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Rapporto Economia Provinciale Savona 2024



Questa mattina, nella sede di Savona della Camera di Commercio Riviere di Liguria, sono stati presentati il “Rapporto economia provinciale 2024” e il “Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali della Liguria”,pubblicazioni che l’Ente ha curato con la collaborazione scientifica del Centro Studi Tagliacarne e di Uniontrasporti, al fine di mettere a disposizione del territorio analisi approfondite sulle dinamiche provinciali collocate nel contesto regionale e nazionale. Dopo l’intervento introduttivo sul punto di osservazione della Camera di Commercio di Alessandro Berta vice presidente dell’Ente camerale, e i saluti istituzionali di Paolo Ripamonti, Assessore Regione Liguria, di Marco Russo, Sindaco del Comune di Savona e Pierangelo Olivieri Presidente della Provincia di Savona, Paolo Cortese, responsabile Osservatori locali del Centro Studi Tagliacarne, ha illustrato l’analisi dei principali indicatori demografici ed economici della provincia. Iolanda Conte di Uniontrasporti ha, invece, presentato il “Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali della Liguria”, mentre Jacopo Riccardi, Dirigente della Regione Liguria – Settore Blue Economy, Energia e Sviluppo del Sistema Logistico e Portuale, ha relazionato sulla ZLS e sulle opportunità di sviluppo del Porto di Vado Ligure. Sono seguiti gli interventi dei rappresentanti delle Associazioni di categoria.

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Questi gli elementi salienti che emergono dai dati dell’economia provinciale savonese

La popolazione

Nel 2024 la popolazione savonese conta 267 mila unità, registrando una lieve diminuzione rispetto al 2023 (-1,9 per mille), più marcata del calo nazionale (-0,6 per mille). I residenti di cittadinanza straniera sono circa 24 mila, con un’incidenza sul totale simile a quella media italiana. Il tasso migratorio totale è del 8,9%, superiore a quello nazionale (4,1%).

Si registrano 374 mila nascite. I decessi, pari a 661 mila, si riducono dell’1,8% rispetto al 2023, ma il saldo naturale resta ampiamente negativo, con una variazione del -4,8%.

La struttura demografica di Savona è sbilanciata verso le classi di età più anziane. Gli over 64 sono circa un terzo della popolazione, con un’incidenza superiore di 5,4 punti percentuali rispetto alla media nazionale. L’età media supera i 50 anni, contro i 46,6 dell’Italia, e l’indice di vecchiaia si attesta al 296,9%, quasi 90 punti percentuali maggiore della media nazionale (207,8%). Anche nel 2024 si registra una flessione della natalità (-4%), marcando un continuo incremento dell’invecchiamento demografico.

Il mercato del lavoro

Nel mercato del lavoro savonese gli occupati si riducono dello 0,6% (Italia +1,5%) rispetto al 2023. Il tasso di occupazione resta stabile per entrambi i generi, ma permane un divario di circa 12 punti percentuali tra uomini e donne.

L’occupazione è concentrata nel settore dei servizi: il 26,1% degli addetti lavora nel commercio, il 49,3% negli altri servizi. L’industria rappresenta il 13,8% degli occupati, seguita dalle costruzioni (8,8%) e dall’agricoltura. Nel 2024 si registrano contrazioni nel commercio (-4,3%) e nelle altre attività di servizi (-4,2%). Cresce invece l’occupazione in agricoltura, nelle costruzioni (+15,9%) e nell’industria (+7,3%).

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Saldo e stralcio

 

Il tasso di disoccupazione provinciale si riduce sensibilmente: -400 disoccupati rispetto al 2023, soprattutto per quanto concerne l’occupazione femminile. Il tasso di disoccupazione giovanile cresce leggermente, attestandosi al 24,9% (+0,4 punti sul 2023); a livello di genere si osserva una crescita tra i giovani uomini (dal 30% al 33%) e un calo tra le giovani donne (dal 17,3% al 13,4%). Il tasso di inattività aumenta al 32,8%, segnalando l’emersione di un sentiment all’insegna di modesta fiducia.

