di Rocco Tripodi
Come un drappello di giovani coscritti chiamati forzatamente alle armi, si sono ritrovati nell’aula comunale, svogliati, immusoniti e visibilmente smarronati, i nostri (non tutti) consiglieri comunali vibonesi, ai quali AVEVAMO concesso un lungo meritato riposo estivo, spero tonificante e ricostituente.
Alle 9,00, ora di inizio del consiglio, oltre a me, al presidente e ad un paio di consiglieri non c’era nessuno. Perché si raggiungesse il numero per poter iniziare si è atteso fino alle 10.
Qui si viaggia coi tempi dei trenini con cui (parlando con creanza) gioca Salvini, con la differenza che, per noi cittadini che ne subiamo i ritardi, non è previsto nessun rimborso. Inutile ribadire che tranne qualche sporadica “affacciata” di curiosi, quando fuori il cielo minacciava acqua, anche questa volta i cittadini non si sono appassionati all’evento…non viene più neanche la DIGOS.
Alle 10,00, inno, appello e subito via con una breve comunicazione del sindaco AGGARBATUNI. Ha reso pubblico l’arruolamento, su base volontaria e non retribuita con il ruolo di consigliere personale, del dr. Franco Donato, nostro concittadino con un indiscutibile trascorso professionale di integerrimo servitore dello Stato e che gode di sincera stima in città.
Probabilmente giusta e opportuna la scelta, ma trattandosi di figura che non entrando in organico, non gravata quindi di responsabilità, fondamentalmente rimane estranea alle dinamiche e agli obblighi amministrativi, ne avrei fatto una scelta più “privata”. È di fatto un professionista che in virtù della tanta esperienza accumulata come questore prima e consulente per la sicurezza oggi, può, IN AMICIZIA, supportarlo o indirizzarlo in scelte che poi in aula saranno solo le SCELTE DEL SINDACO. Anche perché, così facendo, ha dato adito alla facile scontata ironia dell’opposizione che, facile facile, ha commentato: “ma è una resa del sindaco difronte alla manifesta incapacità dei già tanti suoi CONSIGLIERI eletti, oltre agli assessori scelti (imposti dai partiti) e dirigenti e consulenti stipendiati?”.
Come se li avesse mandati a mondare il riso. Considerando poi la prova di lealtà nei suoi confronti da parte di alcuni di loro recentemente, non mi sentirei, per questa scelta, al coperto da fuoco amico. Mi auguro comunque che ne sappia trarre profitto altrimenti l’opposizione (e non solo) è certamente pronta a graticolarlo come San Sebastiano.
Altro argomento trattato confusamente tra di loro, è stato l’atteggiamento da tenere nei confronti della Meridionale Petroli (e dell’ENI dico io) sulla vicenda dei depositi costieri. E a questo proposito e sulla scia della nuova via intrapresa dal sindaco di aprire alle sensibilità e competenze gratuite della società civile, gli suggerisco di riascoltare, sulla vicenda, questa volta con maggiore interesse ed umiltà, le considerazioni tecnico-legali già altre volte espresse anche alla sua persona, dal vicepresidente di Italia Nostra, nonché generoso attivista impegnato nel sociale, l’avvocato Alessandro Caruso Frezza, e farne tesoro. E qui mi taccio altrimenti rischio, al prossimo consiglio comunale di essere presentato come “Suggeritore personale del sindaco di nomi di Consiglieri personali del sindaco”.
Devo dire che non mi è riuscito di appassionarmi al dibattito, scarso per quantità e sostanza, non fosse altro perché è mancato le coupe de theatre – sarà dipeso dall’assenza di ANTONIO SCHIAVELLO? -. Una Minoranza sempre ridotta al lumicino, con almeno tre stabili e protagoniste presenze (CORRADO, NESCI, TUCCI), e di fatto, dall’altra parte, solo un Maggiorato tra i tanti presenti dello schieramento che da solo, nel disinteresse totale degli altri suoi colleghi, espone, ribadisce, recrimina, puntualizza, informa, ribatte, richiama e aggredisce (verbalmente, tanto subito dopo va ad abbracciare il destinatario dell’eccesso del suo tono perché, come lui stesso dice, c’è tra loro un COMPARAGGIO CRISTIANO).
Parlo di CICCIO COLELLI, al quale va riconosciuto che ci mette sempre il faccione. Quando da Carmen Corrado è stato fatto notare lo status di dormienza cronica dei suoi avversari, un paio di loro (puru pa’ genti) ha appeso ad asciugare sullo stendino delle vacuità tre, quattro dozzine di parole scomposte, di cui tutti avremmo fatto volentieri a meno, e con tutta fretta, per recuperare il tempo perduto, hanno ripreso in perfetta sintonia con i loro colleghi, a chattare per i catinazzi loro.
Credetemi, oltre qualunque bestialità possa essere detta da chiunque, in quel consesso, la cosa in assoluto che più indigna e più mortifica il ruolo a cui sono chiamati questi NOBILI PADRI, è l’uso tossico, da scolaretti brufolosi, scostumati, disadattati, con un futuro certo di pessimi genitori, del cellulare. Era qui che sarebbe stato divertente portare il ministro VALDITARA per capire quanto inefficace sia il suo provvedimento repressivo nei confronti degli alunni senza una preventiva massiccia reprimenda culturale nei confronti degli adulti gretti, approssimativi e inadeguati come educatori, che così li hanno MALEDUCATI.
