Segnali di una lenta ripresa, migliori rispetto al quadro economico nazionale. Il PIL congiunturale regionale è cresciuto dello 0,2%, un dato in controtendenza rispetto alla performance dell’Italia nel suo complesso, che secondo l’Istat ha registrato una lieve contrazione dello 0,1%. A trainare la crescita sono stati i servizi e il turismo, settore che ha evidenziato un’ottima performance, con un aumento degli arrivi e delle presenze rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Sono i dati della 215ª indagine congiunturale sull’industria manifatturiera realizzata nell’ambito della consueta collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese, in collaborazione con gli Uffici Studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di luglio e agosto 2025 con riferimento ai dati del periodo aprile-giugno 2025 e ha coinvolto 1.686 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 94.765 addetti e un valore pari a circa 36 miliardi di euro di fatturato.
La produzione industriale regionale è cresciuta, in netta controtendenza rispetto al calo segnato a livello nazionale. Nonostante il rallentamento delle esportazioni verso i mercati tradizionali, le imprese piemontesi hanno saputo adattarsi e investire in nuove tecnologie, mantenendo una dinamica produttiva positiva e limitando il calo che ha colpito l’industria nel resto d’Italia. La variazione media della produzione manifatturiera per il secondo trimestre 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si è attestata al +1,2%. “Nonostante le difficoltà – commenta Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte – che ancora persistono a livello nazionale e internazionale, il nostro territorio conferma la sua capacità di resistere. Questo risultato è frutto della tenacia delle nostre imprese, della lungimiranza degli imprenditori piemontesi e della forza del nostro sistema economico, che si conferma capace di affrontare le sfide con coraggio e determinazione. Questi dati confermano l’importanza di sostenere le imprese nel loro percorso, promuovendo investimenti in innovazione e internazionalizzazione. Il Sistema camerale piemontese continuerà a monitorare attentamente l’andamento della congiuntura, confermando il proprio impegno a fianco del mondo produttivo regionale”.
Il segno positivo ha caratterizzato anche la tendenza degli altri principali indicatori congiunturali. Il fatturato ha complessivamente registrato una progressione dell’1,9%, sostenuto soprattutto dalla componente estera, che ha vissuto un incremento su base annua del 4,0%, a fronte della variazione del +0,9% registrata da quella interna. Gli ordinativi totali sono cresciuti del 2,3% rispetto al II trimestre del 2024, grazie alle dinamiche positive registrate sia sul fronte domestico (+2,0%), sia al di fuori dei confini nazionali (+2,9%). Il grado di utilizzo degli impianti è, inoltre, salito al 64,3%, oltre un punto e mezzo in più rispetto a quanto registrato nel periodo aprile-giugno 2024 (62,7%).
La progressione dei livelli produttivi registrata per il II trimestre 2025 ha riguardato la quasi totalità dei comparti manifatturieri. Il risultato migliore è quello messo a segno dai mezzi di trasporto, che hanno registrato un aumento tendenziale del 4,7%, sostenuto però esclusivamente dalla buona performance dell’aerospazio, a fronte delle contrazioni scontate dai settori della fabbricazione di autoveicoli e della componentistica.
È proseguita anche nel II trimestre del 2025 la serie di risultati positivi delle industrie alimentari e delle bevande, che hanno visto il proprio output crescere del 4,1% rispetto all’analogo periodo del 2024. Superiori alla media regionale appaiono, inoltre, le progressioni registrate nei livelli produttivi dei comparti della meccanica (+2,1%), legno e mobile (+1,5%) e delle industrie chimiche e plastiche (+1,4%).
Positivi, ma inferiori al punto percentuale appaiono anche i trend dell’elettricità ed elettronica (+0,6%) e della filiera tessile (+0,2%), che interrompe così la serie di risultati negativi che durava da oltre un anno.
Unico comparto con il segno meno è quello dei metalli, che ha scontato una flessione della produzione industriale su base annua dell’1,9%.
L’incremento medio dell’1,2% della produzione industriale riflette dinamiche eterogenee a livello di classe dimensionale. Il risultato migliore spetta alle grandi imprese (oltre 250 addetti), che mettono a segno un incremento del 5,8% rispetto al II trimestre del 2024. Buona è anche la dinamica realizzata dalle micro imprese (fino a 9 addetti), che registrano un incremento medio della produzione industriale dell’1,5%. Pressoché stazionari appaiono, invece, le variazioni dei livelli produttivi delle piccole (10-49 addetti) (-0,1%) e medie (50-249 addetti) (-0,2%) imprese.
Tutte le province piemontesi, a eccezione di Vercelli che ha registrato una tendenza piatta, hanno manifestato una progressione dei rispettivi livelli produttivi, ma solo per due territori su sette la crescita è risultata superiore al punto percentuale.
La provincia di Novara ha registrato la performance migliore, mettendo a segno un incremento della produzione industriale del 2,4% rispetto al II trimestre del 2024, sostenuto soprattutto dalle industrie metalmeccaniche e alimentari.
Segue Torino, che nel periodo aprile-giugno 2025 ha registrato una progressione media dell’1,8%, frutto in primo luogo delle tendenze espansive delle industrie alimentari, meccaniche e dei mezzi di trasporto.
Il comparto manifatturiero della provincia di Cuneo ha sperimentato una crescita su base annua dello 0,8%, sintesi dei risultati positivi registrati da tutte le principali filiere produttive; di entità simile a quello realizzato dalla Granda sono risultati anche gli incrementi messi a segno da Alessandria (+0,7%) e Asti (+0,6%): le industrie chimiche nel primo caso e quelle alimentari nel secondo fungono da traino per l’insieme delle industrie manifatturiere dei due territori.
Il Verbano C.O. e Biella hanno chiuso il II trimestre del 2025 con variazioni medie della produzione industriale dello 0,3% rispetto all’analogo periodo del 2024, sintetizzando dinamiche settoriali eterogenee. Chiude la graduatoria delle province piemontesi Vercelli, che ha registrato nel complesso livelli produttivi in linea rispetto a quelli del II trimestre del 2024.
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