Il ricorso alla CIG aumenta del 6,9%, in controtendenza rispetto alla regione (-9,4%) ma in trend con il dato nazionale (+21,2%). L’industria manifatturiera assorbe il 92% delle ore CIG. Seguono le costruzioni, con un’incidenza del 6,2% sul totale savonese.

Il 32% delle assunzioni riguarda giovani under 30, mentre il 48,1% interessa profili di difficile reperimento. I settori più dinamici sono il turismo (44% delle entrate previste), il commercio (18%) e gli altri servizi (17%). Per quanto riguarda la composizione per aree aziendali, il 49,4% degli ingressi si concentra nella produzione di beni e servizi, il 25% nelle aree commerciali e il 12,2% in quelle tecniche. Le maggiori criticità di reperimento si registrano nelle aree tecniche e produttive. I nuovi ingressi si concentrano prevalentemente su bassi titoli professionali o assenza di titolo (64%), mentre solo il 7,7% possiede una laurea, dato inferiore alla media regionale (11,2%) e nazionale (12,5%).

Il sistema produttivo

A Savona, nel 2024, il saldo tra iscrizioni e cessazioni è negativo, con 1.528 nuove imprese e 1.722 cessazioni. Le imprese attive calano dello 0,6% rispetto al 2023, attestandosi a 25.232 unità, pari al 18,9% del totale ligure. Le iscrizioni risultano comunque in aumento del 3,2% nel 2024. Le cessazioni mostrano un calo del 5,5%, in netta controtendenza rispetto al +7,8% nazionale. Le società di capitali crescono del 4,3% su base annua (+12,1% nel triennio 2021–2024), mentre le società di persone e le imprese individuali calano rispettivamente del 2,1% e dell’1,2%.

La composizione del sistema produttivo mostra come le imprese commerciali rappresentino il 21,1% del totale, le attività turistiche il 13,7%, le costruzioni il 21,2% e il manifatturiero il 5,8%. Nel 2024, si registra una riduzione significativa delle imprese agricole (-2,6%) e commerciali (-2,5%), penalizzate dai mutamenti nei consumi (nelle abitudini di spesa e nella diminuzione della popolazione). In calo anche le attività manifatturiere (-0,7%) e turistiche (-0,3%). Al contrario, crescono le imprese del comparto edile (+0,5%) e dei servizi immobiliari (+1,8%).

Il settore manifatturiero conta 1.587 imprese registrate, dove le il settore dell’industria alimentare (358 imprese) e dei prodotti in metallo (335) rappresentano oltre il 43%. Il calo complessivo del settore è del -0,7%, minore rispetto a quello nazionale e regionale. Le flessioni più rilevanti si registrano nel comparto dei macchinari e apparecchiature (-7,7%), nell’agrifood (-4%) e nella chimica. Segnali positivi invece sono presenti nelle industrie tessili-abbigliamento (+3,8%) e nei prodotti in metallo (+2,8%).

Le imprese a conduzione femminile calano dello 0,8% nel 2024, mostrando una riduzione più marcata nel medio periodo (-5% contro il -2% nazionale). Le imprese giovanili registrano una riduzione del 3,7% rispetto al 2023. Al contrario, le imprese a conduzione straniera crescono del 4,1% su base annua. Nel 2024 queste sono pari al 14,2% del totale provinciale (12,7% nel 2021).

La produzione agricola

Il contesto internazionale complesso, segnato da tensioni geopolitiche, aumento dei dazi e condizioni climatiche sfavorevoli hanno influito sulla redditività delle colture. Tuttavia, la produzione agricola nazionale registra una performance positiva sia in termini di volume (+1,4%) sia di valore aggiunto (+3,5%), trainata soprattutto dalle coltivazioni (+1,5%) e dal comparto zootecnico (+0,6%). Diminuisce tuttavia il lavoro in agricoltura (-2,6%). Annata favorevole per frutta (+5,4%), ortaggi freschi (+3,8%) e vino (+3,5%), mentre risultano in calo cereali (-7,1%), olio d’oliva (-5%) e foraggi (-2,5%).

