AI Continent Action Plan

L’Europa è chiamata a una sfida decisiva: non rimanere indietro nella corsa globale all’intelligenza artificiale. Se da un lato Stati Uniti e Cina guidano la trasformazione, dall’altro il Vecchio Continente fatica a costruire un ecosistema AI competitivo, capillare e inclusivo. In questo contesto, InnovUp – l’associazione italiana dell’innovazione – lancia un dettagliato AI Continent Action Plan in risposta alla Strategia Europea sull’AI e al Cloud and AI Development Act. L’obiettivo? Accelerare l’adozione dell’AI e delle tecnologie cloud, rendendo le PMI protagoniste del cambiamento.

L’analisi di partenza: debolezze e opportunità per l’Italia

L’Italia si trova in una posizione critica. Secondo InnovUp, le startup italiane nel settore AI sono ancora poche e troppo spesso isolate dai circuiti europei e globali. Le PMI, che rappresentano l’ossatura del tessuto produttivo nazionale, si confrontano con barriere tecnologiche, normative e culturali che rallentano l’adozione di soluzioni avanzate.

Il rischio maggiore è quello di un “divario tecnologico sistemico”: una situazione in cui i Paesi europei, privi di infrastrutture digitali proprie, si trovano a dover dipendere da attori extra-UE per l’elaborazione dei dati, lo sviluppo degli algoritmi e la gestione delle piattaforme intelligenti.

La visione strategica: sei pilastri per una nuova leadership digitale

Il documento di InnovUp articola la propria proposta su sei pilastri fondamentali:

1. Un ecosistema AI decentralizzato

Serve un modello federato di infrastrutture cloud e AI distribuite a livello europeo. Questo implica il potenziamento delle reti Gaia-X e l’integrazione con ecosistemi nazionali e locali, per offrire alle PMI soluzioni accessibili, sicure e scalabili.

2. Open innovation e startup come motore del cambiamento

Le startup devono essere integrate in tutti i progetti AI a livello pubblico. InnovUp propone che ogni bando, appalto o investimento europeo preveda quote riservate a PMI innovative, startup e scale-up, valorizzando approcci sperimentali e agili.

3. Competenze digitali e formazione specializzata

Un gap cronico riguarda la carenza di talenti. Il piano propone programmi formativi mirati per sviluppatori AI, ma anche per manager, decisori pubblici e operatori della manifattura. L’idea è promuovere l’“alfabetizzazione AI” a tutti i livelli, inclusi gli imprenditori.

4. Un framework normativo snello e sperimentale

InnovUp raccomanda l’attivazione di AI Regulatory Sandboxes in ogni Stato membro, per testare in ambiente controllato soluzioni basate su AI, facilitando l’adozione di tecnologie ancora poco regolamentate.

5. Fondi dedicati e incentivi intelligenti

La proposta include la creazione di un Fondo Europeo per l’Adozione dell’AI nelle PMI, che possa offrire co-finanziamenti fino al 70% delle spese in software, hardware e consulenza AI. Inoltre, si suggerisce di riformare il credito d’imposta R&D per includere anche i costi di training dei modelli.

6. Un cloud europeo sovrano e interoperabile

Per superare la dipendenza dalle big tech americane, l’Europa deve sviluppare infrastrutture cloud sovrane, integrate con l’AI. Non si tratta solo di storage, ma di veri ambienti di calcolo a supporto di startup, centri di ricerca e PA.

L’adozione dell’AI nelle PMI: perché è ancora troppo lenta?

Nel documento emerge una critica severa ma costruttiva: l’attuale strategia europea non ha ancora prodotto un impatto tangibile nelle PMI, soprattutto in Italia. Il problema principale è l’asimmetria tra le grandi aziende (che integrano AI nei processi produttivi) e le piccole imprese, che mancano di risorse, cultura digitale e strumenti operativi.

Ecco perché InnovUp chiede un’azione coordinata, che vada oltre gli investimenti infrastrutturali per includere servizi di accompagnamento, voucher per la consulenza AI, e toolkit open source sviluppati con fondi pubblici.

Una proposta operativa: l’AI Adoption Program

Tra le raccomandazioni concrete, spicca la proposta dell’AI Adoption Program: un’iniziativa europea da lanciare entro il 2026 con l’obiettivo di accompagnare almeno 100.000 PMI europee all’integrazione dell’AI nei propri processi.

Il programma prevede:

• Un diagnostico gratuito per valutare la prontezza AI delle imprese.

• Una rete di centri di eccellenza locali per il supporto operativo.

• Un pacchetto di voucher fino a 50.000 euro per spese di adozione.

• Un sistema di monitoraggio europeo per misurare l’impatto.

Verso un’Europa “AI-native”: la sfida della prossimità

Il nodo centrale, secondo InnovUp, è la prossimità. Le tecnologie AI devono essere costruite vicino agli utenti: sia in termini geografici che culturali. Solo così sarà possibile garantire trasparenza, inclusività e sicurezza. Le startup e gli innovatori locali hanno un ruolo chiave nel creare questa AI “su misura”, capace di rispondere alle esigenze di distretti industriali, pubbliche amministrazioni e cittadini.

Un appello alle istituzioni italiane: serve un Piano Nazionale AI 2.0

Il documento si chiude con un messaggio forte rivolto al governo italiano: è tempo di aggiornare il Piano Nazionale sull’Intelligenza Artificiale, con un focus specifico su:

• Startup e scale-up come attori centrali.

• Misure fiscali e semplificazioni burocratiche per l’adozione AI.

• Sinergia tra ministeri, regioni e associazioni per una governance integrata.

L’intelligenza artificiale come bene comune

Il documento di InnovUp non si limita a una lista di richieste. È un manifesto culturale per un’Europa dove l’intelligenza artificiale non è solo una tecnologia, ma un bene comune al servizio della sostenibilità, dell’inclusione e della competitività.

Le startup italiane possono e devono essere in prima linea in questo percorso. Ma serve coraggio politico, visione industriale e – soprattutto – una volontà condivisa di costruire un futuro più intelligente.