Ma la cosa che mi ha definitivamente confermato che è inutile lavorare su programmi, trasformazioni, rinnovamenti, se si trascura l’urgenza di intervenire sugli uomini, è stata la vista dello studente, quello irrecuperabile, quello già segnalato ai servizi, a cui non basta più il sostegno perché già protagonista di episodi borderline. Cercava, a dire il vero, di nascondersi dietro la colonna all’interno dell’aula, per fumare la sigaretta elettronica, ma il cazzone non aveva calcolato la puzza e le nuvolette di fumo. Che come non sono sfuggite a me, non possono essere sfuggite ai suoi vicini di banco e al presidente. Non conosco la legge né i regolamenti che normanno queste situazioni. Ma urlo con la voce che mi sale dagli zebedei perché, se mi trovo in un anonimo scompartimento di un treno posso chiedere al vicino inosservante e maleducato di smettere di fumare, in un posto, invece, dove va in scena la DEMOCRAZIA, annunciata dall’inno di Mameli, a me cittadino non è concesso rivolgermi al contravventore cafone, perché verrei immediatamente allontanato come da regolamento. Ma in quell’aula non c’ero solo io. C’era chi poteva, anzi doveva. Ma devo pensare che saranno stati tutti comparucci cristiani.
La mattinata si chiude con la vigorosa reprimenda nei confronti dell’Amministrazione e in particolare dall’assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Monteleone. La ragione di fondo è il malessere della popolazione per l’incompletezza esasperante dei lavori pubblici e i disagi per i tanti cantieri aperti e le strade chiuse. Questo risveglio rispetto a queste tematiche da parte dell’opposizione mi coglie di sorpresa ed io, da sempre irriducibile accusatore della giunta dell’AGGARBATUNI, lo trovo strumentale. Tutti sanno che questi lavori sono stati cercati, progettati, affidati e iniziati, con grossi ritardi, da loro, dalla vecchia Amministrazione. I primi guasti e le prime aggressioni brutali alla città sono emersi da subito. In tanti, in città hanno tentato di avere chiarimenti da loro e risposte rispetto ai tanti dubbi che si evidenziavano man mano che i lavori procedevano. Ma da quella Amministrazione mai una risposta.
Con il rinnovo dellAmministrazione RomeoAGGARBATUNI, le critiche sui tempi e sulla qualità dei lavori sono cresciute esponenzialmente. Anzi si sono amplificate con il tentativo, risultato inutile, da parte di molti cittadini di coinvolgere l’opposizione, perché insieme si facesse pressione sui nuovi assessori, tecnici e imprese e si aprisse un dialogo con i cittadini. Ma, se avessero aderito al malcontento generale, rischiavano di spingere la nuova giunta che si è trovata la patata bollente a denunciare in autotutela tutte le magagne di chi li ha preceduti, cioè loro. Per cui, ora, abbiano la decenza di tacere. Se oggi vogliono parlare ci raccontino perché quei progetti, chi li ha voluti, chi li ha concepiti, come e perché sono stati assegnati a quelle ditte, chi li ha approvati e perché siano stati affidati e con quali garanzie alla stessa ditta contestualmente cinque appalti (via del Gesù, via Abate Pignatari, via L. Razza, via Degasperi e p.zza Morelli), che da quanto abbiamo visto in questi anni dispone di non più di cinque operai che sposta come in una partita di scacchi.
Solo oggi l’architetta consigliera Carmen Corrado si fa portavoce dei cittadini e dei negozianti esasperati dai disagi infiniti a cui sono soggetti da anni. Dei cantieri aperti, fermi e mai completati senza che se ne intraveda una logica. L’assessore Monteleone racconta all’assemblea che non si riesce a ragionare con le ditte. Che si concordano soluzioni che sistematicamente non vengono onorate o che è sconsigliabile ricorrere a richieste o ad ultimatum alle ditte che sarebbero controproducenti (?).E che bisogna trovare, insieme, elementi o argomenti persuasivi perché la POPOLAZIONE SI CONVINCA che bisogna tollerare e avere fede, come si fa tra compari cristiani.
No, io insisto con la mia idea. Caro assessore, coinvolgete l’opposizione, in fondo non sono meno responsabili dell’attuale maggioranza. E stilate una relazione completa ed esaustiva che rappresenti lo stato dei lavori, dettagliata e contestualizzata. Raccontate con prove che la città vive uno stato emergenziale di allerta per le tante calamità indotte e naturali dovute alla presenza invasiva di cantieri che ne impediscono un ritorno alla normalità. Scrivete che (come riferisce l’assessore Monteleone) i titolari delle imprese rifiutano qualunque dialogo… se lo sapete, dite anche IN FORZA DI COSA, e con questo materiale, non dai cittadini dovete andare, bensì in Procura e in Prefettura perché è materia loro e non NOSTRA.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link