Contabilità

Buste paga

 

La produzione di uva da vino a Savona cresce dello 0,3%. Con riferimento alle produzioni certificate, il 98,7% della produzione vinicola savonese è a marchio Dop o Igp, un dato nettamente superiore alla media regionale (60%).

L’industria

Il settore industriale di Savona, nel periodo 2015-2022, mostra una crescita contenuta degli addetti alle unità locali (+1,7%), inferiore rispetto alla Liguria (+5,6%) e al dato nazionale (+5,7%). Il valore aggiunto per occupato è cresciuto di oltre 30 punti percentuali, attestandosi a più del 130% rispetto alla media nazionale. Gli quota di addetti di Savona nei settori industriali tecnologicamente avanzati non è particolarmente elevata: nel 2022 gli addetti nei settori High e Medium-high-tech sono 6.500, pari all’8,1% del totale provinciale, con un’incidenza quasi interamente dovuta al comparto Medium-high-tech (8%), mentre il segmento High-tech rappresenta appena lo 0,1%.

Con riferimento alle specializzazioni produttive, punto di eccellenza è il settore della fabbricazione di prodotti di cokeria che registra un indice di specializzazione molto elevato (numero indice 2022: 18.251: Italia = 100), evidenziando una vocazione fortemente radicata e propulsiva dell’economia locale. Altri comparti ad elevata presenza di addetti includono la produzione di materiale rotabile ferroviario (N.i. 1.298,8), la fabbricazione di prodotti refrattari (n.i. 814,1), la produzione di vetro (n.i. 647,3) e l’aerospazio (n.i. 375,6).

L’artigianato

Nel 2024, il settore artigiano di Savona conta 8.457 imprese, con una marcata prevalenza del comparto delle costruzioni (50,8% del totale). A seguire, si collocano le attività manifatturiere (15,3%). La quota di imprese artigiane savonesi rappresenta il 33,4% del totale, superiore sia alla media regionale (32,3%) sia a quella del Nord-Ovest (29,4%) che nazionale (24,6%). Tuttavia, si evidenzia una tendenza alla riduzione: rispetto al 2019, la quota di imprese artigiane cala di 3,3 punti percentuali, un dato in linea con la flessione nazionale (-3,4%), e regionale (-3%), evidenziando difficoltà legate al ricambio generazionale, alla concorrenza e all’innovazione tecnologica.

L’analisi settoriale evidenzia una contrazione generalizzata tra il 2023 e il 2024. Il comparto agricolo cala dell’8,8%. Diminuzioni significative si registrano anche nelle attività manifatturiere (-3,0%) e nel commercio (-3,2%), mentre il settore dell’alloggio e della ristorazione registra una variazione negativa del 2,8%, in linea con il calo regionale. Segnali positivi emergono dai servizi alle imprese, dove si registra un incremento del 2,5%, superiore rispetto al dato ligure (+1%) e nazionale (+1,2%).

Il valore aggiunto generato dalle imprese artigiane savonesi nel 2022 è pari all’8,9% provinciale. Questo valore è significativamente superiore alla media regionale (7,2%), del Nord-Ovest (6,3%) e nazionale (6,6%), confermando l’importanza strategica dell’artigianato per il territorio.

La cooperazione

Le 206 imprese cooperative risultano attive in molti settori economici. I comparti più rappresentati sono quelli delle costruzioni e dei servizi alle imprese, rispettivamente con 33 e 32 unità. Rilevante anche la presenza nell’agricoltura, silvicoltura e pesca con 31 cooperative, nel commercio con 13, e nel settore dell’alloggio e ristorazione con 11 unità. Più limitata, invece, risulta la presenza di cooperative manifatturiere (7 unità).

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Il numero di cooperative si contrae del -5,1%, rispetto al -9,5% della Liguria e al -13,5% dell’Italia. Nel settore agricolo, la cooperazione savonese cresce del 3,3%. Al contrario, i settori del commercio e della manifattura e dell’alloggio e ristorazione evidenziano una flessione accentuata, rispettivamente del 19%, 22% e 15%.

