnologica e dell’intelligenza artificiale”, aveva chiarito in una nota Palazzo Chigi.
Lo sforzo europeo per la regia italiana, peraltro da saldare al Global Gateway (il progetto dell’Unione europea lanciato nel 2021 con l’obiettivo di sviluppare nuove infrastrutture nei paesi in via di sviluppo e considerato una risposta alla nuova via della seta cinese) c’è tutto. Ed è stata la stessa von der Leyen a darne la cifra. “Siamo qui per riaffermare il nostro forte impegno e partenariato con l’Africa e vorrei ringraziare l’Italia per aver posto la collaborazione con l’Africa al centro delle nostre azioni. Il Piano Mattei è proprio un esempio perfetto del modo in cui insieme possiamo dare forma al Global gateway: è un programma di investimenti dell’Ue di 300 miliardi di euro di cui 150 miliardi che vanno dedicati all’Africa”, ha spiegato la presidente della Commissione.
“Vorrei ringraziare i nostri partner africani che sono qui con noi oggi perché noi condividiamo una visione comune: è un continente con abbondanza di risorse a cui mancano le infrastrutture. Noi investiamo per le infrastrutture, per l’energia pulita, pr moderni corridoi economici ed oggi parleremo di come collegare i nostri mercati digitali ed anche per esempio come sfruttare al meglio la filiera agroalimentare ma soprattutto come formare le persone, svilupparne le competenze”, ha aggiunto von der Leyen.
Entrando nel merito, presenti oltre a Meloni e von der Leyen anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, Gelsomina Vigliotti (vicepresidente della Bei), Dario Scannapieco (amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti), Alessandra Ricci (ad di Sace), Enrico Maria Bagnasco (ceo di Sparkle) e lo stesso presidente di Microsoft, Smith, il vertice ha ruotato intorno a undici intese strategiche tra Italia ed Europa, ma rivolte all’Africa.
Uno degli annunci più corposi, come ha anticipato il Sole 24 Ore, ha riguardato la partecipazione italiana al corridoio di Lobito, la tratta ferroviaria da 1.300 chilometri per connettere i Paesi più ricchi di materie prime e minerali critici del Continente. L’Italia ha messo sul piatto 270 milioni, sotto forma di finanziamento di Cassa depositi e prestiti, garantito da Sace. E propedeutico alla realizzazione di un segmento ferroviario da 800 chilometri, su cui anche gli Stati Uniti hanno dato il loro sostanzioso contributo. Ancora, la Commissione europea, e qui è coinvolta Sparkle, ha annunciato l’impegno da 37 milioni per il collegamento Blue Raman, l’infrastruttura tra Africa e India. Sempre la stessa Bruxelles, poi, ha garantito un sostegno da 76 milioni per connettere le infrastrutture di Angola e Zambia. Infine, sono state accordate delle garanzie della Commissione europea in favore di Cassa depositi e prestiti per finanziamenti a supporto di investimenti nel settore delle energie rinnovabili, digitalizzazione e mobilità urbana.
Tornando alle parole di von der Leyen, “oggi annunciamo un nuovo progetto rivoluzionario per l’Africa orientale. Global Gateway sta supportando il cavo sottomarino Blue Raman. Questo cavo è una nuova importante connessione dati che collega l’India all’Europa, attraverso il Golfo e Gibuti. Ora, insieme all’Italia, finanzieremo un’estensione di Blue Raman dal suo hub africano di Gibuti alla Somalia, al Kenya e alla Tanzania. Questo collegherà l’Africa orientale a enormi mercati digitali. È un mondo intero di nuove opportunità, per l’Africa, per l’Europa e oltre. Nell’ultimo decennio, l’Africa ha più che raddoppiato le sue connessioni internet. Ma l’Africa subsahariana rimane la regione meno connessa al mondo. Ecco perché il nostro investimento digitale in Africa cresce di anno in anno, dai cavi sottomarini alla fibra ottica terrestre, dal 5G ai data center. Insomma, l’intero ventaglio delle infrastrutture digitali”.
Da parte sua, Meloni ha chiarito come “gli accordi firmati valgono 1,2 miliardi di impegni concreti. Lavoriamo a un’iniziativa concreta per il debito delle nazioni africane, questione che se non affrontata rischia di vanificare tutti i nostri sforzi. Lavoriamo per convertire l’intero ammontare del debito delle nazioni meno sviluppate e abbattere del 50% quello delle nazioni a reddito medio-basso. Questo ci consentirà di convertire in progetti di sviluppo sul territorio circa 235 milioni di debito”.
Tornando alle intese, uno dei piatti forti è certamente il finanziamento da 250 milioni di euro a favore di Africa Finance Corporation (Afc), istituto finanziario multilaterale partecipato da 43 Stati membri africani, concesso da Cdp, Sace e la stessa Afc. Nel dettaglio, il finanziamento decennale perfezionato da Cdp, con garanzia Sace per l’80% dell’ammontare, è finalizzato a creare un importante corridoio economico nell’Africa australe, generando al contempo opportunità per la filiera italiana nel settore delle infrastrutture e della componentistica di impianti di generazione elettrica da fonti rinnovabili per la realizzazione del Lobito Railway Corridor, la poc’anzi citata linea ferroviaria di interscambio commerciale che attraverserà l’Angola, fino ai confini con lo Zambia e la Repubblica Democratica del Congo.
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