Il commercio estero

L’export della provincia di Savona cresce del 21,3% rispetto all’anno precedente, in controtendenza rispetto al calo regionale (-25,2%) e nazionale (-0,5%). I settori trainanti dell’export provinciale restano il chimico (43,2% del totale, +2,1%) e i mezzi di trasporto (14,1%, +4,5%). Seguono i prodotti petroliferi raffinati (+3,9%) e il comparto agricolo (+9%). Positivi anche nei comparti tecnologici, con gli apparecchi elettrici in crescita del 16,1% e i macchinari in aumento del 18,2%. Al contrario, diminuiscono la gomma, la plastica e i minerali non metalliferi (-14,8%), i computer e dispositivi elettronici (-9,1%), il settore estrattivo (-34,3%) e il tessile (-52,9%).

L’export savonese rimane orientato prevalentemente verso i paesi europei, che rappresentano il 63,8% del totale. L’area euro assorbe il 45,5% delle esportazioni. Gli Stati Uniti consolidano la propria importanza con una crescita del 6,4% e una quota del 12,5% sul totale. Crescono i flussi con Spagna (+8,5%), Paesi Bassi (+10,7%), Emirati Arabi (+26,7%) e Brasile (+28,4%).

Sul fronte dell’import, il triennio 21–24 registra un incremento del 24%, con un rallentamento nel 2024 del 12,3%. La contrazione riguarda in particolare il settore estrattivo (-17,6%), che resta comunque la principale voce dell’import savonese (62,9%) e il comparto chimico (-12,5%). In flessione anche le importazioni di macchinari (-52,7%) e apparecchi elettrici (-38,9%). In controtendenza, alcuni settori registrano incrementi significativi: l’agricoltura cresce del 16,9%, il settore alimentare e delle bevande del 21,5%, e i mezzi di trasporto del 5%.

Il credito

Il volume totale dei prestiti nella provincia di Savona ammonta a 4,27 miliardi di euro nel 2024. La componente prevalente è rappresentata dai prestiti alle famiglie consumatrici, che assorbono il 60% del totale erogato. In tale ambito, la provincia di Savona rivela una propensione al risparmio pari al 9,2%, superiore alla media italiana, ma inferiore rispetto alla media regionale ligure (10,3%). Savona si posiziona al 33° posto nella graduatoria nazionale (con una perdita di sei posizioni rispetto al 2019) segnalando una lieve flessione nella capacità delle famiglie di accumulare risparmi.

I prestiti alle imprese segnano una netta contrazione (-10,9%), più marcata rispetto alla Liguria (-5,1%) e all’Italia (-3,5%). A livello settoriale, i cali più significativi riguardano l’industria manifatturiera (-14,8%) e le costruzioni (-7,8%). Anche i servizi registrano un calo rilevante (-10,8%). In dettaglio, le imprese strutturate (≥20 addetti) rappresentano il 22,7% del credito erogato, contro il 13,6% delle micro e piccole imprese. In forte calo i prestiti alle imprese medio-grandi (-11,9%) e alle micro-piccole (-9,3%). Più contenuta la riduzione per le famiglie (-1,0%).

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Dal lato dei tassi di interesse si registra una graduale riduzione a livello regionale. Per i prestiti alle imprese, il TAE scende dal 6,94% al 6,00%, con il manifatturiero al 5,43% e le costruzioni ancora al di sopra della media (6,91%). Le imprese medio-grandi ottengono condizioni più favorevoli (5,65%), mentre le piccole sopportano costi più elevati (9,04%), segnalando uno svantaggio strutturale nell’accesso al credito. I tassi per investimenti mostrano un calo marcato, dal 7,76% al 4,88%. I tassi sui nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni scendono dal 4,46% al 3,33%. Al contrario, i tassi passivi sui depositi restano bassi e in lieve calo.

Il mercato immobiliare

Il mercato immobiliare savonese si mantiene stabile, dopo la flessione registrata nel 2023 a causa dell’aumento dei tassi di interesse che ha inciso negativamente sull’erogazione dei nuovi mutui. Complessivamente, nel triennio 2021–2024, il mercato savonese presenta una dinamica negativa. Le transazioni normalizzate (TNT) si riducono del 6,3%, contrazione superiore a quella della Liguria (-4,6%), del Nord-Ovest (-4,8%) e del dato nazionale (-4,0%). Nel 2024 si registrano a Savona 5.672 transazioni, concentrate prevalentemente nella fascia di immobili tra i 50 e gli 85 mq (2.480 unità, pari al 44% del totale). Seguono le abitazioni tra 85 e 115 mq (1.326) e quelle inferiori ai 50 mq (973). Osservando la dinamica delle transazioni tra le diverse classi di superficie, solo le abitazioni tra 85 e 115 mq registrano una crescita a Savona (+8,7%). Al contrario, tutte le altre classi mostrano variazioni negative, inclusa la fascia prevalente (50–85 mq), che flette insieme al resto del mercato.

L’economia del mare

Nel 2023 l’economia del mare savonese ha generato un valore aggiunto di 889,8 milioni di euro, pari al 10,5% del valore aggiunto provinciale, con un’incidenza sull’occupazione del 14,0% e sulle imprese (nel 2024) del 12,3%. Il settore trainante è quello di alloggio e ristorazione, che da solo produce oltre metà del valore aggiunto marittimo (53,4%) e raccoglie il 61,7% degli occupati del comparto. Seguono la movimentazione merci e passeggeri via mare (20,7%) e le attività sportive e ricreative (10,4%). Buona anche la presenza della cantieristica navale (8,3%) e della filiera ittica (2,5%).

Il turismo savonese è sostanzialmente costiero: oltre il 95% degli arrivi e delle presenze si concentra nei comuni costieri e litoranei. La provincia di Savona registra nel 2024 una flessione dei flussi turistici: gli arrivi scendono a 1.244.001 unità, mentre le presenze si attestano a 4.967.288 (-4,6%). Essendo flessioni più contenute rispetto a quella regionale, la provincia rafforza il proprio peso all’interno del sistema turistico ligure, contribuendo per il 28,2% degli arrivi e per il 35,3% delle presenze regionali. I turisti italiani rappresentano il 67,9% degli arrivi e il 70,5% delle presenze; quelli stranieri rispettivamente il 32,1% e il 29,5%. Gli arrivi esteri si attestano a 399.903 unità, con 1.466.630 presenze, mentre gli italiani generano 844.098 arrivi e 3.500.658 presenze. Per quanto riguarda la struttura ricettiva, si registra una contrazione dei flussi nella componente alberghiera. Osservando la provenienza, si evidenzia una crescente apertura verso il turismo internazionale con un incremento della componente estera sia nelle strutture alberghiere (dal 29,6% al 31,2%) sia in quelle extra-alberghiere (dal 31,4% al 32,6%).

Il traffico merci dei porti di Savona e Vado nel 2024 ha registrato una crescita del +7,3% rispetto all’anno precedente, superando i 16,2 milioni di tonnellate, trainate dal cargo generale (+16,9%) e dal traffico container (+7,5%). Le rinfuse solide crescono del +9,5%, mentre calano le rinfuse liquide (-3,9%). Tuttavia, le rinfuse liquide (43%) guidano il traffico commerciale, seguite da Ro-Ro (23%) e container (20%).

Sul fronte dei passeggeri, le movimentazioni 2024 sono state di 755.233 unità, in calo del -12,4% rispetto al 2023, mentre le toccate nave sono diminuite del -20%. Il porto savonese resta però sesto per traffico passeggeri a livello nazionale. La stagionalità risulta più omogenea rispetto ad altri scali: solo il 33,8% del traffico si concentra in estate, contro una media nazionale del 54,9%, grazie a una forte presenza in primavera/autunno (40%) e inverno (26,2%).

Rispetto ai settori della blue economy, l’export savonese nel 2024 è tornato a crescere, raggiungendo i 181,5 milioni di euro, trainato quasi esclusivamente dal settore Navi e imbarcazioni, che da solo vale oltre il 99% del totale. Crescono le esportazioni verso l’Europa (+135,8%) e in particolare verso l’UE a 27 (+184,3%). Gli Stati Uniti restano il principale mercato di sbocco (54,2%), ma emergono gli Emirati Arabi Uniti (+302%) e Singapore (+142%).

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